Nota Introduttiva
Salve, innanzitutto
chiedo perdono per le persone che seguivano the piercing love, ma dal passato di
Remus e dei malandrini è uscita questa quasi spontanea... la mia idea sarebbe un
ciclo che per ora ha tre storie: "Safely, for the last time", "Phoenix's flames"
e la già in parte pubblicata "The piercing love". A parte "the piercing" che un
pò particolare, le tre storie insieme dovrebbero narrare dei malandrini
dall'ultimo anno di scuola ( "Safely, for the last time"), alla guerra ("Phoenix's
flames") e concludersi con l'ultima che parla del nostro ultimo malandrino.
Quindi non disperate "The piercing love" è solo momentaneamente sospesa finchè
non concludo le altre due....
Beh che altro
aggiungere, forse qualcuno avrà notato che ho fatto pulizia nel mio accout ora
le storie vecchie e non solo sono raccolte nel blog :
Another time fanfiction page
Beh spero che questa
nuova storia vi piaccia perché per una volta nella mia vita sono soddisfatta di
ciò che scrivo ^^
Vi lascio al primo
capitolo!
Mirwen
Safely, for the
last time
“Hogwarts è casa.
Hogwarts è il luogo sicuro, dove ognuno di noi cresce, studia,
s’innamora, piange, ride, vive….
Hogwarts è l’unica sicurezza che abbiamo.
Ho paura di lasciarla perché so che quando saremo la fuori saremo
da soli nell’oscurità.”
Enif Aurora Icecrow
Capitolo 1:
The war comes
here too
Era stata un’estate
terribile, ma finalmente la scuola iniziava; per la prima volta in vita sua,
James Potter non vedeva l’ora di essere ad Hogwarts, lontano dalle
preoccupazioni.
Aveva visto mezza
Inghilterra passare al di fuori delle spesse lenti che portava, eppure era come
se non l’avesse mai vista, come se i suoi occhi fossero rimasti incollati alla
loro casa a Godric’s Hallow. Quella casa che avevano lasciato vuota da ore.
“Prongs… Prongs???...Ehi
Prongs!” la voce dell’amico lo riscosse dai pensieri in cui era immerso “La
prossima fermata è la nostra…” James lo fissò, era incredibile vederlo così
perfettamente a suo agio. Sirius Orion Black, l’affascinante purosangue
traditore della propria oscura famiglia, il bello e bastardo dagli occhi chiari
e i capelli di pece, in quel momento era un perfetto babbano.
James si passò una mano
sugli occhi castani, facendola poi passare istintivamente tra gli spettinati
capelli neri. Quando il treno si fermò, seguì Sirius all’esterno. La stazione di
King’s Cross apparve loro in tutto il suo caos: centinaia di persone si
affollavano lungo i binari, babbani ignari che nascosta ai loro occhi veniva
combattuta una guerra… una guerra che da quasi sei anni aveva immerso il mondo
magico in uno stagnate stato di terrore.
I due ragazzi si
trascinavano dietro i pesanti bauli mentre, attraversando l’intera stazione, si
avviavano al binario 9 e ¾.
“James! Sirius!” Quando
entrarono nel loro solito scompartimento – quarto vagone, ultimo scomparto - la
voce calda di Remus Lupin tradì in parte la sua preoccupazione. I due si resero
subito conto delle cicatrici sul volto dell’amico. James si sentì in colpa,
probabilmente anche per Remus era stata un’estate terribile. Nelle lettere Lupin
aveva scritto di aver un paio di cicatrici in più nella sua collezione, ma
queste… probabilmente non aveva voluto preoccuparli più di quanto non fossero
già.
“Credevamo che avreste
potuto perdere il treno viaggiando come babbani…” disse l’ultimo ragazzo
presente, lasciandosi andare in un grosso sorriso. Peter Minus era il più
piccolo dei quattro, timido ed impacciato, spesso James e Sirius si erano
ritrovati a pensare cosa facesse assieme a loro, ma infondo era un amico fidato,
su questo non ci pioveva. Era quell’amico sincero che si farebbe in quattro per
tirarti su di morale… cercando di fare perfino cose che le sue normali capacità
non permetterebbero.
“Ah… infedeli!” esclamò
Sirius gonfiando il petto e buttando in malo modo la giacca sul sedile “Ho
studiato babbanologia, io! Vi so smontare e rimontare una moto se è necessario!”
In effetti, si trovò a pensare James, era proprio il destino che era toccato
alla splendida Harley qualcosa, James non ricordava il nome esatto, che Sirius
aveva ricevuto per il suo compleanno dallo zio Alphard… Aveva dovuto ascoltare
per ore il suo migliore amico mentre questo gli elencava a menadito tutte le
caratteristiche tecniche della moto e gli incantesimi che avrebbe voluto
installarci… per James quell’argomento era peggiore dell’aritmanzia… meglio una
bella scopa da corsa, accidenti!
“Si, certo…” disse
scettico Lupin
“Che intenti, Remus?”
“Oh, smettetela vecchie
comari!” sbottò James caricando il suo baule sulla reticella. Gli amici si
zittirono all’istante, guardandolo.
“Senti Remus, quest’anno
sei il prefetto del 7° corso, giusto?” chiese Potter scrutando la banchina come
alla ricerca di qualcuno.
“Si…” rispose
l’interessato aiutando Black a sistemare il suo baule.
“Bene, mi accompagneresti
al vagone dei prefetti? Ho delle disposizioni dei professori da distribuire…”
James sorrise tristemente indicando un pacco di fogli, Remus gli sorrise di
rimando. Era così strano pensare che, per i prossimi nove mesi, la disciplina
della scuola fosse messa anche nelle mani di James Potter, il più grande
casinista che Hogwarts avesse mai visto dai tempi di Merlino… considerando il
fatto che la scuola venne fondata molti anni dopo Merlino…
Quando i due chiusero la
porta alle loro spalle, Sirius sospirò buttandosi sul sedile.
“Mi chiedo cosa sia
passato di testa a Silente quando l’ha nominato caposcuola…”
Peter fece un’alzata di
spalle: “Forse crede di metterci in riga… ci aveva già provato con Remus
prefetto, no?”
“Forse… ma se ci sarà da
infrangere le regole, i Malandrini le infrangeranno, sia James caposcuola oppure
no…” Sirius sembrava completamente sicuro di ciò, in fondo i Malandrini erano
comunque i Malandrini.
♦♦♦
“Come sta tuo padre?”
chiese Remus mentre percorrevano il treno.
“I guaritori non si
sbilanciano… le maledizioni scagliate dai Mangiamorte erano potenti…” James era
serio, maledettamente serio, si trovò a pensare Remus, non sembrava addirittura
lui.
“James, mi dispiace,
davvero…”
“Figurati Moony… infondo
dovevamo aspettarcelo…”Remus lo fissò “papà è un Auror ed è amico di Silente… la
mamma crede che possiamo essere in pericolo anche noi… è per questo che ci ha
fatto viaggiare con mezzi babbani…” seguì un attimo di silenzio “Come te le sei
fatte, Moony?” chiese accennando alle cicatrici.
“Ufficialmente mi è
caduta addosso l’inferriata del cancello… ufficiosamente è colpa del mio piccolo
problema peloso…” spiegò con un sorriso.
“Dovremo fare qualcosa
per quel tuo coniglio così aggressivo, Remus” disse ironico il moro, gli occhi
ambrati di Lupin lo fissarono riconoscenti, in fondo era sempre James…
“E poi sai… Ti danno
l’aria del bello e maledetto...” continuò quest’ultimo sdrammatizzando.
“Beh…maledetto di certo…”
sussurrò Remus a se stesso, ringraziando il cielo che James non l’avesse
sentito.
♦♦♦
I capelli rossi
svolazzavano alle sue spalle mentre correva sulla piattaforma 9 e 3/4 , la
figura della sua migliore amica fece capolino dal treno. Lily Evans accelerò il
passo ancora un po’, quel tanto che bastava per raggiungerla nel più breve tempo
possibile.
“Era ora Lily, credevo
avremmo dovuto partire senza un caposcuola!” sorrise questa, aiutandola a
caricare il baule a bordo.
“Ciao Enif!” disse la
rossa salendo “Hai trovato uno scompartimento?” cercò di non dare peso alla
preoccupazione dipinta nel volto di Enif, non era raro che figli di babbani non
ritornassero dalle vacanze estive, ma lei ora lì, no?! Non c’era più nulla di
cui preoccuparsi.
“No, pensavo di cercarlo
insieme…” Lily guardò l’amica: i capelli castani le arrivavano quasi alla
cintola e il portamento sicuro rivelava le sue nobili origini, però si trovò a
pensare Lily, a volte era davvero ingenua nella sua gentilezza.
“Sarà tutto pieno oramai…
ed io dovrei già essere nel vagone dei prefetti…e se è per questo anche tu…”
Lily, pensò Enif, era così efficiente, non era caposcuola a tutti gli effetti
che da pochi minuti che già pensava ai doveri piuttosto che a se stessa…
“Allora facciamo così…”
pensò velocemente la bruna, afferrando la maniglia del baule dell’amica “io vado
a cercare un posto e tu vi ad adempiere alle tue mansioni!” sorrise sinceramente
“Grazie Enif… ma non
dovresti venire anche tu? Sei o no il prefetto del 7° anno?!” le ricordò Lily,
già Enif aveva dimenticato quanto la sua amica fosse pignola.
“Si, ma è più importante
che sia tu ad arrivare in orario… io arriverò prima che posso…” spiegò Enif con
semplicità
“Grazie…” disse la rossa
stampandole un bacio sulla guancia
“Figurati” le rispose,
mentre l’amica spariva verso la testa del treno, nello stesso istante in cui
questo cominciava a muoversi.
♦♦♦
Molti scompartimenti
dopo, Enif Icecrow ne riuscì a trovare uno che sembrava non traboccare di
persone o cose urlanti. Sbuffando, cercando di cacciare una lunga ciocca di
capelli dagli occhi senza l’ausilio delle mani, impiegate a trascinare i bauli,
con l’aiuto del gomito riuscì ad aprire la porta scorrevole.
“Ehi… ciao Eny!” la voce
di Sirius Black la fece tremare, si chiese perché quel ragazzo, fin da bambini
dovesse farle quell’effetto.
“Ciao Icecrow…” la salutò
anche Minus, concentrata nel non rovesciare i bauli alzò lo sguardo, arrossendo
lievemente nell’incrociare quello di ghiaccio di Black.
“Sirius…Peter…” salutò
guardandosi attorno, era strano vederne solo due “Remus e James?” chiese
mollando finalmente la presa dalla maniglia di uno dei bauli.
“Vagone prefetti, James è
il nuovo caposcuola…” spiegò semplicemente Sirius
“Non ci credo…” Enif,
pensò che se avesse strabuzzato gli occhi di più, li avrebbe persi.
“Lo hanno detto in molti,
eppure è così…” disse lui, alzandosi… era cresciuto ancora durante l’estate,
valutò Enif, in quel momento la superava di una testa, e dire che da bambini era
lei la più alta.
“Siete l’unico
scompartimento che abbia due posti liberi… Lily mi ucciderà ma… possiamo stare
qui?” chiese tutto d’un fiato senza osservare l’espressione dei due.
“Certo…” sorrise Sirius
verso l’amica d’infanzia. È difficile spiegare in breve la storia che aveva
unito i due. Nati in due tra le più antiche famiglie purosangue, erano
praticamente cresciuti insieme. Enif era stata l’unico raggio di sole in una
tana di serpi e Sirius non si era sorpreso più di tanto quando anche lei era
stata smistata al Grifondoro. Per Enif le cose erano un tantino più diverse e
complicate, sapeva infatti che quello che la legava a Sirius era più di una
semplice amicizia, per la quale aveva dovuto affrontare frotte di ragazzine
inferocite. Nel periodo che andava dal Natale del 1° anno all’estate tra il 5° e
il 6° anno in più loro due erano stati ufficialmente fidanzati, non che la cosa
contasse –per lo meno per Sirius –più di tanto. Il fidanzamento era stato,
ovviamente, organizzato dalle loro famiglie ed aveva visto la sua fine con la
diseredazione di Sirius, ma questo ad Enif non importava… lei gli sarebbe
rimasta comunque accanto, anche solo come “la migliore amica”.
“Beh credo proprio che
ora dovrei raggiungerli…” disse abbandonando i bauli
“Come?” chiese Peter
fissandola
“Sono il nuovo prefetto
del 7° anno, dato che Lily è diventata caposcuola…” disse con un sorriso
malizioso
“Silente vuole proprio
che i Malandrini finiscano di fare guai eh, Sirius?” chiese l’amico preoccupato
“Sarebbe anche ora…”
esclamò Enif uscendo dalla scompartimento
“Non smetteremo tanto in
fretta!” le gridò dietro Sirius
“Lo so… sarebbe chiedervi
troppo!” rispose lei allontanandosi.
♦♦♦
Lily camminava
velocemente verso il vagone prefetti, salutando di tanto in tanto qualche faccia
amica, si chiese più volte chi fosse il suo collega caposcuola, nessuno le aveva
voluto dire nulla, ma non si immaginava minimamente chi l’aspettava dietro la
porta scorrevole.
“Oh bene Evans! Mancavi
solo tu, mia cara collega!” Lily sobbalzò, non era possibile, Silente era
ammattito? Non poteva aver nominato James Potter caposcuola.
“Bene…” Potter sembrò non
notare, o non voler notare, il suo smarrimento cominciando a parlare mentre lei
gli si avvicinava, lanciando un’occhiata eloquente a Remus che non poté far
altro che confermare l’evidenza. “Mi sembra manchi solo un dei prefetti del 7°
anno del Grifondoro, giusto?” chiese guardandola
“Si, lei sta arrivando…
ha detto di cominciare pure, doveva trovare posto…” disse riprendendosi dallo
shock iniziale, lui annuì riprendendo il filo di un discorso che sembrava aver
già preparato.
“Innanzitutto do il
benvenuto ai nuovi prefetti e un salve ai vecchi, che sono sicuro siano sorpresi
di vedermi qui, tanto quanto lo ero io quando ho ricevuto la spilla…” qualcuno
rise, Lily non si stupì nel vedere le facce imbronciate dei Serpeverde, e non le
sfuggirono nemmeno i cenni di assenso che Remus lanciava di tanto in tanto
all’amico, probabilmente, si disse, il discorso l’avevano preparato insieme.
La porta dello
scompartimento si aprì piano, lasciando entrare Enif, che trafelata dalla corsa,
scivolò in mezzo alle persone avvicinandosi a Remus, anche James la notò,
salutandola con un cenno del capo mentre si rivolgeva a Lily.
“Credo che ora dovremmo
dare le disposizioni dei professori se non hai niente da aggiungere, giusto,
Evans?”
“Certo…dunque…”
Lily passò la mezz’ora
successiva a descrivere puntualmente i compiti dei prefetti e a distribuire gli
orari delle ronde. Quando ebbe finito osservò James, non sembrava più il
ragazzino arrogante, pomposo e petulante che aveva sempre disprezzato, c’era
qualcosa di diverso…
“Credo di aver detto
tutto…”
“Si, Evans, sei stata
fantastica… come sempre” aggiunse facendole l’occhiolino. Ah ecco, pensò lei,
James Potter era sempre James Potter, quindi il mondo non era impazzito…
“Bene vi auguro un buon
viaggio… se ci sono problemi mi potete trovare nell’ultimo scompartimento del
4° vagone…” concluse lui con un sorriso che strappò un paio di sospiri dalle
ragazzine del 5° anno.
Lily ebbe giusto il tempo
necessario per osservare quello che da quel giorno sarebbe stato il prefetto del
7° corso di Serpeverde: Severus Piton. Lui non la degnò di uno sguardo se non
nel momento esatto in cui stava per uscire dalla stanza. Uno sguardo, un saluto
appena accennato era tutto ciò che restava della loro amicizia.
Una decina di minuti dopo
rimanevano solo i quattro Grifondoro del 7° anno. Lily stava riordinando a colpi
di bacchetta il vagone, mentre James rimetteva via le disposizioni dei
professori.
“Come sono andato, Remus?”
chiese poi avvicinandosi all’amico con l’aria di chi ha combattuto una delle più
ardue battaglie della storia.
“Bhe… per una volta hai
seguito i miei consigli, per fortuna…” sorrise lui di rimando, sottolineando
quel per fortuna in modo così palese da rubare un sorriso a Lily.
“Potter…” James si voltò,
lei gli si era avvicinata con un sorriso, il suo cuore mancò di un battito “sono
rimasta sorpresa nel sapere che Silente ha nominato te…”
“Non te lo aspettavi
vero?” chiese lui riprendendo quell’aria di sfida che lei odiava tanto
“Onestamente no… mi
aspettavo Remus, oppure Frank…” disse semplicemente lei “ma se Silente ti ha
voluto qui ci sarà un motivo…”
Enif si guardò attorno
nervosa
“E pensa che ce lo
sorbiamo per tutto il viaggio…” Lily si voltò di scatto fissando l’amica
“Come? Non hai trovato
degli altri posti?” chiese sconvolta, credeva di non avere ancora abbastanza
sangue freddo per sopportare Potter per un intero viaggio
“Purtroppo no…” Enif
guardò Remus in cerca d’aiuto
“Vedila dal lato positivo
Evans, se qualche prefetto cerca un caposcuola ne troverà due…” disse
semplicemente James.
♦♦♦
Il viaggio procedeva
abbastanza tranquillo: Lily ed Enif chiacchieravano tranquillamente, Remus e
James giocavano a scacchi, Peter stava leggendo un fumetto, mentre Sirius
sfogliava distrattamente una rivista di motori babbani.
“Ma ti rendi conto!
–sbottò ad un tratto Lily –Petunia pretendeva che lasciassi la scuola, lasciassi
Hogwarts! “ Enif fissò l’amica con tanto d’occhi.
“Stai scherzando? E
perché mai, scusa? Ma non era lei quella che ha scritto pergamene su pergamene a
Silente per chiedergli di poter venire con te?”
“Diciamo che le sue idee
in sette anni sono un po’ cambiate, non mi rivolge parola se non cortesemente,
se potesse non mi guarderebbe… oramai mi sembra di non avere più nessuno a
Spinner’s End dopo che ho litigato con lui…” disse sconsolata
“Devo dedurre che il
nostro “amicone” abbia passato l’ennesima estate chiuso in casa…”
“Credo di si, non l’ho
visto…” Lily si accorse dello sguardo penetrante di James puntato su di se,
sarebbe stato meglio cambiare argomento
“Comunque ti dicevo Enif,
la mia “dolce” sorellina si è presa la briga di parlarmi per chiedermi di non
venire a scuola quest’anno, e lo sai qual è il motivo? O meglio chi è? Vernon e
un paio di quei grossi damerini del Surrey!” Lily ridacchiò malignamente
sottolineando la parola grossi con un gesto posto a dimostrare l’elefantesca
stazza. Enif sogghignò appena, sapeva quanto Lily fosse sensibile quando si
parlava di sua sorella.
“Vernon? Quel tricheco
che abbiamo visto l’estate scorsa?” chiese dubbiosa
“Si, il suo fidanzato…”
annuì la rossa
“Credo che lei sia un po’
invidiosa e voglia solo riaverti a casa…” le disse comprensiva
“Lo so… ma non può
cancellare ciò che sono… non può cancellare il fatto che sono una strega o che
sono sua sorella… io non ce la faccio… io le voglio ancora bene, nonostante lei
non manchi di sottolineare quanto io sia “strana”…” sospirò tristemente,
guardando il vuoto oltre il corridoio .
Enif voltò lo sguardo
notando l’espressione di James, per quanto sembrasse concentrato sul suo Re
finito sotto scacco, si vedeva lontano un miglio che aveva seguito ogni minima
parola. La domanda le si formulò in gola prima ancora che pensasse a ciò che
diceva.
“James, tuo padre come
sta?” lui alzò lo sguardo dalla scacchiera fissando la compagna.
“Al San Mungo non si
sbilanciano… e un mese che mia madre non si smuove di lì…”
“Che cosa è successo a
tua padre, Potter?” chiese Lily. James si stupì non percependo l’intonazione
acida che riservava solo a lui e occasionalmente anche a Sirius.
“Credo che le
disposizioni a protezione dei figli di babbani non ti abbiano permesso di
leggere la Gazzetta questa estate, vero?” Lily annuì. L’estate precedente a
causa di Lord Voldemort il Ministero della Magia aveva decretato che gli
abbonamenti alla Gazzetta del Profeta fossero annullati per i ragazzi che
frequentavano ancora Hogwarts, specialmente se figli di babbani, durante i mesi
estivi, in modo da celare le loro abitazioni.
“Mio padre –continuò
Potter – è… o meglio era…”
“Un Auror… si lo so… devi
averlo detto un centinaio di volte da quando ti conosco…” interruppe lei con un
sorriso triste ma nello stesso tempo incoraggiante. James pensò che se non
l’avesse interrotto non avrebbe continuato, ora sapeva che le interessava
davvero… avrebbe potuto continuare a parlare senza ricevere una maledizione.
“Dicevo… era un Auror…
circa un mese fa era di pattuglia sai… a Diagon Alley, quando dei Mangiamorte
attaccarono, mio padre restò coinvolto…l’hanno ferito gravemente…” Era meglio
non dirle, valutò, che l’attacco era stato lanciato, a sentir Silente, per
colpire proprio suo padre e nemmeno che lui si trovava lì non per ordine del
Ministero.
Lily abbassò lo sguardo,
finalmente aveva capito cos’era quel velo di tristezza che velava la scintilla
vivace che di solito brillava negli occhi di Potter.
“Mi dispiace…” Lo disse
sinceramente a cuore aperto, sentendosi in colpa del fatto che lei si
preoccupava di un bisticcio con sua sorella, a James però quelle parole fecero
bene, non aveva mai sentito la sua voce rivolgersi così dolcemente verso di lui.
“Grazie…” calò il
silenzio.
“Sentite… io vado a
prendere qualcosa al carrello, volete qualcosa anche voi?” chiese Enif alzandosi
e rompendo quel silenzio che si era andato a creare da qualche minuto.
“Se riesci prendi un paio
di cioccorane per tutti…” disse Sirius, mollandole in mano un paio di galeoni
“Come mai questo slancio
di generosità, signor Black?” chiese lei inarcando un sopracciglio
“Come il nostro caro
Moony –accennò a Remus- si premura sempre di ricordarci, la cioccolata tira su
di morale… e in questo scompartimento servirebbero un po’ di sorrisi…” spiegò
senza alzare lo sguardo dalla rivista, come se fosse la cosa più banale del
mondo.
Enif gli sorrise, aveva
ragione. Il resto successe tutto troppo in fretta…
Un violento scossone la
face cadere all’indietro e mentre le monete giravano sul pavimento, come
trottole impazzite, si ritrovò stretta fra le braccia di Sirius, che spostandosi
velocemente le aveva impedito di battere la testa sul porta oggetti del
finestrino.
“Grazie…” balbettò,
sperando che il ragazzo non notasse in rossore che le colorava le guance
“Figurati…” gli sussurrò
lui a pochi centimetri dall’orecchio.
“Che cosa è stato?”
chiese Peter, schiacciando il naso contro il vetro del finestrino, notando
tristemente che il treno era fermo su un ponte in mezzo alla desolazione della
Highlands.
“Credo qualcuno abbia
tirato il freno d’emergenza…” constatò James scavalcando Sirius ed Enif e
affacciandosi nel corridoio, negli scompartimenti vicini, molti lo avevano
imitato.
“Sai chi ha tirato il
freno, James?” chiese la voce di Frank Paciock da quello accanto
“Non lo so… adesso
andremo a controllare… Evans vieni con me?” James non riuscì a terminare la
frase che una violenta esplosione scosse il treno dalla testa alla coda. Ora era
chiaro: la guerra era arrivata anche lì, sull’Hogwarts Express…
Angolo d'autore:
Che dire... Intanto
ringrazio tutti quelli che sono arrivati fin qui.... e spero che continueranno a
seguirmi anche dopo.
Spero, credo sia tutto chiaro se non lo è... chiedete pure ^^
Dato che non ho una beta (la mia e scomparsa nei meandri degli impegni)... se
qualcuno volesse proporsi.... lo accetterei volentieri....
Che dire grazie a tutti e al prossimo capitolo....
To be continued.... Capitolo 2: Emily Doge
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