se scappi 3
Parte quattro:...che mi ha reso pazzo
Ariadne portò una penna alle labbra e
iniziò a mordicchiarla mentre guardava lo schermo del computer. Era
dannatamente bloccata, non su una parte centrale, no, proprio sul
finale.
Non aveva idea di dove sarebbero finiti
i suoi protagonisti, eppure ci pensava, pensava a loro continuamente.
Camminava per strada e pensava a cosa avrebbe detto Tania,
chiacchierava con altre persone e si domandava dove sarebbe potuto
andare Dorian. Ci pensava, ma ancora non capiva come sarebbe finita.
“va a farti un giro, prendi un po'
d'aria” le consigliò Will, Ariadne alzò lo sguardo sull'orologio
“non è ancora ora”
“lo so, ma stai per andare a prendere
un the con tua madre e parlare del matrimonio, perditi un po' nella
selva oscura prima di varcare le soglie dell'inferno, perchè a
differenza di Dante tu non avrai Virgilio a consigliarti..”
“viene anche Amy” fece notare
Ariadne alzandosi dalla sedia della scrivania
“..e ti sarà d'aiuto, ma lei non è
morta come lo era Virgilio, soffrirà pene umane come te”
“piantala con la divina
commedia”ringhiò “ho capito il concetto, mia madre è una fiera
infernale, ne sono cosciente”
“la figuravo più come una delle
Erinni* ma..si anche qualcosa come Cerbero potrebbe funzionare”
Erano passate solo due settimane da
quando avevano dato carta bianca a Deirdre e quel giorno Ariadne
avrebbe avuto il primo incontro con lei per parlare dei progressi
fatti. Sperava in nulla di troppo eccessivo, era un genio
dell'organizzazione, ma in due settimane non poteva aver fatto molti
danni.
“vuoi per caso andare tu
all'incontro?” lo minacciò lei mentre andava a prendere Harriet
dal box, Will le fu accanto e le abbassò il braccio
“lasciala e a me, non voglio che
venga usata come scudo contro tua madre” disse poi, Ariadne si
voltò verso di lui ritrovandosi i suoi occhi fissi su di lei
“non è un tuo compito occuparsi di
lei Will”
“lo so, ma devo consegnare una
relazione e Hattie è un ottima ascoltatrice”
“sei proprio sicuro?”
“assolutamente” confermò con un
sorriso, non sorrideva spesso, ma quando lo faceva le riusciva a
trasmettere una strana sensazione di calore e serenità, Ariadne
indietreggio imbarazzata da quel pensiero ed andò a sbattere contro
la gamba del box
“auo” si lamentò, Will la guardò
perplesso
“che succede?”
“niente, solo che sai, Depp ha
de..”la mano di Will andò a premere sulla sua bocca impedendole di
concludere la frase
“non mi va di sentire te che
straparli di gossip perchè sei nervosa...pensavo fossi riuscita a
calmarti per l'incontro con tua madre” piegò la testa di lato “a
meno che..sono io a renderti nervosa?” Ariadne sbarrò gli occhi
“hai paura per Hattie? Cielo Ari è già stata con me e saranno
solo poche ore” la giovane bofonchiò da dietro la mano “sai che
non è male come tecnica?..il tapparti la bocca intendo”
assottigliò lo sguardo “suonava un po' male ah? Chiedo scusa non
era mia intenzione” spostò lo sguardo sul soggiorno “che dici
potremmo potremmo comprare un lampadario migliore, sai per avere più
luce” Ariadne sbuffò seccata sul palmo della sua mano per quella
perdita di tempo, alzò la gamba e gli pesto il piede, Will si scansò
“auo!bastava dirlo se volevi che mi
scostassi” Ariadne scosse la testa, prese Hattie e le scoccò un
bacio sulla guancia, la rimise giù e si avviò verso la porta
camminando all'indietro
“ti avverto, farò inserire una
clausola nell'accordo pre-matrimoniale, con il divorzio mi dovrai un
bonus per ogni idiozia come questa” disse indicandolo con l'indice,
Will sospirò
“pensi già al nostro divorzio? Cara
non è questo il modo di iniziare un matrimonio felice”
“no hai ragione..il modo migliore
sarebbe con un the con l'adorabile suocera” Will alzò le mani in
segno di resa
“touche, torno a scrivere delle terme
romane”
“ottima idea” disse lei annuendo e
uscì di casa.
Quando Ariadne arrivò nel elegante
bar-pasticceria dove Deirdre le aveva dato appuntamento, la prima
cosa che vide era lo sguardo di sua sorella Amy. I suoi già grandi
occhi erano spalancati e con le mani stava tormentando il tovagliolo.
Ariadne salutò entrambe e si sedette rivolgendosi immediatamente a
lei
“Amy tutto bene?”
“Ari devi stare calma..”biascicò
“Amy, cosa stai dicendo?” la
riprese Deirdre “sarà calmissima ora che saprà che è quasi tutto
pronto”
“cos'è pronto?” domandò
ingenuamente
“il tuo matrimonio ovviamente”
rispose “certo, ci sono ancora dei dettagli da definire, per questo
sei qui” era tutto pronto, Ariadne ripetè nella sua testa la frase
più volte, aveva una laurea in letteratura, eppure le sfuggiva il
senso di quelle parole, avrebbe dovuto malandare una lettera al
rettore per fargli sapere l'inadeguatezza degli insegnamenti della
sua università “sono indecisa sui centrotavola, Amy sembra non
voler collaborare, così lascerò a te la scelta”
“come tutto pronto?” prima di
parlare di fiori, doveva proprio capire che voleva dire quella frase,
magari Wikipedia sarebbe stata d'aiuto, ma se avesse tirato fuori il
cellulare per controllare in internet sua madre l'avrebbe
rimproverata. Senti la mano di Amy posarsi sul suo braccio
“Ariadne” sospirò Deirdre “il
tuo matrimonio è pronto, organizzato, compiuto, allestito” disse
fermandosi per rigirare il cucchiaino nella tazza “pensavo che i
tuoi studi fossero sufficienti a comprendere un termine tanto
semplice” mentre rifletteva, Ariadne dovette ammettere che sì,
capiva cosa le stava dicendo, ma non aveva alcun senso
“sono solo passate due settimane, è
impossibile” sorrise, non perchè fosse realmente divertita, ma per
l'assurdità di sua madre, aveva da sempre teso all'esagerazione
“basta avere i contatti giusti”
“sì certo, ma per farcela i due
settimane dovresti avere una divinità fra i tuoi contatti”
“non essere blasfema Ariadne!” ecco
una frase che pensava non avrebbe mai sentito dire in vita sua “ho
solo una buona wedding planner”
“aveva iniziato già da un po' a
organizzare le nozze, giuro che l'ho scoperto anch'io solo oggi” si
intromise Amy
“mi stai dicendo che..” passò lo
sguardo da sua sorella a sua madre “hai iniziato ad organizzare
tutto senza di me alle mie spalle? Sono almeno invitata al
matrimonio?”
“non essere sciocca”aprì l'agenda
noncurante “ti ho fissato un appuntamento per scegliere il vestito
lunedì, non avrai molta scelta, ma hanno già le tue misure e ho già
fermato degli abiti, mercoledì sei dal parrucchiere per la prova,
giovedì invece..”Ariadne alzò la mano per farla smettere
“hai già programmato tutta la mia
settimana?”
“fra due sabati ti sposi, è il caso
che inizi ad organizzare il tempo”
“fra due, fra due..”balbettò, ma
non riuscì a completare la frase, le mancava il respiro, si alzò e
si avviò verso l'uscita del bar, ignorando le lamentele di sua madre
e le suppliche di sua sorella.
Non poteva averlo fatto, non poteva
davvero aver organizzato un intero matrimonio alle sue spalle dove si
supponeva che fosse lei la sposa. Will sarebbe scappato e avrebbe
avuto ragione. Lo avrebbe fatto anche lei. Il suo respiro iniziò a
farsi affannoso e un senso di nausea le attanaglio lo stomaco. Non
poteva rimanere senza Will, lo sapeva da quando si erano incontrati
per la prima volta, lui doveva fare parte della sua vita, non sapeva
il motivo, ma doveva essere così. Arrivò davanti alla porta
dell'appartamento reggendosi alla ringhiera, le gambe le tremavano e
la sensazione di nausea era sempre più forte, si sedette sull'ultimo
gradino e portò la testa fra le ginocchia respirando lentamente. Per
Hattie, Will avrebbe firmato il pezzo di carta che li avrebbe
dichiarati marito e moglie, almeno per quello non doveva
preoccuparsi, non le avrebbero portato via la sua bambina. Respirò a
fondo, iniziando a sentirsi meglio; situazione schifosa, avvocati
migliori.
Si alzò e mise la chiavi nella toppa
entrando in casa lentamente, doveva affrontare Will subito, ma nulla
le vietava di gustarsi quei pochi attimi di pace prima della
tempesta.
Entrò in soggiorno non trovando
nessuno. Il box era vuoto, sul tavolo erano accumulati fogli, qualche
libro e il portatile di Will. Aggrottò la fronte, impedendosi di
entrare nel panico, quando sentì delle voci provenire dal corridoio
delle camere da letto, si avviò in quella direzione.
Will era nella sua camera dove si
trovavano anche tutte le cose di Hattie. La bambina si trovava nel
lettino e guardava ipnotizzata l'apetta di peluche che Will stava
facendo muovere sopra di lei mentre le parlava con voce calma.
Ariadne poggiò le mani al muro del corridoio e lo avrebbe colpito
con la testa se non fosse che le serviva per finire quel dannato
libro e uscire da quella situazione.
Will che era dolce con Hattie, doveva
proprio assistere a quella scena? Era davvero necessario? Perchè non
poteva comportarsi come uno stronzo schivo come con tutte le persone?
“non vuoi addormentarti eh?” la
voce di Will calma e controllata sembrava anche leggermente divertita
“non mi metterò a cantare a ninne nanne ti avverto” disse
iniziando a fare roteare su se stessa l'apetta “sai conosco
studenti universitari che si sarebbero addormentati a metà della
spiegazione sull'analisi dei colori delle decorazioni nelle terme
romane..” si soffermò a guardare il peluche “ma tu no, sei
rimasta sveglia, è già chiaro cosa farai da grande” la bambina
rise e si afferrò un piedino, Will sospirò “non hai proprio
sonno?” si portò la mano libera dal peluche a scompigliare i
capelli “devi aver proprio preso da tua madre per farmi spazientire
in questo modo” Ariadne questa volta poggiò davvero la testa alla
parete, sì, aveva detto che lo voleva schivo e stronzo, ma serviva
che la prendesse alla lettera, insomma non la ascoltava mai, non era
il caso di iniziare proprio adesso a seguire i suoi pensieri
impulsivi “cielo quella mi fa proprio impazzire” rincarò Will
“non le sto dietro sai?!”sibilò “posso prevedere la sua
pazzia?sì” domandò retoricamente spostando l'apetta a destra
“posso forse evitare di esserne travolto?no” sbottò riportando
l'apetta a sinistra, sospirò “però è divertente lo ammetto, ma
tu non dirglielo” sussurrò, Ariadne sorrise, tornò in soggiorno e
posò la borsa e fece cadere le chiavi a terra, Will comparve
immediatamente
“diamine, Ari sto tentando di far
addormentare Hattie! Potresti anche non essere così casinista”
imprecò tenendo un tono basso
“scusa, non ti facevo tipo da
peluche” disse indicando con la testa l'apetta che Will teneva
ancora in mano, il giovane abbassò lo sguardo sulla sua mano, scosse
la testa e gli lanciò il peluche che Ariadne lasciò cadere a terra
“imbranata” borbottò prima di
girarsi per tornare in camera di Harriet, ma Ariadne lo afferrò per
il polso e lo trattene
“ti devo parlare”
“che ha combinato tua madre?”
domandò rassegnato
“ha fissato la data” Will alzò gli
occhi al cielo
“quanto tempo abbiamo? Immagino che
in tre mesi pensa di vederci all'altare”
“due settimane”
“c-cos..”
“ha iniziato a organizzare già da
tempo alle mie spalle, in pratica è già tutto pronto”
“stai scherzando?”
“certo, pensavo lo avresti trovato
esilarante” disse stizzita incrociando le braccia
“è già tutto pronto?” Ariadne
annui abbassando lo sguardo
“senti se ti vuoi tirare indietro io
lo capisco, so che manca un solo capitolo e che in teoria potrei
finirlo anche oggi stesso,ma la verità è che non posso
assicurartelo, Will davvero, non sei obbligato, potrai rimanere qua a
vivere e saremo comunque amici..”Will la stava guadando con un
sopracciglio inarcato
“hai finito?come ho già detto Ari è
solo una stupida firma” disse “sinceramente non pensavo e non
volevo per niente arrivare a questo punto, ma se è l'unica soluzione
per impedire che Hattie ti venga portata via, va bene, ci sposeremo”
“non voglio che tu ti senta obbligato
o fregato da me”
“Ari mi sono rassegnato all'idea che
ti avrei sempre avuto intorno già dal primo giorno in cui ci siamo
conosciuti quando hai deciso che saremmo diventi amici, con te non ho
mai avuto scelta...”
“ce l'hai ora” disse a denti
stretti “troverò un altro modo, non ti preoccupare” si diresse
verso la sua camera, prese Hattie, odiandosi per averlo fatto proprio
mentre si stava per addormentare, e tornò in soggiorno dove Will la
stava guardando con gli occhi confuso “potrai scegliere anche se
essermi ancora amico, capisco di averti reso tutto più difficile”
si piegò, tentando di non perdere l'equilibrio, a prendere la borsa
“io e Hattie abbiamo delle commissioni da fare, ciao”
“no,no ehi aspetta” la fermò Will
frapponendosi fra lei e la porta “non hai capito, non era quello
che intendevo...”
“Will, tranquillo, è vero non hai
mai avuto scelta, mi dispiace” lui serrò la mascella
“non puoi davvero pensare..”
“tranquillo” gli sorrise “ci
vediamo dopo” gli girò attorno ed uscì.
Non aveva nessuna commissione da fare.
Avrebbe avuto un appuntamento dal fioraio con sua madre, Deirdre si
era premurata di mandargli via messaggio tutti i suoi impegni, ma
ovviamente non ci sarebbe andata. Era solo ferita dalle parole di
Will. Non gli aveva dato scelto e lo aveva trascinato nella sua vita.
Aveva sempre sostenuto che fosse destino, in verità era solo colpa
sua.
Andò al parco giochi vicino e si
sedette su una panchina dondolando automaticamente il passeggino di
Hattie. Non gli aveva però mai impedito di avere una vita privata, i
primi mesi di convivenza lui aveva avuto una ragazza.
L'aveva lasciata lui, ma non ricordava
il motivo, ricordava di averne parlato con lui e di aver concordato
sulla rottura. Era cosciente che fosse squallido approvare una
rottura, ma era cresciuta in una famiglia dove le relazioni si
valutavano prima economicamente poi sentimentalmente e qualcosa di
questa concezione le era rimasto. Will valeva troppo per una ragazza
qualsiasi, quindi era stato un bene che avesse mollato quella tizia.
Certo, ai suoi occhi rimaneva un cretino, ma citando sua madre, “se
fosse stato un paio di scarpe sarebbe stato un paio di Manolo”,
quindi non si sarebbe messa a saltellare, battendogli le mani per
incoraggiarlo a riprovarci con una che non aveva fatto di tutto per
tenerselo stretto. Nessuna frase della serie -voglio che tu sia
felice- o -lei sarà quella giusta-. Era egoista, consapevole e fiera
di esserlo.
Magari in quel momento, dopo la
discussione con Will, ne era meno fiera. Qualcuno, non conoscendola,
avrebbe potuto pensare che lei fosse un po' gelosa, si sbagliavano,
lei non lo era un poco, lei era totalmente gelosa. Lei aveva scoperto
Will, non lo avrebbe concesso alla prima che passava, che non
coglieva nemmeno la metà di tutte le sue sfumature. Sapeva di non
poter giudicare quelle ragazze come Ariadne, non si sentiva
all'altezza e in ogni caso non si sarebbe mai permessa , ma per
quanto riguardava Will si prendeva il permesso di commentare se
andassero bene o meno.
Era strano pensare alle relazioni, era
da così tanto che non pensava all'amore, dopo George il suo cuore
aveva battuto solo per quel mostriciattolo che ora stava dormendo nel
passeggino. Sorrise guardando Harriet.
Si mordicchiò un labbro. Ora ricordava
il motivo per cui Will aveva lasciato quella tizia. Aveva detto di
non esserne innamorato. Semplice, lineare, diretto come era lui. Era
da tempo che stavano assieme, ma i suoi sentimenti non erano mutati
in qualcosa di più di un' infatuazione. Ariadne ricordava, pur
concordando segretamente con lui sulla rottura, giusto per
infastidirlo, di avergli dato dell'intransigente. Lui aveva replicato
che si sbagliava, perchè quando avrebbe trovato una donna in grado
di smuoverlo, di farlo impazzire completamente, allora avrebbe capito
che valeva la pena rimanere assieme a lei.
Il diretto, schietto Will voleva
qualcuno che lo facesse impazzire, mentre lei al contrario in amore
aveva sempre cercato la sicurezza, la suffragetta che era in lei
odiava ammetterlo, ma era così. Geroge le aveva dato sicurezza, ma
nient'altro. Hattie le aveva insegnato che poteva crearlo lei stessa
un luogo sicuro, ora dall'amore avrebbe potuto chiedere altro.
Sbattè più volte le palpebre in preda
ad una rivelazione. Will voleva una donna che lo facesse impazzire.
Non poteva sposarlo.
Scattò in piedi e prese il telefonino
controllando la lista di appuntamenti che le aveva dato sua madre,
era ancora in tempo per il fioraio.
In dieci minuti aveva raggiunto il
negozio di composizioni, Deirdre, avvertita con una rapida
telefonata, l'aspettava davanti alla porta con un espressione
sconcertata, Hattie non riuscì a trattenere un sorrisetto
compiaciuto. Non se lo aspettava proprio.
“ciao, mamma”
“una bambina in un negozio di fiori
non è l'ideale”
“non è una bambina qualsiasi, ma tua
nipote mamma” rimarcò “e non c'è nessuna teoria pedagogica che
sia del tuo stesso parere” Deirdre arricciò le labbra ed entrò
nel negozio, una donna con i capelli raccolti in una crocchia
ordinata andò loro incontro e fece strada verso il retro del negozio
“mamma in verità non sono qua per
scegliere le composizioni” iniziò cauta “mi fido del tuo buon
gusto” Deridre la guardò torva, forse insospettita dal complimento
“cosa vuoi dirmi?”
“ci serve più tempo, non molto,
magari solo altre due, tre settimane..”
“sono già stati mandati gli inviti
Ariadne” ribattè secca
“se magari non avessi deciso di fare
tutto alle mie spalle non ci sarebbe stato questo problema..” disse
a denti stretti, sperando di non risultare troppo acida “potremmo
dire che è stato un errore del tipografo...”
“queste sono le composizione
selezionate per lei” la interruppe la donna mostrandole un tavolo
su cui si trovano tre composizioni floreali
“non diremo proprio nulla, ti
sposerai fra due settimane” affermò Deirdre riprendendo il
discorso, ma Ariadne la stava ignorando e si era avvicinata al tavolo
“mi prendi in giro?” domandò
ignorando la sua risposta“davvero mamma?” continuò tendendo
l'indice verso il tavolo
“qual è il problema? Sono delle
composizioni eleganti..”
“ortensie!” esclamò
“quindi?”
“io odio le ortensie!” urlò,
Hattie nel suo passeggino smise di ridacchiare e la donna del negozio
indietreggio “è il mio matrimonio” sibilò “e sarò circondata
da uno dei fiori che più detesto?”
“stai facendo una tragedia per un
nonnulla” replicò pacata olive
“un nonnulla dici?” chiese
tranquilla “e allora sposati tu in mezzo a questi cazzo di fiori!”
esplose e Hattie scoppiò a piangere, la prese in braccio e con
l'altra mano afferrò il passeggino
“spero che al matrimonio eviterai
queste sciocche scenate” Ariadne che aveva quasi già oltrepassato
la porta d'uscita del negozio si fermò e si voltò verso sua madre
che l'aveva seguita
“no, tu devi sperare che ci sia la
sposa al matrimonio” e così dicendo si diresse verso casa.
Quando aprì la porta dell'appartamento
andò subito nella sua stanza a posare Hattie ignorando Will seduto
sul divano del soggiorno, aveva i gomiti appoggiati sulle ginocchia e
fra le mani teneva il telefono di casa. Ariadne rimase a fissarlo per
qualche istante poi andò a sedersi sul tavolino in legno nero
davanti al divano, si sporse in avanti togliendo dalle sue mani il
telefono e posandolo dietro di sé.
“non vorrei nemmeno parlare con te”
sputò Will appoggiandosi meglio allo schienale del divano “sono
arrabbiato con te in una maniera tale che non credevo possibile”
incrociò le braccia “come hai anche solo potuto pensare che
intendessi dire che fossi tuo amico solo perchè non mi aveva
lasciato possibilità?!”
“io non ho pensato..”borbottò
“oh si che lo hai pensato” la
interruppe, Ariadne non replicò, era inutile negare Will la capiva
anche meglio di quanto facesse lei stessa “mi conosci Ari, se
avessi voluto andarmene me ne sarei andato, se non l' ho fatto è
perchè ci tengo a te e ad Hattie, quello che intendevo con il fatto
di non aver mai avuto scelta era..”
“che sei innamorato di me” disse
serafica Ariadne, Will spalancò gli occhi
“cosa?”domandò “no!” esclamò
“io intendevo dire...”lasciò la frase in sospesa riflettendo
sulla giusta conclusione, ma le parole di Ariadne continuavano a
vorticare nella mente e terminare quella frase
“questo pomeriggio sono rientrata
prima, ti ho sentito dire a Hattie che ti faccio impazzire e tempo fa
mi hai detto che con una donna ne sarebbe valsa la pena solo se ti
avrebbe fatto impazzire..” non appena lo disse a voce alta Ariadne
capì di non aver poi tanti elementi a sostegno della sua tesi, si
morse la lingua, maledicendosi
“fammi capire..” iniziò flemmatico
Will “questa mattina sei rientrata tre volte in casa; la prima
perchè avevi dimenticato le chiavi, la seconda perchè ti eri
dimenticata un libro, la terza perchè alla seconda volta ti sei
dimenticata di riportare fuori il passeggino con Hattie..” Ariadne
fece una smorfia, aveva chiuso la porta e l'aveva riaperta subito
dopo, ammetteva che non erano stati i suoi migliori attimi come
mamma, ma non occorreva rivangare il tutto in questo modo “...ti
dimentichi di cose del genere, ma ti ricordi di un discorso fatto
chissà quando e da lì trai una conclusione assurda!?” e adesso
era ufficiale la sua deduzione era completamente campata in aria “se
sono innamorato di te non è certo perchè mi fai impazzire, idiota”
Ariadne boccheggiò, questa volta non poteva essersi sbagliata, lo
aveva detto lui stesso
“sei innamorato di me davvero
quindi..da quanto?” Will serrò gli occhi e iniziò a massaggiarsi
la fronte
“che ne sono consapevole, direi una
decina di secondi, ma immagino che questa cosa vada avanti da un bel
po'..” fece “cielo, sei peggio di un virus latente” mugugnò
“dobbiamo annullare il matrimonio”
“perchè io sono innamorato di te?
Non dovrebbe essere una motivazione in più?” tentò di ironizzare
lui continuando però ad evitare di guardare Ariadne
“non posso farti questo, non è
giusto, tu sei..”
“questo è un problema mio” disse
alzando di scatto la testa “mio, chiaro?non tuo” ripetè, fu
allora che lo vide, Ariadne stava piangendo, forse non se ne stava
accorgendo nemmeno lei, ma delle lacrime le stavano rigando le guance
“perchè lo chiami problema?” fece,
posandosi le mani sulle guance e cancellando i segni delle lacrime,
aveva promesso a se stessa che non avrebbe più pianto in vita sua,
avrebbe mantenuto la promessa
“perchè tu non hai ancora detto
niente” Ariadne spalancò gli occhi sorpresa, gli aveva sbattuto in
faccia che era innamorato di lei, ma non aveva pensato a quello che
lei provava
“non ora” disse di getto e realizzò
che per una volta era la risposta giusta, non poteva pensare a cosa
voleva lei, prima doveva sistemare il casino in cui si trovava
“lo so” la rassicurò Will,
tornando a appoggiarsi completamente allo schienale del divano
“rimane il fatto che non possiamo più
sposarci”
“sì, sembra che sia a rischio a
causa di una tua scenata dal fioraio” Ariadne scosse la testa
confusa “mi ha chiamato tua madre” spiegò allora il giovane
“ah, già, ha scelto le ortensie come
fiore..” Will ridacchiò
“adoro quella donna, anche nei
dettagli riesce a farti saltare i nervi, scegliere l'unico fiore che
odi..”sospirò “che classe!” Ariadne gli diede un calcio negli
stinchi
“intendevo che non possiamo visto
che..”
“so cosa intendevi” la interruppe
rimarcando le parole “ma come ti ho già detto è un problema mio”
“questa storia ti potrebbe fare male,
meriti di più Will!” sbottò
“ma sta zitta” esclamò “l'unica
cosa che potrebbe farmi male è l'annuncio di un altro crollo a
Pompei” scosse la testa “tempo che avrò preso il dottorato e non
ci sarà più uno scavo archeologico, ma solo il posto per un
concerto di Lady Gaga presentato dal principe Filiberto**”
“sicuro?” chiese Ariadne
“no” sospirò “magari ci sarà
qualcun altro a cantare, spero in un ritorno dei Pink Floyd laggiù,
ma sono abbastanza certo sulla presenza come presentatore del
testimonial reale” Ariadne alzò gli occhi al cielo divertita
“ho capito, la devo smettere di
chiederti se va tutto bene” disse alzandosi imitata da Will che
l'afferrò per un polso trascinandola a sé
“ce la faremo d'accordo?”le
sussurrò all'orecchio
“come regalo di nozze ti procuro uno
di quei biglietti per il concerto sui resti di Pompei” Will
gemette “oppure una bella bomboletta spray per scrivere A+W su
qualche colonna”
“questo è volermi fare del male”
disse sorridendole.
*Le Erinni
sono, nella religione e nella
mitologia greca, le personificazioni femminili della vendetta. Nella
Divina, Dante le incontra nel sesto cerchio, al nono canto. Cerbero
mostro alla guardia dell'ingresso dell'ade. (non so se questa nota
esplicativa sia utile ma ormai l'ho scritta:)).
**Emanuele Filiberto dal 21/11/2013 è
stato nominato “ambasciatore della Città di Pompei nel mondo”.
Piccola nota: se avete letto la mia
premessina e vi ricordate che sono una fissata dei nomi, capireste il
perchè Ariadne sarà circondata da Ortensie il giorno del
matrimonio.
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