Le quattro stagioni

di Padme92
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Il freddo mi penetra nelle ossa, col mio respiro, simile ad un'esalazione velenosa emetto sbuffi di vapore nel tempo gelido di quell'inverno invero troppo rigido. Il vento mi sferza la faccia con violenza arrossando le mie gote e il mio naso comincia a gocciolare come un ghiacciolo. Mi stringo nel giubbotto, metto le mani al riparo nel profondo delle tasche, sprofondo la faccia nella sciarpa e affronto il congelatore che è il “di fuori”, un luogo freddo e solitario dove la gente non emette caldi saluti per le strade per paura che gli si congeli la lingua. Fa così freddo che le mie dita arrossate nelle tasche sono doloranti, ed è così un tempo grigio, dall'aria biancastra e fastidiosa, che le nuvole sono simili a un coperchio che ci nasconde ai tiepidi raggi del sole perenne. La stagione dei piumoni e dei pattini d'argento, dei focolari e delle decorazioni natalizie, degli abeti e dei pini innevati, della neve fresca sopra le grondaie e del vischio degli innamorati. Un periodo tanto triste trasformato attraverso le piccole cose.. il presepe, l'odore del muschio, piccoli angeli che sussurrano carole, e vecchi carillon che riprendono a suonare, perché quando viene dicembre..




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