Lips like Coffee // . //Le tue labbra come il caffe'

di Eliftivity
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İl ragazzo era ora lì in mezzo alla strada nel gelo di Novembre, a fissare come un idiota questo ragazzo moro nella caffetteria, che cosa gli prendeva? Egli non ha mai avuto questo tipo di carattere, Jongin non era uno di quei ragazzi viene facilmente colpito da nulla, almeno non fino ad ora.
 
 
Quel ragazzo, anche se avesse delle semplici sembianze Jongin senti’ qualcosa che non ha mai provato per niente, o nessuno. Un dolore improvviso al petto, gli faceva cosi’ strano che si sentiva quasi svenire.


Recuperando finalmente la coscienza e scuotendosi la testa come per "risvegliarsi" decide, no, Jongin  sa che deve entrare dentro il locale, anche se era troppo tardi per pensarlo perche’ aveva gia’ iniziato a fare passi  verso l’ingresso. Lo fece almeno per riuscire a guardarlo, ad apprezzarlo un po’ di piu’..Dopotutto che sarebbe successo nelle peggiori delle situazioni?
 
Entrato alla fine dentro il locale tenuto al calduccio egli noto’ un’insegna sul bancone:
‘’Like Coffee..’’ era il nome della caffetteria che a quanto pare era su piu’ piani, e la prima cosa che Jongin ha notato fu come il posto fosse vasto e luminoso, İ raggi del sole entravano dalle gigantesche finestre e andavano a riflettere sulle varie decorazioni come piante e vasi lussuriosi...La prima impressione del ragazzo fu:
 


‘’Questo posto e’ davvero fico…’’

Fu cio’ che la sua semplice mente lo porto’ a sussurrare.
 
 Nonostante fosse al momento un po’ distratto Jongin non pote’ mai dimenticare cio’ che lo fece sorpreso di piu’, era come se il luogo avesse una propria atmosfera differente, ad esempio come la gente sorseggiava il proprio caffe’ e parlava casualmente, c’era chi leggeva libri o chi navigava in internet, e  per non parlare poi del dolce ma allo stesso tempo amaro aroma del caffè che l’intero Cafe’ emanava..
 

Ricordandosi poi della propria ‘missione’Jongin ando’ con lo sguardo subito alla ricerca del giovane di prima  e  ritrovandolo allo stesso posto e posizione di prima si aggiusto’ il cappotto, strinse l’ombrello al petto e si fece avanti verso il tavolo vuoto vicino al giovane.



Jongin sospiro’, guardando attentamente i movimenti del ragazzo accanto a lui poggiando la propria testa sulle braccia sul tavolo.
 
Questo bellissimo ragazzo, seduto tranquillamente a  godersi il proprio caffè, indossava una bellissima sciarpa intorno al collo, rossa, per essere più precisi, Jongin ritenne che gli stesse molto bene, perche’ adorava vedere i suoi occhi, sopprattutto se la sciarpa li sottolineava, come le sue labbra che ormai avevano lo stesso colore della sciarpa, per via del calore della bevanda, come le sue guance.
 Piu’ Jongin lo osservava, piu’ si sentiva sciogliere. All’ improvviso lo zaino che Jongin aveva adagiato sul muretto tra lui e il ragazzo cadde per terra facendo  un rumore improvviso.
 


Jongin udì all’ improvviso una voce profonda:
 

‘’Chi e’?? ‘’ İl ragazzo seduto proprio vicino a lui dise guardandosi intorno allarmato.


‘’Cos--?’’ Jongin si chiese in pura confusione guardandosi intorno anche lui.



Il ragazzo porto’ la mano destra in avanti e inizio’ a toccare la sedia accanto a se’ aiutandosi con l’altra lentamente..
 
Dopo un momento di confusione jongin si rese conto. All’inizio era confuso ma ora capii che infatti prima il ragazzo non stava guardando ne’ il cielo ne’ si era accorto di lui.
 


Era cieco.
 
 
Cosi' Jongin si rese conto in quel breve secondo che quel bellissimo, bellissimo ragazzo nascondeva una vita dolorosa e piena di tristezza dietro i suoi dolci occhi.




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