Non una stilla dentro al cuore

di palanmelen
(/viewuser.php?uid=13089)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Aveva occhi grandi, arrossati a volte, del colore delle foglie d’ulivo.
Aveva labbra spesse, lucide quel che bastava, e non scopriva mai i denti, se sorrideva.
La guardavo passare per strada, e la sua pelle bianca di cera brillava e svaniva alla luce opaca della sera.

Porta le spine dentro la bocca
E non una stilla, non una stilla.
Porta le spine dentro la bocca,
non una stilla d’amore nel cuore.

Mi passava accanto colla gonna corta, vedevo le gambe, la carne più bella.
Mi passava accanto colle braccia nude, sentivo un profumo di fiori d’aprile.
Le coprivano le orecchie, i capelli, e così non li sentiva i denti, le lingue, i lamenti.

Porta le spine dentro gli occhi
E non una stilla, non una stilla.
Porta le spine dentro gli occhi,
non una stilla di dolore nel cuore.

Li vedevo uscire, di notte, li contavo, invece di stare a dormire.
Di notte guardavo la sua porta, nel buio, le sue mani bianche comparire.
Di notte attirava al seno loro ch’avevano voglie da sfinire.

Porta le spine dentro la pancia,
non una stilla, non una stilla.
Porta le spine dentro la pancia,
non una stilla di sangue nel cuore.

Le chiesi, una sera, e lei rideva, la voce più roca e più scura.
Le chiesi di farmi vedere come faceva, e mi lasciò dietro la tenda nera.
Vedere come faceva di notte, e alla luce della candela, dietro la tenda, dietro la tenda tutta la notte stare a guardare.

Porta le spine come gioielli,
non una stilla, non una stilla.
Porta le spine come gioielli,
non una stilla d’oro nel cuore.

Mi disse: T’insegno, non una stilla, non una stilla dentro al cuore.
Mi disse: T’insegno come fare ad amare per tutte le ore.
E dalla finestra l’odore del mare, sulla nostra pelle il sudore, e di notte non stavo a guardare, ma dentro il letto ad imparare.

Porto le spine dentro al cuore,
non una stilla, non una stilla.
Porto le spine dentro al cuore,
neanche una stilla per cui morire.

Non ho occhi grandi, ma color delle foglie.
La bocca spessa, ma non sorrido.
La pelle bianca come la cera ti sembra svanire alla luce opaca della sera.

Apro la porta, al buio le mie mani candide sul tuo cuore.
Dammi la vita, stilla a stilla, per le tue voglie ho molte ore.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=269245