Daily Life -l'asilo delle nazioni-

di chocobanana_
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{Day 1} Di cibo che scompare e bambini colpevoli;
 

Doveva rimanere calmo, fare un bel respiro e pensare a quali posti non avesse ancora controllato. Lanciò un’ultima occhiata sotto il letto, ma niente, c’era solo polvere. E dire che non era stato molto tempo in bagno, anzi, c’era stato solo per cinque minuti ma, evidentemente, erano bastati al “colpevole” per far sparire i suoi amati pancakes (ed anche lo sciroppo d’acero!).
Matthew si alzò lentamente dal pavimento, si passò le mani sulla maglietta sgualcita, prese il suo amato Kumajirou tra le braccia e uscì dalla cameretta.
Percorse il corridoio luminoso che portava al cortile, si fermò davanti alla porta di vetro e osservò i suoi compagni correre per il giardino: non era un posto che amava particolarmente, al contrario degli altri, dato che c’era sempre qualcuno che, non vedendolo, lo faceva ruzzolare a terra; puntualmente era costretto a zoppicare fino in infermeria.
Fece un respiro profondo e si decise ad uscire, pronto ad affrontare le spinte altrui. Il biondino scese lentamente le scale, deciso a capire che fine avessero fatto i suoi dolcetti.
Si guardò intorno ma, tra tutti i bambini presenti in cortile, non intravide suo fratello, la persona che Matthew stava cercando.
Si avvicinò agli altri, cercando di farsi notare, ma nessuno sembrava calcolarlo. Il biondino sospirò, stanco e affamato.
“Ragazzi…” mormorò, “sapete dove sono i miei pancakes…?”  Per circa cinque minuti ci fu solo silenzio, nessuna voce rispose al suo interrogativo.
Il suo orsetto lo guardò perplesso, mentre Matthew abbassava gli occhi violetti verso il suolo.
Avrebbe svelato quel mistero?
Matthew osservò di nuovo i dintorni, era più che sicuro che Alfred c’entrasse qualcosa con tutta quella storia.
Il bambino poggiò la mano sulla spalla di Feliciano, che si voltò e gli dedicò un amichevole sorriso. “Matt! Ciao!” esclamò, abbracciandolo, per poi lasciarlo qualche secondo dopo.
E dire che prima nessuno lo aveva notato, nessuno si era degnato di dargli una risposta.
“P-prima ho chiesto se avete visto i miei pancakes…” balbettò, arrossendo per l’imbarazzo, “li avete visti..?”
Ancora una volta non sembravano averlo sentito.
“Oh, erano tuoi?” Una voce terribilmente familiare ruppe il silenzio, e due occhioni azzurri si piantarono in quelli di Canada. “Prima avevo fame, così li ho mangiati!” Alfred scoppiò a ridere rumorosamente, decisamente divertito da quello che aveva fatto.
“Ma Alfred…” sussurrò Matt, e fu l’unica cosa che riuscì a dire prima che Al sparisse tra i cespugli del parco, intenzionato a correre dietro ad Arthur (di nuovo).
“Come devo fare con lui…” Canada sospirò ancora una volta, ormai rassegnato a quei comportamenti egoisti di suo fratello. Ci aveva fatto l’abitudine.
Strinse Kumajirou tra le braccia, “ne farò altri” disse, dirigendosi verso l’entrata dell’asilo. 

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.:Angolo dell'autrice:.
oi, ecco la prima flashfic disagiante (?) che riprende il primo pezzettino del prologo, anche se modificato uhuh. io tipo non amo nè Matt nè Al, però da bambini sono la cosa più adorabile del mondo, ecco Poor Matt, deve sopportare suo fratello tutti i giorni (?) e tutte le notti- io penso che lo chiudere in un bagno e butterei la chiave (e lo trovo adorabile eh). 
bbbe, grazie per le recensioni *^* e grazie a chi leggerà ~ (e grazie alla mia betina awwwww)
ho qualche idea per dei capitoli, ma se volete qualcosa su qualche personaggio/i in particolare dire pure uvu 
A presto, camy




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