In fondo non erano tanto diversi

di _E r i s_
(/viewuser.php?uid=667821)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Morte e solo morte avevano intorno. I corpi esangue degli shinobi giacevano senza ritegno a terra.
Aspettavano un miracolo, un miracolo che sembrava non sfiorarli mai.
L'Alleanza delle Cinque Nazioni stava perdendo la Quarta Grande Guerra.
Passavano i secondi, forse i minuti, forse le ore, forse i giorni.
E i sopravvissuti provavano, provavano a contrastare quel potere, per poi scappare come codardi per salvarsi la pelle.
Molti feriti venivano lasciati al proprio destino, i corpi zuppi di sangue a terra, irremovibili.
Kankuro continuava a credere che una speranza ci fosse.
Continuava a guardare quei corpi distesi a terra, consapevole della sua inutilità.
Cosa aveva fatto per i suoi compagni? Niente, li aveva lasciati morire. Per  paura. Per paura di morire.
Ma anche per paura di vivere, di rivivere in quella macabra e irrealizzabile realtà che Madara voleva creare.
Un solo sguardo. Un solo sguardo bastò per far cominciare le gambe a tremare, il viso a sudare.
Odiava guardare quegli occhi. Occhi assetati di potere.
Ma infondo c'era qualcos'altro.
Perché desidererebbe il potere senza motivo? Una nuova realtà, per quale motivo qualcuno la vorrebbe?
Entrambi sapevano cosa significava soffrire la perdita di qualcuno.
Entrambi orfani, la solitudine dell'affetto mancato di quegli abbracci prima di dormire.
Entrambi senza il fratello, la rabbia cieca dell'essere consapevoli di non aver fatto nulla per loro.
Averli visti morire senza aver fatto nulla. Impassibili.
Entrambi sapevano che voleva dire non essere ascoltati, urlare a vuoto, senza vergogna, continuare a urlare.
Perché in fondo a quegli occhi rossi, pieni di odio, assetati di potere, si nascondeva qualcosa di più.
Infondo Madara lo faceva solo per il bene di suo fratello, come Kankuro arrivò quasi a strozzare un suo superiore quando parlò male di Gaara.
Per loro. Solo per questo. Entrambi volevano cambiare e rivoluzionare la propria vita.
Perchè infondo non erano tanto diversi.


 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2726228