Il colmo per Ronald Weasley

di ludohutcherson
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1. Prologo
Quando Hermione arrivò al San Mungo per il turno di notte, aveva un'ora buona di ritardo. Arrabbiatissima con Ron dopo un litigio, era uscita di casa sbattendo la porta dimenticando non solo la bacchetta, ma anche le chiavi.
Suonare il campanello a Ron era messo fuori discussione dal suo orgoglio, perciò alla ragazza non rimase altro che camminare fino a Grimmauld Place e chiedere a Ginny di usare la Metropolvere, notando con disappunto l'assenza di Harry.
Per tali motivi, una volta arrivata al San Mungo, la voce di Malfoy che l'avvisava che il turno di notte era annullato era l'ultima cosa che aveva voglia di sentire.

«Come mai non sono stata avvisata?» il tono di Hermione era stizzito. Non gli parlava con quel tono dai tempi della scuola. Dopo la Guerra le tensioni tra Purosangue e Mezzosangue si erano allentate, portando i due nomignoli vicini al disuso. Ed era giusto che fosse così. Il tono di Hermione era quindi ovviamente dovuto alle disavventure di quella sera, come Draco fu abbastanza perspicace di capire al volo.
«Ti è stato inviato un messaggio, tramite patronus, al tuo appartamento. Circa un'ora fa» rispose quindi il ragazzo senza fare una piega. Non avendo voglia di ricevere uno schiantesimo dalla sua ex nemica, appena notò la sua espressione girò i tacchi.
Questa non è la mia serata, pensò Hemione.

Stavolta Hermione arrivò con la MetroPolvere direttamente a casa sua. Si era preparata mentalmente all'incontro con Ron, perciò fu stupita di vedersi davanti una stanza deserta. Che fosse già andato a dormire era improbabile, perciò Hermione ipotizzò che fosse uscito.
Entrata in camera da letto, si ritrovò davanti una scena improbabile: c'era qualcuno sul letto, qualcuno che non era Ron, vista la chioma nera.
-Harry?- Hermione era troppo stordita da ricordarsi di parlare a bassa voce, così il suo amico si sempre si svegliò. Per un attimo sembrò stordito anche lui, poi spaventato ed Hermione si chiese il perché.
Poi si rese conto che era nudo.
Poi vide i vestiti ammucchiati ai piedi del letto, troppi per appartenere solo ad Harry.
Poi si rese conto che al fianco di Harry, sepolto sotto una montagna di lenzuola, c'era Ron. Ancora addormentato e nudo anche lui.
Allora Hermione capì perchè Harry era spaventato. E per un attimo iniziò a pensare che il rosso accanto a lui non poteva essere Ron. Non doveva essere lui.
Indietreggiò, come per sfuggire dalla realtà che si trovava difronte ai suoi occhi, e urtò l'armadio. Il rumore fece svegliare suo marito, che con lo stesso smarrimento dell'amico si guardò intorno. Resosi conto della situazione, arrossì al suo solito. Quel gesto distrusse anche il debole tentativo di Hermione di trovare una spiegazione: era proprio suo marito, quello lì. 
Corse via, la riccia. Urlò "Hogsmeade" nel camino, ed ebbe appena il tempo di sentire un "Hermione!" prima di sparire.


Note d'autrice:
so che è molto corto, ma è solo il prologo: gli altri saranno più lunghi. Sono tornata con un'altra fremione, dopo tanto tempo e spero che vi piaccia. xoxo
Ludo




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