La sorte dei Malfoy

di Lady_Whytwornian
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Lucius e il suo adorato figlio Draco stavano passeggiando per Diagon Alley cercando di passare inosservati.
Draco era al suo secondo anno ad Hogswarts, anche se Lucius avrebbe preferito mandarlo a Durmstrang.
Narcissa aveva insistito per non mandarlo così lontano e alla fine lui aveva ceduto.
Si guardò attorno e poi fece cenno a Draco di svoltare a sinistra in un vicolo buio e stretto. Proseguirono ancora per qualche minuto ed entrarono in un negozio che si affacciava su una piazzetta.
Draco si guardava attorno meravigliato. Era pieno di oggetti strani e misteriosi e sicuramente dall’uso non proprio consentito.
La sua curiosità fu attratta da una scatola delle dimensioni di un portagioie. Si avvicinò e fece per aprirla.
- Non…toccare…niente! – scandì Lucius a voce bassa ma ferma, bloccando la mano del figlio con il suo bastone da passeggio.
Draco si ritrasse un po’ deluso: era veramente una scatola interessante, ma le parole e il tono del padre non ammettevano repliche.
- E non farmelo ripetere. Sono stato chiaro?
- Sì padre.
Mentre Draco gironzolava nel negozio, Lucius si avvicinò al bancone e subito un uomo con un occhio solo lo salutò con riverenza: - Signor Malfoy. Quale onore rivederla. Vuole comperare o vendere?
- Vendere. La solita merce – e mise sul tavolo un mazzo di carte.
- Molto belle. Veramente molto belle.
Le rigirò tra le mani. – Sono anche molto pericolose…
- Sì. Soprattutto nelle mani giuste… - replicò Malfoy con un ghigno.
Il proprietario del negozio le stava ancora ammirando quando entrò un’altra persona. Alzò gli occhi e impallidì.
Lucius rimase per un momento interdetto dal cambio di espressione che era avvenuto sul viso dell’uomo.
- Buongiorno signor Borgin, passavo da queste parti e ho pensato di anticipare il controllo periodico della sua merce. E guarda un po’ chi trovo qui… Buongiorno anche a te, Lucius…cosa stai facendo da queste parti?
Con un gesto nascose il mazzo di carte che aveva portato e si voltò cercando di sfoderare il migliore dei suoi sorrisi.
Aveva riconosciuto la voce che lo aveva salutato ed era l’ultima persona che avrebbe voluto incontrare, soprattutto in quel negozio.
- Buongiorno Elbereth. Sono con mio figlio. Stavo solo curiosando…
Elbereth sorrise. – Lucius, Lucius… non hai mai saputo mentire bene, almeno non a me…La voglia di perquisirti è tanta, ma sono sicura che qualsiasi cosa tu avessi mai portato qui, non è di certo ancora addosso a te.
- Mia cara… adesso mi offendi… io sono un uomo onesto e rispettabile.
- Per cortesia, Lucius… Già: non fare domande e non sentirai menzogne. Dovrei ricordarmelo più spesso - poi cambiando tono della voce ed espressione - Sta attento. Sta molto attento. Passerò più tardi signor Borgin, vedo che ha da fare…
E uscì dal negozio.
Draco si avvicinò al padre: - Chi è quella donna?
Lucius sospirò: - …Una vecchia compagna di scuola. Ma ora è meglio che andiamo.
A Draco però non era sfuggito lo sguardo di terrore che aveva attraversato gli occhi del padre quando Elbereth lo aveva salutato.
Sarebbero passati alcuni anni prima che si fossero incontrati di nuovo. E non lo avrebbe mai più dimenticato…
 




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