la sala d'attesa

di NoemiB
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Ho sempre odiato le sale d'attesa. No, non è che le ho sempre odiate, i primi 5 minuti sono anche belli. Quella sicuramente è una donna in carriera con problemi di sesso.Questo secondo me è un buon padre.Quell'altro in piedi  secondo me ha appena letto un messaggio sconvolgente da parte della ragazza e l'amica seduta di fianco a lui sicuramente è felice.Quello con la cravatta rossa secondo me in passato era un drogato.Quest'altro sicuramente suona la tromba e ha un piccolo complesso di quarantenni con cui si esibisce davanti alla mamma nel suo garage.Sti due invece si guardano negli occhi in modo strano. C'è qualcosa, ma lo nascondono. Questo che è appena passato deve essere un grande imprenditore, orgoglioso di quello che fa, beato lui. Esaminare, osservare, immaginare. Circondata di gente sconosciuta a cui ho assegnato delle vite, dopo i primi 5 minuti sono costretta a concentrarmi su di me. Ma purtroppo le sale d'attesa portano solo brutti pensieri. Riportano alla mente ricordi che avevo rinchiuso. E allora cerco di impegnarmi, di fare qualcosa per non pensare. Cerco l'argomento e non lo trovo, guardo un quadro (lo riconosco pure, l'abbiamo fatto noi) ma fa schifo e non ho nient'altro da dire. In un modo o nell'altro queste mura e queste poltroncine su cui non puoi stare seduta per più di 30 secondi senza cambiare posizione, mi costringono nella mia mente. E io ci starei pure volentieri, nella mia mente, ma non qui. Fatemi uscire al più presto da questa sala d'attesa. Altrimenti divento come quello lì che sicuramente ha un problema mentale e vorrebbe strangolare sua moglie ma la ama e non lo fa. Finchè dura. 




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