(Red) Sunset
Il sole è
tramontato da qualche minuto, ormai; i suoi raggi non sono che un
pallido ricordo che riverbera ancora nel buio del cielo tingendolo di
arancio proprio all'orizzonte, come la goccia di colore sfuggita ad un
distratto pittore che infrange la superficie della tela prima di venire
inghiottita nella composizione ed annegare in tutto quel blu che in
quel momento sembra quasi nero.
Il riflesso dell'astro
morente crea un curioso gioco di luci sulla fila di lastre bianche,
ordinatamente sistemate in uno schema preciso che non si cura neppure
più di cercare di indovinare, e a guardarle sembra quasi che
le pietre candide siano rosse
come le allungate ombre scure che gettano per terra e quasi non si
notano più.
Ma il suo sguardo
è fisso sulla figura minuta accovacciata davanti ad una
delle innumerevoli lapidi, gli occhi neri che cercano di cogliere il
minimo dettaglio; il viso è messo in ombra dal cappuccio
della sua felpa, coglie soltanto le ciocche biondo sporco dei lunghi
capelli che sono sfuggiti alla sua costrizione, le spalle esili tremano
e le mani sottili sono chiuse in pugni serrati sulle ginocchia.
Non gli ci vuole molto
per comprendere che la compagna stia piangendo, ed è una
scena così strana da vedere, così inusuale, che per
un istante quasi dimentica di avere ancora attivo il suo potere ed
aumenta la sua andatura per raggiungerla il prima possibile.
Avverte una strana
angoscia che gli si arrampica lungo il petto mozzandogli il respiro in
gola e desidera soltanto che Kano smetta di piangere. L'ultima volta
che ha visto il suo volto rigato di lacrime è stato durante
i funerali di Ayano-nii-sama,
e da allora mai più. Quasi la sorellastra si fosse
ripromessa di non dimostrare altre debolezze, trincerandosi dietro un
eterno sorriso sciocco.
E' stato
così cieco da non vedere quanto fosse grande il suo dolore?
Persino più del proprio e di Seto, che pure molto avevano
amato il fratello maggiore. Eppure c'era una complicità del
tutto diversa con Saya, lo aveva sempre saputo. Del resto la
più piccola del trio dava ascolto unicamente al fratello
che, per contro, era l'unico a riuscire a tenerla a bada ed averla
vinta su di lei.
«Nee, Kido-kun,
sfrutti il tuo potere per fare il maniaco? Non si fa!»
Se non può
con la vista, è con la voce che Kano cerca di ingannare chi
l'ha colta di sorpresa. Mette tutto il suo impegno perché le
sue parole suonino maliziose, una presa in giro come lo sono sempre nei
confronti del maggiore, ma non riesce ad essere abbastanza sicura da
impedire alla sua voce di tremare.
E Kido lo capisce
perché la ignora e serra maggiormente l'abbraccio in cui
l'ha ingabbiata, stringendosela al petto e nascondendo il viso contro
una sua spalla, chiudendo gli occhi.
«Stai zitta,
stupida.» la ribecca, invece, ma la sua voce non è
dura come tutte le altre volte in cui l'ha ripresa ribadendo quanto
fosse sciocca.
E Saya se ne accorge,
perché trattiene il respiro e chiude a sua volta gli occhi,
appiattendo con forza le labbra.
«Perché...?»
«Non
rispondevi al telefono e non tornavi. I ragazzi si sono
preoccupati.»
Certo, i ragazzi. E'
sempre una scusa valida per evitare di ammettere una verità
troppo scomoda da accettare, per lui.
La Numero 3 annuisce,
un unico cenno del capo che si nota appena, stringendo più
forte le mani ed affondando le unghie nella pelle delicata dei palmi.
Potrebbe usare il suo
potere, ha già più volte sfruttato gli Occhi che
Ingannano con lo stesso ragazzo che, dietro di lei, la tiene stretta
come se avesse paura di vederla cadere in pezzi.
Ma non ne ha la forza.
Non ha più la forza, e ora che sente le braccia di Kido
attorno al suo corpo non riesce neppure più a frenare i
singhiozzi che tornano a scuotere il suo piccolo corpo, mentre solleva
le mani per nascondere il viso.
«Sono
stanca, stanca! Non ce la faccio più, non voglio
più mentire. Perché continuare? Tanto moriremo
comunque tutti!» urla, lo urla forte fra le lacrime,
ammettendolo finalmente anche a se stessa.
Il Numero Uno sgrana
gli occhi, dietro le ciocche verdi, sorpreso da quello sfogo
improvviso. Non capisce ciò che l'altra sta dicendo ma, non
per questo, allenta la presa o la libera dall'abbraccio in cui l'ha
ingabbiata.
Di nuovo quella
sgradevole sensazione che si arrampica nel petto, come un'edera
velenosa, stringendo dolorosamente la sua morsa sul cuore. Non vuole
vederla piangere. Non vuole vederla così disperata fra le
sue braccia, senza sapere cosa fare.
E' lui il capo di
quella loro sconclusionata banda, no? E' lui che dovrebbe prendersi
cura dei membri del Mekakushi Dan come ha promesso alla tomba di Ayano
tanti e tanti anni prima.
Eppure non ci sta
riuscendo. Non ne è in grado, perché non
è abbastanza forte. Non è abbastanza, neppure
per quella che è la persona più importante.
Fa male. Male male
male. Ma fa ancor più male continuare a sentire quei
singhiozzi che lo feriscono ogni istante che passa un po' di
più.
«Shhh, Kano.
Saya.
Andrà tutto bene, ok? Ascoltami... andrà tutto
bene. Permettimi... permettimi solo di capirti. Di aiutarti. Non... non
continuare a portarti tutto dentro da sola» è
faticoso, a tratti imbarazzante questo discorso. Ma anche se sente le
guance ardere continua, avvertendo i tremori del corpo che stringe
placarsi un poco «Siamo una famiglia, no? Risolveremo tutto
insieme.»
«I-insieme...»
Kano tira piano su col
naso, gli occhi chiarissimi lucidi di lacrime, mentre si volta per
stringere a sua volta l'altro in un abbraccio. Ci mette una foga tale
che butta per terra Kido, anche se questo è più
alto di lei.
Entrambi i cappucci
delle loro felpe sono caduti, ma non importa.
Tsubomi guarda la luna
piena che c'è su, in cielo, mentre preme gentilmente una
mano sulla nuca dell'altra, permettendole di nascondere il viso contro
il suo petto, l'altro braccio che le stringe forte i fianchi. Sente il
suo respiro rotto, il mento appoggiato sul capo di quei morbidi capelli
biondi, e chiude di nuovo gli occhi che brillano di rosso.
«Andrà
tutto bene.» ripete. E questa volta ci crede davvero.
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Angolino Rosso: uhm,
ok. Volevo qualcosa su Male!Kido e Female!Kano, perché amo
la coppia in questa versione quasi quanto nella versione tradizionale.
E così mi è venuto un flash: perché
non la rivisitazione della scena SetoKano (per quanto per me rimangano
fratelli, non riesco proprio a vederli come coppia)? Quindi ecco qui
questa cosetta. Saya è l'unico nome che ho cambiato,
perché Shuuya per una ragazza... insomma... ehm, non
è il massimo. Meh meh, credo che potrei scrivere
qualcos'altro sulla versione genderbend di questi due. Ora mi dileguo,
promesso. See ya!
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