Note
autrice: diamoci
ai manga! Dopo la fiction su Parfait Tic, eccone
una su Desire Climax, nuovo manga
uscito in Italia con il nome di Desiderio.
Per
chi lo conosce e lo ha letto, ecco qua una shot che racconta il giorno
dell’incidente. Direte, c’è già scritto
tutto, a che serve?.
Nah.
C’è il momento cruciale, non quello che
viene prima =)
Leggermente
Mio/Shouei, ma proprio leggermente. Ho modificato leggermente i
dialoghi
rispetto al manga.
Per
chi ancora non lo conosce…compratelo, ne vale la pena.
E’
pre-volume 1,
quindi niente spoiler.
Penso che sarò la prima a scrivere fiction su questo manga
x°D sia su EFP che sui forum xDDD
Buona lettura,
Sara.
Commenti
e critiche come sempre graditi.
Campagna
di Promozione
Sociale - Messaggio No Profit:
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l’8‰
del tuo tempo alla causa pro recensioni.
Farai
felice milioni di scrittori.
stolen
memories
-DAVVERO
NON RICORDI, MIO?-
- Cerca di
ricordare.
Fosse
anche solo un barlume.
Su,
Mio.
[Shouei
Jinnai, Desire Climax, volume 1]
Il
grande
giardino di casa Jinnai era inondato dalla luce del sole che tramontava
dietro
i tetti delle case.
Il
leggero
e monotono canto delle cicale accompagnava, sin dalla mattina, i due
bambini
che giocavano nel parco.
-
Fermati,
Shouei!- gridò la bambina dai capelli chiari, raccolti in
due codini, mentre
rincorreva il piccolo Jinnai.
-
Seguimi,
Mio!- urlò in risposta Shouei.
Shouei
non
si fermò e continuò a correre e si
inoltrò nel piccolo bosco nell’angolo basso
del giardino, che arrivava fino alla piccola casa di Mio.
Non
appena
la stretta pista degli animali fu visibile, il ragazzino si
fermò e aspettò
Mio.
Sorrise
non
appena arrivò anche lei nel bosco, con il fiatone, e si
appoggiò all’albero più
vicino, riprendendo fiato.
- Cosa
ci
facciamo qui?- chiese, guardandosi attorno. -Si sta facendo tardi.-
piagnucolò.
-
Perché non
ci scambiamo i vestiti?- propose Shouei.
-
Cosa?
- Io
andrò
a casa tua e tu a casa mia.- continuò il piccolo Jinnai,
facendo spallucce.
-
Perché,
Shouei?- chiese Mio, avvicinandosi a lui.
Shouei
abbassò
lo sguardo.
- Non
voglio tornare a casa mia.
-
Ormai è
tardi. Se ci scambiamo i vestiti mia mamma mi sgriderà.- gli
disse Mio.
Shouei
rialzò lo sguardo e frugò nella sua tasca.
Tirò fuori un piccolo anello, sul
quale era incastonata una pietruzza dai colori
dell’arcobaleno.
Lo
allungò
verso Mio.
- Se
accetti
lo scambio di vestiti, ti darò questo?
La
bambina
osservò per un momento l’anello.
- E
stai
attenta a non perderlo.- aggiunse Shouei.
Mio lo
prese in mano, studiandolo. Un sorriso le illuminò il volto.
Annuì.
-
Certo. Te lo prometto.
Si
sfilò
il vestitino bianco che indossava, passandolo a Shouei, e prese i
vestiti dell’amico.
Si
lamentò
dei pantaloncini, che erano stretti e corti, e non si accorse delle
forbici che
Shouei tirò fuori.
Con un
gesto rapido il piccolo Jinnai le tagliò i codini.
Mio
rimase
impietrita. - Perché mi hai tagliato i capelli?- disse,
singhiozzando.
- Devi
sembrare un maschio.- rispose Shouei, buttando a terra le ciocche che
le aveva
tagliato. - Ricordati, se ti chiameranno Mio, non dovrai rispondere.
Dovrai rispondere
solo al nome di Shouei.-
Mio
fece
cenno di sì, mentre si asciugava le lacrime.
- E
ricordati della promessa. Non perdere l’anello.
- Non
lo
perderò.- assicurò Mio, scoccando un bacio sulla
guancia a Shouei. Il bambino
arrossì impercettibilmente.
Si
voltò
ma un rumore lo bloccò.
Un
fruscio
tra gli alberi e un’ombra scura apparve davanti a loro.
- Tu
sei
Shouei Jinnai?- chiese l’ombra nera di fronte ai due bambini.
Per un
attimo Shouei guardò spaventato Mio, che però non
si scompose.
Dovrai
rispondere solo al nome di Shouei,
le aveva
ordinato
Shouei.
-
Sì-
sussurrò lei, decisa.
L’ombra
nera si lanciò verso di loro. Afferrò Mio e la
trascinò via con sé, mentre il
piccolo Jinnai provava a trattenerla per la maglia.
L’uomo
lo
buttò a terra, mentre Mio strillava e si dimenava. Per colpa
di un gesto improvviso,
il piccolo anello si sfilò dal dito di Mio e cadde a terra.
- No!-
urlò la bambina.
Shouei
si
alzò barcollando, tenendosi una mano alla testa.
-
Mio…-
sussurrò, prima di crollare di nuovo a terra.
Vide i
due
allontanarsi, sentì le urla di Mio.
E poi,
il
buio.
×××
-
Davvero
non ricordi, Mio?
-
Cosa
dovrei ricordare?
-
Il
motivo per cui dovresti odiarmi dal
più profondo dell’anima.
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