Due giorni dopo Sana partì, senza salutare Heric e i suoi
amici.
Non ci credo, non ci voglio credere, non è possibile che
ci siamo salutati davvero così. Ma
perché non gli ho detto cosa provo? Quanto lo amo…non
gliel’ho detto e adesso crede che in Francia io lo dimenticherò. Ma non è così, lo so benissimo! Non lo posso dimenticare! Anche se starò via 3 anni nel mio cuore e nella mia mente ci sarà
sempre e solo lui. Sì, solo tu.
Sana sull’aereo non riusciva a non pensare a lui; intanto
Charles e Bred parlavano tra di loro del futuro, di
quello che li avrebbe aspettati in Europa e ogni tanto cercavano di coinvolgere
Sana nel loro discorso, ma si vedeva lontano un miglio che lei non era dell’umore
giusto per parlare. Charles aveva capito che qualcosa era andato storto con
Heric, ma non aveva voglia di chiederle cosa non andava se lei non voleva
parlarne, soprattutto non l’avrebbe mai fatto davanti a Bred che era quasi un
estraneo rispetto a lui nei confronti della ragazza. Eppure
Sana non poteva fare altro che pensare al suo Heric! E
la presenza di una sua fotocopia precisa ed identica, almeno dal punto di vista
estetico, non l’aiutava e non l’avrebbe mai fatto. La sola figura di Bred
avrebbe reso a Sana le cose molto più difficili del
previsto. Intanto il viaggio stava per finire.
Charles: ehi guarda Sana! Stiamo per atterrare! Siamo in
Francia! Ragazzi che meraviglia!
Bred: già.
Come al solito nemmeno Bred, come
Heric d’altronde, era di molte parole, tra loro quel giorno parlava solo
Charles che era esaltato per quel viaggio come un bambino dell’asilo.
Sana: sì che bello Charles.
Non rispose con molto entusiasmo. Ma
non aveva molto entusiasmo da esprimere al momento. All’aeroporto i ragazzi vennero accolti dalla solita folla inferocita di fan e
giornalisti pronti a fare ai due attori tutte le domande possibile e
immaginabili. Per fortuna però c’era il solito salvatore di Sana, ormai la
salvava da una vita da quei terribili giornalisti: Robbie. Subito con un “per
favore, niente domande adesso, i ragazzi sono stanchi!” riuscì a liquidare gli
accaniti giornalisti, tranne alcuni che continuarono a seguirli fino alla
macchina. Entrata nella vettura Sana si accasciò contro il finestrino mentre
Charles e Bred si sedettero con un’aria un po’ meno stanca e osservarono il
paesaggio durante il tragitto. Arrivarono in albergo dopo una mezz’oretta. Robbie
aiutò i ragazzi a sistemare le valigie di Sana e
Charles, Bred invece doveva fare un altro breve tragitto in taxi per
raggiungere la casa di un suo amico dove avrebbe alloggiato durante il periodo
di studio. Uscì comunque per salutare i suoi compagni
di viaggio.
Bred: beh ragazzi, ci vediamo in giro!
E poi rivolto a Sana in
particolare, come a voler sottintendere qualcosa che sfuggì alla ragazza ma non
a Charles che ricambiò con uno sguardo glaciale: la casa del mio amico non è
molto lontana da qui, a piedi ci si arriva in 20 minuti circa.
Sana: addio Bred. Buona fortuna per i tuoi studi.
Aveva cercato di essere il meno glaciale possibile ma non le era riuscito molto bene, in fondo era anche un po’ per colpa sua se aveva litigato con
Heric. Ma la sua colpa principale era il suo essere
identico a lui, questo Sana non lo poteva sopportare! Come avrebbe fatto a
vivere a Parigi sapendo che a soli 20 minuti dal suo albergo c’era una
fotocopia di Heric? Del suo Heric, che invece stava a
chilometri e chilometri di distanza!
Charles: Sana, lo so che magari non ne vuoi parlare, ma ho
capito che è successo qualcosa con Heric, non mi sembri
giù solo per la partenza. Ti va se più tardi passo da te e ci facciamo una
bella chiacchierata?
Sana: ecco…veramente io sarei un po’ stanca, avevo intenzione di farmi un bagno caldo e poi di dormire un
po’.
Charles: certo lo capisco. Allora passo dopo cena da te! A dopo!
Sana: mh…ok.
Quanto sapeva essere insistente quel ragazzo, ma in fondo lo
stava facendo solo per il bene della sua cara Sana; ne era
stato innamorato in passato, ma ora che aveva capito l’amore che c’era tra lei
e il suo ragazzo, aveva imparato a vederla solo come un’amica.
Sana era davvero distrutta. Il viaggio l’aveva
devastata, non tanto fisicamente ma psicologicamente. Aveva avuto il
tempo per pensare ed era stato questo che l’aveva annientata. Doveva tenersi
occupata e infatti non vedeva l’ora di dover iniziare
con il nuovo lavoro per tenersi occupata il più possibile, soprattutto
mentalmente. Iniziò a prepararsi un bel bagno caldo, mise tanta schiuma nell’acqua
e soprattutto i sali profumati alla ciliegia, quelli che le piacevano tanto.
Che meraviglia…mi sento
molto meglio adesso…se solo fosse la vasca della mia casa a Tokyo invece che
quella di un albergo di Parigi! Oh Heric…quanto mi manchi! E
chissà se tu stai pensando a me?
Ovviamente si che lui le stava
pensando, ma questo lei non poteva saperlo.
Il bagno durò quasi un’ora, ci rimase dentro fino a che l’acqua
divenne fredda e solo a quel punto uscì. Si stese un attimo sul letto con l’intento
di dormire per almeno una mezz’ora, ma il suo cercapersone vibrò nella sua
tasca. Per un attimo il cuore di Sana si fermò. Solo poche persone potevano contattarla con quello! E una di
quelle era Heric! Guardò lo schermo…
Maledizione! Ma cosa vuole
adesso? Gliel’ho detto che non può venire adesso perché
voglio farmi un bagno e dormire! Cosa!? È già ora di cena?! Ma
a che ore cenano in questo paese?! Sono solo le 18:30!!!
Era Charles…a quanto pare doveva
scendere al ristorante perché erano tutti giù ad aspettarla.
Sana: scusate se vi ho fatto aspettare…ero
sotto la doccia e non pensavo che avremmo cenato così presto.
Charles: non preoccuparti!
Robbie: scusa Sana! È colpa mia, ho visto quanto eravate
stanchi tutti e due e ho pensato di farci servire la
cena presto per stasera.
Sana: ah…si grazie Robbie, hai
avuto una buona idea.
La cena non si svolse molto allegramente, Robbie non sospettava nulla del motivo della “stanchezza” improvvisa di
Sana, quindi continuava a parlare come se niente fosse di cose che non
interessavano minimamente i ragazzi. Charles invece che ormai aveva capito che
era meglio lasciarla mangiare tranquilla aveva smesso di dire cose senza senso
e di rispondere a Robbie. Quando la cena finì, finalmente, Sana si diresse
subito verso la sua camera per scappare dall’interrogatorio dell’amico, ma in
fondo sapeva che non ce l’avrebbe fatta. Infatti. Charles la raggiunse un attimo
prima che lei entrasse in camera.
Charles: Sana! Dobbiamo parlare, non sopporto di vederti
così!
Sana: va bene, ma veloce perché sono molto stanca.
Entrarono nella camera di Sana e la ragazza si preparò a
dirgli tutto.