Capitolo 1 This Is My Life
La
mia vita non era mai stata così. Finalmente avevo tra le mani
tutto ciò che avevo sempre sognato, Avevo lasciato l' Italia,
dopo anni di studio, anni di lacrime e lotte con la famiglia.
Il motivo? Semplicemente io.
Io che ero così diversa dalle persone della mia età, io
che suonavo, io che avevo un gruppo, io che non ero certo una persona
che passasse inosservata, io e la mia voglia di indipendenza, la
decisione di non frequentare l'università e di partire alla
volta dell'America con la band. La mia band. Questo il motivo che aveva
sempre acceso le mie speranze, che riusciva a tenermi in vita, vano
però per i miei genitori, molto contrari a questa scelta da loro
definita '' avventata''.
Nonostante tutto cel'avevo
fatta, si, ero riuscita a far valere le mie scelte ed ora ero
quì, lontana migliaia e migliaia di chilometri dal mio passato.
Non avevo alcun ripensamento, nè timore sull'avvenire e potevo
ben dire di aver finalmente imparato a guardare al futuro. Sentivo che
il mio posto non era a Palermo, città della Sicilia dove non
c'è posto per una rock band come la nostra, il mio posto era
aldilà dell'oceano, in America, per sfondare là come
tutte le band che da sempre noi amavamo. La chitarra era sempre stata
la mia passione, cominciai con quella classica ad undici anni, per
accontentare i miei genitori, ma a tredici possedevo già la mia
prima chitarra elettrica, praticamente un sogno poter sfogare i miei
sentimenti, i miei dolori, e la mia rabbia con uno strumento
così bello da cui non credo mi allontanerò mai. Suonare
è sempre stata la mia passione, ricordo ancora la prima prova
che feci con il gruppo, ero emozionatissima ed ognuno diede il meglio
di se. Eravamo piccoli, e nessuno di noi era perfetto, ma crescemmo
insieme, aiutandoci e facendoci coraggio, imparando a suonare alle
feste e nei locali, facendoci affermare tra le band Palermitane ma
senza mai essere '' scoperti''. Questo ci spinse in America, lontani da
Palermo, lontani da un' Italia troppo commerciale per essere disposta
ad ascoltarci. Ricordo anche quando prendemmo quell'aereo, che ci
avrebbe portati verso una nuova vita ma soprattutto verso un'etichetta
discografica pronta a lanciarci dopo aver ascoltato i nostri demo. La
nostra vita ora è cambiata per sempre, specialmente la mia, se
potessi rifarei tutti gli errori di cui non mi pentirò mai, sono
cresciuta, sono cambiata, dentro e fuori, ho imparato a saper
affrontare un pubblico, ho imparato a gestire l'ondata di successo che
ci ha letteralmente travolti nel giro di qualche mese, ma soprattutto
ho imparato ad amare ed essere amata, ho imparato a soffrire e
ricordare, ma per una volta, senza lacrime. E' il momento di tornare
indietro a circa un anno e mezzo fa...
3 Settembre 2012
Mi sono appena svegliata, ho
cercato a tentoni l'interruttore dalla parte sbagliata, credo che il mo
cervello non abbia ancora capito che ormai sono mesi che non sto piu'
nella mia vecchia casa, in Italia. Credo di avere l'aria abbastanza
arruffata, e per confermare decido di andare dritta in bagno a
sciacquarmi il volto, senza però far molto rumore, è
notte fonda, no? Con passi felpati raggiungo il bagno, accendo la luce
e mi guardo allo specchio. Sono ancora come mi ricordavo, capelli
castani chiari, quasi biondi, molto scalati, che mi ricadono ribelli
sugli occhi chiari, che danno un po' sull'azzuro e sul verde acqua.
Indosso la maglietta sbiadita di un qualche gruppo musicale ed ho
decisamente un'aria assonnata. Mi sciacquo il viso, sono ancora scossa
dal tremendo incubo che ho appena fatto, e decido così di
tornare a letto per riprendere il mio sonno molto tormentato. Vorrei
mettermi a suonare nel cuore della notte, ma non lo faccio
perchè rischierei di svegliare l'intero palazzo che già
irrito a tutte le ore del giorno. Vivo da sola, ho scelto così
perchè non sarei riuscita stare con qualcuno degli stessi metri
quadri per piu' di qualche ora, scommetto che avremmo sicuro finito per
litigare.
Ho un carattere molto
particolare io, non mi fido di nessuno o quasi. Negli ultimi anni ho
imparato a chiudermi in me stessa e imparare a far viaggiare i miei
strambi pensieri solo all'interno della mia testa, senza condividerli
con nessuno. Con i risparmi di una vita e qualche aiuto da parte della
famiglia mi sono così comprata quest'appartamento a New York,
distante solo qualche isolata dalle abitazioni degli altri ragazzi, con
cui condivido il mio sogno. Noi siamo infatti i ''The Smiles''
affermata band palermitana che purtroppo non ha mai fatto il '' grande
salto''. Alla chitarra ci sono io, Spava, soprannome datomi dagli
amici, il mio vero nome è Francesca, alla tastiera c'è
Elena, la mia migliore amica, al basso c'è domenico, alla
seconda chitarra c'è Danilo, alla batteria Fioranna ed alla voce
Priscilla. Siamo quì per questo,suonare suonare e soltanto
suonare, aspettiamo la telefonata della misteriosa etichetta
discografica che non si sa come ha trovato i nostri demo, si presuppone
via internet. Mary, la nostra manager ha ricevuto da poco questa
telefonata, da quest'ignota etichetta discografica di cui purtroppo non
ricorda il nome che dovrebbe pero' chiamarci a breve per fissare la
data ed il luogo dell'incontro. Ha detto soltanto che tutti erano molto
entusiasti di noi, soprattutto il ragazzo con cui lei aveva parlato al
telefono, che aveva iniziato a farle i complimenti sul nostro ''sound
energico, rock ed innovativo'' e sembrava convinto di farci firmare un
contratto per lanciarci nel mondo della musica. Saremmo così
passati dall'altra parte del palco, finalmente, dopo anni ed anni di
speranze. Mi riaddormentai tra questi pensieri, con un sorriso enorme
stampato sul volto.
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