L'incubo peggiore
L’incubo
peggiore
"Ho
sciupato il tempo, e ora il tempo sciupa me" W.Shakespeare
Una
lettera sgualcita giaceva sulla scrivania
in legno, la pergamena candida in contrasto sul legno scuro.
Una
lettera già rovinata e sbavata dopo essere
stata presa in mano fin troppe volte, per essere arrivata solo quella
mattina.
“Il
gufo non si è neppure fermato”
Pensò
la donna, fissando combattuta le righe
che solcavano la pergamena, parole quasi incise,
scavate dal rammarico e dalla sconfitta di chi, senza accorgersene, si
è visto
crollare addosso la propria vita, in tutto il suo fallimento.
Di
chi non ha nemmeno osato sperare in una
risposta, di chi ha voluto solo far sapere come stavano le cose, forse
perché
non poteva sopportare di non averci provato nemmeno
una volta.
“…
non
andai oltre, non provai neanche a fartelo davvero capire, forse
perché in tutto
quel tempo, ancora non l’avevo accettato
…”
La
colpevolezza di chi sa di non aver fatto
niente per evitare che succedesse … anzi, che non
succedesse.
E
lei? Cosa avrebbe fatto lei?
L’avrebbe rifiutato, ovviamente, pensando che fosse folle,
forse facendo finta che non fosse accaduto niente.
O
magari no.
Magari
si sarebbe tormentata l’anima, si
sarebbe fatta corrodere dal dubbio come fosse acido, come se quella
possibilità
fosse una Maledizione, l’ennesimo tiro maligno della vita,
giocato attraverso
un Serpeverde caduto dal suo piedistallo di Mangiamorte.
No,
non sapeva come avrebbe reagito.
Non
sapeva come sarebbe stato.
Tantomeno
l’avrebbe potuto sapere lui.
“…
eri
imprevedibile, ai miei occhi, malgrado sette
anni passati ad osservarti compiere le
tue eroiche gesta Grifondoro con Weasel e Sfregiato mi avessero, fino a
qualche
tempo prima, convinto che avrei potuto tranquillamente prevedere ogni
tua
singola mossa. Ma mi accorsi che, effettivamente, non ero in grado di
inserirti
nei calcoli, nello schema...non potevo essere sicuro
…”
Calcoli
e certezze, su questo si basava la vita
di un bravo Serpeverde, capace di stare attento a tutte le variabili.
E,
in caso di assenza di una certezza
matematica, difficilmente avrebbe portato a termine i suoi propositi.
Non
ne
aveva avuto il coraggio.
Ma
lei, in tutta sincerità, poteva forse dire
diversamente di sé stessa?
Perché
sarebbe stata una bugiarda a dire che
non si era accorta di niente …
“…
così,
quando vedevo il tuo definitivo disinteresse per i miei deboli
tentativi, la
tua reticenza a cercare di scoprire di più, come
è sempre stato nella tua
indole da Grifondoro suicida, ho capito che non mi eri indifferente, ma
che
anche tu non volevi correre il rischio … o forse mi
immaginavo tutto io … in ogni
caso, l’anno era quasi terminato, e lasciai che le cose
finissero lì, mi tirai
indietro, senza neanche ammetterlo a me stesso …”
Come
aveva fatto lei.
Perché,
è vero, si era accorta del cambiamento
del ragazzo, dei piccoli passi con cui tentava di avvicinarla.
Qualche
cortesia in più (anzi, qualche cortesia
punto, perché tra loro simili sciocchezze non erano mai
esistite); uno sguardo
insistente che studiava le sue mosse, le sue reazioni, forse in cerca
di quei
particolari che gli avrebbero permesso di chiarire la sua strategia, il
suo
piano; persino un piccolo mi dispiace, appena percettibile, che fino a
qualche
ora prima era convinta di non aver sentito davvero, forse
perché anche lui
sperava di non averlo detto davvero.
E
un giorno colse persino un brandello di
conversazione, origliando, suo malgrado.
-
Draco, una sola domanda … -
-
Che DIAVOLO stai combinando!?-
-
Non sono affari vostri … -
-
Invece sì che lo sono, idiota che non sei
altro! A parte il fatto che non ti vediamo così taciturno e
recalcitrante a
maltrattare il prossimo dai tempi del sesto anno, e sappiamo benissimo
cosa
succes… -
-
MA … ma non possiamo sopportare questi tuoi
stupidi tentativi di farti notare dalla Granger-
-
Blaise, Theodore, ribadisco il concetto: Non.
Sono. Affari. Vostri.
E
me ne infischio se siete contrari, io … -
-
Per i più consunti slip di Merlino, Draco,
non siamo contrari! Cioè, non saltiamo di gioia, ma non ce
ne frega più di
tanto, soprattutto dopo la guerra … ok, diciamo che il
Fattore Grifondoro è un
po’ difficile da mandar giù e, insomma, sei andato
a pescare proprio la So-Tutt
… -
-
QUELLO CHE THEO STA CERCANDO DI DIRE, è che è
angosciante vederti lì sempre incerto sul cosa fare, quasi
stessi cercando di
nascondere a te stesso la faccenda … e che diamine, ti
piace? Sì, rispondiamo
noi, e allora provaci, santa Morgana!-
Non
aveva sentito altro, era corsa via, col cuore che batteva a mille e la
testa
che le scoppiava.
Nei
giorni seguenti era stato sempre più difficile ignorare il
Serpeverde ma, vedendo
che non sembrava essersi convinto a spiegare le sue intenzioni, aveva
lasciato
correre, rispondendo in modo altrettanto incerto e vago alle sue
titubanti
attenzioni, senza nemmeno parlarci e chiarire che diamine stesse
succedendo.
E
ora,
molto tempo dopo quell’anno incerto e più
incasinato che mai, la colpa era
tanto sua quanto di Malfoy.
Nessuno
dei due si era fatto davvero avanti.
Nessuno
dei due aveva accettato veramente la cosa.
Entrambi
avevano fatto finta di niente.
Entrambi
si erano infine arresi all’evidenza, avevano compreso la
madornale portata
della loro vigliaccheria, dell’opportunità che si
erano lasciati sfuggire.
Ed
entrambi ormai non nutrivano più la minima speranza.
Perché
il tempo che gli era stato concesso era ormai finito, loro
stavano finendo …
Ma
quella lettera … alla fine lui aveva avuto il coraggio di
dirglielo davvero.
Hermione
strinse le mani pallide e raggrinzite.
Aprì
un
cassetto e prese una delle sue penne d’aquila.
Niente
giri di parole o contorti discorsi, stavolta, per quella ex-Grifondoro
che una
volta scriveva sempre più rotoli di pergamena del necessario
…
Tre
semplici parole sul retro della lettera, le parole di chi non ha tempo
da
perdere.
Le
parole che non riuscì mai a scrivere.
La
penna cadde a terra come la sue proprietaria, una cascata i riccioli
bianchi a
incorniciare l’anziano viso che si schiantò al
suolo.
L’ultimo,
angosciante pensiero.
Lui
non l’avrebbe mai saputo.
***
-NO!-
Strinse
convulsamente le lenzuola tra le dita,
accartocciandole tanto quanto quella lettera …
Tastò
l’altra metà del letto col respiro sempre
più affannoso, mentre le lacrime cominciavano ad appannarle
gli occhi.
Con
uno scatto fulmineo si alzò in piedi,
rendendosi conto che era sola nel letto freddo.
Non
era tornato.
Non
perse tempo e si vestì con le prime cose
che le capitavano in mano.
Afferrò
la bacchetta e si Smaterializzò,
pregando con tutto il cuore di non aver rovinato tutto.
Una
stupida lite,
per la sua stupida e insensata paura.
Corse
disperata, consapevole che la barriera
Anti-Smaterializzazione di casa Zabini le prometteva un bel tragitto
prima di
arrivare alle porte di quel maledettissimo maniero.
Ma
avrebbe fatto di
tutto, se quel tutto la portava da Draco.
Il
sogno di quella notte si ripresentò nella
sua mente affollata più vivido che mai, spingendola a
correre come se avesse
Ardemonio alle spalle.
Batté
furiosa i pugni sul portone mastodontico,
rischiando di sferrare un pugno in faccia a Blaise, quando finalmente
aprì la
porta.
-
Per la barba di Merlino, Granger, mi vuoi
uccidere!?-
Granger.
Le sembrava
di tornare agli anni di Hogwarts.
Ma
era naturale,
l’aveva deluso. Come aveva deluso, anzi distrutto, lui. Che le voleva solo
promettere una vita meravigliosa.
-
è qui!?-
esclamò, affannata.
Lui
fece una smorfia, guardandola male.
-
Ti prego, Blaise! Ho fatto un casino, lo so,
sono un’idiota, non so cosa mi è preso. Per
favore, per favore.-
-
E che cazzo, Blaise, diglielo! Al massimo
Draco ci affattura... ma andiamo, dopo aver sposato le sorelle Greengrass,
che
vuoi che sia!?-
Blaise
chiuse gli occhi, inclinando la testa
all’indietro.
Probabilmente
si stava convincendo che Cruciare
il suo amico di una vita, nonché cognato, non era una buona
idea.
Ma
Theodore Nott, con la sua delicatezza
proverbiale, lo scansò con una spallata.
-
Hermione, teoricamente non dovremmo saperlo,
ma in pratica Draco ogni volta che ha i coglioni girati col mondo va in
questa
tenuta dei Black … - Evocò una foto e gliela
tese: vi era raffigurata una graziosa
abitazione, collegata ad un lago da un piccolo pontile, sotto il quale
uno stormo di
anatre selvatiche nuotava pacifico -
… ecco, così ti ci puoi Smaterializzare.
In
più, in teoria, non dovremmo dirti niente,
ma in pratica vi siete (e ci avete fatto) mille menate per troppi anni
per
buttare tutto così. Quindi vai e ripara alla cazzata che hai
fatto, Caposcuola
Granger-
Hermione
abbassò lo sguardo – Grazie Theo, ma
non so se è così facile stavolta. Ho combinato un
vero disastro … - disse, le
lacrime che premevano nuovamente per bagnarle il viso.
Entrambi
si erano infine arresi all’evidenza,
avevano compreso la madornale portata della loro vigliaccheria,
dell’opportunità che si erano lasciati sfuggire.
No,
stavolta era lei ad essere stata
vigliacca.
-
Hermione - le disse fermamente Blaise, un po’
meno torvo di prima – Vi amate, quindi vai lì e
dimostragli che anche
Hermione-So-Tutto-Io-Granger può combinare casini. Ma sa
anche rimediare.-
-
Già, già, e né noi né
Potter e Weasley hanno
intenzione di rinunciare a fare i testimoni, ne sono sicuro- concluse
Theo con
un sorriso.
Hermione
accennò un lieve sorriso, a sua volta.
-
Grazie, davvero-
Così
detto, si voltò e corse ancora, finché,
una volta superata la soglia dell’Incanto
Anti-Smaterializzazione, girò decisa
su sé stessa.
Avrebbe
lottato per quello in cui credeva, come
aveva sempre fatto.
***
Non
l’aveva mai odiata così tanto.
Aveva
appena disintegrato tutto il suo mondo.
Tutta
la sua vita.
Tutto
ridotto in polvere, che aveva calpestato,
non contenta, con le sue stupide scuse.
Non
era un no.
Doveva
solo
pensarci.
Tutte
scuse.
Scosse
la testa, con un sorriso amaro sulle
labbra.
Scagliò
con rabbia un sasso nelle acque placide
del lago, dove atterrò
con un tonfo
sommesso.
Ma
non importava.
Nessun
rumore, nessun tumulto, al momento,
avrebbe potuto esternare quello che provava.
Gli
aveva detto di
amarlo.
Era
sicuro che
sarebbe andato tutto bene.
Le
voleva solo
promettere una vita assieme a lui.
Invece
aveva ridotto
tutto in cenere.
L’aveva
ridotto in cenere.
Lui
aveva rischiato, si era esposto. Aveva dato
tutto sé stesso.
Se
solo l’avesse saputo …
Se
solo quell’anno se la fosse tolta dalla
testa …
Invece,
ironia della sorte, era riuscito ad
avvicinarla davvero solo per un fortuito caso.
O
meglio per la
fottutissima curiosità Grifondoro.
Chissà,
se quel giorno la ragazza non avesse
origliato, se non avesse mai sentito la sua conversazione con Theo e
Blaise …
se non si fosse
fatta notare.
-
… e che diamine,
ti piace? Sì, rispondiamo noi, e allora provaci, santa
Morgana!-
-
Beh, e anche se fosse!?
Non è così semplice, dannazione! Cosa dovrei
fare, andare lì e dirle “Senti,
scusa per tutto quello che ho fatto, per essere stato un Mangiamorte,
per aver
pigliato per il culo te e il resto della banda (che odio ancora) ma,
ecco,
vedi, mi sono pentito e non ti odio più, anzi, mi piaci
parecchio, cazzo”-
-
Mmm … magari senza
il caz … - un tonfo si sovrappose alle parole di Blaise,
mentre la borsa di
Hermione Granger e il suo contenuto si sparpagliava a terra, ai piedi
della
sconvolta proprietaria.
-
Oh, beh, noi
dobbiamo andare a dichiararci alle Greengrass facendo finta di credere
che non
ci sentano, forse è giornata- decretò Theodore,
afferrando Blaise per un
braccio e imboccando il corridoio per i sotterranei.
Io
e lei rimanemmo
lì a guardarci per quella che parve un eternità,
incuranti della marmaglia di
penne, inchiostro e pergamene che ci dividevano.
Alla
fine parlò lei.
-Io
… tu … ho
s-sentito quello che … - deglutì, imbarazzata-
… non volevo origliare, ma ho
sentito tutto-.
Non
potei evitare di
accennare un sorriso.
Non
perdeva la
capacità di parlare in nessuna occasione … tanto
meno quella di ragionare ed
andare dritta al punto.
La
vidi arrossire
–Beh, io … io volevo solo evitare malintesi-
Allargai
gli occhi,
rendendomi conto che dovevo aver fatto quell’osservazione ad
alta voce.
Vedendo
che non
rispondevo, lei raccolse tutti i suoi averi con
un colpo di bacchetta e, una volta
infilati nella borsa, si voltò per tornare alla sua Sala
Comune.
Ma
decisi che ormai
tanto valeva andare fino in fondo.
-
No, aspetta!-
esclamai, afferrandola per un braccio –Io … quello
che hai sentito … insomma,
che ne pensi?-
Lei
mi guardò con
gli occhi sbarrati.
E
a bocca aperta.
Merlino,
era la prima volta che la vedeva senza
parole, ma era stato nel momento più inopportuno
… ma alla fine aveva risposto,
ed era andata come era andata …
Sembrava
tutto perfetto. Fino al giorno prima …
Un
sonoro schiocco interrupe i pensieri del
ragazzo, che si voltò di scatto.
Scioccato,
si ritrovò davanti colei
che gli aveva spezzato il cuore.
Il
respiro affannato, le guance arrossate, il
vestiario mal assortito che chiarì che era un miracolo se si
era ricordata di
coprirsi adeguatamente per il clima gelido di ottobre.
Gli
occhi rossi e appannati dalle lacrime,
mentre vedeva la rabbia che subito aveva deformato il volto di Draco,
che si
voltò e iniziò a marciare verso casa sua.
-
No, Draco, ti prego!- si
sentì chiamare, mentre dei passi frettolosi lo
inseguivano.
Una
piccola mano, pallida e fredda per
l’assenza di guanti, lo afferrò per una spalla.
Lui
si girò bruscamente, scrollandosi di dosso
quelle dita delicate e ormai quasi blu per il freddo.
-
Non. Toccarmi.- sibilò, assottigliando gli
occhi – E vattene immediatamente da casa mia, non sei la
benvenuta-
Riprese
a camminare velocemente verso la sua
meta.
Ma
la ex-Grifondoro non si arrese e lo
affiancò.
-
Ti prego, Draco, devi ascoltami! Lo
so che ho combinato un casino, ma io, io … non
so cosa mi è preso … ti
prego, perdo … -
-
No!-
finalmente si fermò, ma solo per
rovesciarle addosso la sua furia – Non ti azzardare a
chiedermi scusa, non ti
azzardare a cambiare idea su una cosa del genere. Non ti azzardare a
pretendere
che io torni da te scodinzolando solo perché hai deciso che
in effetti ti
converrebbe sposarmi-
Lo
disse perché nella sua mente non facevano
che rimbombare quelle parole.
Mi
vuoi sposare,
Hermione Granger?
Osservò
la sua espressione inorridita per
l’accusa, accigliata per il risentimento mentre le lacrime le
rigavano le
guance.
Io
… io … No
…
Una
lama affilata lo trafisse, all’ennesimo
ricordare quella sera …
-
Sai benissimo che non mi interessa niente della … della convenienza in quello che mi hai chiesto-
disse lei, a bassa voce,
sputando quelle parole di cui le ripugnava anche solo il pensiero.
-
Ah no!?- ribatté lui, pur sapendo quanto
fosse infondata la sua accusa – Allora perché!?
Perché mi hai illuso che
potesse funzionare, perché hai detto di no,
perché hai voluto cancellare
tutto!? Perché ti sei giustificata con quelle stronzate!?-
…
non, non sono
sicura, Draco … ecco, forse non siamo pronti …
cioè, ecco, forse è meglio che
lasciamo stare …
Lei
pianse ancora di più mentre, con voce ora
calma e desolata, lui chiedeva ancora –Perché?
Perché hai voluto annientarmi,
farmi sentire ancora così indegno, così
sbagliato? E perché dovresti aver
cambiato idea?-
-
Perché
avevo paura!- sbottò lei. Se non avesse visto
la sua bocca aprirsi per
urlare quelle parole, non ci avrebbe mai creduto.
-
Io … avevo paura che il matrimonio avrebbe
rovinato tutto, che sarebbe andato tutto distrutto … -
-
Ah, invece tu non hai distrutto tutto, vero?-
replicò lui, sarcastico, seppure sconvolto dalla confessione
della ragazza.
-
Io … oh Merlino, certo che ho rovinato tutto!
Perché sono stata stupida Draco, avevo troppa paura
… in questi due anni ho
sempre avuto paura che tutto si sgretolasse davanti ai miei occhi, che
non
saremmo durati … che stesse andando tutto troppo bene per
essere vero … - il
silenzio accolse quelle parole, che finalmente spiegavano tutto.
Quell’inquietudine
che le leggeva negli occhi
ogni volta che litigavano.
Quell’ombra
che era calata sul suo viso quando
le aveva chiesto di sposarlo, due giorni prima.
Un’ombra
di terrore.
Mi
vuoi sposare,
Hermione Granger?
Io
… io … No
…
-
Sai- riprese lei, con voce sommessa –Mi sono
resa conto di aver sbagliato per … beh, per un sogno che ho
fatto stanotte-.
Draco
alzò lo sguardo sul volto di lei, rivolto
verso il basso e incupito, mentre raccontava.
-
Ecco … è … è come se avessi
visto come
sarebbe andata a finire se non avessi sentito tutto quel pomeriggio
… - ora lo
guardava negli occhi, con quel suo sguardo deciso che aveva sempre
ammirato,
suo malgrado - … se non avessi mai origliato … ho
sempre pensato, in effetti,
come sarebbe finita. Ci saremmo ignorati a vicenda, finché
non fosse stato
troppo tardi per rimediare … e io … io mi sono
resa conto che sono stata
stupida e che non posso vivere senza di te. Perché
sprecherei la mia vita,
sprecherei tutto il tempo che mi è stato concesso. E il
tempo mi infliggerebbe
la tortura che merito, che mi sono scelta: una vita senza di te.
Morirei senza
aver mai neanche provato a evitare questo destino.
So
che ho sbagliato, ti chiedo solo di
perdonarmi, Draco. Perché ti amo, ti amo e voglio potertelo
dire per il resto
della vita. -
Quanto
si odiava.
Non si era mai odiato così tanto.
Perché
l’amava
dannazione, e non poteva essere altrimenti.
La
baciò, stringendola forte a sé, come a
convincersi che fosse davvero lì,
dopo aver creduto di averla perduta per sempre, mentre lei infilava le
mani
ghiacciate fra i suoi capelli; dopo quella che parve
un’infinità (una meravigliosa
infinità), lei si accostò
al suo orecchio, sussurrando: - Non mi
sono mai pentita di aver origliato, quel giorno-
La
risposta alla rabbiosa domanda che le aveva
fatto quella sera, prima di sbattere la porta del Manor dietro di
sé, sperando
di non rivederla più. Draco sorrise, il viso affondato nei
suoi capelli.
Sciolse
la stretta solo per inginocchiarsi
nella neve fresca, ripescando quella scatolina che, giusto qualche
decina di
minuti prima, aveva intenzione di gettare nel lago.
Mi
vuoi sposare,
Hermione Granger?
Sì.
LUMOS
beh, che devo dire, non ho
resistito al richiamo della Dramione XP
ho scritto questa Oneshot per un contest (Godric benedica i contest e i
loro creatori, che offrono ispirazione ai Fanwriter bisognosi) e,
niente, se non vi sembra una schifezza, passate dalle recensioni...o
anche se vi sembra una schifezza... beh, in ogni caso, siete i
benvenuti/e nelle recensioni ;)
alla prossima
Benny
NOX
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