Un uomo come mio padre
C A
P I T O L O
U n
i c o
“ Un uomo
come mio padre „
Attraverso il fitto fogliame
del cespuglio, continuava ad osservare la scena con una
curiosità che riscoprì di avere solo in quel
momento.
Era convinta fosse un nuovo pretendente giunto lì con
ritardo sul ritardo, ma la tranquillità del suo godersi
innocentemente quello spazio verde – senza intenzione alcuna
o apparente di
appropinquarsi verso il suo castello –, le aveva messo
addosso
molteplici dubbi a riguardo.
Tanto valeva, ad ogni modo, perché se anche fosse stato
l'ennesimo candidato per la sua mano, non avrebbe ottenuto
più risultati degli altri rimasti sul campo degli arcieri
–
l'arena in cui li aveva umiliati tutti e che, di soppiatto, non da molto aveva abbandonato.
Quando sarebbe stata pronta, avrebbe sposato un uomo come suo padre,
lei, perché era lui e lui soltanto l'unico che amava e che
avrebbe continuato ad amare. E non le importava di quanto singolare
fosse quel ragazzo leggero e libero come il vento – brioso
come le fresche e pure cascate delle montagne dove sua madre non voleva
si recasse –, perché nulla le avrebbe fatto
cambiare idea, nemmeno il non riuscire a distogliere l'attenzione dalle
sue espressioni decorate da innumerevoli lentiggini
– e dai suoi occhi dello stesso colore della foresta.
Uno strano ruggito si fece poi largo tra gli alberi, per poi lasciar
sì che da questi sbucasse la più strana creatura
che avesse mai visto.
Lo sapeva, che i draghi esistevano. Lo sapeva e non riusciva a credere
di averne finalmente la prova davanti, la convalida che non era pazza
ad aver sempre dato per vere quelle storie che tutti ritenevano assurde
– ma vedere ora quei due così vicini,
così in sintonia tra di loro, non la fece sentire più così sicura di quest'ultima considerazione.
Era davvero possibile stringere un legame di quel tipo, addirittura?
La concentrazione di quegli eventi improvvisi e inaspettati la
destabilizzarono più di quanto già non lo fosse
per via dell'incontro con le famiglie che volevano marchiarla con il
loro cognome – e a stento riusciva a credere che tutto quello
stava accadendo realmente, che quel giovane fosse lì davanti
a lei, con un drago,
ignaro del suo sguardo nascosto tra gli arbusti.
Non aveva idea del perché in quel momento si sentisse forte come l'oceano e il
vento, come se fosse tra i picchi più alti a cogliere
il riflesso di antiche
civiltà – correndo, volando fino a toccare il
cielo –, ma per ogni secondo che passava, per ogni frazione
colta dai suoi occhi increduli, quel furtivo incontro lo percepiva
sempre più come una freccia scoccata col suo amato
arco.
La risata di quello strano cavaliere di draghi echeggiò
appena nello spazio circostante, e la sua mano si accarezzò
distrattamente i capelli bronzei per poi scendere, con un gesto
abitudinario, lungo una protesi che lei non aveva ancora avuto
modo di notare.
Strabuzzò gli occhi, perché non aveva una gamba
– e la sua mente sorrise davanti alla similitudine con
qualcuno a cui, senza rendersene conto, lo aveva associato fin
dall'inizio.
F I N
E
»
N O T E
A U T R I C E
;
Una piccola flashfic senza
pretese e con tutto quello che c'è da sapere già
al suo interno – condite voi il contorno con quello
che più preferite immaginare. c:
Non sono certa che sia uscita esattamente come volevo – no,
non lo è sicuramente –, ma tutto sommato il
risultato non mi disturba, quindi beccatevi questo. (?)
Un paio di frasi sono tratte da una delle soundtrack di The Brave, e
l'impaginazione è stata ristretta appositamente per rendere
più gradevole la vista del breve testo – imposto le flashfic così, insomma.
Grazie in anticipo delle le letture – ed eventuali commenti.
Alla prossima!
©
a u t u m n
|