Bellatrix rise

di xitsgabs
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Nickname forum/efp: xitsgabs.

Pacchetto: Arsenico.

Generi: Romantico, Slice of life, forse anche un po’ Angst.

Rating: Giallo.

Note/Avvertimenti: Missing Moments.

NdA (eventuali): Non ho mai scritto sulla coppia Sirius/Bellatrix e devo ammettere che è stata una bella sfida perché – pur avendo scelto di dare spazio a entrambi i punti di vista – ho deciso di dare più importanza alla visione delle cose di Bellatrix, che è un personaggio in sé molto complesso, folle e interessante. Ho fatto di tutto per mantenere l’IC dei personaggi, ma ho paura di non esserci a pieno riuscita, dato che è un po’ difficile immaginare una Bellatrix innamorata di qualcuno che non sia Voldemort e un Sirius che pensi a qualcuno che non sia Harry, ma ho fatto del mio meglio! Ho immaginato un amore represso, impossibile fra due persone incompatibili, morboso e pazzo. Ho dato, comunque, molta importanza all’evoluzione del carattere di Bellatrix perché, onestamente, non ho mai pensato che fosse nata già crudele. Era una bambina normale, magari con un carattere più forte rispetto alle altre bambine della sua età, ma pur sempre una ragazzina. Sirius è rimasto, alla fin fine, lo stesso. Un bambino espansivo, amorevole, pronto a dare affetto a chiunque (forse non è il Sirius che conosciamo noi dai libri, ma era un ragazzo allegro prima dei dodici anni ad Azkaban, che l’hanno segnato). Spero di aver trattato bene la OTP della GiudiciA e che non mi linci se ho sbagliato qualcosa.

Okay, credo di non avere nient’altro da aggiungere!

Bellatrix rise

Di capelli ribelli e dita attorcigliate fra essi

Bellatrix odiava le nuove nascite nella famiglia Black. Non perché odiava già al principio i suoi cugini o le sue sorelle, ma perché la famiglia era così assurdamente fissata con il dare feste in onore del nascituro. Non ricorderà niente avrebbe voluto ricordare mentre la madre le attorcigliava i capelli in una treccia a spina di pesce e provava a fermare le ciocche ribelli dei suoi capelli con l’aiuto di un fermaglio argento. L’aveva anche costretta ad indossare un vestitino verde con i dettagli del medesimo colore dell’accessorio e, come se quella tortura non fosse destinata ad avere fine, le aveva detto che sembrava una principessa. Idiozie! Bellatrix era tutto tranne che una principessa. Le principesse sono deboli, vengono rinchiuse in torri e devono essere salvate dai principi. Bellatrix non era come loro, Bellatrix non veniva rapita e rinchiusa e, se anche fosse accaduto, non avrebbe avuto bisogno dell’aiuto di un uomo. Bellatrix era una guerriera.

Ritornando con la mente alla meravigliosa festa in onore del nuovo arrivato – avevano detto si sarebbe chiamato Sirius – ormai la casa era decorata con i colori dell’onorevole Casata Serpeverde – che accoglieva tutti i membri della rispettosa famiglia dall’inizio della sua esistenza. Erano rare le volte in cui un Black non era capitato in quella Casa e, ogni volta che succedeva, era motivo di profonda vergogna per il ragazzo e i suoi genitori – e c’erano tantissimi tavoli disposti ordinatamente, con favolosi cibi cucinati dalla servitù. Solo due tavoli non ospitavano viveri: uno perché era ben apparecchiato per il pranzo – quindi il cibo lo avrebbe occupato poco dopo – e un altro perché era ricoperto di regali per i coniugi.

Bellatrix voleva aiutare, rendersi utile e non sentirsi una palla al piede nei preparativi della famiglia ma i genitori si rifiutavano di lasciare che aiutasse a fare lavori manuali per cui non serviva la magia, così, quando sentirono il pianto di Narcissa, approfittarono per convincere la bambina a tenerla in braccio. Così la ragazzina di appena otto anni prese sua sorella fra le braccia e, insieme all’altra sorellina Andromeda, si andò a sedere sul divano.

Dopo quelli che per Bellatrix parvero secoli, la dimora era ormai accuratamente decorata e ospitabile, così fu solo questione di pochi minuti prima che i due neogenitori aprissero la porta. La bellezza giovanile dei loro volti era appena sciupata a causa delle notti passate insonni fra preoccupazioni e dolori – nel caso della signora Black che, a quanto pareva, aveva subito un lungo e difficile parto – ma il sorriso sulle loro labbra non tradiva la felicità dell’essere, finalmente, genitori.

Negli attimi dopo ci fu un putiferio tale – fra auguri e abbracci – che Bellatrix, preoccupata, lasciò andare la sorella e andò a prendere il cugino che sembrava rischiare di essere schiacciato da tutto quell’affetto. Si andò a sedere di nuovo sul divano, mentre sentiva un fastidio al capo. Abbassò lo sguardo per notare il piccolo Sirius che le tirava una ciocca ribelle di capelli che era sfuggita al potere del fermaglio. E Bellatrix rise.





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