Salve gente^_^
Sono tornata con un nuovo capitolo spero che sia almeno decente...
Qualche precisazione prima di incominciare:
D’ora in poi la storia sarà raccontata solo in
prima persona, leggendo vari libri di vari autori mi sono appassionata
al racconto in prima persona...Spero solo che ci si capisca qualcosa...
E che sia impostato bene -_-
Per chi non l’abbai ancora capito in questa storia Seth
è per indicare il Dio, mentre Seto per indicare il
sacerdote.
Bene detto questo vi lascio al capitolo...
Kiss Egypta
Finalmente il sole!
Una brezza leggera mi scompigliò una ciocca di capelli sul
viso e mi fece riportare alla realtà: ancora non ci potevo
credere che tutto ciò che mi era accaduto, e che
mi stava accadendo, fosse successo proprio a me: una normale ragazza
fra tante.
Bhe, proprio una ragazza “normale” non sono -ed
ero- mai stata...
Accennai un triste sorriso e una lacrima solitaria varcò la
mia guancia, ancora leggermente arrossata dalla brutta caduta ricevuta
pochi istanti prima...
Il maestro c’è andato pesante stavolta... Come
potevano pensare quei matti di quei sacerdoti ( compreso il mio
maestro-sacerdote), che io un giorno dovrò battermi con un
Dio, se oggi non sono nemmeno riusciva a difendermi da un attacco di
terzo grado? Era letteralmente ridicolo! è vero che so
controllare gli elementi, è vero che so evocare, e giocare,
coi mostri ai Giochi delle Ombre, è vero che nelle materie
sono un asso... Ma era vero anche che ancora non sono riuscita a
controllare i poteri che dicono che abbia soltanto questa leggendaria
sacerdotessa... Cioè io...
Forse dovevo dare retta al maestro “Dai tempo al
tempo”. Ma il problema è che io al tempo il tempo
glie l’ho dato anche troppo... Dodici anni non gli sono
bastati?? Un po’troppo lento questo tempo... O forse sono io
ad essere solo un po’troppo frettolosa...
<<“Dai tempo al tempo”, si come
no...>> mormorai a denti stretti per non farmi sentire
dal maestro. Che vita: dodici anni rinchiusa sotto terra (dentro una
tomba brrr) a cercare di imparare formule, incantesimi, scienze,
matematica geometria e chi più ne ha più ne
metta, con un maestro che se non ti ricatta non dorme la notte... Mpf,
a forza di stare qui sotto mi dimenticherò anche che forma
ha il sole!! Per non parlare che mi sono già dimenticata, (e
anche da un bel pezzo), che colore ha la sua luce, il tepore che
mandano i suoi raggi... E anche la chiarezza della luna, splendente
lassù nella volta celeste, protetta dagli dei...
<< Ma quanto siamo romantiche oggi...>>,
mormorò una voce da dietro di me, leggermente fastidiosa per
le mie povere orecchie.
Mi voltai leggermente frustrata e altrettanto leggermente infastidita
verso chi aveva parlato: non ci avrei sommesso l’osso del
collo! Era il maestro!
<< E direi anche alquanto modeste...>>,
accidenti l’aveva fatto ancora!! Mi aveva letto nel pensiero!
Questo voleva dire che...
<< è gia, brutta cosa vero?>>.
Oh bastet aiutatami...
<< Mi è piaciuto particolarmente quando hai
accennato a quei sacerdoti; per non parlare di quello che riguardava me! >>.
Bene, ora posso dire con certezza che preferisco essere rinchiusa a
vita piuttosto che essere soggetta ai piani vendicativi del mio
carissimo maestro! Cosa mi farà fare stavolta? Mille
flessioni? Esercizi a non finire con le armi? Con la magia? Farmi
studiare cose o materie fino allo sfinimento? Oppure appendermi a testa
in giù sopra un covo di ragni giganteschi? A già,
potrebbe anche rinchiudermi dentro al regno delle ombre e mandarmi
contro mostri disgustosi, uno dietro l’altro... questo
sarebbe uno scherzo per lui!!
<< Mmmh...idee molto interessanti... >>,
disse, facendo finta di pensarci, sempre con la sua solita aria da
superiore.
<< Ma ho di meglio...>>, Sacra Bastet
cos’aveva in mente stavolta?
Lo guardai come una che aspetta di essere condannata, anche
se l’attuale situazione non era molto diversa, e
attesi...
Sul suo viso apparve un espressione serena... Quasi raggiante e
camminò fino ad arrivare davanti a me: braccia incrociate,
busto dritto e testa alta, come se stesse guardando qualcosa alle mie
spalle, ma di sottecchi scrutava me... Non sembrava arrabbiato...
Fattosta però che lui era il tipo che sapeva nascondere e
mascherare molto bene i suoi sentimenti... Quindi meglio non trarre
conclusioni troppo affrettate...
<< Vedo che ormai mi conosci bene>>
<< Già, anche troppo bene>>, mi
uscì di getto, sia la frase, che il tono sprezzante in cui
lo dissi... E mene pentii subito.
<< Mi scusi, non volevo dir->>, non
riuscì a finire la frase che mi ritrovai un foglio di papiro
contro il naso, e la sua mano che ce lo teneva premuto. Mugugnai
qualcosa con un tono lamentoso, allora lo lasciò andare
facendolo svolazzare fino in mano mia.
Quando lo afferrai lo guardai male, e lui in compenso mi sorrideva...
Era davvero strano quel ragazzo... Tanto bello ma strano e...odioso!!!
<< Coraggio leggi>>, mi incitò
stranamente entusiasta. Qui la cosa mi puzzava...
Incominciai a leggerlo dapprima rapidamente poi sempre più
lentamente... Non ci potevo credere!! Quel pezzo di carta era
l’accesso alla mia libertà!! Scritto e firmato dal
faraone in persona!! Non ci potevo credere! Non ci volevo credere!!
<< Ma... ma... ma... ma...>>, era tutto un
sogno... Un bellissimo sogno che stavo sognando, non poteva essere
vero, dopo dodici anni, potevo finalmente uscire da quel posto lugubre
quanto bello.
In un momento di follia mi misi a saltellare per tutta la stanza,
incurante del dolore dell’addestramento e della mia gatta che
dormiva... e che importava se si svegliava! Infondo anche lei era
rimasta come me imprigionata sotto terra senza mai rivedere il sole.
Sempre nello stesso momento di follia, mi avvicinai al mio maestro,
Kemet, e lo abbraccia con tutta la forza che avevo. Non
c’erano parole al mondo per esprimere quello che provavo in
quel momento...
Preso alla sprovvista rimase fermo, immobile, rigido, ma poi dopo
qualche minuto (non era abituato a questo contatto tra noi), si sciolse
e mi abbracciò a sua volta.
Restammo qualche minuto in quel modo, poi ci staccammo: io tutta
sorridente con un megasorriso che mi andava da orecchio a orecchio, e
lui leggermente colorato in volto.
<< C-coraggio, vai a prepararti con abiti più
leggeri che p-poi andiamo>>, disse non con senza
imbarazzo.
Detto questo, presi la mia gatta sotto braccio e come un fulmine
uscì dalla stanza saltellante, dirigendomi verso la mia
stanza....
... Ed eccomi pronta. Solo due minuti, un record per me
“Quella che se la prende sempre comoda”, dice
sempre Kemet.
Avevo potato per una lunga gonna marrone con uno spacco che partiva da
metà coscia della gamba sinistra e finiva alle caviglie e
una cintura d’orata fatta a filo con dei cerchietti; un top
panna e ai piedi dei sandali a “infradito” di cuoio
con ricami d’oro. Il tutto accompagnato da bracciali,
cavigliere, una collana d’oro con un ciondolo a forma di
gatto (in onore della mia Dea), e grandi orecchini del medesimo colore
a cerchio e infine, i lunghi capelli rosso scuro sciolti - come sempre.
Il mio maestro sempre gli stessi abiti di sempre... che monotono: un
lungo abito bianco con dietro un mantello dello stesso colore.
Orecchini, collana in stile egiziano, cavigliere, e in vita dei cerchi
d’oro ( Tipo quelli del faraone Atem, non so come si chiamano
^^” N.d.A).
<< E io sarei monotono??>>, chiese irritato.
<< Certo>>, risposi io tutta sorridente.
Quando vidi che stava per ribattere gli presi una mano e lo trascinai
verso l’uscita, con sempre la mia gattina sottobraccio.
Dopo avermi mandata per l’ennesima volta a quel paese,
aprì una porta fatta di roccia, poi da li proseguimmo lungo
uno stretto corridoio buio, tetro con solo delle fiammelle ad
illuminarlo... Poi finalmente intravidi la porta che ci divideva dal
mondo... Era sempre di roccia, gigantesca con qualche incisione in
geroglifico che tradussi come formule. Sarà stata alta
quanto il tempio di Ramesse, ad Abu Simbel, quindi era gigantesca.
Il maestro recitò alcune formule... Poi le due sbarre che
formavano la porta cominciarono a schiudersi, piano piano...
Con il cuore che batteva fortissimo, vidi uno spiraglio di luce, farsi
sempre più grande... Le porte cominciarono ad aprirsi sempre
di più, prendendo un po’di velocità...
Finché non furono spalancate del tutto...
Il caldo afoso mi invase il corpo, grazie anche ai caldissimi raggi del
sole, quel sole che da dodici anni avevo sognato di poterlo rivedere...
Ed ora eccolo lì, dinnanzi a me, altissimo nel cielo
luminoso come non mai...
Meravigliata feci un passo in avanti, per scrutare meglio il paesaggio
dinnanzi a me... Una immensa distesa di sabbia con sullo sfondo il
paese, contornato da mura.. E nella parte più alta, tra le
rocce, potei notare anche un immensa costruzione, un palazzo enorme,
con delle statue gigantesche che anche da lì si potevano
vedere, ne ero sicura: quel posto era Eliopoli, dove vi risiedeva
l’immenso palazzo del faraone, e il faraone stesso.
Ciao^^
E anche questo capitolo è concluso^_-
Mi dispiace immensamente ma ora non ho tempo di rispondere ai miei
recensitori (?), ma lo farò nel prossimo capitolo... Ora
devo andare dal dentista aiuttooooooooo>o<
Mi scuso se ci sono errori di ortografia o scritto male che non fila...
Ringrazio chi recensisce chi l’ha messa tra i preferiti o chi
solamente legge la\le mie storie^^Un mega kissone Egypta
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