Eucrasia

di graciousghost
(/viewuser.php?uid=655068)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Dal vetro opaco, guardi la tua immagine scolpita nella pietra; ti piacerebbe essere quell'uomo di roccia.
E pensi, sarebbe bello essere terra, immuni ai moti del cuore.

Passano gli anni e quel volto rimane identico a se stesso, non mostra i segni del tempo: le rughe non trovano eco nella tua effigie marmorea.
Passano gli anni e questo volto sfoggia ancora l'impronta del suo fuoco sulla corteccia; scorgi l'increspatura del legno ruvido che soccombe alla potenza della fiamma – siete voi che un tempo combaciavate.

Ciò che era – pietra – non può tornare ad essere – pelle.

Ecco, è questo che chiami malinconia.

[100 parole]

 

Sarebbe bello essere terra.
Sarebbe bello restare come siamo ora, per sempre.
 

#1.Melancholia


«Andiamo, Madara! Non dirmi che hai paura!»
«Io non ho paura!»

Il suono della tua risata si confonde tra il fuscio delle foglie che sollevate correndo.
È un rumore cristallino – puro – che sembra sia stato creato per amalgamarsi al suo borbottio sommesso; ti segue a pochi metri di distanza, non sa lasciarti solo.
«Mi dici che problema c'è?»
Ti fermi all'improvviso, dilaniato dall'incertezza; d'un tratto il tuo volto sereno – da bambino - si cruccia, lasci un piede sospeso a mezz'aria, sei in bilico nella luce rosata dell'alba.
«Sai che non possiamo», la sua voce da adulto ti riporta a una realtà che non puoi accettare.
Sbuffi, mentre ti avvicini al tuo migliore amico, possibile che lui sia così cieco da non vedere quello che siete?
A Madara non fa piacere quell'invasione del suo spazio privato; solleva un sopracciglio, perplesso, e indietreggia di qualche passo, soppesandoti con lo sguardo.
Ma non può sfuggire alla tua irruenza; gli posi una mano sulla guancia – la sua pelle scotta, sotto le tue dita.
«A me non sembra poi così sbagliato».

 

La pioggia batte ancora sui vetri, la superficie riflettente ti restituisce
un'immagine sbiadita, non ti riconosci in quei lineamenti nostalgici.
Sei l'uomo di pietra o quello di carne?
Ricordare ti annienta.


«Neanche a me».

[DoubleDrabble; 210 parole]

 

***
Note Autrice:
Mi scuso per il ritardo ignobile - passerò a rispondere alle vostre meravigliose recensioni il prima possibile, giuro - ma la connessione wifi non è stata dalla mia parte, ahimè.
La raccolta è ufficialmente cominciata: ecco qui un Hashirama nostalgico che ripensa a un piccolo momento (chiaro What If) che ha ritratto lui e Madara insieme, da bambini, scappati per un miracolo alla stretta sorveglianza dei genitori, magari. Tanto per esplicitare ancora un po': spero sia chiaro che la prima scena raffigura Hashirama alla finestra, mentre contempla il suo volto scolpito nel monte degli Hokage. L'intera riflessione della Drabble parte appunto dal contrasto tra la pietra e la carne, purtroppo succube dei ricordi. Mi auguro che vi sia piaciuta :)
Coming soon: Hypocrisis; Madara; sangue.
A presto,

Ayumu

 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2741284