La
luce del Sole attraversava la grande finestra
piena di aloni e polvere della camera da letto di Merida, posta proprio
sopra
il letto perché le è sempre piaciuto svegliarsi
con i tenui raggi di Sole sul
viso, infondo era molto meglio quello che l’orribile suono
della sveglia
compratagli da sua madre che non era nemmeno poi così bella,
era di un colore
rosa acceso ed era piena di fiorellini, appena Merida la vide la prese
e la
nascose nell’angolo più in alto di una delle
mensole della sua camera ed è
ancora lì ad impolverarsi e poi ogni volta pensava
–‘Bhà, rosa, il colore che
detesto di più, a volte penso proprio che mamma non mi
conosca ’.
Poco
a poco iniziava a svegliarsi, si girò a
pancia all’aria, si grattò la testa e
cominciò a guardare il soffitto, poi
dicendosi tra se e se -‘Uff.. un’altra giornata
noiosa, qui a Storybrooke non
succede mai niente, e come se non bastasse non sono ancora riuscita a
riempire
del tutto “il barattolo.”
(
Piccolo chiarimento: “Il barattolo è una
vecchia scatola dei biscotti in stile vintage con un piccolo lucchetto
e un
piccolo buco sopra che le aveva regalato sua nonna, in cui essa mette i
risparmi che guadagna alla tavola calda della famiglia per il viaggio
programmato
da lei e Rapunzel, la sua migliore amica, la quale anche lei
contribuiva per
riempirlo)
–‘Oh
no, il barattolo, devo subito andare da
Punzie!’
Ma
i pensieri di Merida vennero smorzati dai
piccoli passi dei suoi tre fratelli forse già in piedi da
ore a correre per
tutta la casa facendo disperare Elinor, la madre di Merida, che proprio
in quel
momento stava entrando nella stanza.
-‘Oh,
sei già sveglia, bene scendi perché la
colazione è pronta. E ricordati di mettere in ordine la tua
camera, è un vero
manicomio.’
-‘Mamma!’
sbuffò Merida
pensando che non si era nemmeno lavata
la faccia e già le toccava ascoltare una ramanzina di prima
mattina.
Ma la madre
non aveva del tutto torto, sembrava che in quella stanza fosse appena
passato
un tornado. Dopo essersi alzata di scatto, frugò tra un
mucchio di vestiti che
erano su una sedia per trovarne almeno uno pulito ma quasi tutti erano
sporchi,
solo dopo un bel po’ riuscì a trovarne una
maglietta e un pantaloncino che
fossero senza macchie di caffè o cioccolata.
Sgattaiolò in
bagno e si diede una rinfrescata, per poi
scendere giù a fare colazione. Merida vedendo tutto quel ben
di Dio iniziò ad
abbuffarsi, come se non avesse mai visto cibo in vita sua, e di sicuro
come
sempre d’altronde la madre la richiamò dicendo
-‘Merida,
non puoi sempre abbuffarti in questo
modo non è educato.’
Elinor
è un insegnante di buone maniere in un
college privato ed aveva da sempre cercato di educare la figlia nel
migliore
dei modi, ma lei e anche i suoi tre fratellini soprannominati da lei
“i
diavoletti”, avevano preso tutto dal padre Fergus, un
omaccione grande e grosso
con modi un po’ rudi ma dal cuore tenero verso la sua
famiglia. Infatti ama
molto sua moglie e non passa giorno che non glielo dimostri.
-‘Buongiorno
Merida, come mai così presto?’ le
chiese il padre.
-‘Bhe
sai com’è io sono una ragazza a cui piace
svegliarsi la mattina presto.’ disse con ironia la rossa.
-‘A
proposito, papà perché non mi dai le chiavi
della tavola calda, così la apro io per mettere un
po’ in ordine.’
-‘C’è
sotto qualcosa Merida?’ rispose la madre storcendo il naso.
-‘Ma
che a pensare mà? Quando mai io ti ho detto una
bugia?’
-‘Vuoi
che ti faccia l’elenco?’
-‘Voglio
solamente aiutare!’
-‘Va
bene adesso so che stai mentendo.’
-‘Uffa,
quando faccio qualcosa che non ti piace ti arrabbi, quando invece
provo a fare qualcosa che ti piace non ti fidi.’ disse con
voce seccata Merida.
-‘E
va bene, ma bada a te, se tuo padre non ti trova alla tavola calda
saranno guai seri per te.’ Disse la madre porgendo a Merida
le chiavi.
-‘Grazie
mille’ rispose la rossa con un sorriso a trentadue denti.
Dopo
aver finito di fare colazione, o almeno
averci provato con sua madre che le faceva una ramanzina per ogni cose
cercasse
di mettere in bocca, uscì
di casa e
prese la bici e cominciò a pedalare verso casa di Rapunzel,
aveva bisogno di
una copertura per andare dalla sua amica, sapeva bene che sua madre non
le
avrebbe permesso di andare da lei. Il suo piano era un altro infatti
aveva
portato con sé il “il barattolo”
perché solo ieri le successe una cosa molto
strana. Nemmeno fu sul vialetto della casa dell’amica che
buttò la bici per
terra e prese dal cestino lo zainetto in cui aveva sistemato
“il barattolo”,
poi cominciò a buttare dei piccoli sassolini alla finestra
della camera di
Rapunzel, ne buttò solo tre perché quello era il
loro segnale che usavano da
quando erano piccole. Rapunzel si affacciò alla finestra un
po’ sconvolta
vedendo l’amica alzata a quest’ora, di solito
neanche le cannonate la avrebbero
svegliata. Scese subito le scale ma facendo attenzione che la madre non
la
avesse sentita perché dormiva ancora. Poi aprendo di colpo
la porta si ritrovò
in mano “il barattolo” e Merida impaziente di
raccontare all’amica cosa aveva
scoperto.
–‘Merida
non ti facevo così mattiniera e poi
perché hai portato con te “il
barattolo”? Non è ancora il mio giorno di paga,
lo sai bene.’
–‘Si
si lo so, ma non è per questo che sono qui.’
Rapunzel fece accomodare Merida in cucina e mise a fare un
po’ di camomilla,
pensando che almeno questo avesse calmato la sua amica.
–‘Allora,
raccontami tutto, perché sei così
sconvolta?’
–‘Ieri
ero appena tornata da lavoro e mi ero
sdraiata sul letto, stavo quasi per addormentarmi quando mi
è sembrato che “il
barattolo” si stesse muovendo mi stropicciai gli occhi e
pensai che forse avevo
avuto un’allucinazione o un calo di zuccheri.’
–‘Scartiamo
l’ipotesi del calo di zuccheri.’ disse
Rapunzel per sdrammatizzare.
–‘Spiritosa
di prima mattina! Qual è il tuo
segreto? Comunque ritornando a noi,
distolsi lo sguardo, ma dopo nemmeno essermi girata sentii
un tonfo, mi alzai
di soppiatto e mi ritrovai
“il barattolo” ai piedi del letto.’
–‘Bhe
sinceramente non so cosa dire, lo sai che a
me sono sempre piaciute le storie di magia e di mistero raccontate da
tua nonna
quando eravamo piccole, ma questo non me lo sarei mai
aspettato…’
–‘Ma
guarda che non sto scherzando è successo
davvero!’ borbottò la rossa con aria un
po’ offesa all’affermazione dell’amica.
–‘Allora
che dici se apriamo la scatola? Lo so
che ci siamo promesse di non farlo fino
a quando no sarebbe stata del tutto piena ma questa mi
sembra
un’emergenza.’
–‘È
proprio per questo che sono qui, avanti vai a
prendere un piede di porco o non lo so quello che vuoi ma sono proprio
curiosa
di vedere se c’è qualcos’altro oltre ai
nostri risparmi.’ Senza esitare
Rapunzel andò in garage non sapendo quale attrezzo usare
andò sul sicuro e
prese l’intera valigia degli attrezzi.
Quando
tornò Merida con la sua solita ironia
esclamò –‘Ehi ti avevo detto di prendere
un piede di porco non di svaligiare un
intero negozio di ferramenta.’ Rapunzel scoppiò in
un risata, poi incrociò le
braccia e disse –‘Oh scusa tanto miss scassinatrice
dell’anno, allora perché
non sei andata tu in garage a prendere gli attrezzi. Entrambe
scoppiarono un
una grossa risata ma appena Rapunzel si ricordò che la madre
stava dormendo e
si ammutolì di colpo.
–‘Ehy
Punzie ma non senti anche tu una strana puzza di bruciato.’
–‘Oh
NO! La camomilla!’ La bionda corse
immediatamente a spegnere il fuoco, poi la versò nelle
tazze.
–‘Non
sarà buona come le altre volte ma è pur
sempre camomilla.’ E porse una delle due tazze
all’amica.
-‘Non è
che avresti anche dei biscotti? Oggi non sono riuscita neanche a fare
colazione.’ Rapunzel le lanciò uno sguardo
scettico.
–‘E
va bene l’ho fatta però non ho mangiato
molto, solo il latte con il cacao e due crostatine al
cioccolato.’
–‘Già
sarai morta sicuramente di fame mentre
venivi qui.’
–‘Si
davvero spiritosa.’ Disse Merida con aria un
po’ offesa.
–‘Dai
non te la prendere, stavo solo scherzando e
poi te li avrei dati lo stesso i biscotti.’ Facendo un
sorriso quasi materno
porgendo una ciotola con dentro dei biscotti con dentro le gocce di
cioccolato.
–‘Yum!
Proprio
i miei preferiti, e comunque non ero affatto arrabbiata, sapevo che se
ti avrei
impietosito avrei avuto i biscotti ahahaha.’
incalzò la rossa mettendosene tre in
una volta in bocca.
–‘Non so
proprio come fai.’ disse Rapunzel guardando l’amica
ingozzarsi
–‘È
tutta una questione di pratica, proprio come
il lancio dei pop corn davanti alla TV, ci vuole una certa tecnica e
molto
allenamento per fare centro.’ Le due amiche scoppiarono in
una risata, poi
appena Merida alzò lo sguardo gli occhi notarono che erano
già le 09:00.
–‘AAAAHH
O CAVOLI O CAVOLI O CAVOLI, SONO GIÀ LE
NOVE!! DEVO ANDARE DEVO ANDARE DEVO ANDARE, scusa Punzie ma se no
papà
riferisce alla mamma che oggi non ero al lavoro e si farà di
sicuro molti
“film” e per punizione mi terrà in casa
tutta l’estate come minimo, e poi
sinceramente non voglio ascoltare altre sue lamentele, non preoccuparti
non
aprirò “il barattolo” senza di
te!’
–‘Bhe
mi sembrerà ovvio dato che la scatola e il
tuo zaino sono qui da me.’ Pensò Rapunzel senza
sforzarsi di chiamare l’amica
perché ormai era già lontana.
**
Appena
arrivò Merida si mise a spiare dalla finestra se il padre
fosse già
lì, non vedendo nessuno allora andò subito ad
aprire la porta ma ad un certo
punto esclamò –‘Cavolo! Devo aver
dimenticato lo zaino con le chiavi e la
scatola da Rapunzel.. e adesso come diavolo faccio ad
entrare?!’
Merida
ormai arresa si accasciò davanti alla porta
dell’edificio, poi però
disse tra se e se –‘Non posso lasciarmi punire
così facilmente, devo escogitare
qualcosa e all’istante oppure papà potrebbe
arrivar… TROVATO!’ Merida andò sul
retro dove vi era una porta per cani e senza
neanche pensarci due volte si ci infilò, ma non
avendo calcolato che lei
era leggermente grande per passarci ci rimase incastrata
–‘Maledizione!
Ma tutte a me devono capitare stamattina?! Lo sapevo che non
avrei dovuto mangiare quei biscotti!’ Nel
frattempo un ragazzo che stava passando di
lì udendo le grida andò a vedere e con suo
stupore vide la ragazza incastrata
per metà corpo nella porticina e subito come avrebbe fatto
chiunque altro al
suo posto si mise a ridere che per poco non cascasse per terra.
Merida
irritata gli disse –‘Ehy, vuoi rimanere tutto il
giorno lì a ridere oppure
mi daresti una mano?!’.
-‘Scusa,
non è colpa mia se volevi giocare ad Alice nel Paese delle
Meraviglie e sei rimasta incastrata.’ Disse con tono
sarcastico il ragazzo. Poi
senza pensarci afferrò le gambe della ragazza e
iniziò a tirare più forte che
poteva
–‘Ahia!
Mi stai facendo male!’
–‘Senti,
vuoi che ti aiuti oppure che me ne vado e lasciare che sia qualcun
altro a liberarti?’
–‘No
No! Meglio tu che
mio padre.’ Dopo
pochi minuti il ragazzo riesce
nell’intento
–‘Uff
grazie
mille…’
–‘Hiccup’
continuò il ragazzo –‘Hiccup
Haddock’
–‘Bhe
piacere di conoscerti Hiccup io sono Merida, se aspetti che venga mio
padre ad aprire mi sdebiterò offrendoti qualcosa.’
–‘Ah
allora non eri qui per rubare?’
–‘Assomiglio
forse ad una ladra?’ rispose Merida con un sopracciglio
inarcato e un po’ infastidita.
–‘Ma
certo che no, i ladri almeno non rimangono incastrati in una porta per
cani.’
–‘Ahahah,
certo che siete tutti spiritosi stamattina.’ disse la rossa
con
tono sarcastico, poi continuò –‘Bhe,
forse non sarò brava come
ladra, ma se lo fossi stata finiresti con me
in prigione per avermi aiutata.’
–‘Comunque
non c’è bisogno di aspettare tuo padre per
sdebitarti visto che
non volevi aspettarlo prima per aiutarti, se non hai le chiavi ho io un
passe-partout
nello zaino.’
–‘Un
passe-partout? Allora sei molto più furbo di me, e dove
potrei trovare
un di questi cosi?’ disse Merida strappandoglielo dalle mani
e osservandolo.
–‘In
realtà l’ho fatto io, lavoro in una ferramenta, ne
fabbrico a bizzeffe
di questi “cosi” come li chiami tu.’
Disse il ragazzo riprendendosi il
passe-partout. Poi la porta fece un piccolo scatto
–‘Ed ecco qua, visto? Un
lavoretto facile facile.’
–‘Wow,
sei stato grande, qualche giorno passo da te a farmi fare uno di
questi aggeggini’
–‘
passe-partout’
la riprese il ragazzo.
–‘Va
bene qualunque cosa siano, ma
adesso ti offro qualcosa come promesso.’ Facendo
l’occhiolino ad Hiccup.
**
Mentre Merida faceva nuove
conoscenze, Rapunzel si stava preparando anche lei per andare al
lavoro, è
un’insegnante d’asilo, piuttosto che
un’insegnante fa divertire i bambini con
storie e giochi, ma quel giorno anche a lei sarebbe capitato un
incontro molto
simile a quello di Merida, di certo non sarebbe rimasta incastrata in
una porticina per i
cani, ma avrebbe fatto un
incontro molto interessante.
–‘Uff..
per colpa di quella maledetta cassetta per gli attrezzi quasi non
inciampavo. È meglio che mi sbrighi oppure anche io
arriverò in ritardo.’
Dei
piccoli passi si accingevano ad andare in cucina.
–‘Mamma, sei sveglia
ti stavo giusto portando la colazione in camera.’
–‘Oh
grazie mille fiorellino, allora adesso vado su così me la
port...’ un
attimo di silenzio pervase la stanza
-‘Mamma?
Ti senti bene??’
–‘Si,
ma COS’È QUELLO?!’ disse Gothel con aria
spaventata e minacciosa allo
stesso tempo.
–‘
Oooh, no non è niente, come vedi è solo una
vecchia scatola.’ cercò di
sviarsela Rapunzel, poi riattaccò il discorso
–‘Ma sei già scesa non potresti
farla qui la colazione?’
–‘Oh
mi dispiace tanto tesoro ma la mamma è tanto stanca e oggi
vuole stare
a letto adesso torno su, ti aspetto.’ Disse Gothel toccandole
la punta del naso
con un dito e per poi dirigersi verso sopra.
Rapunzel
tirò un sospiro –‘Wow, certo che Merida
ha proprio ragione su mia
madre, ma ancora non capisco perché non vuole che io e lei
siamo amiche.’ ma
subito si ricordo che era tardi anzi tardissimo! Portò la
colazione alla madre
e sfrecciò come un fulmine in macchina controllando che
avesse preso tutto, poi
finalmente sicura si avviò verso l’asilo. Ma
Rapunzel aveva dimenticato
qualcosa “il barattolo”, appena se ne accorse era
ormai troppo lontana ed era
già in ritardo ma un piccolo pensiero le venne in mente e di
sicuro non era poi
così sbagliato –‘È proprio
strano come quella scatola sia così sfuggente,
oppure è solo che sia io che Merida siamo così
svampite oggi che non riusciamo
a portarcela dietro.’
Appena
Rapunzel si allontanò con l’auto, Madre Gothel
scese le scale più in
fretta che poteva e con suo orrore si ritrovò a fare i conti
con il passato.
–‘Cosa?
Pensavo di averla distrutta questa sottospecie di maledetta
scatola. E adesso cosa faccio? Se Rapunzel quando torna non la trova si
insospettisce, ma se riesco ad aprirla prima io e tolgo tutte le cose
“importanti” le ragazze penseranno che è
solo una scatola qualunque.’ Così
Gothel si recò in garage per prendere la scatola con gli
attrezzi. Ad un certo
punto però appena Gothel se ne andò successe
l’improbabile, la scatola iniziò a
muoversi girando su se stessa cominciò a rotolare via e nel
farlo ruppe anche
una finestra e finì quasi sotto una macchina, la fortuna
volle che quella
macchina fosse proprio del padre di Merida che stava andando alla
tavola calda.
Si fermò di colpo e poi la riconobbe, dopo averla presa
facendosi tante anzi
tantissime domande di come ci fosse arrivata se tornò in
macchina e proseguì la
strada. Appena Gothel se ne accorse lanciò tante di quelle
benedizioni alla che
scatole che ad un tratto si dovette fermare per aver attirato
all’attenzione
del vicinato che la ha presa di sicuro per matta.
**
Hiccup
era un po’ spaesato in quel luogo dello stile così
medievale, certo
ci passava molte volte davanti per andare a lavorare ma non se lo
sarebbe mai
immaginato così, e cosa ancora più strana non
aveva mai visto Merida lì
davanti, poi il suo sguardo si posò su un orso impagliato
–‘Wow, quant’è
grosso!’
–‘Oh
chi Mor'Du?
È un
vecchio trofeo di caccia di mio padre, è uno sport che lo
appassiona molto.’
–‘Adesso
capisco perché non volevi che tuo padre ti scoprisse, se no
avresti fatto anche tu la fine di Mar’du.’
–‘Prima
cosa di tutto è Mor’Du, non provare a fare questo
errore davanti a
mio padre perché si arrabbierebbe tantissimo, per colpa di quell’orso ha
perso una gamba, e seconda cosa
non è lui che mi preoccupa ma mia madre, lei si che mi
appenderebbe come trofeo
di caccia, mi immagino
già la targhetta
“Figlia Irresponsabile.”
Poi
lo fece accomodare
–‘Allora cosa
ti porto?’ –‘Uhm.. non so proprio cosa
scegliere, tu cosa mi consiglieresti?’
–‘Un tortino al mirtillo e una tazza di cioccolata
calda con un marshmallow,
è il mio preferito.’
–‘Yum,
sembra ottimo, vado per quello’
–‘Allora
lavori in una ferramenta e? E se io ti proporrei un lavoretto?
–‘Bhe
dipende da che genere di lavoretto stai parlando, ti avverto che io
non scassino casseforti’ disse Hiccup sghignazzando.
–‘No
no niente per la quale c’è bisogno di andare in
galera e poi con il
tuo fisico da mingherlino ci lasceresti la pelle
lì.’
–‘Ahaha’
disse Hiccup con tono sarcastico –‘farò
finta di non aver sentito’
–‘Allora,
io e una mia amica stiamo cercando di aprire un cassetta
però non
siamo molto pratiche’
–‘Bhe
siete pratiche come lo sei tu ad entrare di nascosto allora siamo a
cavallo ’ la interruppe il moro.
–‘Se
dici un’altra parola ti ritroverai il dolce spiattellato in
faccia.’ Incalzò
Merida pronta con il
tortino in mano
–‘Ehm..
va bene, d’accordo ti ascolto ’ si scusò
il ragazzo alzando le mani
con la faccia un po’ spaventata dal gesto della fulva.
–‘Come
stavo dicendo prima di essere interrotta’ lanciando
un’occhiataccia
ad Hiccup -‘io e la mia amica dobbiamo aprire questa cassetta
e ci serve il tuo
aiuto ’
–‘Se
c’è l’hai qui con te la apro subito,
devo avere degli attrezzi nella
sacca. ’ e si mise a frugare per cercarne uno utile
–‘È
inutile che ti sforzi non c’è l’ho,
l’ho lasciato per sbaglio a casa di
questa mia amica stamani e poi le ho promesso che l’avremmo
aperto assieme.’
Poi le venne un’idea –‘Ehy che ne dici se
stasera alle sette di trovarci tutti
a casa mia, io stacco dal lavoro alle sei e mezza, il tempo di farmi
una doccia
e sono pronta, se per te va bene la chiamo subito per
avvertirla.’
–‘Shi
shi, pel me va bene.’ Cercò di dire Hiccup mentre
addentava il
dolcetto.
–‘Non
parlare con la bocca piena, è disgustoso, bleah’
facendo una smorfia
disgustata, poi si meravigliò –‘Wow
stare troppo a contatto con mia madre mi fa
dire strane cose.’ Pensò tra se e se. Poi si
avviò verso il telefono della
tavola calda visto che il cellulare lo aveva lasciato a casa
dell’amica –‘Ehy
Punzie scusa se ti chiamo, sei già
all’asilo?’ –‘Sono appena
arrivata devo
entrare ancore in class..ehy ma da dove mi stai chiamando se il
cellulare e le
chiavi del bar sono a casa mia?’
–‘È una lunga storia ma te la
racconterò dopo,
comunque volevo chiederti se alle sette potresti portare “il
barattolo” a casa
mia, per convincere tua madre dille che vieni da me per guardare un
film, ho
trovato un ragazzo che ci potrà aiutare.’
Ad
un certo punto il padre di Merida entro nel bar con “il
barattolo” in
mano. Merida sgranò gli occhi non credendo a quello che
stava vedendo, poi la
voce di Rapunzel la fece svegliare –‘Ehy Merida, ci
sei ancora?’
–‘E?
Cosa? Oh si, ma credo che dovrai portare solo il mio zaino a casa
mia.’
–‘E
perché?’ chiese l’amica preoccupata.
–‘Perché
“il barattolo” è qui con me, e non
azzardarti a chiedere come c’è
finito nelle mani di mio padre perché non lo so neanche
io.’ Poi congedò
l’amica ancora confusa e perplessa.
-‘Pà!
Ma dove l’hai trovata?!’
-‘Non
l’ho trovata io, è lei che quasi non si faceva
investire.’
Merida
ancora più perplessa si riprese la scatola e la mise a
portata
d’occhio.
-‘Ok..ecco
io dovrei andare, ci vediamo stasera allora, ciao.’ Disse
Hiccup,
e con aria ancora molto confusa.
**
Nel
frattempo Rapunzel dopo essere entrata in classe fa la sua lezione e
spiega ai bambini come creare un rifugio per gli uccellini mentre
qualcuno la
osserva, un ragazzo appoggiato alla porta con le braccia conserte, lei
gli da
poca importanza, ma lui continua a fissarla con aria molto interessata.
Alla
fine della lezione: -‘Bambini calmi, aspettate che i vostri
genitori
siano arrivati per andarvene.’ raccomandava sempre Rapunzel
con aria materna e
allo stesso tempo responsabile alla fine di ogni sua lezione.
Poi
quel ragazzo si avvicinò –‘Salve, io
sono Jack Bennett, il fratello di
Sophie, sono dovuto venire io a prenderla perché mia madre
fa un po’ di ritardo
oggi.’
–‘Oh,
molto piacere io sono Rapunzel una delle insegnanti.’
–‘Lei
è Rapunzel? Lo sa che Sophie non altro che parlare di lei?
Dice
sempre che siete la più bella insegnate, ed ha proprio
ragione.’
Rapunzel
arrossisce un po’ per il complimento e portandosi una ciocca
di
capelli dietro l’orecchio dice
–‘Grazie.’ con voce molto sottile, quasi
volesse
non farsi sentire.
Ad
un certo punto a smorzare quell’attimo di imbarazzo arriva
Sophie
urlando –‘JACK!!’ dice la piccola
correndo verso di lui e abbracciandolo
–‘Ehy,
ciao piccolo impiastro ’ disse Jack prendendola in braccio
–‘Ecco,
io mi chiedevo se stasera ti andava di venire con me
all’inaugurazione di un Pub, il fatto è che non
vorrei andarci da solo.’
Rapunzel stava per accettare al volo ma si ricordò che
avrebbe dovuto aprire la
scatola con Merida quella sera.
–‘Mi
dispiace ma stasera non posso proprio, ho promesso ad una amica che
sarei andata a casa sua, ma se vuoi puoi venire anche tu, penso che
guarderemo
un film e poi non sarai l’unico maschio,
c’è anche un altro ragazzo.’
Jack risponde
–‘Il tuo ragazzo?’
-‘Oh
no, in verità io non ho un ragazzo, è solo un
amico che deve aiutarci
ad aprire una scatola.’ ribatté Rapunzel ancora
più rossa di prima.
-‘Una
scatola? È così che vi divertite voi?’
disse Jack e ridacchiando.
-‘Bhe
è una lunga storia comunque ci troveremo a casa sua alle
sette, ti do
l’indirizzo.’ La bionda prese subito carta e penna,
ma il ragazzo le
chiese:
-‘Perché
invece non mi dai il tuo indirizzo? Ti vengo a prendere io.’
-‘Non
penso sia una buona idea, non fraintendermi a me piacerebbe molto, ma
non penso che mia madre la pensi così.’
-‘Ho
capito, madre ipersuperprotettiva, non devi spiegarmi niente, tranne
l’indirizzo di casa della tua amica.’
-‘Oh
si certo.’ Gli scrisse le indicazioni e lo salutò.
**
-‘Uff..
se arrivo ancora in ritardo Skaracchio mi ridurrà la paga al
minimo.’ Continuava a ripetersi Hiccup tra se e se correndo a
più non posso.
.’Finalmente
Hiccup, pensavo che non venissi più!’
-‘Scusa
Skaracchio, non si ripeterà più.’
-‘Sisi,
come no, come quando sei arrivato in ritardo per una settimana
intera perché andavi in giro nei boschi.’
-‘Ehy
stavo solo facendo delle ricerche, niente di mal..’ ma il
ragazzo
venne fermato da un piccolo gattino nero che gli salto sulla testa.
-‘Sdentato,
si anch’io sono felice di vederti.’ poi lo prese in
braccio e
lo accarezzava, lui
ricambiava facendo
le fusa.
-‘Ma
devi lasciarlo proprio qui questo sacco di pulci? Non puoi portarlo a
casa?’
A
quelle parole il gattino si mise a soffiare e a tirare fuori gli
artigli.
-‘Su
Sdentato sta calmo, Skaracchio, lo sai bene che mio padre è
allergico
al suo pelo, per non parlare poi dell’ultima volta che lo
portato a casa.’
-‘Già,
il vecchio Stoik non ama molto queste bestiacce, quando lo ha fatto
volare in giardino con un calcio ho sentito il grido del gatto fin
qui.’
-‘Ed
è proprio per questo che non voglio portarlo a
casa.’
-‘Ma
bada a te che se mi scombussola di nuovo il negozio lo faccio volare
anch’io.’ Indicando il gatto che stava
giocherellando con un cacciavite.
-‘Dai
Sdentato vieni, ti ho portato una cosa molto buona.’ E fece
cenno al
gattino di andare fuori, poi prendendo un contenitore con degli avanzi
glielo
porse. Poi accarezzando l’animaletto sull’orecchio
gli sussurrò –‘Sai piccolo,
oggi ho conosciuto una ragazza davvero simpatica.’
**
-‘È
una ragazza davvero simpatica quella Rapunzel, e anche molto bella non
c’è dubbio, ma credo di averla già
vista da qualche parte…naah me ne sarei
ricordato se avessi incontrato
una
ragazza così.’ Rifletteva Jack che dopo aver
accompagnato Sophie aveva voluto
fare una passeggiata. –‘È anche
l’unica ragazza che mi abbia notato, odio
quando la gente non si accorge della mia presenza, forse è
perché sono un tipo
solitario e preferiscono stare alla larga, oppure è per il
colore dei miei
capelli che li intimorisce, ma quando quella ragazza mi ha sorriso,
quando ho
visto i suoi occhi è stato come se un raggio di Sole abbia
sciolto il ghiaccio del
mio cuore.’ Poi scrollò la testa come se stesse
scacciando via tutti i suoi
pensieri.
Qualcuno
stava osservando Jack dalla vetrina di un negozio che ormai
risentiva lo scorrere del tempo, ma lui era troppo preso dal riflettere
e non
lo notò, poi appena si girò per tornare a casa
quell’ombra svanì nel nulla.
**
-‘Finalmente
a casa!’ esclamò Merida –‘Ciao
mà, vado a farmi una doccia,
papà ha detto che restava ancora per un po’
aperto, ah a proposito stasera
verrà Rapunzel e un mio amico qui per vedere un
film.’ omettendo il particolare
della scatola.
-‘Merida!
Perché non mi hai detto niente, avrei preparato qualcosa da
mangiare.’
-‘Mamma
guarderemo un film, basteranno dei popcorn e coca-cola.’
-‘Si
ma non ne abbiamo, te li sei mangia tutti tu.’
-‘Allora
valli a comprare.’ Rispose la rossa facendo irritare la madre
che
sborbottando uscì di casa per andare a prendere i viveri.
Squilla
il telefono di casa. –‘Pronto! Si, ciao Punzie
dimmi. Cosa? Hai
invitato un altro ragazzo? E chi è? Come non lo conosco? Uff
va vado a farmi la
doccia se no si fanno già le sette, ciao.’
**
Ore
19:01
-‘Ehy
Punzie finalmente, vieni accomodati.’ Disse Merida con ancora
mezzi
capelli bagnati, e all’amica non poté scappare una
risata.
-‘Ahahah,
ma cosa ti è successo? Hai quasi tutti i capelli bagnati
fradici.’
-‘Ehy
è colpa tua che sei venuta adesso mentre me li stavo
asciugando. Non
hai detto che saresti arrivata alle sette?’
-‘Ehm
Merida sono le 19:02 precise.’ Disse Rapunzel guardando
l’orologio.
-‘Già?!
Strano che la mamma non sia ancora tornata. Va be, tanto il film
non dobbiamo ancora vederlo, prima dobbiamo aprire “Il
baratto”, che ne dici di
aiutarmi ad asciugare i capelli mentre arrivano i ragazzi?’
-‘Certo.’
E fece entrare Rapunzel.
-‘A
proposito, eccoti lo zaino, a volte mi chiedo dove hai la
testa.’
-‘Non
ricominciare, basta mia madre a ripetermi la solita solfa.’
Ribatté
la fulva.
Cinque
minuti dopo suonano alla porta.
-‘Questo
sarà Hiccup oppure il tuo amico.’
Merida
scende e va ad aprire e trovò i due ragazzi alla porta
-‘Ehy
Hiccup, tu invece sei..’
-‘Jack.’
E le porse la mano.
-‘Bene,
accomodatevi, il film lo guaderemo da me nella mia camera, ma
prima..Hiccup! Hai portato i tuoi attrezzi?’
-‘Certo,
è tutto qui.’ Rispose il moro battendo sulla sua
sacca.
-‘Ehy
ma allora Rapunzel diceva sul serio che volevate aprire una
scatola!’
-‘RAPUNZEL!’
esclamò la rossa arrabbiata a tal punto che non si riusciva
più
a distinguere i capelli dalla faccia.
Rapunzel
si affacciò sentendo il grido furioso dell’amica.
–‘Ehm..dimmi..’
-‘Rapunzel,
è sempre stato un segreto, perché glielo hai
dovuto dire?’
-‘Sarebbe
venuto qui e lo avrebbe saputo lo stesso, e poi scusa, anche tu
lo hai detto a Hiccup.’
-‘Ehm
ragazze non vorrei disturbare ma adesso che Merida mi ha supplicato
di venire qui sono curioso anch’io di vedere cosa
c’è nella scatola.’ Disse Hiccup
con la paura di essere linciato da Merida.
-‘Scusami
Mer, avrei dovuto dirtelo, hai ragione, infondo la scatola è
la
tua potevi benissimo dirlo a chi volevi.’ Disse con aria
dispiaciuta Rapunzel.
-‘Scusami
tu Punzie’ e corse dall’amica abbracciandola
–‘e che a volte mi
infiammo subito.’
-‘Se
voi ragazze avete finito con le
smancerie anche io sono curioso di vedere cosa c’è
in quel ferro vecchio.’ Disse
con aria menefreghista Jack, mentre Merida voleva sempre di
più sbatterlo
contro il muro.
-’Venite,
la scatola è di sopra.’
-‘Allora
Hiccup che cosa ne dici, cosa dobbiamo usare secondo te?’
chiese
la rossa.
-‘Uhm
vediamo, il lucchetto è molto vecchio e arrugginito, mi
meraviglio
che ancora non si sia rotto…. proviamo con il
passe-partout.’ E Merida glielo
passò.
Il
lucchetto fece un piccolo scatto. –‘Allora, siete
pronti? Chiese Hiccup
un po’ preoccupato.
-‘Sono
nata pronta!’ disse Merida
-‘Credo
di si.’ Rispose Rapunzel con aria titubante.
-‘Ma
che sarà mai.’ Rispose Jack.
-‘Allora
vado, al tre, uno, due, treEEEEE!!!!!’
Appena
la scatola fu aperta una luce si sprigionò per tutta la
camera e i
ragazzi vennero schiantati via.
Angolo
dell’autrice:
Salve
a tutti cari fan, sono tornata con una nuova serie, lo so di non aver
finito ancora la prima, ma il fatto e che sono stata illuminata da
un’idea, e
se i Big Four si ritrovassero in una situazione simile a quella dei
protagonisti di Once Upon A Time? Niente Emma Swan o Henry come
protagonisti “principali,
niente Regina cattiva come cattivo, solo i Big Four e Pitch insieme a
Madre
Gothel. Che cosa succederà hai ragazzi che sembrano essere
stati tramortiti da
un’onda di forte bagliore? Non vi resterà che
aspettare, alla prossima.
P.S.
Accetto consigli :D
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