Kindred Spirits

di ___Page
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INCHIOSTRO
 


L’inchiostro può ferire.
Scrive sulla carta ma penetra anche nella pelle, lasciando segni indelebili che si cancellano solo con altri segni indelebili.
Nami lo sapeva bene. 
Sdraiata a pancia in giù sul lettino del dottore, lì a Coconut Village, a questo pensava la giovane cartografa.
La mano esperta del medico tracciava con l’inchiostro blu, sicura e senza timore, le linee sinuose del nuovo tatuaggio, mimetizzando la cicatrice, scotto da pagare per eliminare quello vecchio.
Sapeva che il segno biancastro, che indicava dove la lama del coltello aveva lacerato e trafitto la carne più e più volte, sarebbe rimasto lì per sempre a ricordarle, suo malgrado, tutti quegli anni di buio, soprusi e dolore.
Sospirò, stanca e malinconica, spostando gli occhi sul dorso delle sue mani.
Socchiuse gli occhi nel notare un segno biancastro anche lì, simile a quello che le marchiava la spalla.
Anche quello se lo era procurato da sola, anche quello con un coltello.
Ma lo aveva fatto per salvare un amico.
Un amico che aveva rischiato la vita per salvare lei.
Sorrise, mentre si riaccomodava meglio sulla branda, mentre, insieme all’inchiostro, anche una nuova serenità si insinuava sotto la sua pelle.
Non sarebbe mai più stata sola, ora lo sapeva.
Ora, l’inchiostro non le faceva più paura. 




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