Ti va di restare?

di marina00
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Un rumore assordante irruppe nella stanza.
Madyson capì subito di cosa si trattasse: la sua sveglia, che da quel momento avrebbe sentito per nove lunghi mesi.
Nonostante lei non amasse la scuola, tutti la consideravano una secchiona. Lei studiava solo per far contenti i suoi genitori ma, in un certo senso, lei studiava perchè era l' unico modo per far passare il tempo. Non aveva molti amici, lei lo sapeva. Anzi, se la dobbiamo dire tutta, lei aveva una sola amica. Non era popolare a scuola, nessuno voleva stare con lei o sedersi con lei a mensa. Tranne una, Samantha.
Samantha era esattamente il contrario di Madyson: bassa, un po' cicciottella, capelli ricci e scuri, un paio di occhi cioccolato fondente ma con un gran cuore.

Madyson era alta, magra, capelli lisci e chiari, occhi color oceano ma sola.
Samantha, nonostante il suo aspetto, era comunque circondata da persone che le volevano bene e Madyson non se ne stupiva, la sua migliore amica aveva un carattere meraviglioso.
Madyson capì che era arrivato il momento di alzarsi e, brontolando, diede il suo bungiorno al mondo.
 

 

Ashton venne svegliato dal suo maggiordomo personale, Edgar, insieme ad un' abbondante colazione.
"Buongiorno, signorino Irwin. Ha fatto un buon riposo?" chiese Edgar.

"Certamente Edgar, grazie per l'interessamento" farfugliò Ashton mentre ingoiava una torta al cioccolato e beveva tutto d' un sorso il latte.
"Ci tengo ad informarla che oggi è il suo primo giorno al college, quindi sarebbe opportuno che lei indossasse qualcosa di raffinato, di classe. Le ho già preparato.."
Edgar non fece in tempo a finire la frase che il ragazzo lo zittì.
"Edgar, non c'è bisogno di niente di formale. I miei jeans e maglietta andranno benissimo, davvero. Mi dispiace che tu ti sia disturbato." Ashton gli rivolse un sorriso sincero, e il suo maggiordomo si congedò.
Appena Edgar chiuse la porta della sua lussuosa camera, o per meglio dire Suite, Ashton sospirò. Quante volte aveva desiderato di essere un ragazzo normale, almeno per qualche giorno. La vita di un ricco può sembrare perfetta, ma vista da un ragazzo diciassettenne era una vera e propria tortura.





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