Ballata di Tako Tsubo

di Miss J
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Ti ho conosciuto quando ero ancora una ragazzina,
e il tempo ha trascinato via ogni emozione,
tanto che non sentivo più il cuore battere.
Eravamo come due aquiloni con lo stesso taglio,
era come se ormai i destini fossero scritti,
ma noi non ce ne rendevamo conto
e continuavamo a stare svegli la notte,
fumando e guardando DVD assieme
come se non avessimo mai bisogno di dormire.
Stavamo sdraiati sotto le lenzuola
con la tua musica preferita allo stereo
come eravamo soliti fare per isolarci nella nostra nuvola.
E tu mi dicevi che ti piacevo senza il trucco
e che non dovevo preoccuparmi del mio peso
perché era giusto amarsi nel modo in cui Dio ci aveva fatti.
Ma poi l’uragano è giunto e ha spazzato via tutto;
avrei tanto voluto che le tue dita toccassero ancora le corde del mio cuore
come facevi con quelle della chitarra.
E sento ancora il calore delle tue felpe
che mi prestavi nelle passeggiate fredde lungo il fiume
quando ci spostavamo da un locale all’altro
dove era bello bere ogni genere di intruglio
per provare nuove sensazioni e lasciarsi andare.
Sento ancora le frecce che mi hanno perforato la pelle,
quando te ne sei andato dicendo che sarebbe stato solo un errore,
ma ho ancora le cicatrici dei graffi del muro su cui mi hai spinta
per darmi l’ultimo bacio, durato un’eternità.
Io ti dicevo che eri solo un egoista e lo sapevi,
ma non riuscivi a farne a meno.
E così abbiamo conosciuto persone diverse
e io ho sentito mille mani sfiorarmi.
Ho guardato in altri occhi blu,
facevo gli stessi discorsi, alle stesse finestre
con la stessa luna e la stessa sigaretta,
perché tu lo sai,
mi innamoro attraverso sovrapposizioni empiriche.
E ora tornare indietro sarebbe giusto?
Ho un aereo che sta per partire
e io non so se sia meglio lasciarci liberi
o intrappolarci di nuovo in questo rapporto,
che di certo non è mai stato un capolavoro.
E cerchiamo di andare avanti,
però siamo sempre fermi allo stesso punto.
Ma forse anche senza volerlo
tu sarai sempre lì nel mezzo,
perché l’amore viene e va
e spesso lo si trova esattamente nel posto in cui si vive.
Si può forse riparare un cuore spezzato
o si rimane per sempre a pezzi?




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