Una strana collaborazione.

di bokiboki2
(/viewuser.php?uid=688886)

Disclaimer: questo testo č proprietą del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dą diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


''Mi chiamo Beatrice Prior. Ed ho diciasette anni. Sono nata a Chicago nella fazione degli abneganti. Ho partecipato alla guerra contro gli Eruditi. Sono fuggita. Tobias č al dipartimento. Ero morta,ma ora sono viva. Devo rimanere in vita.''

*****************************************

TRIS

Apro gli occhi lentamente, o almeno ci provo.
Sono molto stanca,vorrei alzarmi dallo scomodo materasso sul quale sono stesa ma  non riesco ad alzare le palpebre figuriamoci fare un movimento cosķ complesso.
I miei pensieri sono confusi,vaghi, č come se la testa mi scoppiasse.
Non sono sola.
Ho sentito lo scricchiolio di una porta aperta.
Passi sordi e pesanti riecheggiano nella stanza,ho due opzioni: fingere di dormire o dover affrontare chiunque abbia aperto quella porta.
Ma prima che decida quale delle due scegliere, sento un liquido affluire nella flebo che evidentemente avevo nel braccio e poco prima di cadere nel dolce limbo della morfina sento una voce dire "Non provare a svegliarti  cosģ in fretta!Hai subito molte ferite."
L'effetto di quel che credo fosse morfina sparisce dopo qualche ora e finalmente mi lascia libera.
Questa volta con mio grande stupore riesco ad aprire gli occhi, ma di alzarmi non se ne parla propio.
Ho ancora un forte mal di testa che non mi permette di pensare con luciditą.
Mi guardo intorno, la stanza dove mi trovo č estremamente spoglia, alla mia destra si trova un comodino con una lampada mentre alla mia sinistra una piccola porta che penso conduca al bagno. Il tutto accompagnato con delle pareti di tristissima colorazione grigia. Mentre osservo la stanza vedo entrare dalla porta una donna di mezz'etį dai lunghi capelli corvini, ha uno sguardo molto triste, deve averne passate molte, oltre questo noto un bel viso, da ragazza doveva  essere molto bella.
Si avvicina lentamente al mio letto, non le parlo voglio che sia lei a parlare per prima. <> sussurra leggermente.
Annuisco debolmente per farle capire che la sto ascoltando.
<>. Dice con voce ferma e decisa.
Non ho idea di cosa mi stia per dire, sono terrorizzata.





Questa storia č archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2756629