Forme: (Saga)
(266 parole)
note:
Flashfic, missing moment, pre-scalata classica.
Nonostante molti di loro fossero poco più che bambini,
già possedevano quel qualcosa che in futuro li avrebbe
contraddistinti gli uni dagli altri.
Mu era destinato ad essere il restauratore: colui che avrebbe ridato
forma alle loro armature danneggiate in battaglia, che avrebbe
riportato in vita le loro preziose compagne;
Aldebaran era già la possente roccia: l’ostacolo
invalicabile, le fondamenta solide e affidabili del Santuario.
Death Mask era da sempre l’equilibrista che giocava sul
valico fra la vita e la morte.
Aiolia sarebbe stato il lampo accecante, che annienta
l’avversario.
Shaka era la staticità dell’immoto.
Dohko era l’antica saggezza, che trovava le sue radici
dall’impulsività. L’ago della bilancia
fra passato e futuro.
Milo sarebbe stato la spietatezza dell’aculeo dello
scorpione; ed avrebbe mietuto vittime con la sua letale
rapidità.
Aiolos era la freccia d’oro: lineare, pulita, equilibrata; la
luce che, imperitura, avrebbe indicato la direzione verso la giustizia.
Shura, così giovane eppure già freddo,
disciplinato e affilato come la lama della spada della quale era
custode e portatore.
Camus avrebbe presto padroneggiato i cristalli di ghiaccio, dalle forme
uniche, eleganti; che, danzanti nella sua mano, avrebbero fermato il
nemico.
Infine, Aphrodite sarebbe stato l’insidia che si cela dietro
la bellezza e l’innocuità del fiore.
E lui, Saga… quale forma si addiceva a lui?
Imperscrutabile agli occhi degli altri, era l’unico in grado
di potersi guardare dentro. Ma ciò che aveva visto era stato
qualcosa di inimmaginabile, che avrebbe atterrito gli dèi
stessi. Lui era la moltitudine e, al tempo stesso, l’assenza
delle forme; era la disgregazione della materia; era il vuoto e
l’inganno delle dimensioni ignote.
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