Ali bianche e ali nere

di Giulia_Dragon
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Capitolo 3

Rosalie fissava il ragazzo di fronte a lei con un
ciglio di curiosità sul volto. Era sicura di non
averlo mai visto a scuola o comunque in città.
Era una giovane di diciassette anni capelli biondi
con alcune ciocche più scure e gli occhi cremisi.
Le sembrava che il ragazzo avesse qualcosa che
lo rendeva misterioso e diverso da tutti quelli
che aveva incontrato prima.
-Scusami ancora, avevo la testa da un'altra
parte- disse il giovane con voce musicale.
-Non fa niente, non preoccuparti...Eclipse
giusto?- domandò Rosalie senza riuscire
a staccare gli occhi da quelli color cobalto
dell'angelo. -Si- fu la risposta di lui le
fece segno di saluto e fece per andarsene.
-Aspetta!- lo fermò la ragazza. Non sapeva
perchè aveva sentito il bisogno di richiamarlo
indietro. Ma sentiva che doveva saperne di
più su di lui. -Mmh?- l'angelo si voltò appena
abbastanza per vederla con la coda dell'occhio.
-Hai dove andare?- fu la domanda di Rosalie
Eclipse si voltò, preso di sorpresa. Cosa poteva
risponderle? Se le rispondeva di si, avrebbe mentito,
ma se diceva di no...Alla fine decise di dire la
verità.
-No, sono arrivato qui da poco e non ho dove andare-
disse quelle  parole senza prendere fiato.
Rosalie gli si avvicinò mettendo un braccio sotto quello
del ragazzo affermando -Allora vieni a casa mia-
L'angelo annuì, incapace di ribellarsi, anche se
non riusciva a capire come fosse possibile che una ragazza
appena conosciuta potesse fidarsi di lui.
Lui l'angelo caduto, lui un assassino, ma forse solo
un ragazzo che vuole solo una seconda possibilità.
****
L'Arcangelo Michele osservava i movimenti di Eclipse
con muto assenso. Quel ragazzo poteva anche non
essere più un angelo puro, ma aveva un grande coraggio
e una grande voglia di ricominciare.
Eclipse, o meglio Axel, come lo avevano chiamato i suoi
genitori quando era nato, non era un semplice angelo.
Aveva un grande potere e una grande forza. Le sue
ali erano ora del colore di quelle dei demoni, ma non
era ancora un demone e non lo sarebbe diventato mai.
Michele sorrise ammicante e decise che era il momento
di lasciare che il tempo facesse il suo corso.
***
Rosalie condusse Eclipse fino ad una casa vicino al duomo.
Il posto più vicino alla casa del Creatore. Eclipse sorrise
mentre Rosalie entrava in casa. Non c'era nessuno.
-Vieni accomodati- affermò la ragazza invitandolo ad entrare.
Eclipse si chiuse la porta alle spalle mentre si sentiva
il rumore di un tuono in lontananza. Il giovane angelo non
riusciva a capire come fosse possibile che nel giro di nemmeno
mezz'ora si potesse riformare un nuovo temporale.
-Vivi sola?- fu la domanda del giovane
-Si, i miei genitori sono morti da poco- fu la risposta di lei
mentre abbassava lo sguardo.
-Scusami- si pentì immediatamente di aver parlato Eclipse
mentre la sua ospite lo conduceva nelle camere da letto.
-Ecco puoi stare qui- sorrise Rosalie mostrandogli una stanza.
-Grazie- sorrise Eclipse  

 




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