Eppure il sole splendeva

di vento in tempesta
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Salutata Cecilia, Camilla salì i gradini del suo palazzo e venne accolta dalla mamma che, appena tornata dal lavoro, la aspettava sorridente sull’uscio dell’appartamento in cui abitavano. La bambina era ancora molto indispettita. Diede alla mamma un bacio sulla guancia e sempre imbronciata le chiese “perché il sole non se ne va?” La donna la guardò perplessa. Poi ridendo le rispose “e perché dovrebbe andarsene? Sta cosi bene lassù in mezzo al cielo! E poi se non ci fosse non riusciresti ad andare al parchetto a giocare…sarebbe troppo buio!” Ma Camilla non era convinta. “quando la sera mi porti a mangiare la pizza io vedo dove vado, perché ci sono i lampioni! Non mi serve il sole!” La mamma della bambina era stupefatta dalla pronta risposta della figlia. Anche se aveva solo 5 anni era già piuttosto sveglia. “bè…” provò ad aggiungere “..se il sole non ci fosse non potresti andare al mare a nuotare e a giocare con la sabbia, farebbe troppo freddo!” Camilla assunse un atteggiamento pensoso. Gli occhi fissi in un punto imprecisato sul pavimento e il pollice appoggiato sul labbro inferiore, la facevano sembrare proprio una piccola filosofa! Poi all’improvviso ebbe un’illuminazione: con sguardo trionfante guardò la mamma e le urlò eccitata: “bisogna riempire il mare e le spiagge con tante stufe, caminetti e caloriferi! Cosi più nessuno potrebbe avere freddo anche senza sole!! ” La mamma guardò la bambina che, con occhi ridenti, attendeva una risposta. Ma la donna non capì l’importanza che Camilla dava ai suoi bizzarri progetti. Era stata una giornataccia al lavoro ed era molto stanca. Cosi liquidò la figlia con un sorriso e una tenera carezza e si avviò in cucina a preparare la cena. La bimba era molto delusa. Ma era anche molto fantasiosa: prese un foglio e i suoi amati pastelli a cera e, con enorme impegno, continuò a progettare le sue geniali opere.




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