Annie.
L'ultima volta che ti incontrai, ti portai alla stazione dove c'erano treni immobili da tutte le parti.
Osservavi cauta senza nemmeno voltarti a vedere come rimanevano spogli i binari al passo del treno.
Pensai che qualcosa non andava, non eri più la stessa.
Un tempo saresti andata a dormire lentamente sui binari ingialliti, senza temere la fine, forse perchè c'ero io al tuo fianco.
Il tuo cuore accellerava sempre di più, sembrava una mina vagante, temevo che da un momento all'altro saresti esplosa.
Le tue gambe roteavano a stento, facendo balzare ogni formica gigante che attraversava le tue scarpe rotte.
Tu non parlavi e questo mi diceva molto su cosa pensavi.
I tuoi occhi sembravano voler abbandonare le orbite e cercare un luogo sicuro dove stare, un luogo più asciutto.
Lontano dalla gioia e dalla vita, o forse, da me.
Sembravi di cera, spenta.
Se avessi provato a toccarti probabilmente saresti caduta a terra, ma per fortuna avevo con me le mie paura che mi legavano i polsi e le mani.
Non sapevo cosa fare.
Io so cosa provi, so che sarà difficile ma riuscirai a dimenticarmi.
Io sarò qui comunque, pronto a raccogliere ogni tua malinconia ed a tenerti lontana dalle dosi di ricordi che ogni tanto prendi di nascosto nelle mensole della cucina.
Io ti aiuterò a dimenticarmi.
Non avere paura, Annie, l'amore ha una durata, non so quale data di scadenza stiamo attendendo ma presto o tardi arriverà e tu, tu sarai ancora in grado di sorridere spensierata tra le nuvole dei cieli più azzurri. Sarai ancora in grado di brillare, di gioire e di amare.
Com'è possibile che io sia stato in grado di farti questo?
l'amore ti sta corrodendo ed io, io non so nemmeno come fare per non far arruginire il tuo cuore addormentato.
Annie, per favore, ascoltami.
Io ti aiuterò a dimenticarmi.
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