SOLO UN PASSO
Isabel viveva a passo di danza. Era quella l'unica cosa che le
permetteva di sopravvivere ogni giorno a quella realtà
soffocante. Dolori su dolori aveva dovuto subire, fosse stato chiunque
altro avrebbe ceduto subito a tutto questo peso, ma non lei. A lei
bastava un solo passo per riuscire a scappare da quel mondo.
Chiudeva gli occhi, prendeva un respiro profondo e poi li riapriva. Ed
ecco dinanzi a lei una nuova dimensione fatta di musica e movimenti,
leggeri spostamenti d'aria, piccoli respiri che la liberavano, un passo
per ogni parola non detta, una giravolta per ogni grido trattenuto, un
movimento per ogni ferita subita.
In quei momenti tutto sembrava svanire come petali al vento.
Un, due, tre, passo.
Un, due, tre passo.
E ricominciava, girava e girava finchè non le rimaneva
più fiato nel corpo, finchè i muscoli non
chiedevano clemenza, finchè non aveva più
energie. Solo allora si permetteva di fermarsi e di riposare. Era in
momenti come quelli che non aveva nemmeno le forze per pensare alla sua
situazione, era in quegli istanti che riusciva a raggiungere la pace.
La musica è capace di portare la mente lontano,
così lontano che diventa difficile tornare indietro,
soprattutto per chi come lei non voleva ritornare. Quando non rimaneva
più nessuno, o quasi, perdevi ogni speranza.
Lei però non si sarebbe fatta sconfiggere dalla sfortuna.
Perchè sì, per lei era tutta una questione di
Destino, con la D maiuscola. Se aspettavi il momento giusto sarebbe
arrivata anche la tua fortuna, ecco come la pensava Isabel.
L'unico problema era che lei aveva aspettato tanto, forse troppo.
Avrebbe dovuto lasciarsi andare?
Non lo sapeva, così cominciava di nuovo a danzare, a
muoversi in quei passi che per lei erano diventati più
necessari dell'aria che respirava, più necessari dell'acqua
e del sole. Era la musica a passo di danza che le permetteva di vivere,
era solo un passo quello che la distanziava dalla distruzione. Sembra
così tragico eppure era vero, il confine era maledettamente
vicino e allo stesso tempo sembrava un incubo.
Uno di quei incubi in cui finisci dormendo senza nemmeno accorgertene,
dove all'improvviso di ritrovi a scappare da qualcosa che non conosci,
rimani senza fiato, più corri e più quella cosa
si avvicina finchè non ti raggiunge, ti afferra, ti stritola
e puff. Proprio in quel momento ti svegli col fiato corto nel tuo
letto, ansimando, col volto sudato e le mani strette a pugno mentre
fissi il vuoto.
Solo un incubo,
è solo un incubo si ripeteva Isabel. Eppure
quell'incubo tornava sempre, era sempre lì, pronto a
prenderla quando meno se l'aspettava. E quando credeva di essere
riuscita a seminarlo se lo ritrovava all'improvviso davanti, che
incombeva su di lei senza lasciarle nemmeno un respiro.
ANGOLINO AUTRICE
Ciao ragazze/i :D questa dovrebbe essere una one-shot, però
se qualcuno volesse saperne di più potrebbe facilmente
diventare una storia, aspetto solo i vostri commenti :D una parola e io
scrivo!
Intanto spero che questo piccolo prologo vi piaccia, non so come ma
è uscito fuori dalla mente senza lasciarmi il tempo di
capire cosa stavo facendo. Avete ad esempio quei momenti in cui non
state facendo nulla e all'improvviso vi ritrovate col bisogno assurdo
di scrivere parola per parola delle emozioni suscitate da una canzone?
Ecco, questo è uno di quei momenti per me xD Buona lettura,
spero che vi piaccia quello che ho scritto :)
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