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{Just
if You want}
Capitolo 1. ~Segreti
Toc Toc.
Un fruscio di lenzuola.
Toc Toc
«Ma che diavolo…» Draco Malfoy si
alzò dal suo letto tra un groviglio di lenzuola.
«Draco!Apri!» sussurrò una voce fuori
dalla stanza del Serpeverde.
Il giovane Malfoy si diresse a grandi passi verso la porta e la
socchiuse quel tanto che bastava per vedere chi osava disturbare il suo
regale sonno. O meglio, per non vedere. Sulla porta, infatti, non
c’era nessuno, se non una mano sospesa a mezz’aria.
Ma Draco Malfoy conosceva fin troppo bene il proprietario di quella
mano.
«Potter! – sibilò mentre il suo ospite
invisibile s’insinuava furtivo nella stanza – Che
diavolo ci fai qui? Mi sembrava di essere stato chiaro! Niente gite
notturne in camera mia! Hai idea di quello che…»
Harry aveva poggiato una mano sulla bocca del compagno e stava
sorridendo.
«Lo so, Draco, lo so. Se ci scoprono siamo nei
guai.»
«Siamo? – disse il Serpeverde sottovoce –
Siamo, Potter? Quali guai potresti passare tu? Il massimo che ti
possono fare è segregare il tuo bel culetto nella Torre di
Grifondoro per il resto dell’anno! Ma non pensi a me? Oh,
certo che no! Il Prescelto pensa sempre e solo a se stesso, cosa gli
importa se…»
Di nuovo, Harry interruppe il flusso di parole che stava uscendo dalla
bocca del biondo Serpeverde e sorrise. Questa volta però, il
suo sorriso era triste.
«Draco, mi dispiace…Sono un egoista, lo so. Ma ho
bisogno di stare con te, adesso.»
Draco fissò il suo nemico di sempre con un velo di tenerezza
negli occhi argentati, ma immediatamente il suo lato Serpeverde
risalì a galla e i suoi occhi tornarono impenetrabili.
«Non mi importa nulla dei tuoi capricci, Potter! –
sibilò – Fuori di qui!Ora!»
Harry lo guardò per un istante e poi scomparve dietro alla
porta.
Rimasto solo, Draco tornò a sedersi sul letto con la testa
tra le mani. Pensieri tristi gli passarono nella mente quella notte;
pensieri che forse sarebbe stato meglio seppellire sotto le lenzuola.
*
«Ronald, è troppo chiederti di mangiare senza fare
tutto questo rumore? – disse Hermione stizzita la mattina
seguente a colazione – Io starei cercando di ripassare
Trasfigurazione. Ed è quello che dovresti fare anche tu,
dato e considerato che abbiamo un compito tra meno di
un’ora!»
Ron, che stava azzannando un toast, guardò Hermione che
ridusse gli occhi a due fessure in un modo che ricordava tremendamente
la McGranitt.
«Ma Hermione, ripassare sarebbe inutile, visto che nemmeno ho
studiato!» L’amica lo incenerì con lo
sguardo e poi tornò a leggere freneticamente i suoi appunti.
Seduto di fianco a lei, Harry aveva un’aria
tutt’altro che assorta. Stava scrutando il tavolo di
Serpeverde, chiedendosi perché mai Draco non fosse sceso a
fare colazione.
“Forse sta ancora dormendo – pensò
– O magari si è svegliato molto presto e ha
già mangiato…”.
«Harry? – una voce sconosciuta interruppe le sue
constatazioni – Harry Potter?» Il Grifondoro si
voltò verso un piccolo impaurito del primo anno che stava in
piedi dietro di lui. Tremava tutto e stringeva una pergamena arrotolata
nella mano destra.
«Sì?» rispose Harry con uno sguardo
enigmatico.
«Io…Ho un messaggio per te…Da parte di
D-Draco Malfoy!» esclamo il ragazzo tutto tremante.
«Oh – Harry rimase basito per un attimo –
Certo. Certo, dammi pure.» Tese la mano e il piccolo gli
consegnò la pergamena e poi scappò via.
«Un altro appuntamento segreto?» disse Ron
ridacchiando e punzecchiando l’amico con il gomito.
«Ron, per favore…» replicò
Hermione.
«Ma che ho detto? Non si può nemmeno fare una
battuta?»
«Certo che no, Ron, ma se non te ne sei accorto siamo in Sala
Grande ed è pieno di persone qui! E a meno che Harry non
abbia deciso di rendere la sua relazione con Malfoy
pubblica…»
«Hermione!» la zittì Ron, in seguito ad
alcuni sguardi curiosi dei compagni di Casa.
«Scusami Harry, mi è
scappato…» disse Hermione rossa in viso
rivolgendosi a Harry, che però non le stava prestando
attenzione.
«Harry…» disse Hermione preoccupata di
fronte all’espressione del Grifondoro.
Ma Harry si era già alzato dalla panca e stava correndo
verso il portone. Ron e Hermione si scambiarono uno sguardo
interrogativo e poi tornarono ognuno alle proprie occupazioni: Hermione
si tuffò nei suoi appunti e Ron si apprestò a
finire la seconda fetta di torta di zucca.