Gossip Girl
Kumi Sugimoto - Maggio del primo
anno alle scuole medie Nankatsu
“Ma come, Kumi-chan!
Non lo sai?!”
“Sapere
cosa?”
“Del
Capitano della squadra di calcio e della tua collega Sanae
Nakazawa!”
“Che?!
Ma che dici! Sono solo amici!”
“Fidati
di noi! Gira voce che stiano insieme ma che lo tengano nascosto a
tutti!”
“Ma
non è possibile!”
In un pomeriggio di chiacchiere davanti a una coppa gelato,
le mie amiche hanno sganciato la
bomba ma in quel momento
non ho dato gran peso alla cosa, dato che ho capito fin da subito che il chiacchiericcio è
all'ordine del giorno nella nuova scuola.
Col passare dei giorni però, un ronzio fastidioso
ha cominciato a torturarmi il cervello.
Certi illazioni infatti, anche se assolutamente infondate, non possono lasciare
indifferenti se c’è di mezzo il ragazzo che ci
piace!
Così ho iniziato a osservarli più
attentamente, il Capitano Tsubasa Ozora e la prima manager Sanae
Nakazawa.
Ora per esempio sono ancora in mezzo al campo, nonostante
gli allenamenti siano finiti già da un po’.
Il resto della squadra, Nishimoto senpai e io siamo
di nuovo in divisa scolastica pronti a tornarcene a casa, il
Capitano invece è ancora lì, intento a provare
instancabilmente quel suo nuovo tiro verso la porta vuota.
Il mio cuore tamburella gioiosamente nel petto mentre lo
fisso... perché è davvero così carino!
Mi piace proprio da
morire!
Poco distante Sanae Nakazawa, anche lei ancora in
tenuta da manager, gli passa i palloni prendendoli dal cestone
metallico.
Lui calcia concentrato, lei lo osserva con altrettanta
concentrazione.
E sì...
Probabilmente alla prima manager piace il ragazzo che ha di
fronte, questo l’ho capito già da un po', grazie a
piccoli particolari che la senpai non è riuscita
a camuffare nella vita quotidiana.
Anche se sono solo delle sfumature si riesce a coglierne il
senso, prima o poi.
Basta solo un sorriso speciale, appena accennato!
L'istinto femminile certe cose le intuisce!
Però... anche se Sanae Nakazawa fosse
davvero innamorata del Capitano, io di certo non la temo!
Di sicuro è una ragazza carina, ma senza falsa
modestia, lo sono anch’io.
Mi basterà quindi imparare bene il lavoro da
manager per poter competere con lei ad armi pari!
Il Capitano... è lui che devo riuscire a
decifrare.
Porto il dito indice alle labbra mentre stringo le
palpebre, spostando di nuovo lo sguardo su di lui.
Fissa sicuro avanti a sé, completamente immerso
nella sperimentazione del nuovo tiro.
Sinceramente?
A me sembra concentrato solo sul calcio!
Ecco!
Ora si è voltato verso di lei e le dice qualcosa.
Nakazawa senpai guarda l’orologio al polso e
annuisce.
Lui torna a calciare un altro pallone e un altro ancora.
Alzo le spalle, piegando il labbro inferiore all’infuori.
Sarà…
Ma io non ci vedo proprio nulla tra questi due…
Tanto meno una relazione nascosta!
Sono praticamente soli ma non accennano minimamente
a qualcosa di più intimo, di diverso dal
solito tram tram durante gli allenamenti quotidiani.
No.
Il Capitano proprio non la vede in quel senso!
E per ora c’è
solo il calcio!
Soddisfatta, decido che posso anche andarmene ora,
anche se mi piacerebbe raggiungerli in mezzo al campo.
Purtroppo però non ho scuse per avvicinarmi
ma domani...
Domani sarò più furba e a
quest’ora sarò io a passare palloni al
Capitano, altro che la prima manager!
Riuscirò così a stare un po’
da sola con lui e pian piano...
Come si dice?
Da cosa nasce cosa, no?
Kumi Sugimoto
- Agosto del primo anno alle scuole medie Nankatsu
“Sei innamorata
anche tu di lui?”
Silenzio.
Non ha risposto nulla!
“Se si ama
bisogna dirlo, no?”
Ancora niente.
Solo quello sguardo su di me, sorpreso e triste.
“Anche se non
posso paragonarmi a te!”
E detto questo sono scappata via.
Di corsa, senza trattenere le lacrime, carica di rabbia e
amarezza.
Ferita dalle mie stesse parole, per aver
pronunciato quell’ultima frase così…
Umiliante!
Ma purtroppo vera.
Perché ora lo so.
Avevano ragione le mie amiche, i loro
pettegolezzi corrispondevano in parte alla realtà.
Il mio Capitano e Sanae Nakazawa non stanno insieme ma per
quanto mi riguarda, questo può essere considerato soltanto
un dettaglio!
C’è qualcosa tra loro…
Quel qualcosa.
L’ho visto con i miei occhi,
all’improvviso... così lampante.
Lei lo ama.
Nessuna cotta, è proprio innamorata.
E lui…
Lui la ricambia.
Il Capitano ha bisogno di lei.
Durante la finale del campionato, allo stremo delle forze,
è Sanae Nakazawa che ha cercato tra gli sguardi.
Noi tutti accorsi a bordo campo per sostenerlo, non esistevamo.
Eravamo come trasparenti.
Mi sono sentita uno schifo in quel momento…
E ho pensato che fosse tutto finito, il mio
amore era ormai disperatamente a senso unico.
Si metteranno insieme
subito!
Questa è la prima cosa che mi è venuta
in mente mentre ho iniziato a piangere, vedendoli così uniti
davanti ai miei occhi.
Invece i giorni successivi sono passati senza cambiamenti importanti
tra di loro.
E non mi capacito!
Provo così tanta rabbia!
Io proprio non la capisco!
Perché Nakazawa senpai si comporta
così?!
Per quale assurdo motivo lascia passare anche solo un minuto
senza fare nulla?!
Il Capitano partirà alla fine di
quest’anno scolastico e lei perde tempo come una scema!
Lei che potrebbe averlo sul serio!
Questo suo atteggiamento passivo e inerme dovrebbe rendermi
felice...
Invece riesce a farmi contorcere lo stomaco fino alla nausea!
La detesto!
Se fossi al suo posto, sarei già da un
pezzo tra le braccia del ragazzo che amo!
E allo stesso tempo la invidio...
Semplicemente perché non sono lei.
No, non sono io la ragazza nel cuore del Capitano.
Un singhiozzo disperato mi scuote il petto.
Perché non
posso esserlo?!
Stringo forte il cuscino, rannicchiata nel mio letto.
Perché?!
Passo più volte una mano sugli occhi per arginare
il pianto, devo cercare di calmarmi.
Non importa, mi ripeto.
Non importa davvero che il mio amore non sia corrisposto.
Io andrò avanti comunque per la mia strada.
Mi dichiarerò lo stesso, come avevo deciso
durante il campionato nazionale.
Non dovrò mai pentirmi in futuro per dei
silenzi, né voglio arrivare a rimpiangere le
occasioni perse.
Io confesserò i miei sentimenti al Capitano!
Anche a costo di essere respinta.
Aspetterò che finisca anche il torneo di Parigi
poi glielo dirò.
“Sono
innamorata di te, senpai!”
Lo farò così, senza esitazioni.
Diretta, decisa.
Guardandolo dritto negli occhi…
Kumi Sugimoto
- Dicembre del primo anno delle scuole medie Nankatsu
Fuori
nevischia.
Seduta
al caldo all’interno della caffetteria, osservo oltre il
vetro lucido il viavai di persone imbacuccate, che passeggiano
noncuranti il freddo gelido.
Per
ammazzare il tempo, abbasso di tanto in tanto lo sguardo sul
menù poggiato sulla formica del tavolinetto bianco.
Sono
indecisa...
Non so
proprio cosa ordinare perché mi piacciono fin troppe cose,
così temporeggio ancora tornando a guardare fuori.
Scrutando
tra la gente, cerco d’individuare le mie amiche che
dovrebbero essere qui a minuti.
Il
mio sguardo vaga tra la folla distratto,
finché qualcosa in lontananza non attira la mia
attenzione.
Una
sciarpa rossa svolazza, mossa dal vento che ora ha preso a
soffiare più forte.
Sgrano
gli occhi mentre avverto chiaramente che sto arrossendo.
Anche
a questa distanza riesco a riconoscere la persona all'altro lato della
strada.
Perché
nonostante i mesi trascorsi dalla mia disastrosa
dichiarazione, non posso fare a meno di pensare a lui.
Tsubasa
Ozora è ancora il ragazzo che amo…
Un’altra
figura lo raggiunge ora, la mia bocca si piega in sorriso amaro.
Capelli
corti un po' più lunghi di un caschetto e una grossa sciarpa
a coprirle una parte del volto.
Ma riesco
a vedere fin da qui la luce che brilla nei sui occhi e il sorriso, che
se non fosse coperto dalla lana bianca, illuminerebbe tutto il viso.
Un
sorriso identico a quello che lui le sta rivolgendo mentre sono uno di
fronte all'altra.
Il
Capitano si gratta la nuca con la mano destra poi indica con un braccio
un luogo imprecisato in lontananza.
Sanae
Nakazawa annuisce, non posso evitare di notare che i suoi occhi non
smettono di ridere.
Nonostante
il vento e il freddo sembra baciata dal sole.
I
due s’incamminano vicini, percorrendo però solo pochi passi
prima che una folata più forte li costringa a
fermarsi di nuovo.
Grossi
fiocchi prendono a vorticare nell’aria mentre il vento
all’improvviso si calma.
La
senpai li nota e con aria stupita tira per un braccio il ragazzo al suo
fianco.
Entrambi
alzano il viso verso il cielo mai io non seguo il loro sguardo
ma quella mano, che dal braccio scivola fino al polso.
Le
loro dita s’intrecciano con una naturalezza tale, da farmi
davvero male.
Inevitabimente,
distolgo rapida lo sguardo.
Non
voglio più vederli!
Non
voglio piangere!
Sobbalzo
imbarazzata quando vedo Kasumi, che mi osserva in
piedi vicino al tavolo insieme alle altre mie amiche.
“Dovresti
metterci una pietra sopra, Kumi-chan…” mi esorta,
sorridendo dolcemente.
Arrossisco.
Non mi
ero minimamente accorta del loro arrivo ed è chiaro che
abbiano notato chi stessi fissando assorta oltre la vetrata.
Annuisco
prima di ammettere che ci vorrebbe proprio un bel macigno, altro
che pietra.
Se
non il Fujiyama stesso, nel mio caso disperato!
“Oppure
può bastare una bella abbuffata di cioccolata!”
esclama Kasumi prima di sedersi, imitata dalle altre ragazze.
In
breve il mio tavolo, fino a pochi secondi fa silenzioso e triste, si
trasforma in chiasso e allegria puri.
Così
riesco a tornare a sorridere mentre il menù corre di
mano in mano, in mezzo al chiacchiericcio.
Sorrido
sì, cercando di dimenticare per guardare di nuovo
avanti.
Ora
è proprio il momento di farlo, anche se so che ci
vorrà ancora altro tempo.
Un
passo alla volta, partiamo dal primo.
Mi
volto e oltre la vetrata non scorgo più il Capitano,
né la sua fidanzata.
Addio…
Prendo
un ampio respiro e lo ripeto silenziosamente nel mio cuore.
Addio
Capitano…
Addio
primo amore…
Kumi Sugimoto - Primo anno alle scuole superiori Nankatsu
“Peccato però, si sta perdendo il
meglio degli anni!”
“Già! Poi è una ragazza
così carina!”
“Tu l’hai conosciuta al club,
vero?”
“Sì è la mia
senpai!”
“Io trovo la sua storia d’amore
così romantica!”
“Anch’io!”
“Oh quanto darei per vivere qualcosa di
simile!”
“Insomma! Sai quanto starà faticando a
tenere in piedi una relazione così, quella
poveretta?”
“Ma alla fine ne vale la pena! Tsuabsa Ozora
è una ragazzo così carino! E famoso!”
Smetto per un attimo di sistemarmi i capelli e mi soffermo a osservare il gruppetto alle mie
spalle, attraverso il riflesso dello specchio.
Immaginavo stessero parlando di lei, certe
chiacchiere sono un classico nei bagni femminili durante la pausa
pranzo.
Riprendo poi a legare con cura i codini sotto alla
nuca mentre le ragazze,
comprese un paio di mie compagne di classe, continuano a ciarlare
indisturbate alle mie spalle.
“Ma Seii? Quello bello della sezione B! Non le fa
il filo? Al club di musica che si dice?”
“Dai! Lei è strafidanzata! Nemmeno lo
vede quello!”
“Però sarebbero una bella coppia!
Proprio belli insieme!”
Involontariamente alzo gli occhi al cielo mentre sistemo la
frangetta.
Vorrei voltarmi e commentare ma non m’immischio, meglio
lasciar perdere.
“Nakazawa senpai non lascerà mai il suo
grande amore per il primo che capita!”
“Ma che ne sai tu?”
“Una ragazza così forte non
demorderà mai!”
“Sembri una fangirl!”
“Lei è la mia eroina!”
“Ah ah ah ah!”
“Sarà ma io un pensierino su Seii lo
farei, è così…”
“Buono?”
“Sì... ma da mangiare!”
“Eh eh eh eh!”
“Anche Ozora è un bel ragazzo, non le
hai viste le foto sui giornali?! Loro due sono perfetti
insieme!”
“Sì ma vive su Marte in
pratica!”
“Dettagli!”
“Secondo voi anche lui è
così fedele?”
“Per me sì!”
“Mmm…”
“Io li ho visti insieme alle medie, prima che
partisse, sembravano affiatati…”
“Kumi vieni un po’ qua!”
La mia mano con in pugno il gloss rosa si ferma a un
centimetro dalle mie labbra.
Nel riflesso dello specchio osservo Kaori, una mia compagna
di classe, mentre continua a fare cenno con la mano di
avvicinarmi.
Mi volto e a questo punto la raggiungo.
Se è lei a tirarmi in mezzo, posso pure sbilanciarmi un po'.
“Pettegolezzi da bagno delle ragazze!”
aggiunge allegramente, quando sono in mezzo al gruppetto rumoroso di
pettegole.
“E ci servi proprio tu! Non eri manager del club
di calcio anche alle scuole medie?”
Annuisco sorridendo.
“Bene! Quindi potrai toglierci qualche
curiosità! Che Nakazawa sia stracotta di Tsubasa
Ozora è chiaro come il sole a tutte noi, ma ci chiedevamo se
fosse così anche per lui. Sai, alla fine se
n’è andato comunque…”
“Il Capitano era innamorato di Sanae Nakazawa
già alle medie…”
Lo dico con sincerità e a cuor leggero, senza
girarci troppo intorno.
“Era così palese?” insiste
Kaori, mentre una delle ragazze che non conosco, unisce
le mani al petto, esclamando quanto la cosa
sia romantica.
“Non esattamente. Me l’ha detto lui in
persona!”
Le ragazze istintivamente si stringono l’una
all’altra ancora di più, circondandomi
letteralmente.
I loro occhi, carichi di stupore, mi fissano come se fossi
un oracolo vivente.
Kami-sama!*
Pendono proprio dalle mie labbra!
La cosa mi crea un po' d'imbarazzo, divertendomi
però al tempo stesso.
“Eravate così in
confidenza?!” mi chiedono poi quasi all’unisono.
“Non proprio…” temporeggio,
spostando di lato lo sguardo mentre i ricordi di quel periodo, dolce e
lontano, si riaffacciano alla mia memoria.
“Allora?!” m’incalzano senza
tregua, curiose come non mai.
“Mi sento in imbarazzo a
dirlo…” borbotto, arrossendo.
Ora, anche se per poco, entrerò
anch’io a far parte del loro pettegolezzo.
“Dai, spara! L’intervallo sta per
finire, non tenerci sulle spine!” mi supplica Kaori,
attaccandosi smaniosa al mio braccio destro.
“Ecco io…” mormoro guardando
le ragazze per un attimo, prima di confessare la
verità.
“A quei tempi avevo una cotta per il Capitano e un
giorno ho deciso di dichiararmi!”
Gli occhi che mi fissano si dilatano ancora di
più, ammesso sia possibile, mentre le mascelle si
spalancano, strappandomi così un risolino
divertito.
“Wow!” e questa volta è
davvero un'esclamazione in sincrono perfetto.
Sorrido ancora.
E pensare che un tempo non avrei mai creduto fosse
possibile farlo, parlando delle mia delusione sentimentale.
“Sei la rivale della mia eroina!”
Rido sonoramente questa volta.
“Forse per un po’ lo sono
stata!” commento divertita.
“Ma sono stata più che altro io a pormi
così, all'inizio della mia cotta. Col tempo
però ho capito che non avevo speranze, perché il
Capitano non mi avrebbe mai considerata, né guardata come
lei…”
“Oh…” un’altra
esclamazione all'unisono, che m’invita a
proseguire il mio racconto.
Pensandoci bene... è una vita che
non parlavo di queste cose.
“Ma ho deciso di dirgli lo stesso che lo amavo,
anche se sapevo che sarei stata respinta!”
“E lui? Lui?”
“Quando l’ho guardato negli occhi, ho
visto chiaramente che stavo facendo un buco nell’acqua.
Così ho deciso che per mettermi il cuore in pace, sarei
dovuta andare fino in fondo alla questione
e chiedergli se fosse innamorato di
un’altra ragazza. Conoscevo già la
risposta ma avevo bisogno di sentirla dire da lui, dalla sua voce. Il
Capitano allora ha annuito senza esitazioni e quando ho
nominato Sanae Nakawaza, lui ha pronunciato un semplice sì.
Ma nei suoi occhi c'era un mondo di emozioni...”
“Ve l’ho detto io, che
è troppo romantico!”
“Già... ma povera Kumi!”
“Acqua passata…” minimizzo,
alzando le spalle e sorridendo.
Le ragazze riprendono così a commentare
vivacemente, quasi non fossi più qui davanti a loro.
La fan di Nakazawa senpai nel frattempo continua a
sospirare, alzando lo sguardo al cielo estasiata.
Il suono della prima campanella però, sembra
riportare all'improvviso tutte alla realtà.
“L’intervallo sta per finire!
Sarà meglio scappare!” esclama Kaori, tirandomi
decisa per un braccio.
“Cavolo è tardissimo!
Corriamo!”
Facendo gruppo compatto usciamo così
dal bagno, ritrovandoci poi nella confusione del corridoio,
tra il viavai degli studenti intenti a tornare nelle proprie classi.
Mi accorgo però subito, di aver
lasciato il lucidalabbra sul piano del lavabo.
Mi sgancio così da Kaori e tornando sui
miei passi, raggiungo di nuovo il bagno delle ragazze.
Ma non appena ne varco la soglia,
rimango impietrita a fissare la persona che inspiegabilmente
mi trovo davanti.
Sanae Nakazawa mi fissa con altrettanto stupore, rossa in
volto.
Oh ma allora anche lei
era qui poco fa! Avrà sentito tutto!
E io ora che faccio?!
“Ho lasciato il lucidalabbra sul
lavandino…” mi giustifico, indicando il flaconcino
rosa poggiato sulla ceramica del lavabo.
Con un passo lo raggiungo, lo afferro e lo rimetto in tasca,
senza guardarla negli occhi.
Sono in imbarazzo.
Tremendamente.
Mi sento anche un po’ in colpa
e…
Ok…
Forse dovrei accennare alle conversazione di prima,
ma solo all'idea mi sento svenire dalla vergogna.
“Non potevo uscire dal bagno proprio mentre quelle
ragazze parlavano di me…”
Alzo di riflesso lo sguardo in direzione di Sanae Nakazawa.
Incoraggiata dal tono calmo con cui ha parlato, mi rilasso,
sentendo che posso rivolgermi a lei più serenamente.
Annuisco mentre le sorrido in maniera sincera.
Ma lei rimane seria, quasi impassibile.
“Avrei fatto lo stesso
anch’io!” aggiungo tutto d'un fiato, per
spezzare l’imbarazzo.
“Mi dispiace, senpai! Tutti quei pettegolezzi! Non
è… ”
“Quando ti sei dichiarata…”
Nakazawa senpai m’interrompe, fissandomi seria e inclinando
leggermente la testa di lato.
I suoi capelli, ora molto più lunghi di un tempo,
si poggiano morbidi sulla spalla.
“Ti ha detto davvero che amava me?”
Arrossisco.
E per un sacco di buoni motivi.
Parlare con lei... di questo!
Non so nemmeno se il Capitano abbia mai affrontato
l'argomento della mia dichiarazione con lei…
La osservo ancora.
Qualcosa nei suoi occhi mi costringe a diventare seria.
Quando annuisco ancora, Nakazawa
senpai continua a guardarmi in silenzio, immersa in non so quali
pensieri.
Sembra così lontana, la sua mente mi sfugge.
“Deve essere stato…” non
termina la frase, ma credo che per un attimo si sia messa nei miei
panni.
“Ho pianto davvero tanto quel giorno! Sono
addirittura tornata a casa, prima ancora che iniziassero le lezioni!
Però poi è passata, perché in fondo lo
sapevo. lo sapevo già che lui era innamorato di
te…”
Sanae Nakazawa mi fissa ancora,
con l’aria di chi non è poi
così presente.
Non so cosa possa passarle per la testa ma sembra
così infinitamente stanca e provata in questo momento.
Non deve essere bello essere sulla bocca di tutti, come se
questi tutti poi ti conoscessero davvero.
E non deve nemmeno essere bello vivere
così, lontani costantemente da chi si ama.
Non posso evitare di chiedermi se sarei stata capace di
sopportare tanto.
Volevo così disperatamente essere al suo
posto…
Ma avrei voluto anche questo tipo di vita?
E pensare che una volta sono arrivata addirittura a
detestare questa ragazza, perché lei era la fortunata.
Era lei che Tsubasa Ozora amava.
Ma ora?
Volevi questo per te,
Kumi?
Sul serio?!
Tutto è diverso nel presente e ho ben chiare
molte cose.
Ora per esempio, so perché Nakazawa sempai non
faceva niente, lasciando passare i giorni senza dichiararsi.
Lei aveva semplicemente paura.
Era spaventata... da tutto questo.
Dalla distanza, la solitudine e i giorni tristi e vuoti che
sapeva l’avrebbero raggiunta.
Un nodo mi stringe la gola.
“Senpai!” non
riesco a trattenermi.
Sanae Nakazwa allarga leggermente le palpebre,
concentrandosi attentamente su di me
e all'improvviso capisco anche il perché
mi abbia chiesto certe cose.
Voleva sentire il suo amore vicino.
Forse voleva tornare, per un attimo, indietro a quei giorni.
O forse ancora, voleva semplicemente sentir parlare di lui
ma questa volta in maniera diversa, col permesso accordato da una sua
richiesta.
Sbatto un paio di volte le palpebre prima di sorriderle,
distendendo bene le labbra in maniera allegra e
incoraggiante.
Perché ora io stimo la ragazza che ho davanti.
E l’ammiro, per la sua forza e il coraggio.
“Tieni duro, mi raccomando! Io faccio il tifo per
voi!” esclamo convinta, accentuando di più
il sorriso.
Lei si anima di un moto piacevolmente stupito.
“Faccio il tifo per te!” aggiungo
convinta, nel tentativo di trasmetterle forza.
Sanae Nakazawa allora ricambia il sorriso in
maniera riconoscente.
Lei sorride…
Sorride alla ragazza che amava il suo Tsubasa e che
un tempo avrebbe voluto portarglielo via.
“Anche per me tu sei
un’eroina!” esclamo, sentendo crescere in
me un'emozione così forte da farmi incrinare
la voce.
Le sue labbra si distendono ancora, ma questa volta
dolcemente.
Il lieto fine ci
sarà anche per te!
Penso senza aggiungere altro, perché
dopo tutto quello che
c’è stato, mi sembra già tanto essere
riuscite a giungere fin qui...
Sanae
Nakazawa – Studi televisivi a Tokyo
“TRE. DUE. UNO! IN ONDA!”
L’applauso del pubblico poi la voce del
presentatore, che saluta i telespettatori.
Dietro le quinte, stretta tra Mendo e Akane Minase, aspetto
di essere annunciata per entrare in studio.
Ci sarà una piccola intervista poi canterò.
Hayami
Mokomichi* nel frattempo parla spedito, gesticolando
vistosamente.
Essere un attore giovane ma navigato lo aiuta nell'essere
spigliato durante la diretta e con il rapporto con il
pubblico.
Senza dubbio è stata un'ottima scelta da parte
del canale musicale che ci ospita, quella di affidare proprio a lui il
programma di punta della rete.
Mokomochi, detto Moko, annuncia la mia presenza proprio in
questo momento.
Il pubblico urla entusiasta mentre Mendo mi sorride, alzando i pollici
per incoraggiarmi.
Microfono in mano, faccio il mio ingresso in studio accolta
da miei fans, che saluto allegramente prima di
avvicinarmi al presentatore che mi aspetta al centro
del palco, applaudendo.
Una miriade di telefonini sono puntati su di me
quando lo raggiungo.
Moko allora mi saluta con tutti i convenevoli di rito, prima
di iniziare il suo giro di domande, come da copione.
L'intervista è stata infatti come sempre
concordata a tavolino precedentemente, dagli autori del
programma e dalla mia addetta stampa.
Sinceramente poi sono diventata piuttosto brava a
trattare con giornalisti o simili e questo mi rende ancora
più rilassata nell'affrontare le solite domande.
Tutto infatti procede senza intoppi.
Dopo aver parlato del mio ultimo singolo e della relativa premier del
video musicale, passiamo ora a commentare, come da scaletta,
l’inaugurazione del mondiale giovanile a cui ho preso parte.
Con disinvoltura ammetto quanto sia stato emozionante e
coinvolgente, poter cantare di fronte a uno stadio pieno zeppo di
persone.
Aggiungo poi orgogliosa, che è stato anche un
grandissimo onore essere stata scelta in rappresentanza del nostro
Paese.
Moko allora inteviene, domandandomi se abbia
preferito quel tipo di esibizione rispetto al duetto con Seii, durante
la festa organizzata per dare il benvenuto
alle nazioni partecipanti.
Scuoto la testa prima di dichiarare che sono state due
occasioni completamente diverse, seppur legate entrambe al
Word Youth e trasmesse in mondovisione.
Lo stadio è adrenalinico di per
sé mentre alla festa si è creata per forza di
cose un'atmosfera più intima ma ugualmente
emozionante.
“A proposito di quella sera! Ti volevamo far
vedere giusto una cosina, cara Sanae-chan!”
Ops!
E questo che significa?
Non ricordo nulla del
genere sul mio copione!
Facendo finta di nulla, mi volto così
verso Akane, che sta scorrendo velocemente
la mia intervista messa nera su bianco e alla quale dovremmo attenerci
tutti.
“Cosa devi mostrarmi di così
interessante, Moko-kun?” chiedo con un sorriso incoraggiante nel tentativo di prendere tempo, una volta riportata l'attenzione sul presentatore.
“Solo una semplice foto... ma vorrei poi
farti una domandina a riguardo!” esclama il ragazzo di
fronte a me, sorridendo allegramente.
Foto?!
Domandina?!
Ma di che
diavolo…?
Oddio non si
tratterà mica di Seii?!
Lui e quello stupido
baciamano!
Lo sapevo che
non poteva finire lì!
Ma Akane cosa aspetta
a inventarsi qualcosa per togliermi da questo impiccio?!
Con la coda dell'occhio la noto mentre gesticola,
parlando a raffica con il produttore esecutivo del programma e uno
degli autori.
Siamo in diretta però, non posso perdermi
d’animo.
“Ok! Vediamo di che si tratta allora!”
esclamo spavalda, facendo buon viso a cattivo gioco.
“Bene, Sanae-chan! Guarda in quel monitor
allora!”
Moko mi indica un gigantesco tv led appeso accanto al logo della
trasmissione.
Fisso lo schermo nero con un po' di batticuore, nell'attesa
di vedermi comparire sul monitor nel mio abito verde mono spalla mentre
osservo stupita Takeshi Seii, che poggia le sue
labbra sul dorso della mia mano.
Quando lo schermo s'illumina, trattengo il fiato senza
darlo a vedere.
Compare allora un'immagine ma assolutamente non quella che mi
aspettavo!
Il pubblico nel frattempo si scatena entusiasta
mentre fisso lo Tsubasa fatto di pixel,
vicinissimo a me, poco prima della mia esibizione alla festa di
benvenuto.
Mi sfiora a mano e io lo guardo con…
Sento che sto diventando paonazza... perché è fin
troppo palese!
In questa foto le nostre espressioni sono inequivocabili ed
è come se ci stessimo baciando sfiorandoci solo con le dita!
E quello che proviamo l’uno per
l’altra campeggia sullo schermo, come se fosse scritto a
chiare lettere.
Il clamore intorno a me non accenna a diminuire mentre
mi volto verso Moko, che sorride sornione dandomi
leggere gomitate sul braccio.
Per un attimo poso poi gli occhi sul monitor, che
mostra l’inquadratura corrente trasmessa in TV.
Il mio viso è viola ma allo stesso tempo non riesco a
smettere di sorridere.
Imbarazzata, continuo a farlo…
perché mi sento in qualche modo felice!
“Cosa ci dici di Tsubasa Ozora?” mi
chiede all'improvviso il presentatore, ostentando un sorrisetto
malizioso.
Altri gridolini rimbombano nello studio mentre rivolgo uno
sguardo fugace verso i miei accompagnatori.
Mendo ha gli occhi fuori dalle orbite mentre Akane si sbraccia
minacciosa contro l’assistente di studio.
“Immagino che tu non voglia sentirmi parlare di
calcio, vero?” chiedo di getto, senza
nemmeno rendermene bene conto.
Ma dentro di me vive ora una sensazione quasi folle, che mi
sta completamente coinvolgendo.
Sono così stufa che la gente parli di noi e la maggior
parte delle volte a sproposito!
“Dai, Sanae-chan! Parlaci di lui... ma nel
privato!” insiste Moko, ammiccando clamorosamente
verso la foto che mi ritrae con Tsubasa.
Noi due, vicini, nella notte più sconvolgente
della mia vita!
Non riesco a smettere di pensare a quanto sia
terribilmente stanca dei pettegolezzi e di ogni
speculazione fatta sulla nostra relazione nel corso degli
anni.
Negare qualsiasi coinvolgimento amoroso
ora, alimenterebbe ancora di più le chiacchiere e
temo che non avremmo più tregua poi.
Non voglio che inizino a controllarci, per coglierci in
fallo.
Non voglio sentirmi sotto assedio, né stressata
quando lui è qui in Giappone.
Voglio vivere Tsubasa al meglio ora che
è qui con me, senza complicazioni inutili a rovinare il
prezioso tempo a nostra disposizione.
Ammettere che abbiamo una relazione potrebbe mettere fine al
circolo vizioso di gossip che mi riguarda, iniziato fin dalle scuole
medie.
Metterei a tacere tutte le supposizioni, le malelingue.
Ora poi io non potrei
mai...
Non riuscirei mai a negare il mio amore per Tsubasa.
E mi rendo conto che non ho la minima intenzione di
farlo.
“Moko-kun! Non girarci intorno e fammi una domanda
diretta!” esclamo con il sorriso
sulle labbra.
Un sorriso carico di eccitazione ma anche molto frivolo,
bonariamente sciocco e imbarazzato.
Mokomochi mi guarda stupito per qualche secondo
perché credo si aspettasse un po' più di
reticenza, poi sorride e annuisce.
“Sanae-chan!” esclama in maniera pomposa
mentre sento una strana voglia di ridere e il viso andare
in fiamme.
“Tsubasa Ozora è il tuo
ragazzo?”
I risolini e le grida intorno a me si affievoliscono di
colpo e nello studio cala il silenzio.
Il mio cuore inizia a galoppare nel petto prima di rivolgere
un ultimo sguardo dietro le quinte.
Mendo ha due stelle luccicanti al posto degli occhi e tiene
le mani strette sotto al mento mentre annuisce, invitandomi
così tacitamente a fregarmene di tutto e gridare ai quattro
venti il mio amore.
Akane invece continua a scuotere la testa nel panico
più totale, una mano mima prima una forbice poi un segno
di taglio netto all’altezza della gola.
Mi dispiace... ma
stavolta farò di testa mia!
Prendo un bel respiro, conscia del fatto che sto per
liberarmi di un peso ma che di certo non risolverò tutto
così.
Ma proprio non m'importa ora, così mi volto lentamente verso la platea che pende letteralmente dalle mie labbra.
Sorrido ancora ma più dolcemente.
“Sì!”
Un monosillabo e parte il delirio.
Rido imbarazzata ma felice.
Mendo saltella sul posto battendo le mani mentre
Akane scuote la testa, posando sconsolata una mano
sulla fronte.
Moko cinge allora le mie spalle con un braccio, facendo
cenni di vittoria verso il pubblico festoso e la telecamera.
Io continuo a ridere.
A ridere ancora, euforica.
E innamorata…
E ora lo sanno proprio tutti, eh!
*Kami: è la parola
giapponese indicante gli oggetti di venerazione nella fede shintoista.
Limitatamente all'uso nello Shintoismo, la parola è
un'onorificenza per spiriti nobili e sacri, che implica un senso di
rispetto o adorazione per la loro virtù e
autorità.
**Mokomichi
Hayami è un attore giapponese. Che abbia presentato un
programma musicale (la mia idea è uno show tipo vecchio TRL
di Mtv) è una mia pura invenzione. =)
Grazie
infinite se siete arrivati a leggere fin qua! Questa FF si basa su
un'idea un po’ strana che avevo in mente da un bel
po’: parlare del gossip intorno a Sanae e mostrare come
l'avesse affrontato la ragazza nel tempo.
Nella prima
stesura della shot il pdv era completamente suo poi Kumi ha preso il sopravvento perché ho pensato fosse carino usarla come filtro del gossip.
Alla fine
questa FF è diventata una storia anche su di lei, spero di
averle reso un po’ giustizia e di aver dato giusta voce ai
suoi pensieri.
Nella
storia faccio chiaramente cenno a episodi reali del manga ma
ho scelto di non riproporli fedelmente (il pettegolezzo delle amiche di
Kumi in caffetteria, Kumi che chiede a Sanae se è innamorata
di Tsubasa, etc… ) mentre nelle ultime due scene ci
sono richiami alle mie due storie principali (Butterfly e Fly Away ) da
cui è tratta la caratterizzazione di Sanae.
In quelle
long ormai datate (è impressionante vedere che Butterfly sia
del 2006!) Sanae ha una carriera da cantante, Seii è un
musicista suo collega di club di musica alle superiori, innamorato di
lei e ovviamente antagonista di Tsubasa mentre Mendo è il
suo eccentrico assistente e Akane, come ho scritto chiaramente qui, la
sua addetta stampa.
Perdonatemi
quindi se, in particolare nell’ultima parte in cui il pdv
è quello di Sanae, non conoscendo le mie storie, risulta
strano quello che ho scritto e compaiono personaggi di mia invenzione!
=)
Con
affetto, OnlyHope!
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