They don’t need a parachute;

di artemisius
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They don’t need a parachute;

 

Delle volte Angelo passava qualche minuto a fissarlo. Ridacchiava, guardando Valerio rompere almeno tre fette biscottate, mentre borbottava e avvampava. E il biondo si perdeva a catturare con lo sguardo ogni suo singolo movimento, mentre cercava di non cadere nel banale associando il suo compagno di vita all’aria. Eppure, per quanto lo osservasse con cura, non poteva fare altro che pensare all’aria, quando incrociava lo sguardo di Valerio.
Si cimentava nel cercare l’acqua negli occhi del ragazzo, quando vedeva solo l’aria. Non c’era altro elemento da associare al Capopalestra più piccolo: l’aria era semplicemente la sua essenza.
Il modo in cui il vento gli accarezzava il viso, lasciando muoversi in modo leggero i suoi capelli di quel bel blu, quando i suoi occhi si rasserenavano fino a chiudersi. L’aria lo cullava, lo accarezzava come la madre di cui Valerio non aveva memoria, sembrava quasi proteggerlo.
«Voli.» mormorò trasognato una mattina Angelo, con il viso appoggiato al palmo della mano, dopo averlo fissato a lungo. Quando Valerio si accorse di quell’affermazione – che nella sua mente doveva suonare come una domanda, una persona non era ancora capace di volare da sola – si riscosse dall’imbarazzo, fischiando solo un lievissimo “Eh?”, masticando la sua desiderata fetta biscottata con la marmellata.
Il biondo sorrise, prendendo lunghi sorsi del suo caffelatte, senza proferire altra parola.
Perché in fondo credeva davvero che Valerio volasse. Si lasciava semplicemente andare a quello che era il suo elemento, si fondevano insieme come mai prima. E se cadeva, non aveva bisogno di un paracadute. Si lasciava cadere, osservando serenamente il caldo sole su di lui, per poi riprendere a volare.
Valerio aveva le ali, non aveva nessun paracadute.
Angelo gli sorrise ancora e quella volta il compagno sembrò capire. Rispose con uno di quei sorrisi rapidi ma non troppo, che gli concedeva quando metteva da parte l’orgoglio e si lasciava andare a quella dolcezza.
Il biondo allungò una mano sul tavolo, aspettando di sentire il tocco dell’altro:«Insegnami a volare.»
Il più piccolo intreccio le dita con le sue, mantenendo quel sorriso che tanto piaceva ad Angelo, annuendo leggermente.

 

La verità era che volava da molto tempo.
Da quando aveva trovato Valerio nel cielo del suo cuore.
E Valerio aveva trovato in lui un pezzo fondamentale della sua aria.


 



Saaaalve (?)
scrivevo nel fandom un bel po’ di tempo fa, nessuno si ricorderà di me~ quindi è un bel modo per ricominciare tutto da capo♥
boh, niente, questa cosetta l’avevo scritta un po’ di tempo fa ma nnngh mi hanno spinto a pubblicare solo adesso-- avevo voglia della mia OTP ed ecco qui una schifezzuola, talmente fluff che vi corrode♥♥
Perché è questo che succede ritornando a giocare con Heart Gold.
Eeeee uhm, null’altro da dire!
Se vi è piaciuta, lasciate pure una recensione, non vi mangio♥


~ Masa.




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