Summer
Non
era vero…
Non
sarebbe stato per sempre primavera!
Quando
ci lasciammo, io andai a fare colazione con i miei genitori. Quella
splendida notte era passata e con lei era finita anche la primavera.
Tutto
intorno a me era immutato ma il calendario diceva Estate…
- Questa mattina
sembri stanco, hai dormito bene?
- No, mamma. Non ho
dormito affatto! Questa è stata la notte più
bella della mia vita.
- Mi fa piacere. Sei
pronto per incontrare Luisa?
- Padre non vi
arrendete mai, vero?
- Conosci tuo padre.
Ti vuole bene.
- Io ho promesso che
le avrei incontrate e manterrò la parola data, ma voglio che
sappiate che ci sono poche possibilità che io sposi una di
loro!
- Parli
così a causa della sconosciuta che hai incontrato sulla nave?
Sconosciuta…
Quella
parola, così fredda eppure così reale e
veritiera, colpiva il segno.
La
mia Venere nera non aveva ancora un nome.
Era
strano, eppure non m’importava!
Quella
notte mi aveva fatto promettere che non ci saremmo più visti
fino al dieci agosto. Esattamente tre giorni dopo la partenza di Luisa
Raniero.
Neanche
questo mi importava! Lei ormai era nel mio cuore.
Scritta
indelebilmente, come il ricordo di quelle stelle, come il canto dei
delfini, come il silenzio dei nostri cuori…
Come
il grido della sua anima…
- Sono molto onorata
di conoscerti, Adam.
- Parli molto bene
l’inglese.
- Ho ancora qualche
problema di pronuncia, ma spero di poter imparare meglio standoti
accanto.
Luisa
era una ragazza molto educata, sensibile e gentile. Neanche la bellezza
le mancava, ma allora perché il mio cuore continuava a
cercare solo lei?
- Sei strano!
- Cosa intendi dire?
- Sembri assente. Nel
tuo cuore c’è un’altra donna, vero?
- …
- A me puoi dirlo, io
ti capisco! Hanno organizzato tutto i nostri genitori ed è
logico che nel nostro cuore ci possa essere già
un’altra persona.
- Hai un ragazzo?
- Lui mi corteggia da
molto tempo. Ma tra di noi non ci potrà essere mai niente.
Se tu non mi sceglierai dovrò sposare un industriale
italiano che ho conosciuto lo scorso inverno e quindi dovrò
lasciarlo lo stesso.
- Perché?
- I tuoi genitori non
sono i soli a dover stare attenti al proprio patrimonio.
- Che tristezza!
Quella
sera Luisa organizzò una cena a lume di candela proprio sul
ponte della nave, nello stesso punto dove io avevo incontrato la mia
Venere.
Questo
mi sorprese. Sapeva qualcosa?
No!
Lei
non immaginava nulla. Era soltanto una ragazza molto romantica.
Luisa
non somigliava affatto a Nia. Dovevo conoscerla meglio. Capirla. Almeno
questo glielo dovevo!
- Perché
non ti ribelli ai tuoi genitori? Digli che ami un’altra
persona e che vuoi sposarla.
- E tu?
Perché tu non ti ribelli ai tuoi genitori?
- Per me è
diverso. Io non ho speranza. La donna che amo è
già promessa ad un altro uomo.
- Io sono malata.
- …
- Non avrei dovuto
dirtelo, ma non vivrò ancora a lungo e mio padre ha bisogno
di qualcuno che si prenda cura dei suoi affari. Di un erede! Ed io non
posso negarglielo.
- Sono loro che non
dovrebbero negarti la possibilità di essere felice.
Se
Lei fosse stata al mio posto, cosa le avrebbe detto?
Quali
parole lenitive avrebbe saputo usare?
Dove
sei? Dove sei? Non riuscivo a non pensarla!
Improvvisamente
cominciò a piovere. Accompagnai Luisa in camera sua, le
diedi un bacio sulla guancia e corsi via. Ero certo che lei sarebbe
uscita per osservare la pioggia.
E
fu così. Lei era li…bella, con il suo solito
abito bianco a volteggiare sotto la pioggia.
Ero
felice di vederla, ma lo ero ancora di più perché
cominciavo a capirla.
Lei
era li. Ed io lo sapevo!
Quant’era
bella sotto l’acqua! La sua danza sembrava una preghiera
antica ad un dio lontano.
Il
suo candido vestito, ormai zuppo, lasciava trasparire le sue forme di
giovane donna.
I
capelli, madidi di pioggia, sembravano ancora più scuri e
lunghi e…
- Sei scalza!
- Adam Grent! Cosa ci
fai qui? Mi avevi promesso che non ci saremmo visti fino a quando la
tua seconda spasimante non fosse scesa dalla nave.
- Scusami…
Le
raccontai la storia di Luisa e le spiegai che sentivo il bisogno di
parlare con lei. Che ero convinto che mi avrebbe saputo aiutare.
Non
mi sbagliavo!
- Grazie alla tua idea
potremo sicuramente aiutare Luisa.
- E’ stato
un piacere, Adam Grant. Adesso vai!
- D’accordo.
Senti, questa volta abbiamo parlato di Luisa, ma la prossima voglio
parlare di te. Di te e della tua preghiera sotto la pioggia.
Feci
proprio come mi aveva suggerito lei, è quella sera stessa
parlai con i miei genitori.
- Padre, non possiamo
permettere ce Luisa viva gli ultimi anni della sua vita sacrificandosi
a causa del patrimonio del padre!
- E tu cosa proponi di
fare?
- Dite al signor
Raniero che mi occuperò io di insegnare, gratuitamente,
all’uomo che Luisa ama, le basi della finanza. E che ci
occuperemo dei suoi affari fino a quando il genero non ne
sarà capace.
- Adam, sai quanto ci
costerà questo in termini di tempo e denaro?
Non
mi importava né del mio tempo, né tanto meno dei
soldi. Per la prima volta ero fiero di me. Convinto ed irremovibile.
Anche mio padre sembrò notarlo, tanto che mandò
in Italia uno dei suoi migliori collaboratori, per aiutare il suo nuovo
socio in affari.
Ero
felice. Sapevo che questo gesto mi avrebbe reso degno di Lei!
Degno
della mia donna senza nome.
- Allora oggi parti.
- Si. Grazie Adam.
Spero che anche tu un giorno possa coronare il tuo sogno
d’amore. Lo meriti! Perché sei una persona
splendida!
- Spero di poterti
rincontrare. Addio!
Quella
notte stessa tornai sul ponte della nave. Luisa era partita ed io avrei
potuto rivivere il mio sogno di mezza estate.
- Ciao Adam Grant. Mi
dispiace che anche questo incontro sia andato a finire male.
- Sai, se non avessi
incontrato te, Luisa sarebbe potuta essere la mia donna ideale.
- Ti ha colpito
davvero così tanto?
- Non era
particolarmente bella, ma ha saputo conquistarmi con la sua dolcezza.
Ha verso la vita un atteggiamento molto simile al mio.
- Cioè?
- Lealtà,
amor proprio. La sua voce era dimessa, ma anche quando parlava con
arrendevolezza, della sua vita, non mancava mai ti tenere lo sguardo
alto e la voce ferma. Anch’io mi sono arreso alla
volontà dei miei genitori. Studio quello che vogliono loro
per poter ereditare un giorno l’attività di mio
padre e avevo deciso che avrei sposato la donna che hanno scelto per
me. Ma, soprattutto da quando ti ho conosciuta, non ho perso la
speranza di riuscire a salvare il mio cuore.
Lei,
avrebbe potuto salvare il mio cuore?
- Adesso chi devi
incontrare?
- Gabriela. Dovevamo
vederci fra tre settimane, ma adesso che con Luisa è finito
tutto così in fretta, lei ed i suoi genitori ci
raggiungeranno fra sei giorni.
- Quindi abbiamo poco
tempo per stare insieme?
- Ti prego, scendiamo
insieme sulla terra ferma e restiamo da soli in questi sei giorni.
- Sarebbe disdicevole
Adam Grant! Cosa direbbero le persone che mi accompagnano? Adam, noi
potremo stare insieme solo su questa nave.
- Perché?
Io non amo affatto le ragazze che ho incontrato. E tu non ami il tuo
futuro marito! L’hai detto tu di essere stata venduta!
- Non ti arrabbiare
così, Adam Grant.
- Come faccio a non
arrabbiarmi! Si può avere la presunzione di vendere un
corpo, ma non si può credere di poter vendere un cuore!
- Adam, cosa ti fa
pensare che io non ami mio marito?
- Tu ami me!
- Io amo
quell’uomo dell’amore che ho per mio padre.
- Ami l’uomo
che ti vende?
- Amo l’uomo
che rinuncia alla figlia prediletta per rispetto della sua famiglia.
- Bel rispetto!
- Adam Grant, tu non
puoi capire. Sai qual’è una delle frasi
più comuni in India? “Non far nascere nessuno, ma
se proprio devi, fa che non sia una bambina.” Mio padre non
mi ha mai trattato come un’indesiderata. Ha amato me e le mie
sorelle come delle principesse.
- …
- Adam Grant, io
capisco mio padre che davanti alla povertà mi vende
singhiozzando, ma non capisco i tuoi genitori che ti vendono davanti ad
un portafogli pieno.
Dopo
quella notte non la vidi più.
Forse
pensava di avermi offeso. In realtà mi aveva solo dato modo
di riflettere.
I
giorni passarono ed anche Gabriela arrivò. Con i suoi
genitori, il suo cane ed i suoi trenta bauli pieni di abiti.
Il
mio stato d’animo non era dei migliori, ed i miei genitori se
ne accorsero subito!
Cercarono
a lungo di farmi riflettere, ma io non sentivo ragioni.
- Io vi odio!
- Non dire queste cose
davanti a tua madre!
- Non le dico davanti
a lei. Le dico proprio a lei ed a voi padre! A voi, che per amore del
vostro denaro siete disposto a vendere il mio futuro al miglior
offerente!
- Parli del mio
denaro? Vuoi davvero parlare del mio denaro? Mi pare che il mio denaro
ti faccia comodo quando esci con i tuoi amici. Nella tua vita hai
sperperato somme incalcolabili per acquistare gioielli, auto, abiti e
cavalli. Hai viaggiato in lungo e in largo, con quegli altri
scansafatiche che chiami amici. Tutto grazie ai miei soldi! Il denaro
che tanto disprezzi ti ha fatto crescere senza dover mai invidiare
nessuno!
- Io non disprezzo i
soldi. Disprezzo voi padre. Voi che credete di poter comprare me, la
mia vita e la mia felicità.
Avevo
fatto piangere mia madre.
Non
ero fiero delle parole che mi erano uscite di bocca, e forse fu proprio
quella consapevolezza che mi spinse a vestirmi di tutto punto ed andare
incontro a Gabriela.
- Signorino Grant,
sono contenta di poterla conoscere prima della data che era stata
stabilita. Anche se sono profondamente dispiaciuta per le condizioni di
salute della signorina Raniero.
- Siamo contenti anche
noi di poterla ospitare sulla nostra nave con così tanto
anticipo. Adam, perché non accompagni la signorina a vedere
il panorama dal ponte superiore.
- Si, la prego. Vorrei
tanto visitare tutta la nave.
Come
al solito, fino a quando fui in compagnia di Gabriela, la mia anima
gemella non si fece scorgere.
Il
rispetto, e l’amore che mostrava per il genere umano, mi
lasciavano interdetto.
Avrei
mai saputo manifestare la metà di quell’amore?
Sarei mai stato capace di sorridere ed amare, se fossi stato al suo
posto?
Queste
domande affollavano i mie pensieri notturni e non mi lasciavano
dormire, ma quello che più mi faceva male, era che
l’indomani avrei dovuto far finta di niente e sorridere.
- Posso farti una
domanda indiscreta?
- Se vogliamo
conoscerci, queste domande sono essenziali.
- Perché mi
vuoi sposare?
- Sposarti? Adam, tu
sei molto carino ma io non ho alcuna intenzione di sposarti! Io sono
qui solo per conoscerti. Se non mi piacerai non ci sarà
nessun matrimonio. Io voglio bene ai miei genitori ma sono stata chiara
con loro, non sposerò nessuno senza amore. Una qualsiasi
forma di costrizione da parte loro rovinerebbe per sempre i nostri
rapporti! Mi hai fatto questa domanda perché tu sei
costretto a sposarti?
- …
- Andiamo a ballare?
- Non la vuoi sentire
la mia risposta?
- Se non hai risposto
subito vuol dire che non ne vuoi parlare.
Gabriela
aveva un carattere esplosivo. Tutti i giorni giravamo in lungo ed in
largo per la nave e nei vari porti in cui ci fermavamo. Voleva andare a
ballare tutte le sere e partecipavamo a tutte le gare ed i giochi che
gli organizzatori preparavano per i passeggeri.
Non
si fermava mai!
Stare
con lei non era mai noioso.
Divertimento
era il suo secondo nome, ma il giorno della sua partenza mi
mostrò un altro lato del suo carattere.
- Mi sono divertita a
stare con te. Vorrei lasciarti questo in ricordo della bellissima
estate che abbiamo trascorso insieme. E’ una collanina con la
mia iniziale. Io ne porto una con la tua. Pensaci. Se ti sono piaciuta
potremo incontrarci la prossima estate.
“Certo”,
le dissi sorridendo.
Ipocrita!
Salutavo
lei e pensavo alla gioia che avrei provato, di lì a poco,
incontrando Lei.
Non
volevo che pensasse che ero arrabbiato, così corsi subito a
cercarla.
Prima
però ebbi una strana conversazione con mia madre.
- Adam, siediti. Io e
tuo padre dobbiamo parlarti.
- Ho un impegno!
- Adam! Ci pare di
aver capito che neanche la signorina Gabriela ti sia piaciuta.
- Padre, ho detto che
non voglio parlarne adesso!
- Sai caro, prima di
partire per questo viaggio, parlando con le amiche che prendono il the
in casa nostra, ho scoperto che è diventato una moda sposare
donne esotiche.
- Cara, penso che
dobbiamo parlarne meglio tra di noi prima di mettere strane idea in
testa a nostro figlio.
- Sentite, mettetevi
d’accordo e quando sarete giunti ad una decisione
sarò disposto ad ascoltarvi.
Avrei
dovuto prestare attenzione alle parole di mia madre. Ma in quel momento
nella mia testa c’era solo un’dea, un volto, un
interesse, un sogno. Lei!
- Ciao Adam Grant. E
così sei arrivato alla fine di questa avventura. Tra una
settimana la nave arriverà in Inghilterra, e noi dovremo
salutarci.
- Io ti amo! Ti prego,
scappiamo insieme. Darò io i soldi a tuo padre.
- E al suo orgoglio
non ci pensi? L’orgoglio è l’unica cosa
che gli è rimasta. Io sono già promessa.
- Voglio che tu sappia
che con te porterai via il mio cuore.
- Ed allora
è giusto che tu sappia che il mio cuore, il mio corpo e la
mia anima, sono indelebilmente unite a te. Per sempre Adam Grant.
- Potrò
rivederti?
- Forse. Ma se dovesse
succedere, mi raccomando, fa finta di non conoscermi. Parlando con te
da sola io mi sono esposta più del dovuto.
- Come puoi chiedermi
questo?
- L’ultimo
giorno d’Autunno. L’ultimo giorno
d’Autunno ci rivedremo Adam Grant. E quel giorno potremo
parlare.
- Dove?
- Lo saprai!
Pensavo
che per tutta la settimana ci saremmo rivisti, ma non fu
così.
Mi
salutò con un sorriso ingenuo e pieno d’amore e
scomparve.
Rispettai
la decisione che aveva preso, ma in cuor mio soffrivo e non potevo fare
a meno di pensare a lei, alle sue parole, alla sua promessa.
L’ultimo
giorno d’Autunno ci saremmo rivisti…
___________________________________L’angolo
di BluRei
Carissime,
siamo già arrivate a metà del percorso. Ci tengo
a ricordare a tutte voi che anche questa storia vive dei vincoli del
mio club e che quindi non ci sarà modo di sviluppare
più di tanto e la trama e il carattere dei personaggi. Con
questo non voglio scusarmi, perché ho cercato, comunque, di
rendere la storia interessante e sorprendente.
BabyzQueeny:
cosa posso dire a te, mia presentissima lettrice? Grazie infinite...
Kikkina90:
devo confessarti il mio segreto, ho avuto la consulenza di mio marito
per creare Adam, e non solo, un pò gli somiglia...per il
romanticismo e per l'indecisione mista a fermezza.... Sono contenta che
il personaggio femminile ti sia piaciuto, tengo a lei quanto ad Ame,
come vedi i miei personaggi sono sempre un pò
sgarrupelli...non vedo l'ora di sapere se quest'opera sarà
di tuo gradimento.
Celestellina:
e già già già...io adoro l'acqua...che
sia sotto forma di oceani, mari, fiumi, pioggia, nuvole, doccia...adoro
l'acqua...e trovo che si presti molto nella letteratura. Grazie per
tutti i complimenti e, non ti preoccupare, se mai un giorno qualcuno
vorrà pagarmi per scrivere, tu avrai il tuo stipendio.... ;-)
Trappy:
carissima, cercherò il manga di cui mi hai parlato e lo
leggerò, poi ti farò sapere. Sono contenta che
l'inizio della storiati sia piaciuto e soprattutto che tu abbia deciso
di leggere anche Baciami. A me i tuoi personaggi maschili sono piaciuti
moltissimo, però è vero ceh l'autore non
è mai contento....grazie per i complimenti, spero che il
seguito della storia non ti deluda...
Kaoru:
purtroppo gli uomini come Adam sono molto rari, ormai hanno tutti paura
di sembrare deboli. So che tu hai già letto questa storia e
mi fa piacere sapere che la rileggerai. Spero di non annoiarti...
Laprinc:
no, scusami ma non conosco nessuno che abbia scritto tutte queste opere
dai meravigliosi titoli... se vuoi presentarmela sarò lieta
di conoscerla e accusarla di plagio! Ihihihihihihihihihih! Grazie per i
complimenti....
Eylis:
bentornata...mi fa piacere ritrovarti qui...sono contenta che le mie
idee continuino a piacerti ed a spingerti a leggere le mie storie. Come
al solito hai capito bene i miei due personaggi non sono raccontati in
ogni particolare e non sono sempre gli stessi...è proprio
una mia scelta. Voglio raccontare l'incoerenza che vive negli occhi di
chi ama. Tutto è bello, rosa e perfetto ed un secondo dopo,
tutto e normale grigio e da buttare...tutti noi siamo persone normali,
ma diventiamo speciali grazie agli occhi di chi ci guarda e ci
apprezza. Mi raccomando però, questa volta non
sparire...fammi sapere se il seguito ti piace...
Risposte
per Asobi no Ame:
Kikkina90:
sono contenta che il finale ti sia piaciuto e che tu abbia perdonato
Shun, grazie infinite per i complimenti.
Laprinc:
lo so che la realtà spesso ci delude ed è per
questo che quando scrivo cerco di far sognare il lettore con un bel
lieto fine. grazie tante per i complimenti e per l'assiduità
con cui mi segui...non ti preoccupare, per quanto riguarda "Idol":
stiamo lavorando per voi.
Sheila84:
sogno o son desta...forse è un miraggio...non credo alle mie
fosche pupille...ma sei veramente tu? Sto scherzando so che sei
impegnatissima grazie perchè appena hai trovato un buco
libero hai pensato a me...che gioia averti stupito con il
finale...grazie...si si...l'altra mia storia ti aspetta....
ciaociao
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