Mi scuso immensamente per il
ritardo, ma ho avuto un po' di problemi, spero mi possiate scusare.
Spero anche che questo
capitolo vi piaccia e che non vogliate farmi fuori dopo averlo letto.
Io ho fatto del mio meglio,
lo giuro.
Beh, vi lascio alla lettura
sperando che non vogliate uccidermi dopo.
Buona lettura!
Iaele
CAPITOLO
26
Gai portò Sasuke direttamente all'ospedale di
Konoha cercando di fare il più in fretta possibile.
Sapeva che lì non potevano fare nulla per
tirarlo fuori dall'illusione in cui Shisui l'aveva fatto cadere, ma
almeno potevano evitare che il suo corpo risentisse troppo
dall'immobilità prolungata.
L'uomo, lungo la strada, aveva anche cercato un modo
delicato per dirlo a Itachi ma, non riuscendoci, aveva deciso di
dirlo a Kakashi che poi l'avrebbe riferito all'Uchiha sperando che
non avesse reazioni violente.
Lasciò Sasuke alle cure delle infermiere dopo
aver spiegato velocemente cosa gli era capitato e poi era partito
alla ricerca di Kakashi.
Nel frattempo, l'ospedale era riuscito ad informare
Itachi che non l'aveva presa per niente bene.
Si era fatto dire tutto quello che Gai aveva riferito
e gli ci vollero parecchi minuti perché le informazioni
assumessero un senso.
Senza neanche riflettere si precipitò in
ospedale sperando che fosse solo un brutto incubo.
Non poteva essere vero.
Il suo adorato fratellino non poteva essere ridotto
in quello stato.
Shisui non poteva avergli fatto anche questo.
Non dopo quella notte, non dopo il casino delle
selezioni chunnin, anche questo no.
Non seppe neanche come arrivò all'ospedale
senza causare incidenti visto lo stato in cui era e si diresse
direttamente nella stanza del fratello sperando di trovarlo sveglio e
che gli dicesse che era solo uno scherzo, un brutto sogno, un incubo,
che era tutto a posto.
Ma non fu così.
Quando entrò nella stanza trovo il fratello
steso sul letto, quasi fosse solo addormentato.
Itachi però sapeva che non era così e
non sapeva come fare per farlo svegliare.
Certo, poteva provare con il suo sharingan ipnotico
appena risvegliato, ma non sapeva ancora fin dove poteva spingersi
senza danni, quindi avrebbe potuto fare più male che bene.
Per un momento considerò anche l'idea di
andare a cercare Shisui e di costringerlo, anche con le cattive, cosa
che al momento non gli sarebbe per niente dispiaciuta, a sciogliere
l'illusione.
Non sapeva cosa Sasuke stava vedendo, ma di sicuro
non era nulla di piacevole.
In quel momento si sentiva così inutile e
inerme.
Si accasciò sulla sedia a fianco al letto con
la testa tra le mani, disperato.
Oltre alla disperazione e al dolore sentiva una
rabbia bruciante e una gran voglia di mettere le mani su Shisui e
ammazzarlo nel modo più doloroso possibile.
Mai come in quel momento si sentiva inutile e
impotente.
Un dolore straziante gli lacerava il petto e gli
inondava l'anima.
Era un passo dal mettersi al piangere come un bambino
dal dolore.
L'unica cosa che gli impediva di farlo era che non
poteva assolutamente permetterselo in quel momento. Non solo non
sarebbe servito a nulla, ma non lo avrebbe neanche fatto sentire
meglio.
In quel momento, mentre osservava Sasuke che sembrava
dormire su quel letto d'ospedale, si ritrovo a pensare che mai come
in quel momento avrebbe voluto uccidere Shisui.
Mai aveva desiderato la morte di qualcuno come in
quel momento.
Quanto si era perso di Sasuke mentre cercava di
portare a casa quello che serviva per andare avanti?
Quanto si era perso di suo fratello tra una missione
e l'altra?
A quanto aveva rinunciato per poter stare il più
possibile con suo fratello?
In quel momento tutto gli sembrò inutile,
tutto buttato in fumo in un attimo.
Oltre al dolore e alla rabbia, Itachi provava anche
senso di colpa.
Perché non era andato con lui?
Perché non l'aveva fatto?
Perché?!
Nel frattempo Gai aveva trovato Kakashi e gli aveva
raccontato tutto, pregandolo di trovare un modo per dirlo a Itachi
perché lui non sapeva come fare.
Neanche Kakashi aveva idea di come fare a dare una
notizia del genere, ma promise che ci avrebbe pensato lui.
Passò a casa di Itachi pensando di trovarlo
lì, ma così non fu.
Provò a cercarlo per tutto il villaggio finché
non si imbatté in una signora che stava dicendo ad una sua
amica che Itachi si era fiondato all'ospedale come in trans e che non
sapeva il perché ma che quasi sicuramente centrava Sasuke.
Sentito ciò Kakashi si diresse velocemente
all'ospedale consapevole che Itachi aveva bisogno di qualcuno con cui
parlare del dolore che sicuramente lo stava divorando.
Quando entrò nella stanza d'ospedale lo trovò
accasciato sulla sedia, il volto tra le mani e la spalle cadenti. Era
il ritratto della disperazione.
<< Itachi... >> all'improvviso Kakashi si
rese conto che qualsiasi cosa avrebbe detto non sarebbe servita a
nulla.
Non c'erano parole per un dolore come quello.
Lui c'era passato in una situazione simile, più
di una volta, sapeva che non c'erano parole che potessero lenire una
ferita del genere.
Gli si sedette semplicemente accanto facendogli
capire che lui era lì se aveva bisogno.
Come se avesse aspettato solo quello, Itachi cominciò
a piangere silenziosamente.
<< Itachi, non so quanto possa servire, ma Gai
mi ha detto che Jiraya, Naruto e Hinata sono sulle tracce di Tsunade.
La riporteranno al villaggio e vedrai che lo libererà
dall'illusione. Non preoccuparti, si risolverà tutto. >>
gli disse Kakashi quando gli sembrò che Itachi si fosse
calmato un po'.
Il ragazzo si limitò ad annuire in silenzio.
<< Itachi, se hai bisogno di qualcosa io ci
sono, ok? >> fece Kakashi dopo un lungo silenzio.
L'altro annui sempre in silenzio.
Kakashi, dopo qualche minuto, lasciò la stanza
in silenzio e tornò a casa propria.
Questa proprio non ci voleva.
Da quello che gli aveva detto Gai, Naruto stava bene
e non era in pericolo al momento.
Pregò per Jiraya che fosse veramente così
altrimenti l'avrebbe conciato per le feste, ninja leggendario o no
che fosse.
La cosa che lo stupiva però, era che Hiashi
non fosse ancora andato da lui a lamentarsi perché con Jiraya
e Hinata c'era anche Naruto.
Possibile che non lo sapesse?
Beh, se le cose stavano così, non sarebbe di
certo andato lui a dirglielo.
Aveva già abbastanza problemi così, non
gliene servivano altri.
Meno che mai causati da un vecchio scorbutico che non
vedeva più in là del proprio naso.
“Jiraya, prega dio che non succeda nulla a
Naruto o ti posso giurare che te ne faccio pentire” pensò
prima di tornare ai suoi compiti.
*****
Naruto non riusciva a far esplodere quel dannato
palloncino pieno d'acqua neanche con tutta la buona volontà
che ci metteva.
Non riusciva proprio a venire a capo di quel dannato
problema.
Hinata era sicura che prima o poi ci sarebbe riuscito
e lo sosteneva come meglio poteva.
Naruto, la soluzione al problema, la trovò in
modo un po' insolito.
Lui e Hinata si erano alzati e stavano andando a fare
colazione, servizio incluso nella locanda in cui stavano alloggiando,
e si ritrovarono davanti ad un gatto che stava giocando con uno dei
palloncini pieni d'acqua con cui si esercitava Naruto, facendolo
rotolare da una parte all'altra con le zampe.
All'improvviso il palloncino scoppiò
spaventando in gatto.
In quel momento a Naruto venne un'illuminazione
divina.
Lui, il chakra all'interno del palloncino, lo faceva
girare solo in un senso, per questo non esplodeva. Doveva farlo
vorticare in tutte le direzioni per riuscire ad ottenere il risultato
sperato!
Finalmente aveva capito!
Prese Hinata, prese un palloncino e andò a
dare la sveglia all'eremita dei rospi che stava ancora dormendo nella
sua stanza.
Naruto, aiutandosi con la mano libera per dare al
chakra un flusso vorticoso, riuscì a far esplodere il
palloncino pieno d'acqua in faccia a Jiraya che si svegliò di
colpo ritrovandosi faccia a faccia con un Naruto sorridente e
soddisfatto.
<< Naruto, vuoi gentilmente spiegarmi che hai
combinato? >> chiese l'eremita per vedere se doveva strozzarlo
oppure no.
<< Ce l'ho fatta Ero-sennin! Ce l'ho fatta! >>
esultò Naruto con un sorriso gigantesco.
Jiraya si alzò con un grugnito e dopo essersi
vestito, fece cenno ai due ragazzi di seguirlo per andare a fare
colazione.
Solo dopo che si furono seduti tutti e tre, l'anziano
chiese a Naruto come aveva fatto.
Il ragazzo non si limitò a raccontare come un
gatto gli aveva fatto venire in mente la soluzione al suo problema,
ma glielo fece pure vedere.
Il risultato?
La colazione di Naruto finì inzuppata d'acqua,
ma il biondo era troppo contento per notarlo.
Il sorriso del ragazzo era contagioso e perfino
Hinata si ritrovò a sorridere leggermente, contenta per i
successi del compagno di squadra.
<< Bene Naruto, direi che sei riuscito a
trovare la soluzione. In modo un po' insolito, ma va bene lo stesso.
>> si complimentò Jiraya.
<< Allora? La seconda fase? >> chiese
tutto eccitato il ragazzo.
<< Allora, prima di tutto fai colazione, poi,
prima che la signorina diventi un tutt'uno con i pomodori, ti dai una
calmata, poi ti spiego la seconda fase. >>
<< Ma uffa!!! >> si lamentò Naruto
mettendo il broncio.
<< Senti moccioso, ora mangi e mi lasci fare
colazione in pace intesi? Poi ti spiego tutto >> lo riprese
l'eremita.
<< Naruto-kun... >> disse Hinata
diventando ancora più rossa di quanto già non fosse.
<< Uffa! >> sbuffò il ragazzo, ma
si mise a far colazione senza più protestare.
Finirono colazione con abbastanza calma, dopotutto,
Naruto, non era proprio tipo da calma assoluta e prolungata.
Dopo di che, per la gioia del biondino, tutti e tre
si diressero nello spiazzo fuori dal piccolo paesino dove i due
ragazzi si erano allenati fino a quel momento.
<< Allora, Naruto, ora dovrai provare a far
scoppiare queste palle di gomma concentrando il chakra in un punto
solo e facendolo vorticare al suo interno. Capito? Questo serve per
fare in modo che tu impari a concentrare il chakra in un solo punto.
Ci sei? >> spiegò Jiraya dando anche una piccola
dimostrazione.
<< Credo di si. >> rispose Naruto.
<< Bene, allora vi lascio. Buon lavoro. Hinata,
sicura che non vuoi un consiglio? >> chiese Jiraya mentre
faceva per andarsene.
<< No, Jiraya-sama, non mi serve nulla. Mi è
venuta un'idea, ma vorrei vedere se è fattibile prima di
importunarla. >> rispose la ragazza educata.
<< Ok, come vuoi. Ci vediamo più tardi.
>> disse l'eremita per poi tornare alla ricerca di informazioni
su Tsunade.
I due ragazzi rimasero da soli.
<< Ehm... Hinata... io allora mi metto al
lavoro. >> disse Naruto prendendo la prima palla e cominciando
l'allenamento.
Hinata annuì solamente e cominciò a
lavorare sulla sua idea.
Il suo byakugan aveva un punto cieco e doveva trovare
un modo per coprirlo in qualche modo.
Vedere come l'acqua all'interno del palloncino si
muoveva in tutte le direzioni le aveva fatto venire un'idea.
Ora doveva solo trovare un modo per metterla in
pratica.
*****
Da quando aveva saputo quello che era successo al
fratello, Itachi non si era mosso dal suo capezzale tranne che per le
necessità primarie.
Kakashi passava spesso da lui per vedere come stava e
di sicuro l'amico non stava bene.
Lo capiva, capiva quello che stava passando, capiva
il suo dolore.
L'unica cosa che poteva fare era fargli sapere che
gli stava vicino, nulla di più.
Un pomeriggio passò un po' prima del solito da
Itachi e lo trovò come il solito che fissava il fratello.
<< Itachi, non credi che forse dovresti tornare
a casa anche solo per un po'? >> provò a dire Kakashi.
Stare lì non cambiava nulla e non gli faceva
bene.
<< Kakashi, senza offesa, ma no. >>
rispose pacato l'altro.
<< Ok, come vuoi, ma stare qui non ti fa bene e
non serve a nulla. Credo che questo tu lo sappia. >> gli
rispose Kakashi sapendo che insistere era inutile.
Calò il silenzio.
<< Come hai fatto? >> chiese
all'improvviso Itachi.
<< Come ho fatto cosa? >> rispose Kakashi
inarcando un sopracciglio.
Si era posizionato davanti alla finestra, dall'altra
parte del letto che ospitava Sasuke, e si era appoggiato alla parete
con la schiena.
<< Naruto. Come hai fatto? Io con Sasuke non so
quasi mai da che parte battere la testa. Tu come fai? >> spiegò
Itachi.
<< Ho fatto meglio che potevo. Ho sbagliato
pure io, non credere. Ho fatto solo quello che ritenevo meglio. Sei
preoccupato per quello che potrebbe fare Sasuke per seguire la sua
sete di vendetta? >>
<< Sì, ho paura. Paura di scoprire fin
dove potrebbe spingersi. Paura di non arrivare in tempo a fermarlo.
Paura che non si svegli più. >> disse Itachi
visibilmente a pezzi.
Mai come in quel momento era sembrato il ragazzo che
era in realtà.
Il lavoro da ANBU e le varie missioni svolte anche
per conto proprio, lo avevano costretto a mettere una maschera di
indifferenza sul volto.
Maschera che ora sembrava essere andata in frantumi.
<< Ascoltami Itachi. Naruto e Jiraya sono
andati alla ricerca di Tsunade, da quello che mi ha detto Gai, per
riportarla al villaggio. Quindi non preoccuparti. Nessuno resiste a
Naruto quando si mette qualcosa in testa. Lo sai no? >> provò
a rassicurarlo Kakashi.
Anche lui aveva qualche dubbio che Jiraya, Naruto e
Hinata riuscissero a convincere Tsunade a tornare al villaggio dopo
anni di assenza, ma, chi lo sa. Magari sarebbe successo un miracolo.
Con Naruto non si poteva mai sapere.
<< Davvero? >> chiese Itachi con un filo
di voce?
<< Davvero. >> rispose Kakashi.
Forse, dopo tutto, una speranza ancora c'era.
Itachi si concesse di sperare e pregò che non
gli capitasse mai sotto mano Shisui perché, ormai, era sicuro:
non avrebbe risposto delle sue azioni.
Sinceramente, spero di aver
fatto un buon lavoro e mi scuso ancora per il ritardo nel postare.
Spero che vogliate lasciare
un commento anche piccolo piccolo.
Iaele
|