Spirit Cavallo Selvaggio

di Wolf_White
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( Attenzione! Ho deciso che scriverò al passato. Poiché mi viene meglio e penso sia più adeguato. Buona lettura. )
 
Mi svegliai il giorno dopo, infastidita dalla luce del sole. Il mio sguardo si spostò subito su Courtney, notando però che dormiva accanto al cavallo dalle insolite ciocche verdi. Risi internamente.
Poi mi alzai sulle zampe, che intanto si erano indolenzite a furia di stare seduta o coricata.
“Buongiorno hermosa.” Mi salutò l’arabo latino.
Alzai gli occhi a cielo, abbassando le orecchie.
“Non chiamarmi hermosa. Non so nemmeno che cappero vuol dire!”
Sibilai irritata. Alejandro o Alescemo si mise a ridere, scuotendo la testa.
“Aah, sei la mamachita più cocciuta che io conosca!”
“E se non la finisci sarò anche l’ultim2a che vedrai, perché ti sferrerò una zoccolata nelle parti basse!”
“Se ci arrivi, preciosa…”
“Stupido.”
***
Ero sveglia, tanto da vedere Heather e Alejandro nitrirsi addosso.
Scoppiai automaticamente in una risata.
“Fanno ridere, vero principessa?”
“Nessuno ti ha chiesto niente.”
“Siamo scontrose di prima mattina eh?”
“TACI!” Nitrii così forte che tutti i cavalli mi guardarono straniti, tranne Heather che mi fisava con un sorrisetto. Sbuffai.
“Che avete da guardare!? Tornate a mangiare il fieno degli umani, imbecilli!” Il Punk scoppiò a ridere e io mi sentii in imbarazzo.
Penso che se fossi stata un uomo sarei arrossita.
E questo non andava bene.
***
Chase sbatté il bicchiere a terra, e questo si frantumò in mille pezzi.
“COME E’ POSSIBILE CHE NON SAPPIATE DOMARE UNA DANNATA MUSTANG!? EH?!”
L’assistente iniziò a tremare.
“S-signore… non si fa d-domare…”
“Tagliatele i capelli. Inizieremo da lì.”
***
Mi portarono in una sottospecie di recinto. Mi legarono il muso ai pali e aspettarono.
Cosa? Solamente un uomo grasso, barbuto e che sapeva di birra, aveva in mano delle forbici.
No, no, no no no no! Avevo capito tutto.
Non mi avrebbe tagliato i capelli!
Si avvicinò con un sorrisetto, sussurrando: “ ‘Sta buona…”
Io? Buona? Ahahahah… NO.
Gli diedi una forte testata, facendolo cadere a terra.
Si rialzò, e ordinò ai due uomini di legarmi gli zoccoli.
Provò a ritagliarmi i capelli, e io per tutta risposta mi misi a ciondolare, scalciare fino a quando non fui libera, gli diedi una zoccolata in faccia, sorridendo vittoriosa.
L’uomo barbuto era su tutte le furie: prese un ferro incandescente e lo avvicinò al mio fianco.
Anche se mi avevano tenuta in quattro, riuscii a liberarmi, scansai l’uomo che sapeva di birra e lo feci cadere nell’abbeveratoio.
Mi misi a correre per tutto il ranch, scalciando e buttando a terra gli uomini, mentre gli altri cavalli mi nitrivano, tutti d’accordo.
Nessuno mi mette gli zoccoli in testa.




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