sempre sia lodato
Scream your love for♥♥
Echinacea
Chapter three
"Prima di tutto voglio ringraziare Dio" (Paris Hilton feat.
Batman agli MTV Video awards)
Fee
Un dolore sordo nella zona del petto e un intorpidimento progressivo
del braccio sinistro.
Sono distesa a terra, quanto mai simile ad un
tappeto, mentre fisso stranita il soffitto di una camera che registro non mia.
L’unico senso che mi funziona correttamente, per
ora, è l’olfatto, e quello che posso sentire è un soave miscuglio di rum,
tabacco e pasticcini al cioccolato...
No, un attimo....
Do... Dolore sordo al petto e braccio sinistro
intorpidito?
Scatto a sedere allucinata, con gli occhi
sbarrati.
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! I SINTOMI
DELL’INFARTOOOOOOOOOOOOOOO!
Nella foga di alzarmi, raggiungere il telefono
della camera d’albergo e chiamare la guardia nazionale per avvisarli che uno
dei patrimoni tedeschi contemporanei sta per avere un attacco di cuore
fulminante, mi accorgo di Nina, completamente riversa sulla parte sinistra del
mio corpo.
Rimango a fissarla alcuni secondi, combattuta tra
il desiderio sempre presente di sbaciucchiarmela e quello (anch’esso
onnipresente) di rimanere figli unica.
“Cretina...” Biascico dandole una leggera
spintarella che non interferisce minimamente con il suo sonno. “Mi hai fatto
venire un colpo...”
A fatica, reggendomi malamente sulle gambe, mi
guardo intorno, e il mio viso, dapprima istupidito dal sonno si trasforma in
una maschera di incredulità.
Cioè, sia chiaro, io lo so cosa siamo capaci di
fare io e Nina quando ci sbronziamo per bene. Dal fare la lap-dance aggrappate
ai pali della luce a rapire un ereditiera e chiederne il riscatto ma...
Dopo un anno e mezzo dall’incontro di Gard e
Hansi, ancora non riesco a capacitarmi del devasto che riusciamo a produrre
noi 4 insieme.
Quella che dapprima era una lussuosa, ordinata e
linda camera d’albergo, ora è un ammasso informe di corpi umani al limite del
coma etilico, stesi su un tappeto di lattine e bottiglie infrante di
qualsivoglia liquore esistente, con le elegante abajour infilate in posti
impensabili (ne intravedo una incastrata tra la persiana) e preservativi
riempiti d’acqua ad imitazione dei gavettoni.
Muovo un passo malfermo verso il bagno, dove la
vasca da bagno è ricolma d’acqua, sopra la quale galleggiano a ‘mo di paperelle
dei non meglio identificati vestiti maschili, insieme ad un mio paio di scarpe
e alla custodia del basso di Nina.
Mi specchio, ed è una fortuna che mi stia ancora
reggendo al bordo in ceramica del lavello.
Perché ho la faccia dipinta di blu?
Un flash della sera prima mi illumina,
ricordandomi di come abbia voluto a tutti i costi imitare uno dei puffi,
colorandomi la faccia con le tempere della nipote di una delle cameriere
(finita casualmente, il giorno dopo, nel letto di Gard).
Ormai non mi stupisco neppure più della mia
idiozia galoppante.
Mi lavo il viso, sfregando finché non vedo
comparire il mio vero colorito (quest’oggi un grazioso verdino pallido), mi do
una spazzolata ai capelli finché non mi arrendo all’evidenza: sono presa troppo
male per apparire anche solo vagamente umana.
Il rumore improvviso della serratura mi fa
sobbalzare, e in attimo, recupero lucidità, seppur presa dal panico.
Perché l’unico che possa entrare, a quest’ora,
con la chiave magnetica, è Adrian.
E se vede tutto ‘sto macello, come minimo ci
scotenna, come i maiali.
Con uno scatto felino (segnare tra i miei nuovi
innumerevoli talenti: velocità supersonica) schizzo fuori dal bagno e mi piazzo
davanti alla porta, con le braccia spalancate, come se il mio metro e
sessantacinque potesse in qualche modo arginare la marea di immondizia alle mie
spalle.
Come previsto, Adrian fa la sua comparsa.
Apre piano la porta, con il suo solito modo
pacato e sicuro di fare le cose ma...
Invece dell’espressione semi-assassina adatta al
caso, mi lancia uno dei suoi famosi sorrisi, mentre io rimango a bocca aperta,
con le braccia ancora aperte e le gambe divaricate, fulminata.
“...’giorno Fee!” Canticchia, giocherellando con
il badge magnetico. “Dormito bene?”
Superato l’attimo iniziale di shock, Torno a
squadrarlo sospettosa “Adrian...”
“Si?” Cinguetta.
C’è solo un motivo per il quale non mi stia già
cazziando di brutto. “Adrian sto per morire?” Chiedo, tragicamente seria.
La risata che ottengo come risposta placa i miei
timori, per ora. Sono sveglia da un quarto d’ora e ho creduto di morire per due
volte, questo non fa bene ai miei nervi, no no no.
Poi, improvvisamente, la soluzione sorge
spontanea (nuovo talento da appuntare: intuito formidabile).
Gli scopettoni da cesso.
Alias Tokio Merda.
E’ passata già una settimana da quando la
Universal ci ha convocato.
Una settimana da quando abbiamo dovuto fermare il
singolo in uscita.
Davanti alle velate minacce di David Jost,
neppure lo sconfinato orgoglio di Nina e il menefreghismo totale di Gard hanno
retto.
La Universal è la Universal.
Una casa di produzione mondiale capace non solo
di schiacciarci, ma di distruggerci pezzo per pezzo, smontandoci come Lego.
Di fronte al muro di cemento armato, ci siamo
trovati impotenti e incazzati come iene a dieta.
Non si può spiegare.
Tu insegui il tuo sogno, la tua vita, la tua
ragione di esistere, dai tutto te stesso per ogni stra maledetta nota e,
all’improvviso, ti accorgi che quello che conta (e sembra retorica) non è la
musica, ma quanto fai guadagnare.
Per saperlo, lo sai. Ma quando ti ritrovi a
viverlo, fa un male allucinante.
Ne siamo usciti a pezzi.
Sette giorni passati a ringhiarci contro,
sfogando tra di noi le nostre ansie e il nostro crescente nervosismo.
Fino alla scorsa sera.
Una bottiglia di Rum, cartine a valanghe,
cioccolato e una camera d’hotel da distruggere.
E l’armonia è magicamente tornata a regnare.
Per questo Addy non mi sta lentamente torturando.
Ok, anche i Tokio Hotel hanno fatto qualcosa di
buono nella vita, nel caso specifico salvarmi la pellaccia.
Nina sceglie quel momento per aprire gli occhi, e
mentre piano piano di leva a sedere, si stropiccia gli occhi,
impiastricciandosi il viso di matita nera e rimmel. “Ghnh....”
“Buongiorno Nina!” Miagola Adrian, mentre io mi
accuccio al fianco della mia Piattola, che di riflesso mi abbraccia.
“...’rno...”
Le poso un bacino sulla testa e, costatando che:
- non sto per morire
- non sto per essere seviziata
- Adrian non è incazzato
- Nina mi ama
mi tranquillizzo e mi godo l’armonia karmica
ritrovata.
“...’osa c’è Adrian...” Mugugna l’altra metà di
me, a metà tra l’incazzoso per essersi svegliata e il rincoglionimento totale.
“Ci sono novità!” Recupera uno sgabello
pieghevole da sotto il divano e si siede di fronte a noi, ancora semi distese
nel posto in cui abbiamo dormito, ossia per terra. “Belle direi”
“Hanno legalizzato le droghe leggere?” Chiedo
speranzosa.
“No, ma tanto facciamo tappa ad Amsterdam con il
tour quindi...” Si stringe nelle spalle “Riguarda lo ‘Jahr Rockt’ di
Berlino...”
Al solo nome, io e Nina scattiamo sull’attenti.
Lo Jahr Rockt è uno degli eventi del panorama
musicale tedesco e internazionale più importanti dell’anno.
Ogni band, dal mega complesso che suona insieme
da vent’anni ai gruppi emergenti come il nostro, sa che da questo evento può
dipendere tutta la carriera.
In passato ha riunito i generi musicali più
disparati, quindi tra Gods of Metal e lolite del pop, attirando gente di tutte
le razze, meglio ancora della Love Parade Berlinese.
Nello specifico quest’ anno è invece organizzato su band che partono da un rock
palesemente blando (Tokio Merda ad esempio) sino ad arrivare agli esponenti più
conosciuti del power metal.
Un anno con i controcazzi.
E noi rientriamo tra le guest star.
”Ci sono novità?!”
“Si” Dicendolo, un sorriso stranamente
compiaciuto e vittorioso gli si dipinge in viso “... Guardate un po’ qui...”
Dalla tasca posteriore dei jeans estrae un
volantino pubblicitario, uno di quei deplian informativi sugli alberghi.
Svelta lo acchiappo al volo, e mentre Nina sporge
il collo per vederlo meglio, mi si mozza il respiro in gola.
Residence Flower's Boardinghouse Mitte,
cinque stelle più una.
Nell’immagine, si intravede la sagoma di un
edificio di mattoni, di un eleganza raffinata e classica, interamente ricoperto
d’edera, di un verde brillante e vitale.
Interamente immerso in un giardino all’inglese solcato
da ciottolosi viottoli di un bianco polveroso, il fabbricato si ergeva maestoso
e solenne, quanto mai simile ad un anziano aristocratico.
Alle sue spalle, altre costruzioni simili
facevano capolino qua e là, disseminate nell’enorme prato ben curato.
Il coupon continuava elencando una ad una ogni
comodità della struttura, dalla classica piscina coperta con sauna alle
boutique di Cavalli aperta 24 su 24.
Man mano che leggo, sento gli occhi spalancarsi
sempre più.
“A-adrian... Vuoi dirci che alloggeremo qui?”
Domando tremante.
“Esattamente.”
“E...” Deglutisco a fatica “Ce lo possiamo
permettere di fermarci una settimana... lì?” Al mio fianco, sento Nina
trepidante di aspettative.
“E qui viene il bello!” Si alza in piedi di
scatto, raggiante. “Quello che la Universal ha fatto, impedendoci la
pubblicazione del singolo, non è del tutto legale...” Un ghigno malevolo si
allarga via via “...quindi, pur di lisciarci un po’, ci ha gentilmente
offerto di alloggiare nel residence in cui staranno tutti i loro artisti...”
Pausa ad effetto “... gratis”
Un attimo.
Un attimo nel quale il mio cuore perde un battito
e un sorriso abete compare nei nostri volti intorpiditi dal sonno.
Nina mi trascina in piedi e mi abbraccia, per poi
poggiare teatralmente un piede nello sgabello. Assumendo una posa plastica da
eroe del dopo guerra, urla uno “SPARTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA” che
se non ha svegliato chiunque nel raggio di un chilometro è pura magia.
Vaffanculo Universal, VILE B FIGHTTTTTTTTTTTTTTTT
*______________________________*
***
Nina
Due parole.
Porca
Zoccola
Jahr Rockt.
IL DELIRIO!
Mi hanno dovuto smontare di peso dalla mia sedia-trono per le lamentele
ricevute dagli altri clienti dell’ Hotel. Caduti dal letto alle 10 dell’ Alba
dopo il mio urlo disumano.
Esagerati!
Se non altro abbiamo fatto in tempo a fare i bagagli (detto in senso
letterario, a buttare stracci, immondizia, manga e alcool in quantità
industriale nelle nostre megavaligie, sedendoci sopra per chiuderle e dopo un
paio di bestemmie tirare la zip al suo posto) e a catapultarci fuori il Luxury,
felici ed esaltati, in direzione Flower's Boardinghouse Mitte Residence.
Il parco dei divertimenti a quanto pare ha deciso di ospitare l’ intera troup
del festival, mettendo a disposizione i suoi locali per coloro che
parteciperanno allo Jahr, una settimana prima del suo inizio.
Sala Prove, inclusa.
Descriverei senza esagerare l’ ingresso nel sopraccitato come un’ esperienza
oltre ogni concezione umana di lusso.
Un viale latteo fuori il centro della città, unico sentiero all’ interno di un
bosco fatato verso un edificio a 3 ale in stile Viennese.
Gesso bianco rivestito da decorazioni in stile liberty blu cobalto, maestose
scale che incorniciano i lati di un’ ampia terrazza vittoriana con la funzione
di pre-ingresso e luogo destinato ai party estivi.
Il tutto circondato la cipressi nani, verdi come le distese irlandesi, ciliegi
dai tronchi lucenti, aceri e noci antichi.
L’ interno, ancora quasi più mozzafiato si apre con la reseption, rivestita da
marmo bagnato d’oro, zigrinato, illuminato in ogni suo granello da una luce
paradisiaca, luminosamente candida, surreale.
Gard ha dovuto chiudermi la bocca con un rapido gesto dell’ indice e Addy si è
occupato invece di sorreggere la Gemy che sbandava nella sua camminata nei
meandri del Nirvana.
E ora, tentiamo contro la nostra volontà (se come
no) di abituarci a uno stile di vita schifosamente lussuoso, viziato e
corruttore delle nostre putride anime da duri&puri.
"GEEEEEEMYYYY!!!!!" urlo dal cesso con
quanto più fiato ho in gola, permettendo così alla gommina che mastico di
finirmi dritta dritta nel condotto faringeo
Cazzo
"AHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!"
Ah?
"..Gè..?" tossicchio viola in viso, con una mano all’ altezza del
cuore
Altro che Shining e Psyco, io riesco a crepare ingoiando una gommina fucsia e
blu (fragola e lampone, un party di zuccheri)
"AHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!"
"Ah un cazzo!Hai visto il mio costume da Doraemon in giro?Dovrei averlo
usato tra ieri e oggi.." biascico con la testa sotto il lavandino con in
faccia un’ espressione dubbiosa, ritornando alla mia ricerca originaria
"AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!"
"Si ma fanculo!!!!" sbotto spalancando la porta immacolata con un
calcio, brandendo nella mano destra la mega testa del costume
Mi ritrovo come nei peggiori film comici, in coulotte verde acido, con un
peluche formato maxi penzolante in mano, nel bel mezzo dell’ atrio a fissare la
mia metà.
"Caccola..Hai mica visto un’ UFO?" mi avvicino con gli occhi sbrilluccicanti
alla finestra -No perché sai, in questo caso potremmo chiamare una cosa del
tipo XFiles e farci coprire di sold..- mi blocco mettendo a fuoco il marasma
sotto i nostri occhi, che danno direttamente sul parco (perché chiamarlo
giardino sarebbe incredibilmente riduttivo)
Che Buddha succede?
Mi ritiro nel momento in cui un flash mi investe in pieno, immortalando un’
espressione da Guinnes per l’ intelligenza
"Chiudichiudichiudichiudi!!!!" sclera Feeni tirando in un colpo secco
le tende viola di un tessuto semitrasparente quanto leggero
Rimaniamo per un paio di minuti a fissarci in trans, in piedi, io in intimo con
la testa di Doraemon sotto braccio e lei in versione degrado umano, con due
bustine della spesa che fungono da ciabatte (misteriosamente sparite a quanto
pare)
"AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!"urliamo contemporaneamente prendendoci le
mani, saltellando
"SIAMO FAMOSE CAAAAZZZZOOOOOO!!!!!!"
"SIAMO DUE FIGONE MALEDETTEEEEE!!!" mi dà man forte la cosina sexy
davanti a me
"I paparazzi!!!SIAMO VIPPPSSSS!!!!!!"
rido inciampando in una lattina di fagioli istantanei
"Finiremo in TV!!!!Siiiiii!!!!!" si gasa la Caccola, prendendomi al
volo e buttandomi sul letto a due piazze
"Accendila, accendilaaaa!!!!"
voce da sotto i cuscini
"Magari ci siamo, si!"
"BILL MERDA TI DISTRUGGEREMOOOO!!!" urlo al limite della pazzia
mettendomi sù la testa del pupazzo e riemergendo da un paio di etti di piume
La Gem comincia a girare i primi 5 canali della maxi TV al plasma, convinta a
quanto pare di intravederci in uno show dei Teletubbies, in un programma di
cucina e in tre telegiornali locali.
Quando arriva al canale 24 mi stupisco della resistenza del telecomando, tanta
è la forza esercitata da Cleopatra su quel povero oggettino inerme argentato.
"..Merda.." soffia cadendo pesantemente seduta sul nostro letto
matrimoniale
"..Gemelli Merda.." incalzo
Sobbalziamo nel momento in cui il telefono della camera inizia a trillare una
briosa melodia primaverile
"Chi cazzo è..?" grugnisco nell’ apparecchio ancora con lo sguardo
fisso su un’ esplosione di una bomboletta spray nella gabbia di un cerbiatto,
ormai schiattato
"Nina, te lo chiederò una sola volta.Una" soffia calmissimo Addy nel
mio orecchio pieno di metallo "Li hai chiamati tu?"
Ci metto un minuto a collegare l’ informazione all’ immagine dopodichè
squittisco nel citofonino un qualcosa del tipo “Ma sei scemo?”
"Oddio per qualche istante ho temuto che fossi davvero così
cretina.." ridacchia da solo lasciandomi basita a prendere freddo
"ADRIAN LO SO’ CHE SEI TU!!!" urla la Caccola per farsi sentire
"CHE CAZZO SUCCEDE?"
"Si appunto" infierisco "Che diamine è quel casino di gente là
sotto?Perchè mai avrei dovuto chiamarli io poi?"
"Perché sei una pirla megalomane in cerca di celebrità?" Colpita in
pieno
"Nooooooo ma che cattiverie perverse ti vengono in men.." cerco di
replicare agitando una manina in aria
"Shhh mi è appena arrivato un fax del responsabile del Residence.."
minchia, questa si chiama velocità "..I Tokio Hotel sono nella boutique
qua sotto a fare spese a quanto pare.."
"NO QUESTO E’ TROPPO, ORA SCENDO E.."
"Cosa??" mi si avvinghia alla gamba Fee, curiosa come un makako
"I Cosi Merda stanno facendo shopping, diretti da chissà chi.."
spiattello ferocemente
"Enne fammi parlare con entrambe, avanti da brava.." mi incoraggia il
coach, riuscendo a farmi spingere svogliatamente in tasto del vivavoce
"Bambine io scendo a parlare con il proprietario per vedere cosa si può
fare per far sparire questi rompipalle.."
"Chi i Gemelli Mershwd..?" Fee mi spiaccica una mano sulla bocca
trattenendo una risata
"I giornalisti, testa verde.. Voi..non fate cazzate, intesi?" lo
sento ammorbidirsi in un sorrisino di chi la sa lunga
"Del tipo scendere urlando RITIRATEVI DAL MERCATO brandendo un qualsiasi
oggetto infiammabile da lancio?"
"Ja Fuhrerrrr!!!" urla la Gemy nell’ apparecchio sbattendolo nel suo
appoggio, prima di farmi mandare a quel paese da un uomo che ha da poco
ritrovato la pace interiore
Io e la mia goccia d’ acqua ci guardiamo qualche secondo per poi cadere di
schiena, pesantemente, sul letto
"Io quei due non li sopporto più.." sputo calciando via un cuscino
azzurro harem
"Mmhh…" mugugna il mio amoricino contro la mia spalla
"Perché tu no scusa?" mi tiro sù fissandola sconcertata
"No è che.." mi guarda attorcinandosi una ciocca perfettamente
pilastrata intorno all’ indice, mordicchiandosi il labbro inferiore
"Cosa??Fee cosa che?Non c’è nessun che!Quei due sono il MALE,
capisci???" la scuoto per un braccio, abbastanza alterata
"Addirittura" scoppia a ridere lanciandomi il faccione del pupazzo
blu in faccia
"Si si nega pure l’ evidenza, sperimenterai il male assoluto sulla tua
pelle" sputo alzandomi e dirigendomi verso la vasca/doccia che troneggia a
ridosso del muso, fiancheggiando il mega letto matrimoniale
Mentre lancio i vestiti a caso per terra e infilo un piede nella vasca di marmo
mi rabbuio per qualche secondo.
Nemmeno le risate della mia consanguinea riescono a sollevarmi di morale come
da solito.
Perché solo io sembro aver ingaggiato uno scontro personale con quella sottospecie
di band mangiasoldi?
Nessuno del gruppo sembra realmente interessato alla battaglia (da me?)
avanzata, questione del singolo esclusa.
Gard vive un’ esistenza fuori dal mondo, circondato da cosce e litri di birra,
Hansi è un pacifista nato e (aimè) per quanto possa amarmi e appoggiarmi in
ogni questione fuori logica questa volta non sembra motivato a ingaggiare un
vero e proprio scontro.
Adrian..beh..in situazioni normali avrebbe il controllo di ogni collaborazione,
efficiente e limpido..e poi ha appena ritrovato la pace karmika no?
La cosa che più mi spiazza però è Feeni.
Chiudo il mio cervello alle risate che mi rimbombano nelle tempie, provocate da
un mio manga particolarmente stupido che deve aver trovato tra la mia roba
sporca.
Perché mia sorella, no che dico, la mia anima, la Half, la persona che dà
sempre mi ha spronato, coccolato, protetta e appoggiato in ogni impresa ai
limiti della follia, ora..mi stà tirando bidone?
Chiudo gli occhi e mi abbandono al getto bollente, maledicendo in ogni lingua
quel sacco pulcioso di rasta.
Hai ancora poco da esultare Sacco Man.
Ti punirò, in Nome della Luna.
**
"Allora?Quando inizieremo le prove?" mugugna il nostro puttaniere
preferito con un quarto di animale non identificato in bocca.
"Mmh..domani?Sono già arrivate le altre band?" chiede Hansi
appoggiato alla spalla del suo boy-friend a tempo pieno nelle turneè.
Non cago di striscio la conversazione,
dedicandomi al mio purè di patate disintegrato, ormai.
"Si, dovrebbero essersi già sistemate negli alloggi questo
pomeriggio" chiude Addy pratico "Ho sentito dire che ci saranno band
tedesche della portata dei Rammstein e dei Nevada Tan"
Vedo la Gem quasi strozzarsi alla parola Rammstein, combattuta tra l’ istinto
di urlare e di ridurre le proprio funzioni vitali a -1, da suo solito nelle
situazioni di panico.
Gard le molla un paio di affettuose pacche sulla schiena per poi
incanalare la propria attenzione all’ elemento più silenzioso della serata,
stranamente non impersonato da lui stesso.
"Nina Williams?" mi prende per il culo sperando in una mia reazione
su Tekken V.
Alzo lo sguardo ferocemente zittendo ogni suo commento al riguardo.
"Aia..tira una butta aria qua.." cantilena il mio vicino con un
sorrisetto sgembo.
Stronzo.
Non ci provare nemmeno.
Non provare a farmi diventare la diva triste della serata, non voglio
attenzioni di questo genere.
"Si piccina cos’hai?E’ tutta la sera che te ne stai zitta..successo
qualcosa?" mi si para davanti Hansi, permettendo così all’ intera
formazione di interessarsi al mio comportamento quantomeno strano
Vaffanculo Gard.
Vaffanculo.
"Gemola..?" mi si piazza davanti la Half con un muso cretino
"Sei in emo-fase?"
Basta quella stupida parola di tre lettere per farmi sclerare.
"Non ho fame" sbotto alzandomi con un mezzo sorrisetto stupido,
cercando ingenuamente di mascherare la mia delusione.
Non rabbia, non scazzo.
Delusione.
"COOOOSAAAAA?????" mi urla addosso Gard contorcendosi dalle risate
"TU non hai cosaa???"
Mi avvio con il giacchetto argento sotto il braccio
sinistro e il pacchetto di cicche in mano, mimando un Ciao-Ciao di schiena.
Sono una cretina, si.
Nemmeno 1 minuto che mi sono accesa la sigaretta e mi sento abbracciare da
dietro.
"Che cazzo hai Piattola?"
Alzo gli occhi al cielo, sperando in un asteroide che mi colpisca in pieno,
piuttosto di affrontare un discorso simile con mia sorella.
"Niente.." provo a chiuderla in un clichè.
"Niente..?" mi soffia sul collo.
"Già..niente" cerco di sorridere ma la mascella non risponde ai miei
impulsi nervosi.
Bastarda.
Me la pagherai anche tu, sei nella lista nera, sappilo.
"Non la bevo, scusa" sorriso da un orecchio all’ altro.
"Affari tuoi" ghigno spengendo la sigaretta appena iniziata con l’
anfibio destro, violentemente.
"Vado in camera a provare" sentenzio allontanandomi dal luogo del
misfatto, velocemente per impedire possibilità di repliche.
Mi butto sul tappeto di cachemire con il basso nero lucido sulle gambe e
comincio a fare qualche giro per riscaldare le dita.
La testa segue le note, le anticipa, le accompagna.Sono un tutt’ uno con il
bambino che tengo stretto tra le braccia, il mio compagno di serate andate a
puttane, il mio analista.
Io e Fee iniziammo a suonare per gioco, anzi per errore.
Tutto iniziò circa qualche mese dopo il nostro 11esimo compleanno quando a
scuola venne organizzato per il giorno dei genitori un mini-concerto,
accompagnato di una recita scolastica.
In quel momento io e la Half credo fossimo in bagno a minacciare un bamboccio
cacasotto che ancora non ci aveva comprato la merenda, dopo giorni di pestaggi
e quando uscimmo dal bagno ci ritrovammo in sala comune con due bestie fra le
mani, rispettivamente una chitarra e un basso.
Mi scappa un sorriso ripensando alla prima volta che Feeni riuscì in un
solfeggio.
Raggiante.
Mi viene in mente solo questa parola quando ripenso a quel giorno di primavera.
Finisco la scala e reinserisco Gege nella sua custodia nera e bianca, con su
scritte di questi 7 anni passati a cazzeggiare, a piangere e a farmi sanguinare
le dita per arrivare dove sono.
No, non butterò via il mio sogno, il mio legame con quei cretini per una grana
con i Tokio Merda, dovessi distruggerli da sola.
"SPARTAAAAA!!!!" urlo saltando in piedi, nuovamente preda di un’
euforia ritrovata.
Yaaaap!
Esco fuori dalla suite in tuta, con le ciabatte a forma di conigli assassini,
scendendo i gradini 5 a 5.
Nessuno potrà mai fermarmi, io sono il Re dà mai fermarmi, io sono il Re si Spa..
"CAZZOCAZZOCAAAAZZZOOOO" urlo con una mano sul culo, mentre tento di
riprendere sensibilità nei tessuti del mio posteriore.
"Oddio ti sei fatta male?Mi sei arrivata addosso a velocità supersonica
non ti ho proprio vi.."
No.
Nononono!!!
Non è umanamente possibile.
La sfiga mi perseguita?
Ho il malocchio vero?E’ l’ unica spiegazione a
una casistica del genere.
"Stai attenta, la prossima volta ti lascio schiantarti per terra" mi
sorride storto Bill Merda.
"Che cazzo fai tu, scopettone da cesso?Ehh?" mi avvicino a lui,
riottosa.
Lo guardo truce e per poco non vengo inglobata da tutto quel nocciola così..così..semplicemente
così da voltastomaco, perché quegli occhi appartengono al mio nemico numero 1.
La Queen..maledetta sia.
"E’ un vero peccato.." sentenzia serio agitando una mano in aria.
"Cosa?Che la manicure a quest’ ora sia chiusa?O che tu abbia dimenticato
lo specchio in stanza?" lo prendo per il culo appoggiandomi al muro.
Lui si volta gelido, trapassandomi con quegli occhi maledetti.
Prima di scomparire dal mio campo visivo lo sento sputare non senza sforzo un
“Che tu sia così bella”.
Rimango circa un paio di minuti abbandonata alla parete, con lo sguardo fisso
su una mattonella particolarmente splendente.
Poi, la pazzia.
"BWAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!!!" la mia risata echeggia
per l’ intero corridoio letteo, potente e distorta
Ho rimorchiato.
No aspetta aspetta!!!
Non ho solo fatto colpo.
Ho rimorchiato Bill Kaulitz.
Ragazzino, questo è solo l’ inizio della tua fine.
Preparati.
***
Fee
Sbaglio o sono appena stata mandata a fanculo da mia sorella?
Rientro in camera di Hansi, dove abbiamo dato
fondo a tutto il servizio in camera, riempiendo la stanza di piatti più o meno
luridi.
Scavalco scazzata Gard, in quel momento impegnato
a leccare il fondo del suo piatto, e mi butto a peso morto sul letto,
“Allora?” Mi sento chiedere da Adrian, ma non
sono dell’umore giusto per apprezzare la sua solidarietà.
La pseudo-emo depressione, per altro ai miei
occhi ancora inspiegabile, di Nina mi ha lasciato dentro un’irrequietezza
fastidiosa e molesta. “Allora una sega..” Mugugno, seppellendo la testa tra le
coperte.
Che pallepallepallepallepalle. Mi gratto
la testa, trasformando la mia pettinatura in un gomitolo di nodi. Che pallepallepallepallepallepallepalle.
“Mhmghgh!” Gard interrompe sul nascere una mia
possibile scenata da stella del cinema decadente, battendosi duramente lo
stomaco con il pugno, nello sforzo di deglutire un quarto di bue. “Cazzo mi
stavo dimenticando!” Esclama poi rapito, sbarrando gli occhi per l’eccitazione.
Tutti noi lo guardiamo rassegnati, ben
consapevoli che le uniche cose capaci di smuovere l’animo del nostro Mastro
Macellaio sono culi, tette e cosce.”Occhio alla cazzata del secolo..” Mi
bisbiglia piano Hansi, e a malavoglia sono costretta a sorridere.
Il mio pupillo preferito ci guarda ad uno ad uno
raggiante “Abbiamo la camera a fianco degli Avenged Sevenfold!”
Attimo di silenzio.
Hansi sbatte le ciglia incredulo.
Adrian ci guarda tranquillo.
Gard rutta.
Ed io... “CAZZOOO!!!”
Sto vagando da più di mezz’ora per questo schifo
di albergo, ed oltre ad essere matematicamente sicura di essermi persa, sono
completamente a corto di fiato.
No, ora muoio..
Mi guardo intorno speranzosa, con l’espressione
di una molfetta fiduciosa, cercando un qualsiasi riferimento familiare intorno
a me.
Nada.
Mi accascio contro la parete, stremata e senza
forze, mentre mi reggo la testa tra le mani.
Mannaggia a Nina, porca puttana.
La sto cercando come una disperata solo per dirle
“ehi, Piattola, esci dal tunnel delle magliette a righe e delle frange
coprenti, ci sono gli Avenged Sevenfold che russano a una parete da noi!”
Questo perché abbiamo passato giorni e giorni a
fare le fanghérl rincoglionite su di loro.
Questo perché quando li abbiamo visti dal vivo la
prima volta, due anni fa, dire che abbiamo delirato è estremamente riduttivo.
Questo perché capisco che l’idea che Synyster
Gates e Zacky Vengeance siano a uno sputo da noi le faccia rizzare tutti i
peli.
Questo perché passavamo le giornate ad immaginare
come sarebbe stato, una volta famose, incontrarli da pari a pari e,
facendo finta di essere ubriache, usargli ripetuta violenza carnale.
Questo perché sono una cretina preoccupata per
l’umore instabile di una psicopatica.
Mi rialzo in piedi con un balzo, con una faccia a
metà tra il determinato e il folle “E ALLORA VAFFANCULO PURE A TE!”
Una risata mi distrae dai miei propositi
bellicosi.
Un tono di voce baritonale.
Un melodia più che certamente canzonatoria.
Dall’estremità opposta del lungo corridoio sento
l’avvicinarsi di alcune voci maschili, un coro di parole apparentemente slegate
tra loro che mi immobilizza sul posto.
Perché ho passato troppe ore con quelle voci
nelle cuffie del mio iPod in vita mia.
Perché senza bisogno di vederli in viso, so chi
si materializzerà tra poco di fronte a me.
Rammstein.
E il panico sale.
Cresce incontrollabile mentre sento le mie
ginocchia divenire molli, la testa svuotarsi e il sangue gelarsi.
Non ho assolutamente la forma mentale adatta per
incontrare le mie divinità nel mezzo di un hotel e uscirne sana di mente.
No, proprio per niente. Nel migliore dei casi
scoppio a piangere adorante e gli bacio i piedi.
Immobile, ancora penso al da farsi quando sei
figure mi si parano davanti.
Till e Flake, Oliver e Christian, Christopher e
Richard ci impiegano alcuni secondi a registrare la mia presenza, per poi
fermarsi di botto incuriositi.
"Si?" Domanda educato l'armadio a sei
ante qual è Till Lindemann.
Spalanco la bocca, vagamente consapevole del
rivolo di saliva che sta per colare a terra.
Mi. Sta. Parlando.
Sta parlando a me.
"Ehm.." Li guardo uno a uno. I loro
volti si sono fatti attoniti. Oddio Fee trova qualcosa da dire immediatementeeeeee!
"Servizio in camera?"
"In corridoio?"
MERDA! Così, faccio l’unica cosa sensata, al
momento.
VIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!
Scappo a gambe levate, incurante della
destinazione, mentre intorno a me scorrono corridoi lussuosi e principesche
porte decorate.
Senza fiato, chiamo l’ascensore, saltellando
fremente sul posto.
“Apriti, apriti, apriti, apriti…” Blatero
terrorizzata. “Dai cazzo! Apriti Sesamo!” Mollo un pugno alla parete.
Magari con un po’ di sana violenza..
Ecco appunto.
PLING!
A testa bassa mi infilo tra le porte scorrevoli,
fiondandomi all’interno e schiacciando a caso uno dei pulsanti.
Oddio, ce l’ho fatta.
Se non altro, per stasera non può umanamente
succedermi altro..
ho fatta.
l'hiacciando a caso uno
dei pulsanti.o corridoi lussiosi , la testa svuotarsi e il sangue gelarsi.
"Coff-coff.."
"AAAAAAAAAH!" Faccio un salto di mezzo
metro, i nervi così scossi da mandarmi in tilt le funzioni vitali primarie. Mi
devo ricordare di respirare. Con un mezzo giro sul posto mi volto con una mossa
di karate. Spettacolare.
"Eh?"
Ancora in posizione d'attacco, sbatto le ciglia
non molto sicura di quello che sto vedendo.
Parecchi centimentri più in alto dei miei occhi,
una testa fasciata da un cappello con frontino, con una multitudine di rasta
color miele poggiati su una spalla, mi fissa sconvolta.
No, questo è veramente troppo... Gemello Con
Cappello in ascensore.
Alzo gli occhi al cielo e scoppio in una risata
isterica da internamento istantaneo, accasciandomi al suolo. No vi prego,
ricoveratemi..
"Ma stai bene?"
Con la lacrime agli occhi sollevo lo sguardo
verso il suo, scossa dalle risate. "Ti sembro una che sta bene?"
"No, in effetti" Si fa pensieroso,
gratandosi il mento. "Cazzo! Allora l'hanno fatto davvero?"
"Di cosa stai delirando?" Chiedo,
tralasciando il fatto che sono ancora distesa per terra a rotolarmi dal ridere
e non sono nella posizione di dare giudizi.
"Perché in effetti anche la ragazza alla
reception mi pareva un po' alterata, quindi..." Mi ignora, continuando a
farneticare.
"Coso, ma si può sapere di cosa stai
parlando?"
"Hanno pubblicato in Internet le mie foto
nudo! Hanno sconvolto a che te a quando vedo..."
"Foto nudo?" Ripeto perplessa. "Mi
hanno sconvolto?" Scuoto la testa energicamente.
"Beh, si, sai com'è... cose di prima qualità
come questa.. " si indica il cavallo dei pantaloni ".. non se ne
trovano molte in giro"
No, mi sta sfuggendo qualcosa di questa
conversazione. "Di jeans fatti in quel modo?"
"Di quello che c'è dentro ai
jeans.." Alza malizioso un sopracciglio.
"La fodera?" Domando innocente.
Lo vedo cambiare espressione, passando dal
sorrisetto minchia-quanto-ce-l'ho-lungo-neanche-te-lo-sogni ad una smorfia di
impazienza. "Ma mi prendi per il culo?"
Colta alla sprovvista, strabuzzo gli occhi
"E perché?"
"Sto parlando del mio uccello porca
miseria!"
"Davvero?!" Chiedo attonita.
"Stavo facendo allusioni, capito?
A-llu-sion-i"
"Veramente è al-lu-sio-ni"
Una cappa di silenzio scende impetosa nel vano
dell'ascensore, che si apre su un corridoio vuoto, per poi ripartire subito, di
nuovo verso l'alto.
"Tu mi prendi per il culo" Sentenzia
infine lo pseudo musicista, incrociando le braccia sul petto.
Sbuffo, al culmine dell'esagitazione. "Senti
qui, questa serata è stata un delirio.." Mi alzo finalmente da terra , gli
vado incontro a muso duro e comincio ad elencare sulle dita "Sono in un
albergo così lussuoso che anche le pantegane in cantina vanno in giro con le
pattine, ho scoperto di avere gli Avenged Sevenfold nella camera affianco, mi
sono persa mia sorella, poi mi sono persa io, poi ho chiesto ai Rammstein se
gradivano il servizio in camera e adesso becco te in ascensore che mi parli del
tuo coso, per oggi il pieno di minchiate l' ho fatto!"
Nuovamente, la cabina si arresta, e l'inconfondibile
chioma di Nina fa capolino da dietro le porte scorrevoli. Lancia un'occhiata a
me, al Rastone e poi scoppia sguaiatamente a ridere "Ehi tu, nano senza la
minima idea del fashion! Mi sono rimorchiata tuo fratello!"
Non c'è mai fine al peggio.
***
Nina
Appena le porte dell' ascensore si
aprono tiro un urlo, dovuto probabilmente al disumano tasso di adrenalina che
ho in corpo.
Non registro molto distintamente le
parole esatte che mi escono dalla bocca (tanto per cambiare), ma l' espressione
sconvolta del Gemello Desideroso Di Entrare Nella Casta Dei Rastoni Disadattati
(che da oggi in poi chiameremo per comodità GDDENCDRS... massimo virtuosismo
della fonetica non trovate?) mi suggerisce di aver raggiunto il mio scopo, one
more time.
Nel momento in cui Fee mi lancia uno sguardo di puro ringraziamento, l' afferro
per la mano trascinandola via da quello scempio di uomo senza risparmiarmi un'
esclamazione del tipo "E se ti vedo ancora intorno alla mia metà
cromosomica ti castro"
Si beveee *____________*
"Amore ma..dove cazzo stiamo andando?" biascica per l' affanno la
Gemola
"No perchè, c' è una cosa che.." continua
"AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!" mi fermo, mi volto, la guardo.
Lo sguardo di Bambi assassinato, vitreo, sotto l' effetto di droghe pesanti.
"....devi assolutamente sapere.." conclude con aria rassegnata.
"Si beveeeee!!!!Offro io!!" squittisco ignorandola completamente, in
corsa verso l' Open Bar, che in questo momento mi appare come uno dei migliori
miraggi in una distesa desertica.
"Gemy aspett.." quasi si strozza per le risate, a circa un centinaio
di passi (zompi, per meglio dire) da me, che sono già con le braccia distese sul
bancone e la faccia da eroinomane in astinenza.
"Ma ciao bel fusto!" sbatto
un pugno sulla distesa di marmo che accoglie sonoramente la mia eleganza.
Il figaccione si volta leggermente spaventato per qualcosa che non recepisco
così, all' istante, e si tende in un sorriso professionale.
"Signorina.." denti bianchissimi.
Oh tu!
Quale cazzo di dentista frequenti dimmelo, che andiamo a fare la pubblicità
assieme!!
"Si un par di cazzi.Cosa mi offri?" spiattello a due centimetri dal
suo nasino alla francese.
"...Prego?"
Me lo mangerei, Gnaaam!
"Gemy non spaventare il personale" mi tira indietro per la cravatta
l' Half ridendo.
"Sempre a rovinarmi i giochi, stronza sovversiva, ecco cosa sei"
biascico con il broncio senza però mollare la presa dal bancone.
"Si, si come vuoi..Ey tu!" declama puntando il dito verso il
fustacchio "Che ci offri allora?"
L' espressione di Ken è impagabile, davvero!
"Beh abbiamo una vasta scelta tra Rum distillato del 96, Bordoux
invecchiato di.."
"No, tu mi fraintendi" cambia tono la frangia nero corvino accanto a
me "Ho chiesto cosa ci offri, non di recitarmi il listino bevande"
conclude mielosa, con uno sguardo abbastanza incazzato.
"Sono..ehm..desolato Miss ma il Residence non effettua alcun tipo di
favoritismo tra i clienti" si muove incerto passandosi una mano tra i
capelli cortissimi, puliti.
"E che cazzo vuol dire?" questa sono io, chiaro vero?
"Che dobbiamo pagare, ma non mi dire!" alza il tono sconsolata
Cleopatra.
"No, SARA' UNA SPECIE DI BATTUTA, PER FORZA!!..vero?" aggiungo
incredula.
Ken sposta lo sguardo da una gemella all' altra per circa un totale di 27
volte, contate.
"Enne, senti piuttosto..non hai idea di chi.." inizia prendendomi le
mani con occhi sognanti.
"Ho capito và" sospiro grave "Vado su e torno, e tu" butto
un' occhiata all' uomo plastificato "hai davvero un senso dell' umorismo
che fà cagare, sappilo".
Vedo Feeni stamparsi una mano sulla fronte e squotere la testa mormorando un sono
cazzi suoi.
"Ma..Mylady.."
"Non ho capito come ti chiami" lo interrompe la Gemy, ripresasi,
decisamente affamata di carne umana, fresca.
Porca!
Durante la missione di recupero del mio portafoglio leopardato, mi fiondo
addosso alle porte dell' ascensore, chiuse.
Tutte e 4 le coppie.
Opto allora per i gradini e forse devo ricominciare ad abbracciare la fede ed
il Signore, dato il miracolo compiuto che mi vuole ancora in piedi, dopo 13
rampe di scale.
Vedo la porta della nostra suite in lontanza, dorata, invitante.
Ditemi che è tutto finito, per favore..
"Ma la Madonna Illibata!!"
sclero nel mentre in cui becco un minigradino non previsto, che per poco non mi
fà schiantare a terra.
L'architetto deve essere una specie di genio.
Appena prendo in mano la tesserina magnetica, più morta che viva, e faccio per
inserirla nel congegno mi blocco gelata.
Voci maschili.
Potenti voci maschili.
Lingua incomprensibile.
Mi avvicino quatta quatta con il mio rinomato passo felpato alla suite 666,
poggiando l' orecchio sinistro (quello maggiormente decorato) alla liscia
lastra dorata.
"AHAHAHAHAHAHAHAH THIS IS JHONNY FUCKING CHRIST LADIES AND GENTLEMEN
AHAHAHAHAHAH"
Quella voce roca.
Quella risata che conosco a memoria.
Quel cazzo di slang che mi ha impedito per notti e notti di capire qualcosa
delle loro interviste.
Ma sopratutto, quel Fucking inserito a random nelle
conversazioni.
SYNYSTER GATES.
Oh mio fottuto Dio.
"WHAT A GENIUS!!" ruggito tra le risate varie a volume stratosferico
mi fà dare una capocciata alla porta per lo spavento.
Non può essere.
Non possono essere tutti quì, ora, a 30 centimetri da me.
"What the fuck.." pronuncia
una voce particolarmente bassa, prima di avvicinarsi.
NO.
Come nei peggiori film dell' orrore (con tanto di musichetta al seguito), vedo
a rallentatore la maniglia abbassarsi, permettendo allo sconosciuto con il
timbro da camionista di fare capolino.
La scena ha del patetico, seriamente.
Brian Harner, meglio conosciuto come Synyster Gates, mi appare davanti in tutta
la sua carica erotica, leggermente barcollante e con un' immancabile bottiglia
di birra in mano.
La mia mascella stà sguazzando nella mia stessa bava, che copiosa, si è
allargata sotto la mia minuscola figura.
I capelli sparati in aria mi ricordano che la Lead Guitar abbia preso da poco
appuntamento con un parrucchiere che sà come far morire una ragazza, la matita
nera che, immancabile, sottolinea quello sguardo da puttaniere nato, le labbra
sottili incurvate verso un angolo, e per finire l' anellino al naso, che mi
abbaglia in un flash di luce.
Dal vivo è così bello che mi terrorizza.
"Ey Lady..is all ok?" mi chiede appoggiandosi allo stipite, con una
deliziosa smorfia sulle labbra.
La sua voce è come musica per le mie povere orecchie e, con un gesto meccanico,
mi porto due dita al naso incredula di non stare sanguinando.
"..Ey.." incalza con uno sguardo preoccupato, muovendomi un passo
incontro.
Cosa cazzo fai, stai femo lì!!!!!
Ehy..EHY CHE CAVOLO STAI..
Benissimo..ora si che stà bene.
Syn mi stringe con delicatezza una spalla scoperta, guardandomi fisso negli
occhi.
Non ho idea di cosa dica dopo, un pò per lo sconcerto ormonale, un pò perchè i
manzi americani, quando parlano, non fanno veramente capire un cazzo di
niente a nessuno, ma dopo un nanosecondo tutta la comitiva di armadi
tatuati esce allo scoperto, armati di bottiglie dall' elevato contenuto
alcolico.
Ora, vi spiego, io ho sempre avuto qualche complesso riguardante la mia scarsa
altezza ma ora, davanti a questi cosi, mi sento davvero ridicola.
Per poco non mi strozzo nel momento
in cui mi si piega davanti, sulle ginocchia, forse preoccupato per la salute
mentale di una sconosciuta o forse più probabilmente felice di aver spezzato la
monotonia di una serata alcolica, Zacky V.
Fossi nemmeno una cretina patentata,
mi muove davanti agli occhi un indice, che prontamente ignoro, concentrandomi
sugli occhi dell' oggetto della macchinazioni sessuali di mia sorella.
"La Vendetta.." biascico seria.
Noto poco più avanti Matt Shadows (CIAOOOOO BEEELLOOO) e il Nano (dicesi anche
Cristo) lanciarsi uno sguardo confuso, sentendomi pronunciare un rantolo che
non colgono, causa anche la barriera linguistica.
"..This girl is totally made.What a fuck, Rev, come here and see
her!!" esplode in una risata Mr. Vendetta, seguito a ruota da tutti gli
altri, mentre il Reverendo mi si avvicina e con un' alitata pestilenziale
biascica qualcosa del tipo "No, no, non si fà".
EHH???
Mi hanno preso per una tossica?!?
Apro la bocca per replicare ma mi ritrovo con il cervello annacquato a fissare
Synyster Gates che se ne stà in disparte con un sorrisetto sulle labbra e le
braccia incrociate sul petto possente.
L' idea di boccheggiare forse non è stata la migliore trovata del mondo, perchè
vengo presa di peso da Zacky che mi dice qualcosa a proposito della reseption e
della mia camera, in una risata, mollando i Diavoli lì, ancora intenti a
spanciarsi.
Che davvero voglia chiedere in che stanza sono per assicurarsi che arrivi
intera?
Sono quasi tentata di spiegargli a gesti che sono nella camera davanti alla
loro e per questo motivo, impalata in corridoio, ma poi mi ricordo che, DIO,
sono in spalletta a quel togo dello Zaccolo e decido di chiudere la bocca una
volta tanto.
"Ok girl, here we are..Now, stay
here one moment please and don't make stupid stuffs" conclude facendomi
sedere al riparo di una colonna della hall, in una risata argentina battendomi
(un pò troppo forte) sulla spalla.
Tempo che lo vedo allontanarsi riprendo i sensi, strabuzzando gli occhi e
portandomi una mano alla bocca.
Stò per vomitare.
Mi alzo di scatto in piedi e comincio
a correre in Direzione Sorella, per avvertirla che, SANTA MADONNA ILLIBATA
GRAZIE, i Manzi esistono davvero, fisicamente, in tutta la loro tamarrissima
essenza corporea, e "dormono" a 10 passi dalla nostra benedettissima
stanza.
Nel percorso ad ostacoli urto:
- un vaso Ming
- un cameriere con un vassoio colmo
di aragoste, vive, in mano
- una grassona urlante con un' aragosta aggrappata al proprio decolltè
- il baboncino della grassona
Sudata, allucinata, sconvolta e ansante vedo in lontananza la Gemy, tenacemente
ancorata al bancone, in fase rimorchio.
Mi blocco nell' istante in cui si volta verso di me, perplessa, mentre il
povero BarMan se la batte furbescamente, forse a dare le proprie dimissioni,
chissà.
"Oh, dove cazzo eri finita?Stavo
per chiamare i pompieri!!" mi urla dall' altro lato della sala
preoccupata.
"Gemy.." la fisso esaltata, sfoderando un sorriso raggiante "BENVENUTA
ALL' INFERNO!!!"
Fine Capitolo
CAUTION
Le autrici tengono vivamente a precisare che:
La suddetta Fan Fiction non è finalizzata a diffamare (come se ce ne fosse
bisogno..) i TH.
Visto il contenuto dei commenti le autrici avrebbero dovuto pubblicare la
suddetta precisazione molto prima, indi, lo scritto non tende ad assumere
sembianze di una Anti, ma semplicemente una veritiera e comica rappresentazione
della natura dei personaggi secondo le sopracitate cretine.
Le writers si scusano nel caso abbiano proposto un' immagine offensiva (i
problemi della vita) degli artisti (solo i TH) descritti.
La Caution rappresenta unicamente una tardiva azione di precisazione e non una
risposta a discussioni effettivamente avvenute (non vi azzardereste, lo
sappiamo <3).
Si ringrazia per la cortese attenzione.
Risposte ai (gentilissimi ed apprezzatissimi) commenti:
Anna94_17 Tesoro, puoi bruciare quello che vuoi,
basta che dopo ti disfi delle prove e non ci citi in tribunale *____*
Noi incoraggiamo solo alla distruzione, ma non ci prendiamo responsabilità in
norma legislativa.
kiki91 Una fan dei Merdini *__________* sarai
mica la prima che commenta questa FF? Grazie mille dei complimenti, un cinque a
tua mamma.
Il fumo prima di tutto..sempre ben trattato, ricorda.
Si ringrazia anche LuLLaby4LuCiFeR e
Chiara, per i bellissimi commenti dispensati in ordine, sul blog di
Re i e in contatto privato a lucilla_bella.
E ci scusiamo con tutti per la lunga, lunga, lunga (ma luuuunga) attesa.
In compenso siamo maturate *O*
Siete tutti invitati al nostro party in soffitta.
Giusto per fornire una più dettagliata panoramica del
Residence, abbiamo deciso di postare le foto ispiratrici (il resto è
puro genio, tutto Made in Italy):
Resident http://img363.imageshack.us/my.php?image=1000991we8.jpg
Reseption http://img528.imageshack.us/my.php?image=5282v00ab4.jpg
Zona lounge-bar
http://img171.imageshack.us/my.php?image=helix20lounge20baryv1.jpg
Corridoio A7X & Vile B
http://img528.imageshack.us/my.php?image=320861at6.jpg
Nina&Fee' s Room
http://img363.imageshack.us/my.php?image=8305yo4.jpg
Ultimo E Strategico Punto Finale
Gli Avenged Sevenfold sono Californiani. Grazie al cazzo direte voi. E invece
NO.
Perché li abbiamo fatti parlare in inglese *TADAAAAAN!*
E va bene che sono 3 frasi elementari (per chi avesse dubbi esistenziali
suggeriamo l' affidabilissimo aiuto di google) e già dal prossimo capitolo, la
lingua masticata da quei cinque tori muschiati sarà eliminata, per problemi di
ordine pratico/ tecnico e per voglia di sbattersi totalmente assente.
No, cioè..in realtà è per il gentile pubblico ecco..*proprio*
Ok, abbiamo mentito.
Che perfido duetto (che birichine/che mascalzone/che
birbantelle) siamo.
Abbiamo deciso di risparmiarvi le varie tappe del parto per la scelta del
titolo di questo capitolo.
I nostri cuori avevano smesso di fuonzionare regolarmente, vi vogliamo troppo
bene per essere così spietate.
Pace e Amore.
|