Capitolo
17
-Quindi
è
andata così?- disse Ruy dopo aver sentito ciò che
era accaduto a Marion e
Smeralda. Prima invece sono stati lui con Poomo a raccontare. Quando
erano alla
loro ricerca e a proposito di Eclipse.
-Già.
Ma
non mi hai detto com’è possibile che quel ragazzo
abbia lo stesso nome che
usava nostro padre- disse Marion.
-Mi
ha
detto che nostro padre lo ha salvato quand’era un bambino e
che da allora è il
suo eroe. Il suo esempio da seguire-
-Capisco-
disse lei per poi sbadigliare. Era decisamente l’ora di
andare a dormire.
-Poomo,
domani puoi riuscire ad aggiustare lo schermo con il radar? I nostri
genitori
avranno provato a contattarci e senza ottenere risposta saranno
preoccupati-
disse Desideria.
-Sicuro,
principessa. Domani mi metterò sotto con le riparazioni-
acconsentì il
folletto.
-Bene,
ora è meglio andare a dormire. Buonanotte ragazze,
buonanotte Poomo- disse il
principe della Luna andando a letto.
-Buonanotte
a tutti- risposero gli altri per poi seguire l’esempio del
ragazzo.
Si
erano
addormentati subito, appena toccato il letto. Ma non la principessa
della Luna
a cui non faceva che pensare a quell’Eclipse. Nonostante
abbia intravisto poco
del suo volto mascherato, la ragazza aveva l’impressione di
conoscerlo. Aveva
dei bellissimi capelli argentati, colore che lei adorava
perché le ricordava la
luna. Per non parlare degli occhi. Di un azzurro zaffiro. Erano di una
tonalità
più chiara rispetto ai suoi color cobalto. Quel ragazzo
emanava fascino e
mistero a cui lei non riusciva a resistere. E poi…
già una volta aveva sentito
quei brividi lungo il corpo ed era stato quando aveva toccato il
principe Alam.
Pensandoci i due si assomigliavano parecchio forse è per
quello che Eclipse le
sembrava famigliare. Il colore dei capelli e degli occhi erano uguali
ma di
Eclipse non era riuscita a vedere bene i lineamenti del viso per via
della
maschera nera che indossava. Il principe Alam aveva dei bei lineamenti
e un
portamento davvero regale. Nel pensare a lui, Marion si
ritrovò ad arrossire.
“Che
cosa
sto pensando? Perché ho avuto quei brividi nel toccare il
principe ed Eclipse? Non
è possibile che siano la stessa persona. Alam è
un principe dai modi
impeccabili mentre Eclipse…mi
è sembrato
tutta un'altra cosa. Entrambi li conosco pochissimo, li ho visti solo
una
volta, ma penso siano due persone completamente diverse”
Comunque
non era il momento per pensare ai ragazzi. Ora la loro missione era
più
importante. La principessa doveva pensare a sconfiggere il male e a
ritornare
sana e salva su Wonder insieme alle sue cugine, Ruy e Poomo.
Nient’altro aveva
più importanza.
E
con
quest’ultimi pensieri, si addormentò.
I
sovrani
si trovavano ancora a controllare i terreni ai confini dei loro regni.
Dove
prima c’era stata confusione adesso regnava il silenzio.
Crateri neri
danneggiavano il paesaggio e piante morte intorno a loro. Dopo aver
visionato
la situazione nel regno dei Gioielli e in quello di Mera Mera, Shade e
Bright
insieme ad Auler e Atreju, il marito di Lione, si erano spostati alle
rovine
del regno della Luna. Anche lì lo stato del terreno non era
delle migliori.
All’interno dei crateri non avevano trovato niente ma avevano
l’impressione che
“qualcosa” ci era stato. Qualcosa che cadeva dal
cielo per abbattersi su
Wonder.
-Neanche
qui abbiamo uno straccio di indizio- disse Shade.
-Già.
Ma
direi che per oggi può bastare. Manderemo delle guardie
intorno ai luoghi
martoriati per controllare 24 ore su 24- disse Bright.
-Non
ci
resta altro da fare- disse Atreju e Auler annuì ai suoi
compagni.
Stanchi,
si fermarono vicino al lago Stella a riposare. E a quel punto, per
togliersi
per un po’ la tensione e la paura dovuti agli ultimi
avvenimenti, Auler sorrise
e guardò Shade.
-Ho
saputo
che stai per avere un altro figlio. Congratulazioni, amico-
A
quei
complimenti, Shade arrossì leggermente.
-Congratulazioni
anche da parte mia, Shade. Sono sicuro che anche questo pargoletto
sarà
bellissimo come i gemelli. Non può essere altrimenti. Fine
è una splendida
donna e neanche tu scherzi- disse Atreju gioviale.
Il
cobalto lo guardò. Con i suoi capelli biondo cenere e gli
occhi azzurri, Atreju
era sempre stato un bell’uomo. All’accademia, era
stato anche lui abbastanza
popolare tra le ragazze ma quello che lui adorava di più era
lo sport. Ed era
per questo che Atreju aveva sempre ammirato Fine, bravissima in ogni
attività
sportiva. Shade ne era stato geloso una volta ma quando capì
che tra loro c’era
solo rispetto e ammirazione in ambito sportivo, il biondo gli era
diventato
sempre più simpatico. Infatti fu felice quando
sposò Lione. Erano una coppia
meravigliosa ed erano sempre i benvenuti alle partite di calcio e di
volley che
organizzavano nel regno della Luna. In verità erano i
benvenuti in tutto.
-Grazie,
amici. Sono davvero felicissimo per questo nuovo arrivo-
-Non
ne
dubitiamo- ridacchiò Bright insieme agli altri due sovrani.
-A
proposito di figli, quand’è che tua figlia
darà una possibilità a uno dei miei?
Taron e Fly sono seriamente interessati- fece l’occhiolino il
re dei Gioielli.
-Auler,
sai benissimo che Marion non è interessata a quelle cose-
alzò gli occhi al
cielo, il cobalto.
-Ne
sei
proprio sicuro, paparino?- lo prese in giro Bright.
-Che
vorresti insinuare, Bright?- disse rivolgendogli un occhiataccia.
-Che
all’ultimo ballo ho visto tua figlia piuttosto interessata a
un certo principe
dai capelli argentati- lo provocò ancora l’amico.
-Ah
sì,
l’ho notato anch’io. Mi sembra che si tratti del
principe Alam Shadow di
Lunaria. Mi ha detto Bibi che è molto popolare in accademia
quindi se fossi in
te, Shade, mi preoccuperei per la tua bambina- disse Atreju
provocandolo anche
lui.
-Smettetela
di dire scemenze! Per Marion è ancora presto. Ha solo 12
anni-
-Fine
si
è innamorata di te a 8 anni perciò non
è mai troppo presto- sbuffò Bright.
-Se
è per
questo Rein si è presa una cotta per te da prima degli 8
anni, Bright- gli
ricordò Auler.
-Già,
è
vero- sorrise il re del regno Solare facendo l’occhiolino.
Shade,
stanco di sentire quei discorsi, si allontanò un attimo dal
gruppo per darsi
una rinfrescata al lago Stella. Certe volte i suoi amici sapevano
essere
proprio irritanti. Marion era la sua bambina e non avrebbe permesso a
nessun
ragazzo di corteggiarla almeno finché lei non avesse
compiuto 30 anni. Fine lo
rimproverava sempre per questo ma che ci poteva fare lui se era uno di
quei
padri iperprotettivi con le figlie? Lui era un tipo geloso di suo. Lo
era anche
di Fine, lo era di sua madre Maria e anche di sua sorella Milky. Aveva
fatto il
diavolo a quattro quando sua sorella si fidanzò con Narlo.
Non che avesse
niente contro il principe del regno della Goccia. Ma sua sorella era
sua
sorella.
Si
sciacquò il viso con la fresca acqua del lago e
guardò il suo riflesso.
-Fine
Fine Fine- e dopo aver pronunciato per tre volte il nome della sua
amata
regina, il re vide una stella passare. Sorrise.
La
romantica tradizione del lago Stella era famosa a tutti. Se dopo aver
pronunciato il nome della persona amata tre volte ti vedi passare una
stella,
vuol dire che quella persona è la tua anima gemella.
Per
la
maggior parte della sua vita, Shade l’aveva considerata una
cosa stupida finché
non incontrò la rossa principessa del regno Solare. Lei
aveva cambiato il suo
mondo. Fin da bambino, quando suo padre morì e si era
ritrovato l’unico maschio
con una madre malata e una sorellina neonata, il suo sogno era sempre
stato di
diventare un bravo medico per riuscire a curare la genitrice. E anche
un bravo
giardiniere. Adorava le piante e prendersi cura di loro.
All’accademia, grazie
all’anziano giardiniere, aveva imparato molto e gliene
sarebbe stato grato per
l’eternità.
In
quegli
anni tutti i suoi sogni sono diventati realtà, o almeno in
buona parte. Nonostante
non sia tra i compiti di un re, si prendeva sempre cura del suo
giardino reale.
E poi non era diventato un medico ufficiale ma aiutava volentieri i
dottori se
avevano bisogno di un erba medicinale o semplicemente di un supporto. E
sua
madre era guarita grazie a uno di loro dopo anni di cure speciali e
alle sue
erbe. I suoi studi non erano stati del tutto inutili alla fine.
Soprattutto
quando da piccoli i suoi figli, in particolare Marion, non facevano che
ferirsi
mentre giocavano. Sorrise divertito nel ricordare. In effetti, in
quelle
occasioni era stato molto comodo avere lui come pronto soccorso. Ruy
non
piagnucolava mai e anche se ferito, preferiva curarsi da solo. Diceva
che ne
andava del suo “orgoglio di uomo” o qualcosa del
genere. Perciò con lui bastava
dargli la cassetta del pronto soccorso e faceva da sé. Ma
con Marion era tutta un'altra
storia.
*Inizio
Flashback*
-Sob
Sob…
PAPAAAAAA’!- urlò piangendo la sua piccolina. Fin
da quando era venuta al mondo
aveva degli ottimi polmoni e corde vocali. La sua voce si poteva
sentire anche
negli altri regni.
Lui
era
corso via da una riunione appena l’aveva sentita. Era
così che andava quando si
trattava dei gemelli, soprattutto di Marion. Non importava dove fosse,
lui ci
sarebbe sempre stato per i suoi bambini.
Lasciando
di stucco i suoi ministri, re Shade lasciò la sala del
consiglio e raggiunse
sua figlia nella sua stanza. Tutta rossa e piena di lacrime, appena
vide il
padre, Marion corse da lui.
-Papà…
fa
male…- disse tra i singhiozzi.
-Cosa,
tesoro? Fai vedere- disse dolcemente il cobalto inginocchiandosi di
fronte a
lei per vedere dov’era la bua.
-Qui-
disse
la bambina indicandogli il suo ditino dove era graffiata e sanguinava.
Poi
Shade notò il vaso dei fiori in frantumi sul pavimento ai
piedi del comodino.
-Volevo
cambiare l’acqua ai fiori ma poi… si è
rotto…- disse la bimba piangendo ancora.
Il
re gli
sorrise intenerito e gli prese il dito dove cominciò a
succhiare via il sangue.
Marion si calmò e guardò il padre togliere via il
dolore.
Dopo
aver
tolto il sangue dalla ferita, Shade tirò fuori da una tasca
un cerotto e lo
mise sul dito della figlia.
-Ecco
fatto! Ora la bua passerà. Via bua, via dalla mia bambina-
disse scacciando il
dolore e facendo sorridere la piccola.
-Grazie,
papà- disse Marion abbracciandolo stretto con un enorme
sorriso.
-Tesoro,
dovrai smetterla di essere così piagnucolona, se no nessun
ragazzo ti sposerà
mai- scherzò il padre. Anche se lui sapeva che la sua
piccola era troppo bella
per non ricevere in futuro delle proposte di fidanzamento. Modestamente
era
degna figlia di suo padre e di sua madre. I lineamenti e la maggior
parte del
carattere li aveva presi dalla sua fantastica mamma. Tuttavia Marion
aveva
preso di più da parte sua. I più anziani del suo
regno dicevano che la piccola
somigliava molto a sua nonna Maria quando era bambina. Shade gli dava
ragione. Lui
stesso aveva preso l’aspetto da sua madre e Marion uguale.
-Non
mi
importa. Io non mi sposerò mai, papà. Voglio
stare con te, mamma e Ruy per
sempre-
-Oh
la
mia piccola principessa- sorrise per poi abbracciarla anche lui.
Magari
fosse vero.
*Fine
Flashback*
Adorava
tantissimi i suoi figli in egual misura ma con le figlie femmine
è più
complicato. Ruy era un maschio e non aveva problemi a rifiutare le
avance delle
femmine. Marion, essendo una ragazza, era più delicata e
Shade sapeva che al
mondo c’erano un sacco di ragazzi malintenzionati. Lei non
sarebbe riuscita a
contrastare le attenzioni di un corteggiatore e perciò aveva
bisogno di
qualcuno che la proteggesse. E infatti c’erano suo padre e
suo fratello. Anche
se Fine non smetteva di ricordare al marito che prima o poi Marion
avrebbe
trovato qualcuno di speciale e a quel punto sarebbe stato questo
qualcuno a
proteggerla.
Shade
non
voleva questo. Non voleva vedersi portare via la sua bambina.
Finalmente aveva
capito cosa aveva provato il suocero quando lui e Bright corteggiavamo
le sue
figlie. Non era per niente facile. E non invidiava di certo il suo
amico nell’averne
due di figlie femmine.
Sospirando,
il re della Luna si alzò e fece per ritornare dai suoi amici
ma un luccichio
nero che proveniva da vicino al lago attirò la sua
attenzione. Si avvicinò con
cautela ma fu inutile. Quella luce nera si espanse e andò ad
avvolgere Shade.
-Ahhh-
gemette per la sofferenza e il dolore che in quel momento lo colpirono
per
tutto il corpo. L’oscurità lo consumò e
in un attimo fu tutto finito. Il suo
aspetto era rimasto lo stesso ma dentro di lui ora albergava il potere
della
pietra oscura. Ridacchiò fiero della sua nuova
trasformazione.
“Dite
addio a quel rammollito del benevolo re Shade. Ora le cose andranno
molto
meglio” pensò con un sorriso maligno per poi
ritornare indietro dagli altri.
-Ehy
Shade. Ce ne hai messo di tempo per tornare- disse Bright appena lo
vide.
-Scusate,
mi sono intrattenuto più del dovuto al lago Stella- rispose
il cobalto
nascondendo per ora il suo lato oscuro.
-D’accordo
ma ora dobbiamo davvero ritornare nei nostri regni- disse Auler.
Così
si
avviarono insieme nel luogo dove avevano lasciato le loro astronavi e
lì si
salutarono.
-Ci
vediamo per gli altri controlli dopodomani. A presto ragazzi- disse
Atreju e se
ne andò poi fece lo stesso il re dei Gioielli. Le loro mogli
sarebbero tornate
con l’astronave del regno della Luna come avevano deciso
quella mattina. Le
donne avevano bisogno di più tempo per stare tra di loro,
avevano detto. Chi le
capiva era bravo.
Rimasero
solo Bright e Shade che si fissarono per un istante.
-Stai
bene, Shade?- chiese d’un tratto il biondo. Non sapeva il
perché ma sentiva che
c’era qualcosa che non andava in lui. Percepiva qualcosa da
quando il suo amico
era ritornato dalla sua passeggiata.
-Certo,
Bright. Mai stato meglio- gli sorrise.
-D’accordo.
Se lo dici tu- disse poco convinto.
-Non
preoccuparti. Ora andiamo che così ci prenderemo un bel
bicchiere di vino nel
mio castello mentre le donne staranno per i fatti loro fino a stasera-
-Hai
ragione. Andiamo- sorrise all’amico lasciando perdere le sue
sensazioni per
ora. Forse si stava davvero preoccupando per niente e tutta quella
tensione
degli ultimi tempi lo avevano scombussolato troppo.
Presero
l’astronave
e si allontanarono dal lago Stella per fare ritorno al castello della
Luna.
In
lontananza qualcuno vide l’astronave andarsene e rise
soddisfatto.
“Fai
il
tuo lavoro pietra oscura. Con re Shade in nostro potere, presto avremmo
il
regno della Luna e all’arrivo del mio signore, tutta Wonder
sarà ai nostri
piedi”
Continua…
Ciao
a
tutti! Finalmente un nuovo capitolo! Stavolta ho voluto incentrarlo su
Marion e
il crescente interesse in Eclipse e Alam, sul rapporto padre/figlia
e… sulla
trasformazione di Shade. L’ultima parte è la mia
preferita :P Come avrete
notato nel precedente Amore Eterno, mi piace trasformare i nostri
personaggi in
cattivi XD Nel prossimo ci sarà una chiacchierata genitori e
figli visto che
con l’impianto guasto non sono riusciti a sentirsi nel regno
Albaron. E poi
farò passare qualche settimana prima di rilevare il secondo
diamante. Mi pareva
brutto fargli trovare un diamante al giorno. Sarebbe stato troppo
sbrigativo.
Nel frattempo che succederà con Shade? Chi lo sa? :P Ci
sentiamo nel prossimo
capitolo e grazie a chi segue la mia storia. Davvero grazie di cuore!
Bacioni!
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