Walking in a Shadow valley

di Dreamwalker
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Questi ultimi mesi son stati strani.
Mi sono sentito fuori da me stesso, distaccato dagli altri ma soprattutto da ciò che sono e ciò che ero.
Ora come ora,trovo difficoltà soprattutto a scrivere, ad esprimere le mie emozioni.
Quando stavo per straripare, nessuno - purtroppo - aveva tempo, nessuno aveva le capacità necessarie per ascoltarmi.
Non il semplice udito, ma qualcuno che avesse saputo ascoltare col cuore,ragion per cui ho trattenuto tutto dentro.

I vortici  hanno creato delle vere e proprie correnti che mi impedivano di muovermi dalla situazione in cui ero.
Sempre le solite situazioni, le solite persone: quante delusioni.
Ho cercato “mio fratello” sempre in quelle sbagliate, incapaci soprattutto di riuscir ad onorare quell'apposizione, di riuscire a comprendere il valore dell'affetto e dei sentimenti che potevo donare.

L'uomo è un inguaribile ingrato. Non sa dare il giusto peso alle cose, ma allo stesso tempo si permette di giudicare qualunque cosa venga in suo contatto.
Eppure sto bene, mi cullo in me stesso, mi prendo cura di me stesso come un fratello farebbe col suo minore.
Perche? Perché io non posso abbandonarmi.


Sono diventato un inguaribile bugiardo, invece.
Mi tengo a distanza da tutti, anche da chi potrebbe apparire la persona a me più vicina.
Faccio in modo di lasciare in loro quel seme che, una volta sbocciato, impedisce a chiunque di starmi accanto.


Ho trovato terreni fertili, non posso dispiacermi. Ho solo preteso “troppo” da chi invece era nulla.

Sono diventato ripetitivo. Un sociopatico depresso?
Ma no, sulla carta sono felice, ho tanti amici, molte persone a sacrificarsi per me, non mi manca nulla di materiale, vivo negli agi. Ho il mio mondo però, esso risulta totalmente disabitato.
Vi è il solo uomo incappucciato a vagare per quelle terre, ma ora come ora, mieterebbe solo vittime.


Com'è cambiato il cucciolo. Maturato? No. Credo Marcito.
I sentimenti che trascinavo sembrano essere maturati troppo, cristallizzati e induriti dal tempo.
L’indifferenza totale è una seconda pelle. Dov'è finito l'altruismo?
Cosa farsene se non c'è nessuno che conosca realmente il valore del veder tesa una mano nei propri confronti?

“Dov'è finita la speranza?”
-Ho smesso di sognare ormai.
“I buoni propositi?”
-Non pretenderò nient'altro da me.

Una persona qualunque sarebbe estremamente felice di vestire i miei panni, ma io no.
La mia luce bianca è sempre accesa, in attesa di trovare qualcuno con gli occhi ben aperti semplicemente per specchiarsi con i miei.

I miei valori: amicizia e amore, non riescono a riscontrarsi con questa realtà. Non riesco ad amare gli umani, di qualunque sesso essi siano.
Vedo troppo dentro le persone, e sfiorandoli assorbo tutta la loro corruzione, i loro cattivi pensieri, e mi disgusta.
Mi disgusta molto il contatto, fisico.


Malattia? No, è soltanto che dietro questa maschera che porto c'è MOLTO di più.
Dietro la maschera che portano gli altri c'è molto di meno delle peggior aspettative che loro stessi non avrebbero nemmeno il coraggio di attribuirsi.

Quindi sono solo? No.

Io ho molto.




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