Pretty Cure Lyrical Arcana-01
Futari Wa Pretty Cure Lyrical Arcana
Una fanfiction crossover (Pretty Cure Max Heart / Splash Star, Magical Girl
Lyrical Nanoha & Arcana Heart) scritta da: Justice Gundam
Ehilà, ragazzi! Eccomi qui, sono tornato!
Ma come, direte voi, mentre è ancora impegnato con le fanfiction di Digimon e
di MegaMan NT Warrior? E mentre stiamo ancora aspettando che prosegua quella
storia di Sonic X? Heheheee... che ci posso fare, se adoro scrivere fino a
questo punto? E' la mia passione più grande, il mio modo di mettere la mia
fantasia su carta. O, in questo caso, online! Scrivere permette di esprimere
pienamente i propri sentimenti e le proprie emozioni, permette di creare nuovi
mondi dal semplice pensiero...
Oh, cavolo, sto cominciando a fare un discorso filosofico... Meglio che mi
interrompa, prima di partire per la tangente!
Comunque, questa volta mi voglio cimentare con un crossover... e più
esattamente, si tratterà di un crossover tra alcune delle mie serie shoujo
preferite! Di cosa si tratta?
Innanzitutto, Pretty Cure! Ebbene sì, sono diventato un patito delle "eredi
spirituali" di Sailor Moon! Adoro a dismisura il coraggio e l'imbranataggine di
Nagisa, e la dolcezza di Honoka... e la terza stagione, Splash Star, da poco
andata in onda su Rai Due, non ha fatto altro che confermarmi come un fan di
questa serie, anche senza che ci fossero le Pretty Cure originali! Saki e Mai si
sono dimostrate delle degne sostitute, aiutate in questo anche dalle grandiose
Michiru e Kaoru! E poi, ci sono la quarta e la quinta serie ancora inedite, che
però mi ispirano molto... anche se hanno una formula più tradizionale, i
personaggi sono parecchio interessanti!
Pretty Cure: ovvero, quando Sailor Moon incontra Dragon Ball Z! E' uno dei
motivi principali per cui mi piace...
E poi, abbiamo il popolare (in Giappone) Magical Girl Lyrical Nanoha: sono
sicuro che i lettori italiani si affezioneranno a questa coraggiosa bambina che
lotta per il bene e la giustizia con un bizzarro connubio di magia e tecnologia.
E' un anime molto bello, colorato e avvincente, con una caratterizzazione dei
personaggi decisamente complessa: e ovviamente, ci sono dei combattimenti che
vanno visti per essere creduti, e dai quali, incredibile ma vero, nascono spesso
delle profonde amicizie! No, non sto scherzando! Pensate che, nel gergo dei fan
di questo anime, quando Nanoha sconfigge un avversario, si dice che ha "fatto
amicizia" con lui/lei! ^_^
E per finire, ma non certo ultimo, abbiamo Arcana Heart, uno spettacolare
videogioco di combattimento uno contro uno - in stile Street Fighter, tanto per
intenderci, ma più simile a Guilty Gear che altro - che vede come protagoniste
undici ragazze dotate di strani poteri magici, e capaci di controllare il potere
di misteriose creature magiche chiamate Arcani. Con l'aiuto di questi protettori
soprannaturali, la protagonista Heart e le sue amiche Saki, Maori, Lilica e
Ioriko cercano di impedire che si verifichi una catastrofe dimensionale...
Ma avrete modo di conoscere meglio questi personaggi e i mondi da cui
provengono man mano che leggerete la mia storia! Intanto, giusto per collocarvi
temporalmente, sappiate che la storia è ambientata poco dopo la conclusione di
Pretty Cure Max Heart, pochi mesi dopo che Nagisa, Honoka e Hikari hanno fatto
di Re Jyaku lo zimbello di tutti gli orrori cosmici! ^_^
(Seriamente, un essere come Re Jyaku, che rappresenta l'annientamento
totale... che perde TRE volte contro due scolarette? Abbiamo fissato un nuovo
record negativo, mi sa...)
Comunque, le nostre eroine si preparano ad affrontare il loro primo anno di
liceo... e per Nagisa, questa è una grande notizia, in quanto significa poter
vedere più spesso il suo amato sempai Fujipi! Nel frattempo, Hikari è passata in
seconda media... e conosceremo delle nuove arrivate all'accademia Verone! Nel
frattempo, forze misteriose si stanno avvicinando alla Terra... e nessuna di
esse ha intenzioni particolarmente buone nei nostri confronti...
In particolare, faremo la sgradita conoscenza dell'Impero del Male di Dark
Fall, guidato da un essere diabolico in grado di competere in potenza e crudeltà
con Re Jyaku: il terribile Lord Akudaikahn, deciso a distruggere tutto e tutti!
Le Pretty Cure, assieme a delle inaspettate alleate, dovranno fare fronte comune
contro questi pericolosi nemici... e già che ci sono, scoprire qualcosa di più
riguardo i Jewel Seed, il mai sentito prima Giardino degli Elementi, e la
misteriosa organizzazione chiamata Dipartimento Amministrativo Spazio-Temporale,
che già da tempo controlla gli eventi. C'è un bel pò di carne al fuoco, eh?
Meglio, questo vuol dire che si prepara un'altra lunga e (spero) avvincente
saga! Oh, e per chiunque fosse interessato... non preoccupatevi, più avanti
nella saga (non in questa storia ma nei seguiti) entreranno in scena anche le
Pretty Cure della quarta-quinta serie: Nozomi / Cure Dream e le sue allegre
compagne!
Insomma, si prospetta una simpatica riunione di Pretty Cure e di altre eroine
trasformabili!
Okay, fatta la prefazione, passiamo al disclaimer:
Pretty Cure e tutti i marchi registrati ad esso collegati sono di proprietà
della Toei Entertainment
Magical Girl Lyrical Nanoha e tutti i marchi registrati ad esso collegati
sono di proprietà della Sunrise
Arcana Heart e tutti i marchi registrati ad esso collegati sono di proprietà
della Examu e della Atlus. Sì, proprio quelli che hanno fatto la spettacolare
accoppiata di Trauma Center per Nintendo DS!
Tutti questi marchi sono stati usati senza scopo di lucro, a puro scopo
ricreativo. L'autore non trae alcun profitto da questa storia... se non, forse,
di allietare la giornata a qualche fan di anime!
Bene, detto questo... tuffiamoci nel mondo di queste grandiose eroine, e mi
raccomando... allacciatevi le cinture di sicurezza, perchè sarà sicuramente una
storia piena di azione ed emozioni!
Grazie mille della vostra gentile attesa... e buona lettura!
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Capitolo 1 - Nuovi nomi nella leggenda
Tokyo, la capitale del Giappone. Sinonimo di efficienza, affollamento, treni
della metropolitana che andavano e venivano, traffico... e di chissà quante
altre cose che normalmente si associano allo stile di vita giapponese! Una città
sempre piena di vita, sempre interessante e affascinante, in cui tradizione e
modernità convivono fianco a fianco.
Quel mattino di un giorno di primavera, la popolazione di Tokyo si era
svegliata come al solito, e aveva subito iniziato le proprie attività
quotidiane. In particolare, molti studenti e studentesse dell'accademia Verone,
una delle più conosciute scuole della grande metropoli, si stavano godendo
l'ultimo giorno di vacanza, prima che l'anno scolastico ricominciasse... e
questa, per gli ammessi al primo anno di liceo, era occasione di grande
emozione. Si apprestavano a vedere un nuovo mondo, ad affrontare nuove sfide...
e ad affrontare un anno più impegnativo, che avrebbe iniziato a plasmare il loro
futuro!
In quel momento, davanti all'ingresso del liceo Verone, stavano due figure
ben conosciute tra gli allievi dell'istituto... due ragazze che, quasi volessero
prepararsi psicologicamente per l'anno che stava per iniziare, si erano
incontrate vicino alla loro scuola, e stavano in quel momento guardando con
espressione emozionata le porte che il giorno dopo avrebbero varcato per la
prima volta!
"Ancora mi riesce difficile crederci... stiamo per iniziare il nostro primo
anno di liceo!" disse una bella ragazza dai lunghi e ben tenuti capelli blu
notte, con occhi dello stesso colore, vestita con una graziosa maglietta a
quadretti bianchi e verdi, una gonna dello stessocolore, e scarpe bianche. Dava
l'impressione di una ragazza dolce e affabile e di una studentessa
coscienziosa... e chiunque la conoscesse sapeva che l'impressione non era per
niente ingannevole! La quasi sedicenne Honoka Yukishiro, infatti, si era creata
la fama di piccolo genio tra e sue coetanee per la sua curiosità, la sua
prontezza di pensiero e il fatto che sembrava sapere sempre tutto, soprattutto
in fatto di scienze o di storia! E non era un caso che, alla fine del precedente
anno scolastico, si fosse diplomata a pieni voti! Come se non bastasse, era
anche popolare tra i ragazzi, grazie al suo fascino e alla sua gentilezza...
insomma, era per molti versi la studentessa più ammirata e invidiata
dell'accademia!
"Ne abbiamo fatta di strada da quando ci siamo conosciute, vero? A volte mi
sembra quasi ieri..." continuò Honoka, voltandosi verso la sua migliore amica,
che si trovava in piedi vicino a lei... e che rispose con uno dei suoi
contagiosi sorrisi, e un cenno affermativo!
Nagisa Misumi, la migliore amica di Honoka, era una ragazza più o meno della
sua stessa età... e le somiglianze tra le due finivano lì! Nagisa, infatti, non
era straordinariamente bella, con i suoi corti capelli biondo scuro-rossicci,
sempre un pò scompigliati, e i suoi occhi del colore dell'ambra... ma aveva
un'aria simpatica e carismatica che le permetteva comunque di spiccare in una
folla. Anche come carattere, le due erano le facce opposte della stessa
medaglia. Dove Honoka era calma e posata, Nagisa era sempre entusiasta, e
un'inguaribile ottimista. Dove Honoka era razionale, Nagisa era impulsiva. Dove
Honoka era appassionata di scienza, Nagisa lo era di sport (a dispetto del fatto
che non sapesse nuotare...). Ma, come aveva detto Honoka alla loro amica comune
Hikari durante la gita a Kyoto del precedente anno scolastico, i valori che
condividevano erano gli stessi... ed era anche per questo che ora, nonostante
all'inizio avessero avuto qualche problema ad intendersi, erano così grandi
amiche e passavano così tanto tempo assieme...
"Già... il tempo è proprio volato, Honoka!" rispose Nagisa, guardando i
cancelli del liceo. In quell'occasione, indossava una maglietta rosa a maniche
corte con i pantaloncini bianchi, e scarpe anch'esse bianche su calzini rosa,
tenendo fede alla sua fama di sportiva. "E dire che sono passati quasi due anni
dal giorno in cui ci siamo conosciute, e abbiamo fatto l'incontro che ha
cambiato la nostra vita..."
Un oggettino bianco dalle bordature azzurre che la ragazza dai capelli più
corti teneva appesa alla cintola si agitò improvvisamente, in risposta alle sue
parole. "Sì, hai ragione... ancora mi ricordo di quando ci siamo incontrati per
la prima volta, mepo!" disse una vocetta acuta che sembrava provenire dallo
strano oggetto simile ad un cellulare... prima che una testa tonda dai grandi
occhioni neri, lunghe orecchie simili a quelle di un cagnolino, e una corta
pelliccetta dorata con dei segni azzurri sulle guance e sugli occhi spuntasse
fuori dalla custodia, sorridendo come il gatto del Cheshire! "Tu eri là al
balcone di camera tua... e io ti sono caduto proprio in testa! Certo che come
incontro è stato abbastanza rocambolesco, vero, mepo?"
Nagisa alzò gli occhi al cielo, sorridendo con aria falsamente esasperata.
C'era da aspettarselo che Mepple, l'eroe del Giardino della Luce, avrebbe preso
parte a quella conversazione...
Già, Mepple e la sua amata Mipple... le creature provenienti dalla dimensione
parallela conosciuta come Giardino della Luce che avevano conferito loro i
poteri grazie ai quali, in due diverse occasioni, Nagisa e Honoka avevano
salvato il mondo, e forse l'universo intero, dalla distruzione totale! Erano
passati quasi due anni dal giorno in cui le due amiche avevano trovato le
custodie in cui i due esserini erano fuggiti dal Giardino della Luce, minacciato
dalle folli ambizioni di Re Jyaku, sovrano del mondo senza luce di Doutsuku, e
detentore del potere dell'annientamento... due anni dal giorno in cui si erano
trasformate per la prima volta nelle Pretty Cure, le guerriere leggendarie con
il compito di proteggere il Giardino della Luce e le Prism Stones dalle mani
delle forze del Male, e avevano affrontato Pissard, il primo dei servitori di Re
Jyaku! E fin da quel giorno, escludendo un breve periodo tra la fine della
seconda media e l'inizio della terza, Nagisa e Honoka avevano sempre vissuto
assieme ai loro amici dell'altra dimensione, mantenendone segreta l'esistenza.
Ora che Re Jyaku e la zona Doutsuku erano stati distrutti definitivamente, poi,
potevano godere della loro compagnia ogni giorno, senza timore che
all'improvviso le loro mascotte percepissero qualcosa di malvagio! E poi, non
erano certo venuti da soli, visto che i due piccoli principi del Giardino della
Luce, Pollun e Lulun, ora vivevano con Hikari...
"Già... certo, lo dici tu che è stato rocambolesco!" affermò Nagisa, ironica.
"Prova a immaginare io come mi sono sentita, a ritrovarmi con un peluche
parlante che mi diceva che ero una specie di supereroina che doveva salvare il
mondo da un tizio grosso e cattivo che voleva farci fuori tutti! Non ci potevo
credere, punto!"
Mepple storse il naso, e il suo grazioso musetto assunse un'espressione
offesa. "Hey, bada a come scegli le parole, tu! Io non sono un peluche, mepo!"
ribattè, accompagnando la frase con quello strano tic verbale che tutti gli
esserini della sua razza sembravano avere. Per quanto il tempo fosse passato,
Mepple continuava ad essere il solito, ironico, insostituibile brontolone e
ruffiano...
Honoka guardò verso la custodia che teneva con sè, e proprio allora Mipple,
la principessa della speranza, fece capolino da essa! Di aspetto, ricordava un
pò la sua controparte maschile, ma era rosa con delle decorazioni rosse, e le
orecchie avevano una forma molto diversa, oltre al fatto che aveva uno sguardo
più dolce e un aspetto meno iperattivo del suo compagno. "Posso dire che questi
che ho passato assieme ad Honoka sono stati i due anni più belli della mia vita,
mipo! Quando ci sono arrivata per la prima volta, non credevo che il Giardino
dell'Arcobaleno fosse un posto così bello, mipo! E invece, ho conosciuto delle
persone fantastiche come te, Honoka... e ho potuto stare assieme al mio caro
Mepple, mipo! Non so proprio come potremmo sdebitarci con voi, ragazze! Se non
fosse stato per voi, chissà come sarebbe andata! Mipo!" esclamò con la sua
vocetta simile al canto melodico di un usignolo.
"Heheee... addirittura, Mipple!" si schernì Honoka, sempre restìa ad
accettare lodi eccessive. "Io... ho semplicemente fatto quello che pensavo fosse
mio dovere... e poi, non potevamo certo non aiutarvi, visto che siete venuti da
noi a chiederci una mano, e noi eravamo le uniche che potevano darvela! Anzi, è
stato un piacere aiutarvi! Non c'è bisogno che voi ci ringraziate tanto!"
"Comunque, la mia Mipple ha ragione, mepo..." disse Mepple, guardando con
affetto la sua bella, che arrossì come una scolaretta al primo appuntamento. "E'
stato grazie a voi se tutto è andato a posto, alla fine... e anche se Nagisa
continua a svegliarsi tardi la mattina, e ad abbuffarsi regolarmente come un
aspirapolvere, posso dire che vi dobbiamo gratitudine, mepo!"
"Hahahaaa, di niente, Mepple, è stato..." iniziò a dire Nagisa, prima che il
senso di quello che Mepple aveva detto le apparisse chiaro... e il suo viso
assumesse improvvisamente un'espressione minacciosa! "HEY! Chi sarebbe quella
che si abbuffa come un aspirapolvere e dorme fino a tardi, di grazia? Tu SAI Che
sta rischiando grosso, vero?"
Mepple chiuse gli occhi e annuì con aria da saccente. "Heheee... non c'è
bisogno che te la prenda tanto, Nagisa; io sto solo dicendo la verità,
mepo!"
"Grrr... tu stai giocando col fuoco, Mepple, questo lo sai, vero?"
Mentre Nagisa guardava con comico furore il suo amichetto del Giardino della
Luce, Honoka fece un mezzo sorriso e chiuse gli occhi, una goccia di sudore che
le scendeva lungo i lisci capelli blu! "Eccoli, sono alle solite! Quei due non
riescono proprio ad andare d'accordo senza litigare..."
Mipple sospirò, abituata a vedere questo lato canzonatorio del suo eroico -
ed egocentrico - Mepple. "Già... ormai sono due anni che... mipo!"
Improvvisamente, la Principessa della Speranza si ritirò nella sua custodia,
sorprendendo Honoka... e anche Mepple, che stava per ribattere a Nagisa con una
delle sue battute sarcastiche, sobbalzò e si trasformò di nuovo in quella sorta
di cellulare. Nagisa sbattè gli occhi. Se Mepple e Mipple si erano zittiti così
rapidamente, voleva dire che stava arrivando qualcuno...
"Hey, Nagisa! Honoka! Salve, ragazze, che sorpresa vedervi qui!" esclamò una
vivace voce femminile al lato delle due ragazze. Voltatesi in quella direzione,
Nagisa e Honoka furono liete di vedere che si trattava di due delle loro
compagne di classe alle medie: Rina Takashimizu e Shiho Kubota, che fin dalla
prima media erano state le amiche e compagne di lacrosse di Nagisa, e che per
estensione avevano accettato subito anche Honoka nella loro cerchia - per
quanto, all'inizio, credessero che Honoka fosse una specie di computer vivente,
per l'enorme mole di conoscenza che il suo cervello riusciva a contenere!
"Hey, Rina! Shiho! Anche voi da queste parti?" le salutò Nagisa, mentre
Honoka faceva un educato inchino. Le sue compagne di classe erano vestite come
ci si potrebbe aspettare da delle giapponesi di quell'età, in maniera graziosa
ma non eccessivamente vistosa nè di cattivo gusto, e tutte e due portavano con
sè una carica di entusiasmo che sembravano aver preso dalla loro compagna...
"Eh, già... avevamo deciso di andare a fare una passeggiata assieme, per
goderci l'ultimo giorno di vacanza... e visto che c'eravamo, abbiamo fatto un
salto qui, alla nostra cara vecchia scuola!" affermò Rina, alta e castana, con i
capelli legati in due code laterali. "E per un incredibile caso, abbiamo
incontrato anche voi! Certo che, quando si dice la fortuna..."
"E' vero, è vero, è vero!" esclamò Shiho come una mitragliatrice. Per qualche
motivo, la ragazzina più bassa, dai capelli rossi a caschetto e appassionata di
cinema - al punto che aveva già deciso che da grande sarebbe diventata una
regista -, aveva l'abitudine di ripetere tre volte la stessa parola all'inizio
di un discorso. "Allora, Nagisa, Honoka, voi che dite? Come pensate che sarà il
nostro primo anno di liceo? Non vi sentite emozionate all'idea di entrare in un
periodo così importante della nostra vita?"
"Heheheee... in effetti, non ti posso nascondere che la cosa mi mette un pò
in ansia..." affermò Nagisa con una risatina nervosa e una mano dietro la nuca.
"Dopotutto, questo sarà un anno più difficile... però, in effetti, sono contenta
di iniziarlo! Credo che... sarà un anno molto interessante!"
A quella risposta, Shiho e Rina si guardarono entrambe negli occhi, con
l'aria di chi la sa più lunga... e, con grande sorpresa di Nagisa e Honoka,
sfoderarono un ghigno da furbette e si voltarono di nuovo, sghignazzando in
maniera buffa, verso di loro!
"Hm?" chiese Honoka, sbattendo gli occhi con espressione interrogatica. "Che
succede, ragazze? Abbiamo... detto qualcosa che non va?"
Rina ridacchiò tra sè. "Heheheee... no, no, niente, Honoka-san... è solo che
mi è venuto da pensare che forse... ci è venuto in mente un altro motivo per cui
a Nagisa piacerà molto quest'anno!" rispose, gettando un'occhiatina d'intesa
all'ex-capitano della squadra di lacrosse.
Nagisa storse il naso. quando le sue compagne iniziavano con quelle frasi
sibilline, voleva dire che stavano implicando qualcosa... "Ehm... voi due, cosa
state cercando di dire?" chiese, a metà tra l'imbarazzato e l'infastidito.
La risposta fu che Shiho indicò dietro di lei, con un sorrisetto malizioso
sulle labbra. "Beh... guarda un pò chi sta arrivando!"
Un pò confusa, Nagisa si voltò lentamente... e i suoi occhi si spalancarono
fino a diventare delle dimensioni di piattini da tè, con le pupille ridotte a
capocchie di spillo, il suo viso divenne più rosso dei capelli di Shiho, e il
suo cervello passò immediatamente alla modalità risparmio energetico! Quando
anche Honoka volse lo sguardo in quella direzione, il motivo della reazione
della sua amica le apparve subito chiaro!
"Oh, ma che combinazione! Non immaginavo di incontrarvi tutte qui!" affermò
un ragazzo di bell'aspetto, dai capelli castani scuri un pò lunghi e vestito
sportivamente, con tuta grigia e scarpe da ginnastica, mentre si avvicinava a
passo di jogging al gruppetto di ragazze. "Buongiorno, Honoka! Buongiorno,
Misumi-san... Kubota-san e Takashimizu-san! Come mai tutte qui?"
"Buongiorno, Shogo!" rispose Honoka. Lei e le altre ragazze fecero un breve
inchino, anche se quello di Nagisa sembrava piuttosto rigido. "Nessun motivo
particolare... eravamo qui, e volevamo dare un'occhiata, visto che la scuola
comincia domani!"
Ebbene sì, si trattava proprio del ragazzo che faceva battere il cuore a
Nagisa: Shogo Fujimura, Fujipi per gli amici, stella della squadra di calcio del
liceo Verone come Nagisa lo era della squadra di lacrosse delle medie. Un
ragazzo socievole e tranquillo, un bravo studente, e amico d'infanzia di Honoka.
Di recente, lui e Nagisa si erano avvicinati molto, ed erano in rapporti più
stretti... ma la ragazza non era mai arrivata a confessare apertamente i suoi
sentimenti, visto che ogni volta che lui si avvicinava, o comunque entrava nel
suo campo visivo, la ragazza aveva un vero e proprio blocco psichico che le
impediva di dire quello che doveva!
Accidenti, si disse Nagisa mentre giocherellava nervosamente con le dita
delle mani, sperando che non si vedesse l'imbarazzo che minacciava di straripare
da ogni poro della sua pelle... Era più che ovvio, e sul momento questo
particolare le era sfuggito... ma il fatto di andare in prima liceo significava
che avrebbe visto Fujipi più spesso, considerato che ora lui era in seconda!
"Capisco..." affermò Fujipi. Per un attimo, il suo sguardo si posò su Nagisa,
rendendo chiaro alle osservatrici più attente che era a lei che il ragazzo
riservava un'attenzione particolare. "Io stavo facendo un pò di jogging, giusto
per tenermi allenato, e sono passato da queste parti un pò per caso... comunque
mi fa piacere avervi incontrato, e vedo che siete già più o meno pronte per il
nuovo anno..."
"Già, e speriamo che sia un buon anno per tutti!" rispose Rina. "Non so te,
Fujimura-senpai, ma io sono un pò nervosa all'idea che adesso entrerò in un
mondo... beh, non proprio nuovo ma sicuramente diverso da quello che conoscevo!"
"Ehm... a... a questo proposito..." si azzardò Nagisa, sfruttando l'occasione
che la sua amica le aveva dato per iniziare un pò di conversazione e,
sperabilmente, togliersi di dosso l'onnipresente imbarazzo che la prendeva in
simili situazioni... "Fujipi-senpai... come è stato per te entrare al liceo,
l'anno scorso? E' stato... ehm... difficile adattarsi al nuovo ambiente?"
Fujipi ci riflettè su un secondo prima di rispondere. "No, non
particolarmente... certo, ci sono stati degli elementi diversi da come ero
abituato, ma alla fine... beh, credo di essermi adattato abbastanza velocemente!
Sono sicuro che anche per te andrà così, Misumi-san, visto che sei una ragazza
così in gamba!"
Nagisa ridacchiò nervosamente, e abbassò la testa di appena qualche grado.
"Ah... heheee... addirittura! Io... cerco solo di fare del mio meglio in ogni
cosa che faccio..."
Nascosto nel suo "cellulare", Mepple fece fatica a trattenere una risata.
"Hehee... sì, certo, tranne studiare! Mepo!" pensò tra sè.
Le quattro ragazze e il loro senpai rimasero là ancora qualche minuto, a
discutere delle ultime novità, e di come si auguravano che andasse il nuovo
anno, scambiandosi le opinioni del caso... poi, Fujipi si separò dal gruppo,
salutando educatamente. "Beh, è stato molto bello rivedervi. Ora però devo
proprio andare... allora ci vediamo domani a scuola, okay?" disse, per poi
rivolgersi a Nagisa. "Oh, e Misumi-san..."
"Er... sì?" chiese la ragazza, scattando sull'attenti come un soldato davanti
ad un suo superiore.
Shogo le fece uno dei suoi caldi sorrisi, mettendola più a suo agio. "Non ti
preoccupare... sono convinto che quest'anno sarà davvero indimenticabile, per
tutti noi!"
Il viso di Nagisa divenne, se possibile, ancora più rosso, e la ragazza cercò
le parole per qualche secondo prima di dare la sua risposta. "Beh... lo spero
anch'io, Fujipi-senpai... allora... ehm... ci vediamo domani, e buona giornata!"
disse, cercando di ignorare il fatto che, subito dietro di lei, Shiho stesse
ridendo sotto i baffi. Con quelle due avrebbe fatto i conti dopo...
"Va bene! Arrivederci, Honoka! Arrivederci, ragazze! Ci vediamo!" concluse
Shogo, iniziando ad allontanarsi a passo di jogging, e voltandosi ancora
indietro di tanto in tanto per salutare con la mano. Le ragazze ricambiarono il
saluto, e in particolare Nagisa restò a guardarlo, con espressione trasognata,
finchè il senpai non fu più visibile...
Nagisa sospirò, rilasciando un pò della tensione accumulata... e subito dopo,
la voce canzonatoria di Shiho attirò la sua attenzione!
"Ma guarda, guarda, guarda..." cinguettò la rossa, scambiandosi uno sguardo
di intesa con Rina. "Come hai detto tu, Rina, sembra che la nostra Nagisa abbia
trovato un ottimo motivo per farsi piacere il liceo!"
Rina assentì, imitando il sorrisetto malizioso dell'amica. "Ah, puoi dirlo
forte! Secondo me, l'incontro di oggi le ha dato proprio la carica che le
serviva... vero, Nagisa-saaaan?" chiese, sporgendosi poi leggermente verso
l'amica... la quale, abbastanza irritata dalle insinuazioni delle sue due
compagne, si voltò verso di loro, il sopracciglio destro che guizzava verso
l'alto come in un tic!
"Hey, voi due, che state insinuando?" chiese Nagisa, avvicinandosi alle sue
compagne con aria falsamente minacciosa. Per nulla impressionate, le sue due
compagne di classe proseguirono con la loro requisitoria!
"Oh, noi non stiamo insinuando niente..." rispose la ragazza più alta,
puntando l'indice verso la sua amica. "Stiamo solo dicendo la verità! Incontrare
il senpai Fujipi oggi è stato un buon auspicio per quest'anno, no? Ti si legge
in faccia, Nagisa-san, non cercare di negarlo!"
"Già! Non sei mai stata brava a dire le bugie!" continuò Shiho.
Una venuzza pulsante apparve sulla fronte di Nagisa, e i suoi occhi si
trasformarono in due comiche fessure senza pupille, indicando che la ragazza era
giunta al culmine dell'imbarazzo e dell'irritazione. "Shiho... Rina... voi state
rischiando grosso in questo momento, lo sapeteeee?" esclamò, prima di lanciarsi
contro le sue due compagne...
...e fermarsi a pochi centimetri, per poi scoppiare a ridere assieme a
loro!
"Hahahahaaa! Scusa, Nagisa-san, non volevamo offenderti!" si scusò Shiho.
"Era solo un modo di fare un pò di ironia!"
Nagisa strizzò un occhio, e rivolse alle sue amiche uno dei suoi classici
sorrisi a denti scoperti. "Tranquille, ragazze, non mi avete offeso per niente!"
dichiarò. "Però... sì, lo riconosco, mi ha fatto piacere rivedere
Fujipi-senpai!"
Honoka si mise una mano davanti alla bocca e sorrise educatamente. "E visto
che ora siamo al liceo come lui, avrai modo di rivederlo ogni giorno! Che dici,
Nagisa? Tra i tuoi propositi per quest'anno, c'è anche quello di...?" chiese, al
che Nagisa scattò in piedi, con aria determinata, e strinse un pugno davanti a
sè, con raggi di luce bianca e rossa che scaturivano da dietro di lei!
"Certo! Ormai è deciso!" esclamò la ragazza dai capelli corti. "Questo sarà
l'anno decisivo! Quest'anno, mi sono fatta il proposito di prendere il coraggio
a due mani, e dichiararmi a Fujipi-senpai! Sento che sarà la volta buona!"
"In questo caso..." affermò Rina. "In questo caso, tutto quello che posso
dirti, Nagisa-san... è buona fortuna! E speriamo che vada bene!"
Honoka chiuse gli occhi e sorrise. Lui era sicura che sarebbe andata bene.
Conosceva bene Shogo, e aveva intuito come i sentimenti suoi e di Nagisa si
fossero approfonditi nel corso dei due anni in cui si erano conosciuti. Certo,
magari Shogo non era ancora arrivati a quel punto... ma per quello che aveva
visto lei, non mancava molto! Chissà, magari Nagisa aveva ragione... e sarebbe
stato quello l'anno della svolta definitiva tra i due!
"In ogni caso, Nagisa, ti auguro anch'io buona fortuna!" pensò Honoka.
"E sono sicura anch'io che sarà un buon anno per tutti noi!"
"Mi fa piacere vedere che certe cose rimangono le stesse, anche se passa il
tempo, mipo!" commentò sottovoce Mipple dal "cellulare" di Honoka.
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Poco lontano, davanti alla sede delle scuole medie dell'accademia
Verone...
"Evvivaaaa! Ecco di nuovo la nostra scuola!" esclamò con palpabile gioia una
ragazzina sui quattordici anni, letteralmente piroettando davanti ai cancelli
dell'istituto! "Domani si ritorna a scuola... e sono sicura che sarà un anno
stupendo! Wow, non vedo l'ora!"
La ragazza in questione sarebbe immediatamente spiccata in mezzo ad una folla
non soltanto per la sua aria allegra ed entusiasta, per niente ingannevole a
giudicare dal suo comportamento, ma anche per i suoi capelli rosa a caschetto,
pettinati in frange disordinate, e caratterizzati da uno strano ciuffo ribelle
che saltava fuori dal centro della testa, sollevandosi per un pò prima di
ricadere giù... e assumere una peculiare forma a cuore! La ragazza indossava
l'uniforme rossa con il fiocco azzurro tipica delle medie della Verone Academy,
con calze bianche alte fin sopra il ginocchio, e scarpe da ginnastica blu, e il
suo volto dai grandi occhi castani e dalle graziose guance rotonde mostrava
chiaramente a tutto il mondo un sorriso contagioso e pieno di vita. L'unica
deviazione dall'abbigliamento standard delle studentesse dell'accademia era un
lungo nastro rosso legato attorno alla mano e al polso destri, che ondeggiava
liberamente con ogni movimento della sua proprietaria, sottolineandone
ulteriormente la vivacità!
Una sua coetanea vestita più o meno allo stesso modo, ma con lunghi capelli
azzurri tenuti fermi da un cerchietto giallo, e dall'aria molto più seria e
distinta, alzò verso il cielo i suoi occhi marroni mentre si avvicinava con
tutta calma ai cancelli delle scuole medie. "Tu sei l'unica persona che conosco,
Heart, ad essere così entusiasta per il fatto che ricomincia la scuola. Un
giorno mi dovrai spiegare dove trovi tutta quell'energia..."
La ragazzina dai capelli rosa di nome Heart piroettò un'altra volta su sè
stessa, fino a ritrovarsi faccia a faccia con l'amica che aveva appena parlato.
"Oh, ma è tutto molto semplice, Sa-Sa!" rispose, come se fosse la cosa più ovvia
di questo mondo! "L'amore dà una carica che tu non puoi credere! Ti rende in
grado di affrontare qualunque cosa con entusiasmo! Dovremmo tutti credere un pò
di più all'amore, così... saremmo tutti più contenti!"
Un sospiro. "Heart... ti ho detto tante volte che non mi piace essere
chiamata Sa-Sa..." affermò la ragazza dai capelli azzurri, con l'aria di chi ha
già detto la stessa cosa chissà quante volte. "Il mio nome è Saki Tsuzura... non
è più semplice e normale chiamarmi semplicemente Saki?"
"Owww... Ma è così banale!" replicò Heart, facendo gli occhioni da
cucciolotto indifeso. "Sa-Sa lo trovo più carino! E' per questo che, fin da
quando eravamo bambine, ti ho sempre chiamato così!"
"E poi, se mi è consentito dire la mia, trovo che l'abitudine di Heart-chan
di chiamarci con dei diminutivi sia indice dell'affetto che lei ha verso di noi,
che siamo le sue amiche..." si intromise, con tono formale, una graziosa ragazza
che rispondeva parecchio all'immagine tipica di una studentessa giapponese:
aveva lunghi e lucidi capelli neri, tenuti sciolti e ordinatamente pettinati in
modo che le scendessero lungo la schiena, e come le sue compagne indossava
l'uniforme dell'accademia, meticolosamente pulita e ben tenuta. L'unica,
lievissima concessione alla stravaganza erano due elastici gialli che tenevano
ferme due ciocche di capelli che le scendevano sulle clavicole, e a parte
questo, si portava con modestia e tranquillità. "Del resto, io trovo carino
essere chiamata Mao-Mao!"
"Se lo dici tu, Maori-san..." rispose Saki. "Comunque, fatto sta che a volte
trovo difficile capire come funzioni la mente della nostra amica..."
"E a proposito di amiche..." riflettè Heart, piazzandosi un indice sulla
guancia. "Che fine avranno fatto Lili e Iori-poo? Avevo provato a mandare loro
un messaggio, prima, ma non mi hanno risposto... Ragazze, voi ne sapete
qualcosa?"
Saki scosse la testa, tenendo le braccia incrociate sul petto, e Maori aprì
le braccia come per dire 'mi dispiace'. "No... non le abbiamo sentite,
Heart-chan..." rispose la ragazza mora. "Anche se, considerando che..."
"Pistaaaaaa! Fate largo!"
Una sorta di grido di battaglia fece fare un salto alle tre ragazze, e un
istante dopo, un rapidissimo lampo dai capelli biondi passò vicino a loro
sfiorandole a velocità folle prima di frenare di botto e fermarsi con un'agile
piroetta a breve distanza dal trio di amiche! Una testa bionda con due codini
laterali, sorrisone a cinquantaquattro denti incorporato con tanto di canini
superiori leggermente sporgenti, vivaci occhi violetti e l'uniforme della Verone
accompagnata da un paio di rollerblades grigi dall'aspetto quasi futuristico
alzò la mano e fece il segno di vittoria per salutare le sue compagne! Guardando
meglio, si sarebbe visto che la biondina aveva una caratteristica fisica un pò
strana... le sue orecchie erano a punta, come quelle di un elfo di un fantasy.
"Yo, ragazze! Come butta? Scusate il ritardo, ma c'era questa nuova strada che
volevo provare per arrivare qui..." esclamò, osservando le sue compagne con la
faccia tosta di chi non crede di aver nulla da farsi perdonare!
"Hey, Lili! Benarrivata!" la salutò allegramente Heart, completamente
dimentica del fatto che la sua amica bionda le aveva quasi travolte...
"Lilica-chan... sempre la solita!" la rimproverò bonariamente Maori, mentre
Saki si spazzolava la gonna con una mano, con nonchalance, e salutava con un
cenno della testa e un sorriso appena accennato. "Non dovresti andare così
veloce, rischi di andare addosso a qualcuno. E poi, scusa, ma esattamente che
'nuova strada' hai preso? Ho un pò paura della risposta..."
La biondina di nome Lilica si mise le mani dietro la nuca e sghignazzò.
"Heheheee... sempre con 'sta storia delle regole, eh, Maori-chan?" ridacchiò.
"Perchè ogni tanto non ti rilassi un pò? E comunque... mah, ti dirò, non era
nulla di particolare questa nuova strada. Ho semplicemente fatto un giro largo
per i giardini pubblici!"
"Dove, guarda caso, pattinare è proibito." commentò Saki scuotendo la testa.
"Lilica, dovresti smetterla con questi tuoi colpi di testa..."
"Appunto... che succede se poi ti prendono? Passeresti un bel guaio, lo sai?"
chiese Heart... senza riuscire a scuotere granchè la vivace biondina, che
accolse la prospettiva con una ironica risata a denti stretti.
"Heheheee... lo so che rischio di essere beccata! Ma è proprio lì il bello,
no?" affermò. "E poi... finchè ho ai piedi questi roller, figurati se mi
beccano! Sono la regina dei pattini in linea!"
Heart sospirò, soffocando a sua volta una risatina. Tipica di Lilica, una
risposta del genere... "Heheee... vai davvero fiera di quei rollerblades che tuo
padre ti ha regalato, vero? A proposito, Lili, non dovevi essere con Iori-poo?
Dov'è finita?" le chiese, guardando dietro la biondina, che storse il naso con
aria sorniona.
"Hmm... se parli di Ioriko-chan, dovrebbe essere qui a momenti... ah, eccola
lì, guarda caso!" rispose, guardando nella direzione da cui era venuta. Una
quinta ragazza con l'uniforme delle medie della Verone stava arrivando di corsa,
evidentemente lasciata dietro dalla scatenata Lilica e dai suoi pattini... e
dopo qualche secondo, frenò di botto davanti ad Heart e alle sue amiche e si
appoggiò le mani sulle ginocchia, riprendendo disperatamente fiato!
"Ioriko-san!" esclamò Maori, spalancando gli occhi. "Mamma mia, sei
completamente spompata..."
"Hanf... hanf... phew... wow... scu... scusate il ritardo... ragazze..."
ansimò la nuova arrivata davanti agli sguardi increduli di Heart, Saki e Maori.
Si trattava di una ragazzina piuttosto bassa (anche se Lilica, in effetti, era
più bassa di lei), con lunghi capelli rosso sfumato che teneva legati in una
grossa e buffa treccia lunga quasi fino a terra, e indossava un paio di occhali
dalle lenti spesse, dietro i quali si vedevano un paio di grandi occhioni
marroni, in quel momento chiusi mentre la loro proprietaria cercava di
introdurre nuovamente un pò di ossigeno nei suoi polmoni! A guardarla così, dava
l'impressione della classica studentessa diligente ma timida... e anche in
questo caso, per chi l'avesse conosciuta bene, le prime impressioni erano
accurate! "Uff... Lilica-chan si è messa a correre come una pazza... mentre
stavamo passando attraverso... phew... i giardini pubblici... ho fatto una
corsa... per raggiungerla..."
"Questo perchè non ti muovi mai, Ioriko-chan, lumaca che non sei altro!" la
prese bonariamente in giro Lilica, raggiungendo la ragazza occhialuta e dandole
una pacchetta sulla spalla. "Te lo dico sempre che devi fare un pò di moto, ma
ru niente! Sempre chiusa in casa a studiare! Finiranno per atrofizzarsi, quelle
tue articolazioni!"
Ora che aveva ripreso un pò di fiato, Ioriko si sollevò in piedi e si
aggiustò gli occhiali. "Phew... e io, Lilica-chan, ti dico sempre che non studi
abbastanza! Se devo essere sincera, mi chiedo come hai fatto ad essere promossa
quest'anno... visto che hai marinato chissà quante volte!" rispose con evidente
imbarazzo.
"Heheheee... la verità è che non possono fare a meno di me! Senza di me,
questo istituto sarebbe un mattone unico!" fu la risposta, decisa e convinta
della biondina.
Tutte risero, e anche la seria Saki sghignazzò a denti stretti... prima che
Heart guardasse di nuovo verso i cancelli dell'istituto Verone. "Beh, scherzi a
parte... domani ricominciano le lezioni, e io sinceramente non vedo l'ora!
Sapete, ragazze, sono convinta che questo sarà un anno indimenticabile per tutte
noi... sarà un anno pieno di gioia e di amore! Sììììì!" esclamò la ragazza dai
capelli rosa, prima di mettersi in posa drammatica e puntare l'indice verso il
sole! Maori e Ioriko rimasero un pò interdette, Lilica alzò gli occhi al cielo e
ridacchiò tra sè, e Saki rimase lì, con espressione totalmente neutrale e le
braccia incrociate!
"Magari se mi spieghi cosa c'entra l'amore, Heart, te ne sono grata."
commentò la ragazza dai capelli azzurri...
Al che, senza perdere il suo sorrisone scintillante, Heart si girò verso la
sua amica e diede la sua risposta. "Oh... L'amore c'entra sempre, Sa-Sa!"
"Sgrunt... di nuovo Sa-Sa..." brontolò la diretta interessata, tra le risate
del resto del gruppo...
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Nel frattempo, in un campo da softball vicino alla Verone Academy, c'era una
partita in pieno svolgimento... e la lanciatrice della squadra che stava
conducendo era appena salita sul diamante, pronta ad effettuare il lancio
decisivo. Dopo aver preso un bel respiro, e aver aggiustato il suo berretto
arancione col frontino sui suoi capelli biondo-rossicci, Saki Hyuuga guardò
attentamente l'avversaria che si apprestava alla battuta, come se volesse
calcolare la traiettoria che avrebbe dovuto imprimere alla palla.
Quattordici anni, stella della sua squadra di softball, Saki Hyuuga avrebbe
ricordato molto Nagisa, anche ad un attento osservatore: a parte il fatto che
Saki era un attimo più carina, i suoi capelli erano un pò meglio pettinati, e
ordinati in una frangia laterale che il berretto in quel momento nascondeva, e
la faccia un pò più tonda, le due erano simili in maniera quasi inquietante...
tuttavia, chi le avesse conosciute meglio probabilmente avrebbe detto che Saki
era un pò più aperta e un pò meno con la testa tra le nuvole... e soprattutto,
era chiaro che il suo sport preferito era un altro, rispetto alla neo-promossa
al liceo Verone! E in quel momento, mentre ci stava giocando, era chiaro che
Saki ci stava mettendo tutto il suo entusiasmo
Con un lieve sorriso, la giocatrice di softball tenne ancora un pò la palla
nel guantone... poi, fece girare il braccio un paio di volte, e lanciò! La palla
sfrecciò attraverso l'aria a velocità incredibile, e la ragazza alla battuta,
nonostante il suo tentativo, se la vide passare a pochi centimetri dalla mazza,
per poi concludere la sua corsa nel guantone della pitcher!
"Terzo strike! Battitore eliminato!" annunciò la giocatrice che stava dietro.
Con entusiasmo, Saki alzò il pugno in aria e lanciò un grido di vittoria!
"Sìììì! Sono la più forte!" esclamò con voce acuta, per poi rivolgere un
segno di vittoria ad un pubblico immaginario. "E con questo, siamo a nove
battitori di seguito eliminati! Ancora uno strike out e avrò diritto ad un
gelato!"
Con espressione perplessa, la giocatrice che aveva annunciato l'ultimo strike
out sbattè gli occhi. "Uh... scusa, Saki-san, ma chi ti aveva promesso un gelato
se..."
La pitcher si sollevò la maschera, rivelando il viso di una ragazza un pò
sovrappeso. "Ehm... chiedo scusa, Hitomi, sono stata io... " affermò, facendo un
sorrisetto imbarazzato. Indifferente alla discussione che si stava svolgendo
vicino a lei, Saki Hyuuga alzò di nuovo l'indice verso il cielo, e fece un
teatrale proclama ad alta voce!
"Sento che ce la farò! Coppa di gelato, aspettami!" esclamò Saki, per poi
aprire gli occhi e guardare verso il cielo terso, percorso soltanto da qualche
innocua nuvoletta bianca di passaggio. Sembrava quasi che il tempo atmosferico
riflettesse il carattere della ragazza... non fosse stato per il fatto che, un
istante dopo, Saki vide una strana ombra calare su di lei e sull'intero campo di
gioco!
Perplessa, Saki guardò meglio... e, per qualche attimo, vide qualcosa che
assomigliava ad un etereo sciame di insetti neri che si era spostato proprio
davanti al sole, volando tutti verso una certa direzione... ma prima che lei
potesse vedere altro, la visione scomparve così come era venuta, lasciando Saki
con l'impressione di essersi sognata tutto. Scosse la testa, e si concentrò di
nuovo sul gioco: aveva un ultimo battitore da far fuori, e un gelato da
vincere... e nulla le si sarebbe potuto opporre!
"Hey, Saki, va tutto bene?" le chiese la ragazza di nome Hitomi.
"All'improvviso, ti sei messa a guardare in alto..."
Il fatto che Hitomi e l'altra sua amica non avessero detto nulla dello strano
fenomeno atmosferico convinse ulteriormente Saki di aver avuto
un'allucinazione... così, l'asso del softball si scrollò di dosso la strana
sensazione che aveva provato un attimo prima, e si rimise in posizione. "No
problem, Hitomi! Forza, continuiamo pure! Che il prossimo battitore si faccia
avanti!"
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"Da quando siamo partiti, cinque anni fa, sembra proprio che non sia cambiato
niente, vero?" chiese un ragazzo moro sui diciotto anni, seduto sul sedile
posteriore di un'automobile che procedeva a moderata velocità lungo una strada
in leggera pendenza, diretta verso una zona residenziale. Era un giorno speciale
per la famiglia Mishou, che stava tornando a Tokyo dopo esserne rimasta lontana
per cinque anni... e per tutti loro, in particolare per la figlia minore che in
quel momento guardava con commossa eccitazione il panorama che le si presentava
davanti, era un momento di grande emozione!
"In effetti hai ragione, Kazuya..." rispose la signora Mishou, una donna
dall'aspetto ancora giovanile, con lunghi capelli blu e occhiali da vista,
vestita in maniera molto conservativa - come del resto anche gli altri membri
della sua famiglia - mentre guardava fuori dal finestrino, tenuto aperto in modo
da fornire un costante ricambio d'aria.
Il capofamiglia, al volante sul sedile anteriore di destra, disse la sua. "A
dire la verità, io ci sono nato, da queste parti... e neanche da allora sembra
cambiato nulla! Allora, Mai... te la ricordi un pò, la città?" chiese poi,
rivolto alla figlia minore.
Mai Mishou, una ragazzina di quattordici anni vestita di azzurro, che sarebbe
sembrata una perfetta copia di Honoka se non fosse stato per la pettinatura
leggermente diversa, con i capelli legati in una coda e di un vivace colore
viola, rispose prontamente. "Certo, papà... da qua comincio già a vedere la
nostra casa!" affermò, indicando una grande costruzione dai muri gialli, sulla
cui parte superiore spiccava un astrolabio a cupola, edificata sul versante di
una collinetta vicina. "Quanti bei ricordi..."
"Hey, Mai, guarda là!" la chiamò subito dopo Kazuya, indicando un'area verde
che si vedeva dai finestrini sul lato opposto. "Là in fondo... te lo
ricordi?"
Incuriosita, la piccola di casa Mishou spostò il suo sguardo nella direzione
che suo fratello maggiore le aveva indicato... e un sorriso le illuminò il volto
quando vide le fronde di un grande albero che svettava tra la vegetazione, come
un anziano saggio millenario. Un albero a cui erano legati molti dei suoi
ricordi...
"Finalmente a casa..." disse tra sè Mai, respirando un profumo nostalgico di
inizio primavera...
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Nel frattempo, ai giardini pubblici nei quali non si era ancora spenta l'eco
di una misteriosa pazza dai capelli biondi che era schizzata a razzo attraverso
la folla, una graziosa bambina di circa nove o dieci anni, da capelli
castano-rossicci pettinati in modo da formare due buffe forme ad anello dietro
la nuca, una a ciascun lato della testa, si alzò dalla panchina sulla quale si
era seduta, e si stiracchiò. Anche per lei, dopotutto, questo era l'ultimo
giorno di vacanza... e voleva essere sicura di goderselo fino in fondo!
In mezzo a tante persone, la piccola Nanoha Takamachi non sarebbe certo
spiccata: in effetti, aveva l'aspetto di una qualunque bambina di quell'età,
vestita di una maglia gialla scura dalle maniche ampie e lunghe, una graziosa
gonna arancione, e scarpette marroni con calze nere alte fin sopra il ginocchio,
e i suoi occhi blu scuro non erano in nulla diversi da quelli di una persona
normale, per quanto riflettessero una maturità ben maggiore di quella che ha di
solito una bambina di quell'età. In effetti, gli amici di Nanoha la conoscevano
come una ragazzina molto seria e responsabile, dai buoni risultati scolastici e
sempre pronta ad aiutare gli altri. Non che alla piccola Nanoha dispiacesse
sentire queste cose di lei, ma a volte le sembrava che chi le stava attorno la
stesse sopravvalutando. Lei, in fondo, non credeva di essere una persona tanto
speciale... e soprattutto, sentiva di non riuscire a trovare una cosa che sapeva
fare soltanto lei, qualcosa che sarebbe diventata il suo futuro. Forse era un pò
presto per iniziare ad arrovellarsi su qeste cose, però guardandosi attorno, e
vedendo che molte delle sue amiche avevano già le idee molto chiare in proposito
- come del resto accadeva abbastanza spesso tra i bambini giapponesi -, non
poteva fare a meno di provare un pò di invidia per chi aveva già le idee così
chiare...
"Oh, beh... forse non è il caso di stare qui a pensare a queste cose, proprio
oggi che è l'ultimo giorno delle vacanze invernali. E va bene..." disse tra sè
Nanoha, riflettendo un pò sulle opzioni a lei disponibili. "Vediamo un pò cosa
posso fare oggi pomeriggio... Accidenti, se solo ci fossero anche Arisa-chan e
Suzuka-chan, sarebbe più facile pensare a qualcosa..."
Nanoha non lo sapeva ancora, ma gli eventi che si sarebbero succeduti di lì a
pochi giorni le avrebbero fatto capire, anche se in maniera abbastanza brusca,
che lei era molto più speciale di quanto non potesse credere...
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Ma mentre sulla Terra ognuno continuava la sua vita, tra alti e bassi... in
un'altra dimensione, qualcun altro tramava per mettere fine per sempre ad ogni
singola vita sul nostro pianeta! In un luogo misterioso, perduto nello spazio e
nel tempo, un essere diabolico aveva messo gli occhi sulla Terra, l'ultimo
ostacolo che si interponeva tra lui e il suo obiettivo di distruzione totale...
e i suoi pensieri erano ancora più spaventosi del suo aspetto!
L'Impero del Male di Dark Fall: un posto orribile, dove regnano la morte e la
stagnazione. Questo era il luogo che questo essere malvagio chiamava il suo
regno; Lord Akudaikahn, un gigantesco umanoide tutto nero, avvolto da un
mantello dalle ampie falde, e con una orribile maschera da oni e un elmetto
simile a quello degli antichi samurai, ornato con la classica decorazione a
falce di luna calante, sedeva sul suo trono, con espressione illeggibile,
circondato da fiammelle blu che rimanevano innaturalmente sospese a mezz'aria,
nel bel mezzo di una immensa caverna dalle pareti di roccia blu... e in quel
momento, stava ricevendo il rapporto di uno dei suoi diretti servitori,
inginocchiato servilmente su un pontile che dava su un grande specchio d'acqua
chiara, posto proprio davanti al suo signore. L'atmosfera era gelida, e al tempo
stesso carica di tensione... riflettendo in pieno i sinistri pensieri delle
malvagie creature di Dark Fall.
"Lord Akudaikahn, vostra magnificenza..." disse il disgustoso esserino,
chinato su un ginocchio davanti al suo signore. "Tutti i preparativi sono stati
ultimati. Il Giardino dell'Arcobaleno, o meglio quel pianeta insignificante che
i suoi abitanti chiamano Terra, è in vista... e i due fuggitivi del Giardino
delle Sorgenti sono senz'altro qui, da qualche parte!". La creatura che aveva
appena parlato era un esserino basso, obeso e rivoltante, tutto coperto da una
porosa pellaccia verde e scivolosa come quella di un rospo, e vestito in una
maniera reminiscente di un daimyo o di un alto funzionario del Giappone d'altri
tempi: un vestito bianco di seta dalle ampie maniche e dal colletto esagerato,
con sopra una sorta di gilet nero, pantaloni viola estremamente abbondanti, e
sandali geta. La relativa raffinatezza del suo modo di vestire contrastava con
il suo aspetto disgustoso, che non si limitava soltanto alla pelle o alla sua
obesità: la sua testa porosa ricordava un'arachide, e la sua faccia,
perennemente contorta in un espressione mielata, era composta da due piccoli e
luccicanti occhietti rossi, un naso praticamente inesistente, e una bocca
esageratamente larga con la mascella inferiore sporgente. Tutto considerato,
dava l'idea del classico ruffiano che passa la maggior parte delle sue ore di
veglia a leccare i piedi al suo padrone, e si vantava della protezione di cui
godeva...
"Hm. Eccellente, Gooyan... finalmente, il nostro piano è ad un passo dal
compiersi del tutto!" rispose Lord Akudaikahn, la cui voce inquietante
riecheggiava tra i meandri della sua orrida spelonca come una cupa campana che
annunciava una sentenza di morte. "Avvisa i nostri uomini di tenersi
pronti... molto presto, i fuggitivi del Giardino delle Sorgenti cadranno nelle
nostre mani, e non avranno altra scelta che rivelarci l'ubicazione della
Sorgente del Sole!"
"Sarà fatto, mio sovrano!" rispose prontamente Gooyan. "Karehan, Moerumba,
Dorodoron, Shitataare e Kintolesky sono tutti già pronti... darò loro la notizia
che l'attacco decisivo sarà a momenti!"
"Ottimo..." ringhiò Akudaikahn, i cui occhi ricordavano molto due
fornaci ardenti, o due finestre ovali che davano sull'inferno stesso, tanta era
la rabbia e l'odio che si leggeva in essi. "Molto presto, tutto sarà
compiuto... e l'Impero del Male di Dark Fall potrà finalmente cancellare per
sempre quel repellente abominio che è la vita!"
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"Qual è la situazione delle barriere dimensionali?"
"Le analisi più recenti mostrano che si è creata una zona di instabilità
sopra Tokyo, in prossimità della zona di Ginza. Coordinate 69, 43, 55. Flusso
dimensionale in fase di modifica. Disturbo spazio-temporale debole ma
stabile."
"E per quanto riguarda il passaggio di entità extradimensionali?"
"Confermata la creazione di un rift dimensionale sufficientemente grande.
Entro poche ore dovremmo vedere i primi risultati."
"Eccellente. Continuate ad osservare la situazione, e se ci sono
cambiamenti, fatene immediatamente rapporto a me."
"Sarà fatto. Può contare su di noi."
"Hm. Il fallimento non sarà accettato. Dobbiamo riuscire nel nostro
intento, in nome di un mondo nuovo e migliore."
CONTINUA...
Note dell'autore: Ed eccomi qua con la mia nuova storia! Pretty Cure, Arcana
Heart e Nanoha, tutti in un unico pacchetto che spero divertirà i fan dei
crossover, o anche di una qualsiasi di queste serie! Spero che la mia storia
riesca ad essere all'altezza di questi piccoli capolavori, e spero che il
capitolo introduttivo sia stato di vostro gradimento! Mi rendo conto che, almeno
per ora, mi sono concentrato sui personaggi di Pretty Cure Max Heart (non
preoccupatevi, Hikari ed altri appariranno nel prossimo capitolo!) e di Arcana
Heart, ma abbiate pazienza... tutti avranno il loro posto, in questo crossover!
Mi aspetto di scrivere una saga bella lunga, e mi auguro che sarà bene accetta
come le mie storie precedenti!
Oh, già, dimenticavo... mi sono accorto che ci sono due Saki nella mia
storia! La protagonista di Splash Star, e la co-protagonista di Arcana Heart...
vabbè, è un problema facilmente risolvibile! Dopotutto, le iniziali dei loro
cognomi sono diverse, e posso sempre usare quelle per distinguerle...
Questo è stato un capitolo introduttivo, quindi nulla di eclatante...
comunque, già da qui si vede che ci saranno un bel pò di misteri da risolvere!
In particolare, i misteriosi individui dell'ultimo paragrafo... cosa staranno
architettando? Quali saranno le loro intenzioni? E l'Impero di Dark Fall
riuscirà nei suoi intenti? Per saperlo, non vi resta che continuare a seguire la
mia fanfiction... che spero di aggiornare presto, anche se ad un ritmo più lento
rispetto ad altre!
Con questo, credo di aver finito. Saluto tutti i miei affezionati lettori, e
vi do appuntamento alla prossima volta! Grazie a tutti... e arrivederci!
Justice Gundam
(Piccolo spoiler)
Temo, invece, di dover deludere i fan dello shoujo-ai, anche conosciuto come
yuri: sinceramente, dopo essermi rivisto attentamente tutte e due le serie di
Pretty Cure, anche in lingua originale, non ho visto nulla che possa far pensare
ad un rapporto di quel tipo tra Nagisa e Honoka, o tra Saki e Mai... e
preferirei rispettare la caratterizzazione originale della Toei! Comunque,
prometto che mi rifarò... più avanti nella saga! Come? Lo vedrete... ho già
delle idee in mente! ^_^
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