AIUTAMI A CONQUISTARTI
Ciao a tutti!
Questa storia è autoconclusiva.
Forse vi sembrerà troppo smielata e mi scuso in anticipo con coloro che
soffrono di diabete… è che ultimamente sono patetica da far vomitare. Ho il mio
periodo rosa… spero comunque che vi piacerà, è una coppia che vedo benissimo
insieme!
Buona lettura,
Giulia
Mancava una settimana al Ballo del Ceppo. Ed io ero ancora
senza un cavaliere.
Sia chiaro, non che nessuno non mi avesse proposto di
andarci, anzi.
Erano stati in molti ad invitarmi, ed altrettanti erano
stati respinti.
Perché io, Daphne Greengrass, la ragazza più corteggiata ed
invidiata di Hogwarts, aspettavo che me lo chiedesse lui.
Sentivo, ne ero certa, che quel giorno avrebbe finalmente
trovato il coraggio di chiedermelo. Ed avrei accettato.
Del resto era l’ultima occasione che aveva per farlo. Avevo
deciso che quella sarebbe stata la nostra ultima lezione insieme, ormai aveva
imparato tutto quello che gli serviva.
Ancora oggi a pensarci, non riesco a capire come abbia potuto
accettare una cosa del genere. Forse il fatto che proprio da lui mai mi sarei
aspettata tanta intraprendenza.
Tutto cominciò due mesi prima,
quando si seppe che quel Natale ci sarebbe stato un evento per celebrare i tre
Campioni scelti dal Calice per il Torneo Tremaghi. Ovviamente ancora nessuno
sapeva che sarebbero stati quattro.
Poiché è prerogativa di un qualsiasi ballo che si rispetti
andarci in coppia, tra i ragazzi dal quarto anno in su
era salita la febbre da invito. Già dalle prime ore ricevetti moltissime
proposte, alle quali però non ero interessata. A quel
tempo ero d’accordo con Draco che ci saremmo andati insieme, per evitarci
spiacevoli compagnie.
Poi, quello stesso pomeriggio, l’inizio di tutto.
Eravamo ad Erbologia, Serpeverde e Grifondoro.
La Sprite
ci stava mostrando le Mandragole. Ci divise in coppie. Come al
solito lui sarebbe finito con l’insegnante, visto che i Grifondoro erano
dispari, ma quel giorno Pansy aveva preferito prendere lezioni di anatomia con
uno del Sesto, quindi ero sola anch’io.
Fu così che finimmo in coppia insieme. Impacciatissimo si
scusò con me per l’inconveniente ed io da stronza
nemmeno gli diedi retta.
Sapevo che quella era l’unica materia in cui riuscisse ed in
un certo senso mi sentii fortunata che per quella lezione avrei avuto il suo
aiuto. Mi stupì con quanta passione e dedizione facesse tutto quello che la Sprite diceva, ma ancora di
più rimasi affascinata dall’amore che dedicava alle piante, quasi fossero
umane.
Ricordo che un giorno, durante una delle nostre lezioni mi
disse: “Vedi, con loro tutto è più facile. Non importa se tu sei il più
imbranato di tutta Hogwarts, per loro non sono il goffo Paciock, ma
semplicemente Neville, me stesso.”
Quando finimmo la lezione, si voltò verso me, sudaticcio e rosso
in volto – cosa che a ricordarla oggi mi fa sorridere
per quanto fosse buffo e tenero – e mi fece la sua proposta.
“S-senti… Greengrass, io… ecco…
vorrei chiederti… sai che ci sarà il Ballo… ed ecco… io… io… io v-vorrei che
tu…”
“Paciock, fossi l’ultimo ragazzo disponibile di tutto il
Mondo Magico, non ci verrei comunque con te.” risposi senza nemmeno lasciarlo finire. Devo ammettere che
anche in quell’occasione fui veramente bastarda.
Stavo per alzarmi ed andarmene alla lezione successiva quando
continuò: “N-no, io non volevo chiederti di venirci
con me… non perché tu non sia una bella ragazza – si affrettò a dire arrossendo
– è che s-so che sei una brava ballerina…ed ecco… io v-vorrei fare bella figura
al Ballo e… mi piacerebbe se tu potessi insegnarmi a d-danzare… magari così
troverei anch’io qualcuno con cui andarci…” era estremamente imbarazzato e
teneva gli occhi fissi sulle sue mani che torturavano la piuma che aveva appena
utilizzato per gli appunti. “N-naturalmente in cambio
s-se ti va potrei aiutarti in Erbologia – spezzò la piuma per il nervosismo –
oppure visto c-che m-magari non ne hai bisogno, p-posso anche pagarti… 50
galeoni, 15 falci e 7 zellini… per ora è tutto quello che ho, ma non appena la
nonna mi spedirà la paghetta…”
“Non voglio la tua carità Paciock, accetterò in cambio delle
ripetizioni di Erbologia.”
Non mi resi nemmeno conto di avere accettato. Pensavo di
rifiutare, ma la mia bocca parlò da sola, forse per poi potermi fare quattro
risate con i mie compagni di Casa sulle disavventure
di Paciock-aspirante ballerino, mi dissi mentalmente.
Incredulo mi porse la mano e dopo un momento di iniziale
smarrimento gliela strinsi.
Il patto era sancito.
Stabilimmo che lunedì e venerdì ci saremmo visti per il
ballo e martedì e giovedì per Erbologia.
A sorpresa Neville si rivelò un ottimo allievo.
Nonostante i suoi limiti ce la metteva tutta per imparare a
danzare decentemente e devo ammettere che i suoi sforzi furono ricompensati.
Inoltre era un insegnate
formidabile. La mia media passò in poche settimane da Accettabile a Oltre ogni
previsione.
A quel punto, visto che lui non aveva compiuto gli stessi
miei progressi nel ballo, decidemmo di comune accordo di concentrarci solo su
quello. Mi sorprende tuttora come mi avesse resa più
gentile e disponibile solo con la sua presenza.
Restando a contatto ravvicinato e da soli per così tanto
tempo, riuscii a conoscerlo meglio ed a scoprire che dietro quell’immagine di
ragazzo insicuro e timido, ce n’era uno sensibile, dolce e dal cuore d’oro.
Così, a poco a poco, senza rendermene conto me ne innamorai.
Ero sicura che anche lui provasse i miei stessi sentimenti,
glielo leggevo negli occhi, che si facevano più vivi quando
eravamo insieme, proprio come accadeva a me.
Dissi a Draco che avevo trovato una buona compagnia per il
Ballo e gli chiesi se gli dispiacesse di andarci con
qualcun altro. Da amico capì e lo chiese a Pansy.
Poi, finalmente arrivò la fatidica nostra ultima lezione, la mia possibilità di
essere me stessa e felice vicino a qualcuno.
Eravamo come al solito nella Stanza
delle Necessità e ricordo che quella volta ballò meglio di tutte le altre
volte.
“Bravissimo Neville! Hai fatto un
enorme salto di qualità, farai un figurone al Ballo,
ne sono certa!” mi complimentai allusiva e speranzosa a fine lezione.
Il cuore mi martellava nel petto e sentivo una sensazione di
formicolio all’altezza dello stomaco. Speravo con tutta me stessa che me lo chiedesse ed aspettavo trepidante una sua risposta.
“È tutto merito tuo, grazie di cuore Daphne. Sei una ragazza
splendida, non solo esteticamente. Una delle più gentili della scuola.”
Non aveva più paura di me ed il suo tono era dolce e
confidente.
Il mio cuore si sciolse e visto che non me lo chiedeva lui,
mi feci avanti.
“Senti Neville, tornando al Ballo… hai già invitato
qualcuno?”
“Non ci crederai, avevo chiesto ad
Hermione, ma ci va già con un altro. Allora l’ho proposto a Ginny e mi ha detto
che ci verrà molto volentieri. Sai, è una ragazza dolce e carina ed anche se lo
fa per stare vicino ad Harry, è l’unica che mi ha
detto di sì. E poi ieri le ho mostrato i passi che mi hai insegnato” mi fece un
sorriso tirato e si grattò la testa.
Quelle parole mi ferirono più di un insulto.
Qualcosa mi si spezzò dentro, non riuscii più a parlare.
Poi, la sua voce.
“E tu Daphne, con chi ci andrai?”
Mi ripresi e con il tono più freddo che potessi
avere mentii: “Andrò con Theo, me l’ha chiesto un mese fa.
“Ah. Spero di vederci al Ballo. Grazie ancora di tutto.
Ricordati che se mai avrai bisogno di aiuto, io per te ci sarò sempre. Beh… ci
vediamo… in giro.”
Il suo mi sembrò un addio. E fu così.
Quando uscì da quella porta tutto ritornò come due mesi
prima.
Ma non voglio dare la colpa solo a lui, anzi.
È stata tutta colpa mia. Avrei dovuto fermarlo, non
lasciarlo andare via.
Sono passati tre anni, ho provato a dimenticarlo, ma lui è
stato l’unico che ha fatto uscire la vera Daphne e mi ha accettato per quella
che sono.
Solo oggi ho capito che è lui che voglio accanto.
Hogwarts, Settimo
Anno. Corridoio del terzo piano.
“Paciock.”
“Daphne… ciao.”
“Ho bisogno del tuo aiuto.”
“Per cosa?”
“Aiutami a conquistarti.”