La
FFFEP (Fan Fiction Film Eliot Production)
Presenta
MEZZANOTTE
DI FUOCO
L’ho scritta appunto a mezzanotte in un momento in cui avevo
voglia di mettere le mani sulla tastiera del computer. Però
ne vale la pena! Buona lettura!
Trenta
minuti a mezzanotte.
Sul terrazzo di un grande e lussuoso albergo dove alloggiavano quattro
famosi e giovani artisti tedeschi, non si sentiva un rumore. Solo il
fruscio del vento che soffiava tra ciocche di capelli neri che
luccicavano sotto la luce della luna. Occhi nocciola incredibilmente
intensi e lucidi scrutavano il cielo pieno di stelle. Era davvero una
serata magica, momento ideale per rilassarsi un po’.
Il ragazzo che stava sdraiato sulla panca del terrazzo fissando le
stelle era Bill, che aveva deciso appunto di rilassarsi dopo il
concerto appena finito. Lui sospirò e chiuse gli occhi.
Mille immagini gli passavano davanti. Vedeva le fans scatenate che
urlavano, piangevano, svenivano … Le luci del palcoscenico e
della sala si muovevano confuse nella sua mente, sentiva le urla delle
fans che gridavano il suo nome e la sua stessa voce che diceva
“Danke shon!”.
Bill sorrise a quei pensieri. Era tutto così bello per lui,
semplicemente fantastico. Tenendo le palpebre chiuse delicatamente, si
godeva la brezza serale che scivolava lentamente sul suo viso e sul suo
corpo.
Venti
minuti a mezzanotte.
Il silenzio di quella sera così magica e straordinaria fu
rotto dall’improvviso cigolio della porta del balcone. Bill
aprì di scatto gli occhi. Guardò attraverso il
vetro della finestra e vide una sagoma. All’inizio non gli
era ben chiaro cosa fosse, ma pian piano mise a fuoco
l’immagine e capì di chi si trattava.
C’era la tenda davanti, ma si vedeva benissimo la forma di un
cappello che continuava più in basso con una cascata di
rasta.
Tom stava lentamente aprendo la porta per uscire e prendere anche lui
una boccata d’aria.
Bill tornò a fissare il firmamento sopra di lui, tranquillo
del fatto che il fratello non avesse cattive intenzioni. Tom si sedette
vicino ai suoi piedi e mise le mani dietro la nuca.
- Ah … che serata stupenda. Il concerto è andato
splendidamente, non trovi? -
Bill sorrise ripensando alle visioni di qualche attimo prima.
- Sì … è stato fantastico. Come
sempre-
Tom lo guardò inarcando curiosamente un sopracciglio.
- Te la godi, eh? -
Bill aprì gli occhi.
- Beh, meglio godersi il presente, no? Il mio motto è
“Leb die sekunde”, ricordi?-
- Già … -
- E tu non ti godi il successo?-
Quindici
minuti a mezzanotte.
Tom si girò verso il fratello, un po’ spiazzato.
- Beh … cerco di sfruttare la mia notorietà
… -
- Sì, portandoti a letto una ragazza diversa ogni sera e
comportandoti da playboy?-
Tom sussultò.
Bill si sedette accanto a lui e lo guardò sorridendo
amichevolmente, compiaciuto del fatto che aveva indovinato lo stato
d’animo di Tom. Quest’ultimo lo squadrò
con un’occhiata acida.
- Beh? Cosa c’è di male, scusa? La mia vita la
decido solo ed esclusivamente io, va bene?-
- Tranquillo, Tom, non volevo farti arrabbiare. Volevo solamente darti
un consiglio.-
- … che genere di consiglio?-
- Forse dovresti fare come me. Aspettare la ragazza giusta e
… godersi il successo come si deve.-
Tom inarcò di nuovo il sopracciglio, ma stavolta con
cipiglio.
- Se mi godessi il successo come te, non sarei più Tom
Kaulitz. Io sono famoso appunto perché mi godo il successo
in un certo modo; se mi comportassi come te perderei il mio stile, la
mia personalità … -
Bill lo guardò deluso. Tom aggiunse abbastanza irritato:
- per favore, Bill: lasciami vivere la mia vita in pace. Qui
c’è in gioco la mia identità. Te lo
chiedo da gemello.-
Dieci
minuti a mezzanotte.
- … ok, d’accordo, Tom.
Rispetterò la tua decisione. Ma permettimi di dire ancora
una cosa … -
- Sì, cosa vuoi dirmi?-
- Ti dico solo di fare attenzione. Può darsi che se continui
così prima o poi qualche problema serio salta fuori. Per
esempio, se hai fatto sesso con una senza prendere precauzioni
può succedere … -
- Sì, ho capito. Vai avanti.-
- Oppure, se continui a pavoneggiarti in quel modo possono uscire delle
voci che dicono chissà cosa su di te … -
Il rasta sospirò. “Calmo, Tom. Non hai motivo di
arrabbiarti. E’ tuo fratello, se ti rompe le balle
così è solo perché vuole che non ti
succeda niente …” pensò. Si
sforzò di essere gentile:
- Devi stare tranquillo, fratellino. Vedrai che andrà tutto
bene. Mi comporto da playboy solo per divertirmi, ma in fondo sono
anche io responsabile e so badare a me stesso. Comunque grazie per
esserti preoccupato per me.-
Bill si sentì abbastanza meglio dopo averne parlato. Lui si
mise sdraiato e continuò a guardare le stelle, il gemello
rimise le mani dietro la nuca, si appoggiò al muro e chiuse
gli occhi con l’intenzione di rilassarsi. Continuarono a
godersi quella fresca e magica sera come se nulla fosse.
Cinque
minuti a mezzanotte.
- Tom, puoi venire un attimo dentro?-
Una strana voce chiamò il chitarrista da dentro la stanza.
Né Bill né Tom capirono di chi era la voce, ma
pensarono che fosse il manager o un tecnico.
- Torno subito, Bill.-
Tom entrò nella stanza mentre Bill lo seguiva con gli occhi.
Mentre la porta si chiudeva Bill rabbrividì. Non sapeva se
era per il freddo o … perché aveva un brutto
presentimento.
“Forse è solo la mia immaginazione. Forse le
parole di Tom mi hanno un po’ suggestionato. Cosa
può accadere a Tom in questo momento?”
Si era appena convinto che sarebbe andato tutto bene quando …
- Ehi, non mi toccare, hai capito???-
Bill sentì gridare il fratello e si spaventò a
morte. Scattò immediatamente in piedi e vide la scena.
Vedeva la sagoma di Tom che stava cercando di opporre resistenza a un
altro tizio, incappucciato, che stava “molestando”
il malcapitato. Bill era talmente spaventato che non riusciva a
muoversi.
- Adesso vieni con me, Tom Kaulitz … Tu mi frutterai tanti
di quei soldi … -
- Smettila, metti giù le mani o ti ritrovi
all’altro mondo!-
- Vedi di non farmi arrabbiare, signorino! E adesso vieni con me!-
- No!!! Lasciami! Ti ho detto di lasciarmi!-
Bill aveva una paura tremenda. Ripensò alle parole del
gemello di qualche minuto prima.
“sono anche io responsabile e so badare a me
stesso”.
- Oh, mio Dio … Tom … è tutta colpa
mia … non avrei dovuto lasciarlo andare … -
Un
minuto a mezzanotte.
Ad un certo punto i due dietro la tenda finirono a terra. Bill
sentì il cuore rimbalzargli in bocca dalla paura. Si
appoggiò al vetro e iniziarono a venirgli gli occhi lucidi.
- Bill!! Fratellino, vieni qui!!! Bill, aiutami!! Ti prego, Bill,
aiutami!!-
Il cantante si immobilizzò. “E ora cosa faccio? Ho
tanta paura … voglio salvare Tom ma come faccio? Non riesco
a muovermi …”
-BILL!!! AIUTO, BILL!!! SALVAMI TI PREGO!!!-
Finalmente Bill si scosse e spalancò la porta convinto.
-Eccomi, Tomi! Sono … -
Mezzanotte in punto.
. . .
- Cosa? GEORG?!?-
Bill non poteva credere ai suoi occhi. Georg era buttato sopra Tom, il
quale scoppiò in una fragorosa risata che si sarebbe sentita
fino in Siberia. E il bassista pure. Bill era molto sconvolto.
- ma … ma cosa … che è successo???-
Dalla porta della stanza si è affacciò Gustav che
finalmente gli diede una spiegazione.
- Vedi, Bill … questi due scalmanati hanno voluto farti uno
scherzetto di mezzanotte. Tom ha finto di essere molestato e Georg ha
voluto fare il molestatore.-
- Ch … CHE COSA????????-
- Già. E’ stata tutta (e sottolineo TUTTA)
un’idea di tuo fratello. L’obiettivo era farti
prendere uno spavento e vedere se avevi fifa in circostanze come
questa.-
Il povero Bill guardò stranito e sconvolto i due maligni
artefici di questa farsa, che erano ancora lì che indicavano
il poveretto ridendo come dei forsennati.
- Tom … come hai potuto … ?-
- Ti prego ahahahah
perdonami ahahahahah
spero che tu ahahahah
mi possa ahahahahahah
perdonare ahahahahahahahahahahahahah!!!!!!-
Bill strinse lentamente i pugni. E Gustav iniziò a
preoccuparsi.
- Oh, cavolo … Tom, Georg, credo che si stia incazzando
… -
Poi il cantante socchiuse gli occhi e strinse i denti. Georg si
alzò prontamente in piedi per scappare.
- Qui si mette male … io me ne vado!-
- Gustav … -
Bill parlò sottovoce.
- Gustav … tieni fermo Georg … io penso al mio
caro fratellone … -
- Ok, come vuoi!-
Gustav afferrò Georg appena in tempo per il cappuccio della
felpa prima che lui potesse scappare. Batterista e bassista deglutirono
e Bill si tirò su le maniche lentamente. Tom si accorse
troppo tardi del pericolo.
- Oh, cazzo … Non mi perdoni, vero?-
- e ti aspetti che ti perdoni dopo uno stupido scherzo del genere???
VIENI QUI CAROGNA!!!!!-
Tom si alzò in piedi in meno di un secondo e
iniziò a correre verso la porta. Bill lo rincorse allungando
le mani in avanti e con due occhi a palla super spalancati.
- TORNA QUA, VERME VISCIDO CHE NON SEI ALTRO! E TU, PIASTRATO
CORRUTTIBILE, CON TE FACCIO I CONTI DOPO! Gustav mi raccomando non
farlo scappare!-
Gustav era ammutolito. Aveva scoperto un lato sconosciuto di Bill che
finalmente era venuto fuori.
- … Sissignore, comandante Kaulitz! E tu, Hobbit, faresti
meglio a stare buono qui finché non arriverà il
signor Bill Kaulitz a farti la festa, chiaro?!?-
Anche Georg aveva scoperto un lato nascosto di Gustav in quel momento.
- d-d-d’accordo … non mi muovo … -
Intanto i due gemelli correvano a perdifiato per i corridoi
dell’albergo.
Come sarà andata a finire? Tom sarà riuscito a
farsi perdonare da Bill? Oppure Bill avrà raggiunto Tom e lo
avrà menato per bene? E Georg l’avrà
scampata o le avrà prese anche lui? E Gustav? Cosa
avrà fatto alla fine?
Chi può dirlo? I Tokio Hotel sono così
imprevedibili …
Fine
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