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del 30/05/2015: Mi è stato detto che in questa fic le
emozioni di Zachary si capiscono solo con la testa e non “di
pancia”. Che le
relazioni fra i vari personaggi non sono state abbastanza esplorate.
Di questo mi scuso con chiunque abbia letto e non ha
compreso appieno la fic, è stato un errore mio e mi dispiace.
Vorrei, però, precisare che questa shot si basa molto sulle
coppie: Spirk, Shatnoy e Pinto.
Capire cosa lega una ti porta a capire, quasi, cosa lega le
altre due.
Without him
Hanno appena finito di girare la scena della porta.
Jj ha già bloccato le macchine da presa. Chris riapre gli
occhi, si mette seduto e dopo aver preso un bel respiro si guarda
intorno.
I tecnici stanno smontando le attrezzature per preparare il
nuovo set. Il regista, il tecnico del suono e quello video stanno
riguardando
il girato.
In lontananza, Chris vede Zoe e Carl provare una scena.
Il biondo percorre con lo sguardo tutto il set, per poi
andarsi a soffermare su Zach.
Quinto è ancora davanti a lui, immobile e con lo sguardo
fisso a terra.
“Zach” lo chiama Chris, ma l’amico non
risponde.
“Zach” ci riprova, questa volta con una malcelata
nota di
preoccupazione nella voce. Ma ancora una volta dal moro non proviene
nessun
suono.
“Dieci minuti di pausa ragazzi.” La voce di Abrams
sembra
far riscuotere Zachary che, agitato, si allontana verso i camerini.
Chris ha notato che qualcosa non va. Prima che il compagno
scappasse via, ha visto i suoi occhi gonfi di pianto farsi sempre
più scuri.
Pine si alza e rincorre l’altro nel camerino.
Neanche si prende la briga di bussare. Vuole sapere perché
Zach è sull’orlo delle lacrime e lo vuole sapere
ora.
La giornata si era svolta tranquillamente. Solita riunione
prima di cominciare a girare, solite scene, soliti scherzi. Andava
tutto bene.
Poi era arrivata la scena della porta in vetro. La scena che
tutti temevano.
Chris entra nel camerino di Zachary e lo trova seduto nel
divanetto, con la faccia nascosta dalle mani e le spalle leggermente
scosse dai
singhiozzi del pianto.
A quella vista il cuore di Pine perde un colpo. Non riesce a
vedere l’altro soffrire.
Si avvicina a grandi passi a Zach, si inginocchia davanti a
lui e cerca di prendere le mani dell’amico.
“Zach... Zach ti prego, dimmi cosa
c’è?” chiede Chris.
L’ansia che, ormai, ha preso pieno possesso di lui.
“Cos’è successo, Zach? Sai che mi puoi
dire tutto. Ti prego,
parla!”. Nemmeno le suppliche riescono a convincere il moro a
parlare.
Chris si ritrova ad accarezzare le spalle del compagno,
mentre cerca di capire cosa lo abbia potuto ridurre in questo modo.
Pensa e pensa. Passa in rassegna tutto ciò che hanno fatto
fino ad ora. Ripercorre tutta la loro relazione. Da quel primo bacio
dato sotto
la pioggia all’ultima volta che sono stati insieme, appena
qualche giorno
prima.
Non riesce, però, a capire quale sia il problema.
A dir la verità, loro, un problema lo hanno sempre avuto.
Jonathan.
“Hai litigato con Jonathan?” chiede il biondo con
astio.
Perché? Perché Jonathan deve sempre mettersi in
mezzo, si
chiede.
Ma in verità non è Jonathan quello “di
troppo”.
Le sue parole, però, riscuotono Zach, che alza il viso
ancora bagnato di lacrime.
Zachary guarda Chris con sguardo confuso, per poi chiedere.
“Cosa ce...” non finisce la frase, sembra quasi
averci
ripensato.
“Sì, ho litigato con Jonathan” sussurra,
allontanando lo
sguardo dal biondo davanti a lui.
Chris vorrebbe chiedergli cosa è successo fra loro due, ma
un leggero bussare alla porta glielo impedisce.
Il biondo si alza e va a vedere chi li ha disturbati. E’
già
pronto a mostrare tutta la sua rabbia al disturbatore, ma quando dietro
la
porta trova Nimoy i suoi propositi spariscono in un attimo.
“S..signore?” chiede con imbarazzo.
Ha un enorme rispetto per quell’uomo e nonostante abbiano
già girato due film insieme, ancora si sente come un misero
granello di sabbia
davanti ad una montagna invalicabile, quando parla con lui.
Nimoy, che non ha ancora tolto gli abiti del vecchio Spock,
si fa strada nella stanza. Chris lo guarda camminare verso Zach e
posargli una
mano sulla spalla.
E’ tutto altamente surreale, visto che nessuno è
in abiti
“civili” ma una volta tanto possono non pensare a
ciò che indossano.
L’importante, ora, è Zachary.
“Figliolo, va tutto bene?” chiede Leonard con
serafica
calma.
Zach prende qualche respiro, si asciuga le ultime lacrime
dal viso e poi risponde.
“Si. Forse... cioè, credo, ma... lei... lei
come...” le
parole gli si spezzano in gola, minacciate di nuovo dai singhiozzi.
Nimoy gli stringe la spalla, cercando così di istillare
calma e tranquillità nel ragazzo.
“Come ha fatto lei, ad andare avanti? A continuare con tutto
questo senza... senza...”.
Le lacrime riprendono possesso del ragazzo, ma Leonard non
ha bisogno di molte parole per capire.
Ha letto l’intera domanda negli occhi di Zach.
Quegli occhi pieni di disperazione e rammarico. Occhi
spaventati, che cercavano in tutti i modi di non cadere nel baratro.
Nimoy sa benissimo come ci si sente e non si stupisce
affatto che quel giovane ragazzo sia nelle sue stesse condizioni.
Non è cieco, sa perfettamente cosa è successo fra
quei due
ragazzi.
Questa è la maledizione e la magia dei loro ruoli.
“Come ho fatto ad andare avanti senza di lui?”
chiede
dolcemente il più vecchio.
Zachary annuisce impercettibilmente, per poi sussultare
quando sente la mano di Chris andare a prendere una delle sue.
Il moro poggia la testa sulla spalla del compagno, accanto a
lui, e poi guarda Leonard, aspettando la risposta alla sua domanda.
“Potrai non crederci –inizia Nimoy- ma anche quando
uno dei
due non era in scena per girare, era sul set a guardare le riprese
dell’altro.
Anche dopo che Bill decise di non prendere più parte ai
film, continuava a
venire sul set per guardare. Diceva che gli piaceva vedere i nuovi
attori
misurarsi con quello con cui lui aveva avuto a che fare per anni. Ma io
so che
non lo faceva solo quello”.
Leonard sorride, ripensando a quei giorni di tanti anni
prima.
Ora vorrebbe quasi che la cosa si ripetesse, ma non è ancora
riuscito a convincerlo.
“E poi –continua- non abbiamo mai smesso di
sentirci. E’
come se fossimo ancora insieme. Voi due –dice guardando
entrambi i ragazzi-
avete ancora l’occasione di vivere la vostra vita e il vostro
amore. Non fate
come due vecchi che hanno preferito dare la
precedenza alle dicerie, piuttosto che al
loro cuore.”
Leonard si è molto affezionato a quei due ragazzi. Li
considera quasi due nipoti ed è felice di poterli aiutare
con qualche parola di
conforto.
Li guarda, abbracciati sul divanetto, e capisce che è ora di
uscire di scena.
Regalando ai due un altro sorriso carico di affetto si
ritira, per lasciarli soli.
Il silenzio cala nel camerino.
Zachary si bea del profumo di Chris. Christopher, al
contrario, pensa.
Ha capito perfettamente che il problema non è più
Jonathan;
ed è anche felice per questo.
Ora deve solo prendersi cura di Zach. O meglio, del suo
Zach.
FINE
Note: Insomma,
angst a palate proprio.
La shot
l’avevo in mente da un bel po’, ma
barcamenarsi fra più fandom non è affatto
semplice così avevo accantonato
l’idea.
Poi,
visto che (con questa) siamo alla decima
storia e ancora la sezione non è aperta, mi sono detta
“più storie postiamo più
visibilità avremo agli occhi degli
amministratori.” E’ una speranza vana, me ne
rendo conto, ma è l’unica che abbiamo.
L’idea
di Nimoy fatina buona risolvi problemi, mi
è venuta da una recensione su una shot (anche quella angst)
Spirk, in cui mi si
faceva notare che questi due (Zach e Chris e i loro alter-eghi dei film
)
potrebbero essere i nipotini “virtuali” di Spock.
Ho trovato l’idea veramente
dolce e quindi la storia.
Spero che
piaccia a qualcuno, questa piccola cosa.
Se volete
lasciare una recensione fate pure. Mi
farà solo piacere leggere i vostri pareri.
Baci
baci, Naky!
*rivista
e
corretta*
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