ficpart1
La mia prima storia come fanfiction che avevo iniziato ad abbozzare per
un forum come contest, ma visto che è uscito il nuovo film
di Appleseed e un amico mi ha presentato questo sito voglio provare a
scrivere delle storie anche io. Spero che vi piaccia.
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"Allora ti interessano bella guerriera? Guarda, guarda...ammirali, non
puoi non volerli"
Un venditore ambulante mal messo, col viso sporco e scavato di chi ne
ha viste tante, con rughe profonde che gli incidevano la pelle come se
ogni anno passato in mezzo alla guerra avesse lasciato un segno per
ricordarlo a chi lo incontrava, elencava con soddisfazione la
qualità della sua merce. I pochi abiti che indossava, di
mediocre qualità che non ispirerebbero nessuno ad
avvicinarsi per acqusitare, gli davano un aspetto a metà tra
un barbone e viaggiatore del sahara.
"E' una calzatura antistatica, assorbe l'energia nel tallone, ha la
suola resistente agli agenti chimici per un tempo più lungo
di quelle normali, la soletta è antiperforazione, ha il
puntale in acciaio di altissima resistenza, suola antiscivolo..."
"mh..."
mugugnò la ragazza, osservando lo stivaletto
"Ha la fodera in tessuto di alta traspirazione, resistenza
all'abrasione, indeformabile e antibatterico. I passalacci sono in
metallo brunito, inoltre...."
"Cosè, ti sei studiato a memoria il manuale allegato?"
Scherzò l'uomo imponente affianco della ragazza, ridendo
della situazione
"Bè a guardarli, sembrano di ottima qualità come
dice, Bri. Guarda...è ottima. Migliore delle nostre!"
"In effetti sembra di si. La suola in poliuretano in
bi-densità e nitrile è davvero di
qualità. Dimmi vecchio, da dove li hai presi? La cosa mi
incuriosisce."
La ragazza al suo fianco ispeziono il piccolo carretto che l'uomo si
portava dietro per vendere e guadagnare. Confrontò gli
oggetti vari e alla fine si rivolse al suo compagno
"Ehi Bri, guarda quello che ha. NOn è per niente
paragonabile a quelle. E' tutto ciarpame ancora utilizzabile ma al
confronto con cosa noi ci portiamo dietro negli zaini sono quasi da
buttare. Vorrei sapere anche io da dove arrivano. NOn può
averli presi dallo stesso posto."
La ragazza e il grosso cyborg si fissarono a mezzo sorriso, mentre il
rigattiere quasi curvo cercava di calmarli con le mani davanti il
petto.
"Si, si calmatevi. Molti oggetti li trovo o li ricevo in cambio con
altra merce. La roba che vedi lì ragazza, è
quella che mi trascino da accampamenti, zone militari e
città ormai deserte per trovare qualcuno che mi dia qualche
spicciolo per vivere. QUelli li ho avuti in cambio di un oggetto di
un...forse era capitano o colonnello non ricordo...me li ha dati per un
oggetto per la sua donna. Mi disse che glielo avrebbe spedito e che gli
stivaletti per lui non valevano nulla. Ne poteva avere quanti ne
voleva. Voi due mi sembrate brave persone, per questo vi ho avvicinato.
Se non sbaglio signorina, hai già scelto oggetti medici,
liquori e abiti di ricambio. Non puoi dire che ho ciarpame! Quegli
abiti sono nuovi."
COn un tono che andava verso l'offeso ma con garbo, l'uomo
cercò di evitare una situazione simile a un interrogatorio
cercando di ricavarci una vendita. Nonostante qualche esitazione, la
coppia di fronte a lui combinò l'acquisto. La ragazza mise
nel suo zaino bende e medicamenti vari, abiti puliti per sè
e per il suo compagno e altri oggetti per l'igirne personale. Il cyborg
che la accompagnava, portava uno zaino molto più grande e
con cura sistemò le bottiglie di liquori vari e altri
oggetti. QUando finirono, rimisero i bagagli in spalla e pagarono
l'uomo il prezzo pattuito.
"Non scendo a patti per il prezzo perchè gli stivaletti se
li meritano tutti, vecchio. Anche gli oggetti che ci hai venduti sono
messi meglio del resto. SOlo una cosa prima che vai via. Voglio sapere
dove hai preso gli stivaletti. Indicaci il punto e potrai proseguire
per la tua strada."
L'uomo indicò ai due la posizione su una mappa logora che
acquistarono a parte e poi si congedò. Iniziò a
tirare stancamente il suo carretto e con la mano li salutò
senza però voltarsi, ringraziandoli per il denaro ricevuto.
La coppia lo fissò finché
risultò poco visibile all'orizzonte caldo, mentre il sole si
nascondeva fra rovine per far posto alla luna, insanguinando il cielo.
Solo dopo che la figura del mercante divenne sbiadita e distorta, il
cyborg si voltò verso la ragazza, inclinando la testa di
lato.
"Deunan, hai chiesto la posizione perchè vuoi andare
laggiù? Pensi sia una buona idea?"
"Si Briarios, hai visto la qualità degli
stivaletti? Qui intorno non puoi trovarli, e non abbiamo mai visto quel
modello e quei materiali neanche di sfuggita nell'ultimo anno. Inoltre
ha detto che l'uomo aveva un grado elevato, e non credo si tratti di
mercenari qualsiasi che vagabondano fra le rovine. VOglio vedere cosa
troviamo."
"Credi che si possa trattare di Olympus? Ci credi ancora?
chiese il cyborg abbassando le orecchie sospirando
"Uffa, anche se fosse a noi farebbe comodo trovare un pò di
civiltà. Da quanto tempo non abbiamo un vero tetto sulla
testa? Una doccia vera? Del vero cibo invece di bouillabasse, carne
secca e fagioli in scatola? Della roba pulita da indossare invece di
lavata e asciugata alla bell'e meglio oppure..."
"Lo so, forse è colpa mia che per evitare di finire
nuovamente a lavorare per pochi soldi rischiando solo l'osso del collo,
siamo finiti a vagabondare al di fuori delle strade maestre. Hai
ragione, è ora che cerchiamo un pò di
comodità. Ma parliamone con calma appena ci saremo
sistemati per la notte. Il sole ormai è calato."
avvolgendo le spalle della compagna per portarla verso case diroccate
lontano dalla strada
"Bri, non è colpa tua. Io..."
"Rilassati, prepariamoci per la notte e ceniamo."
portandola verso una casa meglio tenuta delle altre. Con ancora porte e
finestre anche se avevano visto tempi migliori, era l'unica con ancora
tutte le pareti intatte e abbastanza lontane per occhi pericolosi
.Briareos preferiva evitare di dormire troppo all'aperto sopratutto per
Deunan. Dopo aver controllato minuziosamente ogni angolo dell'edificio
composto da piano terra e primo piano, Briareos decise di coprire le
finestre con delle coperte vecchie trovate al piano superiore,
così da evitare che la luce filtrasse fuori. Accese il
camino, che scoprì emanare calore a tutta la casa attraverso
le pareti e si sentì meglio non appena il tepore raggiunse
anche loro. La casa non era di persone ricche ma prevedeva
riscaldamenti vecchia maniera a muro tramite canali come si usava nei
villaggi, bagno con doccia e una cucina che se pulita un pò
poteva essere un comfort. Era un rischio chiudersi in un edificio e lui
lo sapeva bene, ma il freddo della notte era peggio del caldo secco e
pesante del giorno. Se riuscivi a sopravvivere alla giornata torrida,
potevi rischiare la notte se non coperto per bene. E ripensò
a quel vecchio e il suo carretto e di come poteva chiamarsi non vita,
anche se quella che lui viveva con la sua compagna a zonzo per le zone
di guerra non era tanto diversa. Sopravvivenza, non vita. Mentre
pensava al futuro, qualcosa gli arrivò dritto in testa.
"Ahio, ma che cosa..."
toccandosi la parte dolorante, mentre un oggetto rettangolare cadenva
vicino ai suoi piedi
"CI sei o no? Che ti succede, è da un pò che ti
chiamo."
chiese Deunan esasperata
"Scusa, potevi però evitare di tirarmi il sapone in testa.."
"Ci credi che questa casa ha un bagno con serbatoio autonomo? L?ho
visto poco fa e cè acqua. Si alimenta con la pioggia. Acqua
pulita che scende dal tetto ed è un serbatoio bello grande.
Potremo finalmente fare una doccia o il bagno come si deve! Inoltre
ogni camino della casa riscalda per bene anche altre stanze, quindi ne
basta solo uno acceso"
con tono allegro e sereno
"Ma quando sei salita a controllare?
chiese lui preoccupato
"Secondo te perchè ti ho tirato il sapone? A cosa pensavi?
QUalcosa non va Bri?"
avvicinandosi a lui per abbracciarlo
"No tutto bene, pensavo solo a quando potremo trovare un posto da
chiamare casa per fermarci un pò. A furia di fare lavoretti
per altri a poco o niente, dovendo fare i salti mortali anche per
lavarci, vorrei un pò di normalità per un
pò di tempo. E tu, che ne hai più bisogno di me,
sopporti a fatica ormai."
"Oh, ma io sto bene. Siamo insieme e come oggi, siamo riusciti a
cavarcela. Stai tranquillo"
stringendo la vita del compagno con le braccia, affondando il viso nel
suo petto
"Deunan, guarda che mi sono accorto del tuo calo di peso da un
pò di tempo, delle tue occhiaie per il poco sonno e la
svogliatezza che ti accompagna da un po. Sia io che te abbiamo bisogno
di staccare la spina. Prenderci una paura per tirare il fiato. Non
possiamo vivere a carne secca, un bagno solo per le poche piogge o case
di fortuna e abiti sporchi. Non voglio portarti ancora a vivere
così se deperisci e non stai bene".
stringendola a sè e baciandole la fronte
La ragazza sapeva che aveva ragione. Troppi digiuni, marce faticose,
alla mercè degli agenti atmosferici e della fortuna.
Rimanendo sempre vigili per eventuali nemici notte e giorno. Anche se
cyborg di un certo livello, anche Briarios doveva dormire e mangiare.
Deunan dal suo canto sperava davvero di trovare Olympus per fermarsi
come diceva il suo compagno, ma anche lei come Briarios conosceva quel
luogo per voci che giravano. Sognava il suo passato nella swat
americana e desiderava quella che per loro era normalità. Un
lavoro che gli permettesse di vivere bene ma che fosse avventuroso,
comodità per non ritrovarsi come in quel momento e un
pò di intimità tra loro che non avevano
da molto tempo. L'umore e le situazioni, non permettevano mai di vivere
anche solo di un abbraccio senza tempo, solo per il gusto di stare
insieme. Figurarsi altro. Senza una casa o un vero tetto sulla testa,
il poco per stare sereni, un abbraccio o solo un bacio era quasi
diventata una rarità. E questo a entrambi pesava.
"Vuoi fare il bagno prima tu, Bri?"
rompendo il silenzio dolce che si era creato
"Perchè non vai prima tu e ti rilassi con un bagno,
finchè abbiamo possibilità. Io sistemo le ultime
cose per la notte. Vorrei dormire di sopra ma non sui letti, preferirei
una stanza non padronale per le eventualità.
Metterò i sacchi a pelo a terra e tutto il necessario."
accarezzandole la schiena
La prospettiva di un'altra notte passata nei sacchi a pelo
velò lo sguardo di Deunan ma sapeva che il suo compagno, per
la loro protezione, faceva la cosa giusta. Anche se pieni di polvere, i
letti al piano di sopra le erano sembrati un sogno. Ma non potevano
permettersi di perdere di vista l'incolumità. prima di
tutto. Il cambio di umore della compagno fu percepito da Briareos ma
non fiatò.
"Ok, vado prima io. Ma fai con calma, appena ho finito potrai
farti la doccia mentre finisco io e preparo la cena. NOn entri nella
vasca ma una doccia rilassante ti aiuterà. Stasera desidera
qualcosa in particolare per cena, signore?"
scherzando mentre si alzava sulle punte per baciarlo sulle labbra
"Soliti fagioli e carne vanno bene. Magari li accompagniamo con un
liquorino preso prima? Che dici?"
carezzandole i capelli
"Scelgo io. TOrno tra un pò."
Dandogli un altro bacio mentre Breareos le carezzava le guance con i
pollici.
Prese cosa le serviva e si recò al piano superiore. Brearios
si sistemò su una sedia, vicino il camino, per riordinare le
idee prima di sistemare tutto per la notte. Quando preparò
la camera che reputò adatta, Deunan comparve sulla soglia
con la bottiglie di liquore e due bicchieri. Indossava una maglietta da
uomo troppo larga per lei, ma che era perfetta per la notte,
perchè le arrivava a metà coscia. Dopo molto
tempo, Briareos la trovò molto sexy sia per la posa, con un
gomito sulla porta, che la maglietta e forse solo quella, e il sorriso
dispettoso sulle labbra. Sorrise anche lui e scosse la testa
ridacchiando, ma per come erano messi da mesi il solo godersi un vino o
un liquore insieme al caldo, era qualcosa di intimo di per
sè.
"Vuole rimanere lì o preferisce un morbido letto di fortuna
e della cena calda?"
"morbido letto di fortuna? Dove sono i sacchi a pelo?"
chiese lei sorpresa mentre varcava la soglia e osservava due
letti provvisori, uno vicino la finestra e uno al centro della stanza.
"Ho pensavo di dormire sul morbido almeno stasera e ho preso due
materassi dai letti e li ho coperti con le nostre lenzuola. Dici che ce
lo meritiamo?"
allungando la mano verso di lei carezzandole un fianco
"Direi di si, però...hai sbagliato una cosa"
rise Deunan mentre porgeva al compagno liquore e bicchieri per lavorare
sui letti
Il cyborg la fissò senza capire, inclinando la testa a
destra mentre lei, con solo la maglietta, prendeva un materasso e lo
metteva unito all'altro. QUando ebbe finito si voltò verso
il cyborg e gli indicò di avvicinarsi con la mano. Quando
furono vicinissimi, lei gli prese la bottiglia, gli stampò
un bacio sulla bocca e si sistemò sul suo materasso,
facendogli cenno di sedersi anche lui. La camera aveva un camino ma
avendo spento prima quello del piano di sotto, il calore del pavimento
che si era creato un'ora prima rendeva i giacigli davvero accoglienti
anche senza accenderne un altro.
"Cosa ne dici, per questa notte pensiamo solo a riposare? Voglio
pensare solo al niente"
ammise Deunan, stappando la bottiglia, mentre il compagno si era seduto
accanto a lei
"Sei sicura di non voler fare ronde stasera? Io non..."
"Bri, sono mesi che dormiamo poco per fare la ronda a turno.
Concediamoci una notte di vero sonno. Solo stanotte. Domani calmi e
riposati andremo in quel posto che ci ha indicato il vecchietto e
decidiamo che fare. Ti va?"
con uno sguardo tra l'implorante e il non ammetto repliche
Briarios portò un braccio attorno alla compagna per
avvicinarla a sè, posando il mento sulla testa di lei. Le
disse che andava bene, voleva renderla felice come poteva e rimasero a
chiacchierare un'ora buona davanti il fuoco abbracciati. Per settimane
l'unico conforto erano state le coperte durante il sonno mentre l'altro
faceva da vedetta e le pacche sulle spalle dopo ogni lavoro. L'umore e
i nervosismi potevano portare chiunque a diventare irritabile o
desideroso di starsene per conto suo. ANche se avevano cercato di
sostenersi con piccoli gesti solo loro, quelli di quella notte
sembravano per loro chissà quale magia. Senza pensieri,
tranquilli, senza l'agitazione di nemici ovunque, senza la rabbia di
sentirsi sporchi per le giornate senza un bagno e gli abiti indecenti,
il cibo pessimo e mangiato in fretta. Un deterrente per qualunque tipo
di coccola pensò Briareos, che fremeva nel sentire la pelle
di lei sotto le dita e il profumo di sapone al cocco che lei adorava.
"Там всегда будет" (Ci sarò sempre)
bisbigliò Briareos in russo fissando il camino
Si godeva il respiro regolare della compagna ormai addormentata sul suo
petto, qualunque cosa avesse detto sapeva che lei non poteva
sentirlo. Quando lei non poteva udire o dormiva, amava pronunciare
qualcosa che gli veniva spontaneo ma non sapeva dirle. Sapeva che a lei
bastavano i gesti. Un bacio veloce e la adagiò delicatamente
sul suo letto per star comoda e si sdraiò sul suo, scoprendo
le qualità curative di un solo materasso e abiti puliti. Il
tepore della stanza lo rendeva tranquillo e di buon umore e
pensò alla compagna, finalmente serena dopo tanto. Distesa
languidamente con il viso verso di lui, con la maglietta che le
scopriva le gambe, il sonno sereno sul suo viso lo fecero sorridere ma
nello stesso tempo si sentì stupido per i pensieri che si
facevano strada nella sua mente. Più di trent'anni contro i
venti passati di lei e si sentiva stupido nel vedersi come un ragazzino
arrapato nella situazione in cui si trovavano. Conoscendo Deunan, lui
sapeva che poteva ottenere cosa voleva se a lei qualuque idea proposta,
interessava. Nonostante l'atmosfera e la tranquillità di
quel momento, si diede dello scemo per l'aver pensato di svegliarla e
prendersi l'intimità che desiderava in qualunque modo.
Allungò una mano su una gamba di Deunan e la
accarezzò studiando il tepore che emanava e concentrandosi
su quanto fosse liscia e morbida. La sua testa gli diceva che era il
massimo che doveva pretendere, il suo cuore che batteva più
forte in quel momento lo spingeva per voltarsi e farla sua. Poi decise
di abbracciarla solamente, di stringerla a sè, la cosa che
desiderava fare ogni giorno. Ma quando la sua mano salì la
coscia per andare più in alto, Deunan biascicò
qualcosa che lui non comprese e si acciambellò di lato verso
di lui, mugugnando. Alla fine, Briareos si coricò di fianco
anche lui guardandola in viso, mentre il fuoco disegnava su di loro e
attorno a loro ombre varie, e stringendole una mano nella sua si
addormentò.
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