CalAbbie.
6.00
Am.
Quella mattina , come ogni mattina la mia sveglia suonava
già da un pò, Sono quel tipo di ragazza che
sistema la
sveglia tre ore prima sapendo che non si sveglia al primo suono, quella
che dopo svariati si alza esausta di sentire quel suono
maledetto.Scendo dal letto e molto svogliatamente lo rifaccio cercando
di fare il prima possibile. Vado nel bagno, lego i capelli in una coda
leggermente arruffata, lavo il viso, poi i denti. Torno in camera e
apro l'armadio,infilo un paio di Jeans attillati ed un maglioncino
nero,abbastanza largo che cade su una spalla. Prendo le mie vans nere e
le infilo velocemente insieme ai calzini. Mi trucco leggermente e
sciolgo la coda, spazzolo velocemenete i capelli e scendo di sotto a
fare colazione.
-"Buongiorno."-Sussurro appena entrando in cucina.
-"Buongiorno peste, la colazione è pronta."- Sussurra mamma,
bevendo gli ultimi sorsi del suo solito caffè, sbuffo
leggermente avviandomi verso il bancone dove c'è la
colazione
preparata da mamma, mi siedo sullo sgabello e comincio a mangiare.
Mamma mi guarda perplessa, mangiavo così velocemente che in
pochi minuti ho già finito.Mi rialzo e ripongo tutto
ciò
che ho usato nel lavandino.Sento magicamente la porta della camera di
mia madre aprirsi, un'uomo sulla quarantina spunta con un'asciugamano
attorno alla vita, imbarazzata mi alzo velocemente e torno in camera.
Da quando i miei hanno divorziato, mamma non fa altro che portarsi
uomini a casa.
Scendo di sotto, guardo l'orologio. 7:30.
Le lezioni sarebbero cominciate alle 8:00 ma ero così lenta
che sarei arrivata in orario.
-"Io vado."- Dico uscendo di casa. Dopo pochi minuti di camminata, una
macchina si ferma a pochi centimetri da me, mi giro, è una
macchina sconosciuta, guardo il tipo alla guida, anche lui sconosciuto.
Indietreggio di qualche passo e faccio avanzare l'auto, poi attraverso
arrivando verso la scuola.
Alcuni gruppetti sono fuori a fumare, altri sono nell'atrio che
ripetono le lezioni.
-"Claire, hai studiato per la verifica di letteratura?"- Chiede una
ragazza del mio stesso corso.
-"Oh si, era così semplice."- Dico sorridendo ampiamente.
-"Almeno tu ci sei riuscita!"- Dice lei camminando al mio fianco, la
guardo un'ultima volta prima di entrare e sedermi al mio solito posto
vicino a Calum.
-"Buongiorno."- Dice lui sorridendomi appena.
-"Sempre in anticipo, eh?"- Dico scherzando.
-Adoro arrivare in anticipo, lo sai no?"- sussurra appena, sistemandosi
per bene sulla sedia.
-"Si, ma se tu arrivi prima io sarò sempre più
brava di
te,perchè avrò più tempo per
studiare."- Dico
sospirando e annuendo conteporaneamente.
-"Ti odio."- Sussurra lui , spintonandomi leggermente.
Dopo un pò la campanella suona, annunciando l'inizio della
lezione, dopo un quarto d'ora la lezione viene interrotta, qualcuno
entra nell'aula disturbando la lezione.
-"Mi scusi prof, ho avuto dei problemi."- Sussurra qualcuno chiudendo
la porta dell'aula. alzo leggermente il viso, e noto il ragazzo
dell'auto. Quel ragazzo che per poco non stava per prendemi sotto.
-"E quando mai non ha problemi, signor Malik."- Dice la prof facendo
ridere tutta la classe. Alzo ancora la testa vedendo il ragazzo passare
accanto a me e sedendosi dietro di noi.
-"E' lui."- Sussurro nell'orecchio di Lucas cercando di non farmi
notare dal ragazzo.
-"Lui chi?"- dice Calum in un sussurro quasi simile al mio.
-"Stamattina stava per prendermi sotto."- Dico alzando leggermente la
voce questa volta, irritata dalla situazione un pò
imbarazzante.
Mentre il ragazzo dietro di me comincia a punzecchiarmi la spalla. Mi
volto verso di lui, poi poso di nuovo lo sguardo sulla prof, non era
mia intenzione essere ripresa per uno stupido come lui.
-"Eddai, voltati."- Dice lui con fare altezzoso, mi irrita un
pò
ma cerco in tutti i modi di mantenere la calma.Aspetto un minimo
distoglimento della prof.
-"Cosa vuoi?"- Sussurro voltandomi leggermente verso di lui che mi
guarda ridacchiando appena.
-"Bennet, è così poco interessata alla lezione?"-
Domanda
la prof con fare nervoso, mentre toglie gli occhiali posandoli sul
banco.
-"Mi scusi, Malik aveva bisogno di una penna."- Dico cercando di
distogliere l'attenzione di tutti, mentre lui fa una risata, Calum mi
lancia un'occhiata in segno di disapprovazione.
-"Devi dirlo."- Dice Calum tamburellando leggermente la penna sul
banco, io lo guardo sbuffando leggermente.
-"Basta."- Sussurro appena cercando di calmare Lucas.Il ragazzo passa
la maggior parte della lezione a lanciare palline di carta verso me e
Cal , che ci colpiscono ripetutamente.
-"Smettila."- Dico voltandomi verso di lui.
-"Di fare?"- Sussurra lui con aria di sfida , continuando a colpirmi.
-"Di colpirmi, o non sei tu?"- Dico leggermente irritata.
***
Dopo la fine delle lezioni esco con Calum, mi dirigo verso
l'armadietto.Inserisco il mio codice e aprendolo trovo una decina di
lettere, come ogni santa volta.Chiudo velocemente l'armadietto cercando
di far notare il meno possibile le lettere a Calum.
-"Quando deciderai di uscire con uno di loro?"- Domanda lui guardandomi
storto, è stanco di vedermi sempre sola o sempre con lui,
vuole
che trovi qualcuno di speciale.
-"Preferisco restare per sempre con il mio migliore amico."- Annuisco
riaprendo l'armadietto e riponendo i libri, mentre riprendo le lettere
e le infilo nella borsa.
-"Comincio a pensare che tu sia lesbica."- Dice lui serio , prendendo
le mie mani e stringendole nelle sue.
-"Beh, non sarebbe male. O si?"- Domando restando seria, cercando di
non ridere. Adoro prenderlo in giro , sopratutto se mi riesce bene.
-"Lo stai per caso ammettendo?"- Domanda lui sbalordito.
-"Non ho mai detto il contrario."- Lo stuzzico appena, cominciando a
camminare verso l'uscita della scuola. Per metà tragitto
Calum
è con me, poi lo saluto e continuo a camminare verso casa.
prendo il mio Ipod che mi accompagna per i dieci minuti di camminata
verso casa, e infilo le cuffiette nelle orecchie.
13:30 Pm.
Arrivo a casa dopo mezz'ora, come sempre mamma ha lasciato il mio
pranzo sul tavolo ed è scappata a lavoro.Lascio la borsa sul
tavolo e scarto la roba da mangiare, comincio a mangiare tutto
ciò che mamma ha comprato, ormai sono abituata a mangiare
quella
roba.Appena termino tolgo la roba dal tavolo e la getto nella
spazzatura, poi prendo la borsa e salgo in camera.
Sono in camera, studio per il compito in classe di letteratura,ma non
riesco a smettere di guardare il cellulare. Cal , avrebbe dovuto
già chiamare. Ripasso le ultime cose e appena finisco chiudo
i
miei appunti rimettendoli in borsa, metto il cellulare in carico e
rifaccio il mio solito chignon arruffato.
19.30 Pm.
Entro nel bagno, e sfilo tutto ciò che indosso, per poi
infilarmi nella doccia. Apro l'acqua fredda cercando di non pensare a
Cal, ogni volta che tardava a chiamarmi era perchè succedeva
qualcosa. Finisco la doccia ed esco velocemente infilandomi
l'accappatoio, vado in camera e prendo il telefono tra le mani "5
chiamate perse da Cal." Secondo me quel ragazzo lo fa apposta, lo
chiamo e non risponde , faccio qualcosa e mi chiama. Sbuffo appena e
prendo il cellulare, compongo il suo numero e lo chiamo.
-"Cal."- Urlo esasperata, staccando il telefono e muovendomi per tutta
la stanza.ultimi due squilli e finalmente risponde.
-"Ehi piccola , ciao."- Dice lui molto tranquillamente,mentre io mi
innervosisco sempre di più.
-"Piccola un corno, cosa cazzo aspetti a chiamarmi? Sono due ore che
aspetto una tua fottutissima chiamata."- Urlo continuando a muovermi
per tutta la stanza mentre prendo l'intimo e le robe da
indossare.
-"Scusa, avevo da fare."- Dice lui con fare sempre più
tranquillo mentre io chiudo il telefono in faccia, lo lancio sul letto
e comincio a vestirmi. Indosso l'intimo e poi mi infilo una gonna a
righe bianche e nere ed un top nero, indosso le ballerine e noto il
dispaly del cellullare illuminarsi, non ci bado più di
tanto,
torno in bagno e lavo i denti e il viso, poi comincio a truccarmi. Una
riga leggera di eyeliner, un pò di mascara e un rossetto
rosso.
Metto un paio di ballerine bianche e scendo in salotto.
21.30 Pm.
Il telefono è ancora di sopra, non ho chiamato Cal da quando
gli
ho chiuso il telefono in faccia, guardo l'ora e decido di chiamarlo.
Vado di sopra, prendo il cellulare dal letto e "3 Messaggi in
segreteria." , "7 chiamate perse." , "10 Messaggi." Ridaccio appena
vedendo tutte quelle cose sul cellulare e poi decido di chiamarlo,
compongo il suo numero e aspetto una sua risposta.
-"Chi non muore, si risente."- Dice lui rispondendo dopo pochi secondi
alla chiamata. Rido appena e poi cerco di tornare seria per parlargli.
-"Dovevo vestirmi e non avevo tempo per parlare."- Trattengo le risate
e prendo la borsa per scendere di nuovo in soggiorno.
-"Si certo, il problema è che sei gelosa. Sei gelosa del
fatto
che non mi scopo te."- Ride lui prendendomi in giro, mentre io cerco di
non offendermi alla sua battuta.Il fatto è che tempo fa ero
innamorata di lui, ma da quando ho saputo che era gay ho smesso di
amarlo.
-"Misà che ti piacerebbe scoparmi, cioè come
unica
donna."- Rido cercando di sdrammatizzare, poi slego i capelli e li
spazzolo, prendo la borsa ed esco di casa, come il solito Cal
nonostante fosse al telefono con me è già fuori
casa.
Chiudo la chiamata e appena lo vedo , vado incontro abbracciandolo
forte.
-"Sapevo che avresti reagito così."- Sussurra lui dolcemente
continuando a stringermi mentre posa il cellulare nella tasca dei
pantaloni. Scioglie l'abbraccio e mi prende entrambe le mani per poi
allontanarsi leggermente.
-"Cosa c'è?"- Domando leggermente spaventata, aspettando una
sua risposta.
-"Sei uno schianto dolcezza, ma dovresti cambiarti."- Dice lui
guardandomi per bene.
-"Ma perchè?"- Metto il broncio facendo gli occhioni dolci.
-"Perchè a quella fottuta festa ti salterebbero tutti
addosso."- Dice lui guardandomi con fare leggermente irritato.
-"Sai che non mi toccherà nessuno, perchè non li
farò avvicinare." Sussurro dolcemente, stampandogli un bacio
sulla guancia.
-"é andata, solo perchè mi fido di te."- Sussurra
lui prendendomi a braccetto e camminando verso l'auto.
-"Vabene, tranquillo."- Sussurro mentre arrivo all'auto ed entro
,mentre lui chiude lo sportello ed entra al posto del guidatore, non
dice una parola e mette in moto sfrecciando.
-"Cosa c'è?"- Lo guardo, mentre lui continua a guardare la
strada leggermente nervoso.
-"Il solo pensiero che qualche coglione possa toccarti."- Dice lui
stringendo i denti per poi guardare qualche secondo verso di me.Prende
la mia mano e la stringe con la sua. Lo adoro anche per questo, adoro
il suo essere protettivo e possessivo nei miei confronti.
-"Non lo faranno, sarò sempre accanto a te. Non mi
farò
toccare."- Sussurro appena mentre cerco di calmarlo, accarezzando le
nocche della sua mano. Lui si volta sorridendomi, io gli sorrido in
modo tranquillo, cercando di calmarlo lentamente.
-"Sei mia , in ogni caso. Nessuno deve toccarti."- Sussurra per poi
lasciare la mia mano e parcheggiare l'auto. Appena l'auto si ferma
scendo, chiudo lo sportello e aspetto che Cal passi dal mio lato,
appena arriva lo prendo a braccetto e cammino con lui verso la sala. Si
ferma per qualche secondo sulla porta del locale, mi alza leggermente
il top e abbassa la gonna.
-"Ma..."-
Balbetto leggermente guardandolo, lui mi lancia uno sguardo di fuoco
che mi fa guardare per terra. Lo lascio fare e poi aspetto. Finisce di
sistemarmi ed entra dentro trascinandomi con se.
-"Ringrazia che non hai messo i tacchi."- Dice appena guardandomi,
mentre lo sguardo di fuoco ritorna. Io lo guardo, adoro che lui sia
così, ma a volte esagera. Dovrebbe fidarsi di me.
-"Ringrazia un corno, le ho messe apposta, il vestito diventerebbe
troppo corto."- Lo guardo leggermente irritata, lui mi prende la mano
con violenza e mi porta dentro.
-"Andiamo."- Sussurra entrando mentre io lo seguo senza dire
più nulla.
Entriamo nella sala, Cal è praticamente incollato a me,
alcuni
mi buttano occhiate di approvazzione per ciò che indosso,
altri
mi guardano senza nessun occhiata. Cammino verso il bancone dei drink e
prendo qualcosa, mentre Calm mi guarda.
-"Andiamo a ballare?"- Domanda lui vedendomi bere , mentre non mi
lascia rispondere e sfila il bicchiere dalle mie mani , portandomi al
centro della pista per cominciare a ballare.
-"Non avevo ancora risposto."- Dico, mentre lui comincia a ballare. Mi
guardo un pò intorno e poi mi lascio trasportare dalla
musica ballando con lui.
-"Non mi interessa, lo sguardo vale più di mille parole
no?"- Domanda lui guardandomi con aria da superiore.
-"Smettila, tu stai male."- Lo guardo con aria di sfida, mentre
continuo a muovermi per ballare.
3:30 Am.
Cal mi prende per mano portandomi fino all'auto , sono completamente
sbronza e non capisco molto di quello che dice. Entro in auto e aspetto
di arrivare a casa, mamma dorme già da un pezzo, Cal mi
porta in
casa fino alla mia camera, mi sfila le ballerine e mi mette a
letto.
-"Buonanotte piccola."- Sussurra dolcemente.. saranno le ultime parole
che ricorderò. Chiudo gli occhi e ci metto solo qualche
secondo
prima di dormire. Sono finalmente nel mondo dei sogni, e mi rilasso del
tutto.
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