Lettere di un uomo solo

di narcissus_kiss
(/viewuser.php?uid=10756)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Titolo: Lettere di un uomo solo
Genere: introspettivo, malinconico, romantico, song-fic
Personaggi: Severus Piton
Rating: verde
Avvertimenti: spoiler settimo libro!


Disclaimer: Piton non mi appartiene, così come non mi appartengono eventuali altri personaggi citati. Neanche il contesto mi appartiene. Il tutto è di zia Rowling, ed io mi ci diverto solo sopra. Ovviamente it’s only entertainment! Ovvero: non ci faccio su un quattrino (sfigaaa XD).
Le parole che accompagnano questi tre brevi capitoletti sono tratte da I’m a Rock di Simon&Garfunkel.


And now…
Enjoy!




.:Lettere di uomo solo:.




[…] Sono protetto nella mia armatura,
Nascosto nella mia stanza, salvo dentro il mio utero.
Non tocco nessuno e nessuno tocca me.

Sono una roccia,
sono un’isola.

E una roccia non sente dolore.
E un isola non piange mai.


Forse è stupido, Lily, ma parlo ancora con te, nella mia testa. Forse è sciocco, ma ancora continuo a scriverti.
E forse è la cosa più assurda del mondo, ma so per certo che ancora una volta non leggerai queste parole. Non lo permetterò. Le terrò chiuse dentro di me e dentro un cassetto, così come io mi sono rinchiuso in questo guscio da cui non voglio – e non posso più – uscire. Perché è lui che mi dà la forza di andare avanti. É la maschera che tutti i giorni posso indossare per passare inosservato al mondo. Isolato da tutti, sì. Ma al sicuro. Lontano da tutto ciò che possa, anche solo lontanamente, ferirmi.
[una bruciatura piuttosto ampia sulla pergamena rende illeggibile la parte centrale della lettera]

Io sono forte. Devo esserlo. Sono come la rocca che mi sono costruito. Inespugnabile. Inattacabile.
Io non posso provare emozioni. Non posso essere schiavo del dolore. Non posso, Lily. Non posso essere schiavo dei miei sentimenti.
Non posso… [la scrittura è tremolante, l’inchiostro sbaffato. Il nome “Lily” si ripete tre volte, coperto dall’ombra di una lacrima] Lily… come posso… come posso non pensarti quando sei al centro di tutto il mio mondo? Quando è per te che mi sono costruito quest’armatura, che pesa come una palla al piede, eppure non posso farne a meno…
Non posso.
[cancellature] Eppure non posso fare altro che essere forte. Come una roccia. E devo cercare la solitudine: un’isola nel mare. Inesplorata. Perché nessuno avrà mai più il diritto di esplorarla. A nessuno più mostrerò quella parte di me che ora sembra morta.
Sarò forte.
E non piangerò. Non sentirò dolore.
Non sentirò dolore.








Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=270045