what really happens

di rio_
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Sentirsi uno schifo non è la soluzione. Lo so. È solo la prima sessione di esami. Ti rifarai. Adesso tornerai a casa, sorridente, come sempre, come se nulla fosse successo. Ce la puoi fare… Si, ce la potrei fare se non avessi saputo che la mia migliore amica mi ha pugnalato alle spalle mettendosi con il ragazzo che mi piaceva, se non avessi perso mio nonno. Ok, Jules. Non sarà un periodo molto allegro ma passerà. Tutto passa…
Perché il treno non arriva? L’unica cosa che voglio davvero  fare in questo momento è allontanarmi quanto più possibile e velocemente da questo dannato posto e il treno non arriva!
 “Il treno per Stazione Centrale subirà un ritardo di 40 minuti causa guasto al motore.”
Oh, perfetto! Adesso anche il treno! Sarà meglio incamminarsi verso la stazione degli autobus se voglio avere qualche speranze di tornare a casa. Fa nulla che il tempo minaccia di scatenare un temporale e io come una stupida non mi sono portata l’ombrello!
“Hey, scusa. Sai quando passa il treno?”
“Come?”
Buoi.
 
Sono in una macchina? No, sono distesa… ma ci stiamo muovendo. Oddio! Perché ho le mani legate? Perché ho un sacco in testa?
“Aiuto! Qualcuno mi aiuti!” Dannata me che scelgo sempre le strade più deserte!
“Hey, hey! Calma. Se non stai tranquilla ti spruzzo altro spray tranquillante. Capito?”
“Chi sei? Perché sono legata? Cosa volete da me? Dove stiamo andando?”
“Troppe domande ragazzina. Tutto a suo tempo.” Ride? Perché ride? Dio, mi uccideranno! Prenderanno i miei organi e li venderanno per farsi qualche soldo!
“Stai piangendo?”
“No!” Perché continua a ridere? “Non mi toccare!”
“Calma! Ti voglio solo togliere il sacco!”
…Sì, stiamo decisamente nel retro di un furgone. “E questo perché non stavi piangendo?”
“Mi ucciderete?”
“È per questo che stavi piangendo? Bhè, non lo so. Dipende dal capo, sai. È lui che ordina, noi eseguiamo soltanto gli ordini. Ma sai, ora che mi ci fai pensare… forse aveva accennato a qualcosa del genere…”
“Smettila Jon! Così penserà davvero che la volgiamo uccidere!”
“È uno scherzo, mi state riportando a casa?”
“No, certo che non ti uccideremo, ma non ti possiamo neanche riportare a casa.”
“Perché?” No, altre lacrime no.  
“Sam, girati, leggi questa dannata cartina e dimmi dove dobbiamo andare!”
Buoi, di nuovo.




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