- WHITE NIGHT -
«Mi stai dicendo che
non hai mai bevuto vino di scarsa qualità?»
«Le cose si fanno fatte bene o non si fanno
affatto!» rispose, facendo un piccolo sorso dal contenitore
di cartone appena rubato.
La ragazza alzò il sopracciglio e gli diede una pacca sulla
spalla, non troppo forte.
«Questo per che cos'era?» le domandò.
«Sei un' incoerente!»
«Avevi dubbi al riguardo?» disse, prendendola
sottobraccio e le offrì la fine di quel liquido acidulo.
Lo bevve tutto d' un sorso non riuscendo a trattenere una smorfia di
disgusto. Passò il dorso della mano sulle labbra e si
pulì sulla maglia dell'altro. Nella frazione di
pochi secondi la buttò per terra, sedendosi sopra le gambe,
e cominciò a riempirla di sabbia. Più si
dimenava, più sentiva i granelli infiltrarsi dappertutto.
Cercò di alzarsi varie volte prendendolo per le spalle ma
con scarsi risultati. Si arrese quando, dopo aver rotolato per qualche
metro, si ritrovarono vicini all'acqua. Distese le braccia sopra la
testa e cominciò a ridere. Quella breve lotta l'aveva
costretta ad un enorme sforzo fisico inaspettato. Doveva ammettere che
non reggeva molto bene l'acool, anche se era quello di scarsa
qualità.
«Aaaaah! Non ci sono più le donne di una
volta!» le disse, arruffandole i capelli.
Nascose il viso con una mano per non far notare il colore infuocato
delle guancie. Con l'altra prese una manciata di sabbia umida e gliela
tirò dritta in faccia. Nonostante la breve distanza
tra i due, la lanciò con tutta la forza rimasta. All'impatto, lui si
lasciò cadere all'indietro e rimase disteso per qualche
minuto senza dire nulla.
Sentendosi in colpa, gli si avvicinò e appoggiò
la testa sul suo petto cercando di scusarsi in modo convincente.
Avrebbe dovuto capire che lo scherzo è bello
finché dura poco e che lui si era premurato di non farle
troppo male. Sentì le sue braccia cingerle i fianchi e
tirarla su di peso, caricandola sulla spalla. Mentre la testa penzolava
al dil là della schiena, si rese conto che sotto di lei
c'erano dei movimenti che sembravano proprio le onde del mare.
«N-non puoi
b-buttarmi! S-sono vesti-t-ta!»
«Giusto» disse, mentre fermava la marcia
verso l'acqua scura.
Tornò indietro e la appoggiò sull'asciugamano
senza tanta accortezza. Si tolse i vestiti, buttandoli da qualche parte
dietro di lui, e prese un lembo della canottiera di lei.
«C-che diamine p-pensi di fare?» chiese,
strisciando all'indietro.
«Prima di andare in acqua ti tolgo i vestiti, me l'ha detto
tu».
«N-non è esattamente c-così!
G-giù le m-mani!»
«Oh, andiamo!»
La attirò a se, le tolse la canottiera e la aiutò
a sfilarsi i pantaloncini. Non lo guardò per la vergogna,
non si sarebbe mai aspettata che la situazione si sarebbe evoluta in
quel modo. Non ci metteva malizia ma non erano cose da tutti i giorni!
Le prese le mani e la fece alzare.
«E' ora del bagno, piccoletta!» disse,
spintonandola.
Il contatto con l'acqua fredda le fece venire i brividi lungo tutta la
schiena. Non era così sicura di voler proseguire ma ormai
era al livello delle cosce, tanto valeva andare fino in fondo. Un
attimo prima di tuffarsi sentì un peso trascinarla
giù, quasi affogandola. Tornata in superficie
tossì e aspettò che il suo "agressore" uscisse
allo scoperto per tirargli un sonoro schiaffo sul petto.
«Sei matto?!» chiese, irata.
«Non ti decidevi, ti ho solo dato una mano!»
rispose, massaggiandosi la parte arrossata dove si vedeva chiaramente
la forma di cinque dita.
Giradosi incrociò le braccia, sia perché era
arrabbiata, sia perché cominciava a sentire freddo. Venne
avvolta da un abbraccio che le diffuse subito calore. Piegò
la testa all'indietro, appoggiandosi al suo mento. Rimasero in
silenzio, circondati solo dal suono delle onde che si infrangevano
sulla riva. Le loro mani si congiunsero creando la cornice perfetta per
quel momento.
Le fece fare una piroetta e la fece ballare, strappandole una risata.
Le prese il viso tra le mani, accarezzandolo, e fissò lo
sguardo su di lei. Notò l'evidente espressione imbarazzata,
la bocca appena schiusa e gli occhi lucidi. Alzò un
sopracciglio e nel suo volto si dipinse una ghigna di sfida, doveva
farla sbloccare, ma lo avrebbe fatto a modo suo. Lei piegò
la testa di lato, consapevole che stesse per succedere qualcosa ma non
era in grado di prevederla. Le prese le gambe e le portò sui
fianchi.
«M-ma c-cos...» non fece in tempo a finire la frase.
Cominciò a coprirla di baci, seguendo la linea del collo per
poi raggiungere le sue labbra. La baciò con forza ma senza
essere rude.
In un primo momento ebbe un po' di paura, non sapeva come comportarsi
ma alla fine si lasciò andare. Nella testa navigavano
mille pensieri e il cuore le esplodeva.
Presero il respiro. Gli
accarezzò i capelli bagnati, la testa sostenuta dalla sua
fronte.
Solitamente non si lasciava a gesti così teneri ma in quel
momento ne aveva bisogno e non gliene fregava nulla dell'immagine da
duro che si era creato. Probabilmente era anche un po' colpa
dell'alcool, ma non aveva importanza.
NdA
- Savannah Blue
Tadaaaaaan!
Sforniamo cose a caso per una original che sto già
scrivendo! <.<
Penso si potrebbe considerare un momento spin-off di "Lo Ying
E Lo Yan", interpretatelo come un sogno della protagonista xD
Penso che ne farò altri, non si sa mai che ne esca
qualcosa di buono xD