La mia costante.

di Sarah Collins
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Tornaccasa.
15

“Misha?” dico,“Misha ti sto tremendamente chiamando e sarebbe tuo dovere alzare quelle tue piccole chiappe evanescenti e venire subito qui!”.
Ho capito che la sua gelosia può essere sinonimo di sentimento, ma andarsene così è eccessivo! Vorrei davvero parlarne con lui anche perché... Bhe io...
“Cassidy?”, chiama una vocina.
“Mamma!”, sbraito mentre spalanca la porta della mia camera. “Cosa?”
“La spesa..”, dice.
La uccido con lo sguardo.

Prima di entrare nel solito supermercato vicino casa mi soffermo a vedere le nuove violette piantate vicino l'ingresso; quasi quasi ne rubo un mazzetto, penso.
Un vento gelido sulla mia spalla mi irrigidisce all'istante, un profumo caldo, invece, mi riempie i polmoni.
“Non è più il tuo custode.” afferma sospirando quella presenza accanto a me.
Non è più il mio custode... Misha? “Chi sei”, chiedo senza girarmi, non ottenendo però risposta.
All'improvviso mi sento meno pesante e affaticata, riesco forse a sentire il battito del mio cuore pulsarmi nei timpani.
Mi sblocco e mi riblocco per la paura  ma chi accidenti era chi era quella persona quel profumo chi diavolo era!
Dalle porte esce un signore con la t-shirt bianca e qualche rotolino sui fianchi, mi guarda. “Tutto bene?”
“Mi scusi” inizio io con la voce tremolante. “Ha visto quella persona con cui parlavo poco prima che uscisse?”
“Bhe...”, fa lui ripensandoci, “Era un bel ragazzo, avrebbe potuto vestirsi un po' più colorato ah-ah-ah”
Il suo ridere stridulo è strano e gli dico che grazie, è stato davvero molto gentile, evitando poi le sue domande.
Mi sbrigo a comprare quelle quattro cose per la cena, ho bisogno di parlare con Misha.

Aprendo la porta di casa incrocio Carol, non perdo tempo. “Ricordi dove abita Amanda? Puoi portarmici, per esempio, adesso?”

*

Il suo fantastico profumo è mischiato con uno a me familiare, accidenti.
“Cass cosa ci fai qui! Che bello!”, afferma Amanda abbracciandomi.
“Mi serve l'angelo”, taglio corto io.
Incrocia le braccia, mettendo sul viso un'adorabile broncio, “Non credo lui voglia parlarti.. almeno così ha detto a me”
“Ma che cosa stai dicendo!”, urlo io infuriata. “Misha! Dannato, orribile, schifosissimo amico che non sei altro!”
“Cassidy smettila...”, dice lei a bassa voce.
“Ridammelo!”, dico io senza riflettere.
“Cassidy torna a casa”; appare Misha dietro di lei, ha abiti diversi, ha lo sguardo cambiato.
“Misha, torna dai, cosa stai facendo qui!”
“Imparerai dai tuoi errori, io da te non posso rimanere e dopotutto non hai scelto me, ricordi?”, dice, “Ti stai divertendo con quel ragazzo, vero? Ti stai riempiendo di bugie, non lo conosci”
“Parli di Jake?”, chiedo io stranita.
“Hai sbagliato tutto, Cassidy, hai rovinato ogni cosa”, termina chiudendo poi la porta.

{A.U.
Cheppalle Misha e torna! Quanto la fai lunga, uff.
Si sta intrufolando un terzo ragazzo, il tipo losco che aveva già seguito Cassidy al supermercato e che la guardava da fuori la finestra.
Che sia Jake?
MUMBLE MUMBLE *pensa*
Baci.
Sarah




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