Midnight Willows - i 67. Hunger Games

di amanda mellark
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Il giorno più bello della mia vita "Svegliati, Midnight, non vorrai mica arrivare in ritardo alla mietatura o sbaglio?" urla mia madre dalla cucina e un odore squisito penetra in camera mia. A colazione ci saranno sicuramente i Pan Cake. Io preferisco le uova, sono più energetiche e fanno bene ai muscoli. Lentamente esco dal letto, corro in bagno, mi lavo i capelli e mi vesto l' abito in seta viola scuro che mi arriva alle ginocchia. Mia madre dice sempre che devo vestirmi con indumenti scuri, perchè si abbinano al mio nome, Midnight, che significa mezzanotte. Io lo trovo assuro questo nome e farei di tutto per cambiarlo, ma non mi è concesso. Lo stesso vale per quello di mia sorella Morning, che significa mattina. Lei porta sempre dei vestitini azzurri o rosa, se ci penso mi viene da vomitare. Il mio vestito viola mi sta d' incanto, fa risaltare la mia figura e le scarpe a tacco alto mi fanno sembrare ancora più alta di quello che sono già. La mia famiglia è una tra le più ricche di tutto il distretto, mio padre gestisce la fabbrica di diamanti e lavora tutto il giorno, rare volte si fa vedere. Mia madre è una donna bellissima, ha i capelli biondi come i miei e degli occhi verdi splendidi. Io gli occhi ce gli ho blu oceano, come mio padre. Lui dice sempre che somiglio ad una principessa, ma se voglio vincere gli Hunger Games, devo essere forte, coraggiosa, abile e uccidere senza batter ciglio. Non credo proprio che avrò difficoltà. Oggi voglio offrirmi volontaria come tributo e portare onore e gloria al distretto 1, non mi interessa più di tanto la ricchezza, al contrario della mamma, voglio solamente divertirmi nell' arena uccidendo e essere la star dell' anno. Seguita da mamma e Morning mi incammino verso la piazza centrale e mi piazzo nel posto riservato ai i diciasettenni. Io non sono molto sociale e non ho nessun amica, sarà perchè mi comporto sempre in modo freddo e brusco con tutti, e gli amici non mi interessano minimamente. Con la coda dell' occhio scorgo due ragazze della mia età abbracciate che piangono come fontane. Ma che hanno quelle piagnucolone! Ci sono decine di ragazze ogni anno che non aspettano l' ora di offrirsi volontarie per gli Hunger Games! Mi guardo attorno e posso individuare diverse occhiate che significano che vogliono essere il prossimo tributo, ma io sarò più veloce. Quelle mocciosette possono scordarselo. Nessuno riuscirà a fermarmi! NOTA DELL' AUTRICE Ciao!! Grazie a tutti quelli che leggono e recensiscono questo capitolo. Ne sono veramente grata. Aggiornerò i prossimi capitoli appeno ne ho il tempo :-) A presto, Amanda




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