Quando succede la
prima volta, Sousuke sperimenta sulla propria pelle la sensazione del
perdere anni di vita.
Si sveglia nel pieno
della notte, il rumore della porta che tenta di aprirsi e si sente
raggelare dal panico.
Sì, è
alto quasi due metri, ha fatto nuoto per gran parte della propria
vita e probabilmente potrebbe atterrare un ladro con uno schiaffo ben
assestato, ma ha un'anima non proprio tranquilla e un ladro non è
una cosa da nulla. Potrebbe essere armato. Con una pistola o un
coltello. Lo ucciderebbe molto prima di poter provare a fare l'eroe.
Riesce a muoversi
soltanto quando sente il letto sottostante cigolare, segno che Rin si
è alzato e spalanca gli occhi tra sorpresa e paura perché
non è possibile, Rin non è il tipo da fare cose tanto
stupide.
Invece si alza,
mentre ancora la porta si scuote sui cardini ed un soffocato insulto
ad essa proviene dal corridoio. Sousuke è seduto sul letto
ancor prima di pensare e sta aprendo la bocca per dire al suo
migliore amico che ci sono modi alternativi per suicidarsi e che non
includano anche la propria morte, quando la porta cede.
"Credo... credo
di aver usato la mia chiave." dice il ladro e dal tono Sousuke
si rende conto che è un ladro imbarazzato, quello e non sta
uccidendo Rin. Il cuore smette di ucciderlo in mezzo al petto e
l'improvvisa discesa di adrenalina gli fa tornare sonno.
Rin ride e richiude
la porta e Sousuke non è sicuro di quanto sia successo, almeno
fino al mattino seguente.
È allora che,
scendendo dal letto ad occhi chiusi, una profonda sonnolenza che
l'accompagna e spera di scacciare con una doccia, quasi inciampa in
un paio di scarpe abbandonate in mezzo alla stanza.
Si ricorda
improvvisamente del ladro e per un momento pensa che quello sia un
cadavere. Di nuovo sente il gelo attraversarlo mentre i sforza di
aprire gli occhi e voltarsi verso il letto. Lo fa con un movimento
robotico, non del tutto sicuro di poter sopportare una scena splatter
di primo mattino.
Ma fa un verso di
sorpresa soffocato, invece, qualcosa che fa muovere appena Rin.
Sbatte le palpebre ma non le apre davvero, concentrato piuttosto
sulla persona che ha accanto, sotto al lenzuolo.
Sousuke cerca di
fare meno rumore possibile, mentre assiste al cambiamento del viso
del suo migliore amico, che si addolcisce nonostante il sonno che
intorpidisce i movimenti. Lo osserva guardare il kohai dai capelli
grigi, che ancora dorme, lo sguardo appena velato. Sorride e lo
stringe, le braccia perfettamente avvolte intorno alla figura sottile
del ragazzo, un verso soddisfatto che lascia le sue labbra prima che
si vadano a posare sulla fronte del kohai.
Lui si muove appena,
fa frusciare le lenzuola quando una delle sue mani sale a tenere la
maglietta di Rin nella schiena. Non lo vede, ma Sousuke immagina che
stia sorridendo come Rin.
Aspetta che il loro
respiro torni regolare, prima di riprendere il proprio.
Quasi corre verso il
bagno, poi, non del tutto sicuro di poter assimilare quello a cui ha
assistito. Ha mille domande nella testa, è troppo presto
persino per andare a correre -ma lui insiste comunque- figurarsi per
scoprire che il proprio migliore amico è innamorato -cosa che
non ha mai accennato- e perlopiù di un ragazzo che entrambi
conoscono.
Forse dal loro
compagno di squadra se lo sarebbe anche aspettato, in effetti, ma da
Rin?
Ci prova, prova a
pensare che forse ci sono troppe cose che non sa di lui, che forse
dovrebbe preoccuparsi di conoscere più dettagli.
Poi si risolve a
vestirsi, tornare in camera, accostare meglio le tende per schermare
la luce ed uscire in fretta per andare a correre.
Parlerà dopo
a Rin, a colazione.
Gli dirà che
forse sarebbe meglio tenere la porta aperta.
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